DNA, davanti alle tue affermazioni mi rendo conto della mia totale ignoranza delle questioni legate alla gestione della cosa pubblica.
Io provero' a dire la mia, spero che qualcuno competente (Tierra, ti fischiano le orecchie?
) rettifichi eventuali sfondoni.
DNA75 ha scritto:un rappresentante di uno stato dovrebbe essere un'autorità super partes. Le sue decisioni non dovrebbero essere dettate dal proprio credo (quello lo lascino alla gestione della propria casa) ma dall'obiettivo di proporre ed attuare leggi che siano quanto più rispettose della libertà di tutti.
mi pare che ci sia parecchia confusione. Chi governa (cioe' definisce le linee guida per la migliore conduzione dello Stato e lo fa proponendo ed attuando ecc. ecc.) lo fa ispirandosi a dei modelli e dei principi, che siano la citta' di Dio o la dittatura del proletariato o il massimo beneficio delle proprie azien... vabbe', ci siamo capiti
In questo non e' affatto
super partes, al contrario cerca di attuare i propri ideali in virtu' del sostegno della maggioranza (espressa tramite il sostegno dei rappresentanti eletti dal voto popolare). In linea di principio, il voto popolare dovrebbe essere la manifestazione del consenso ai modelli ed agli ideali proposti.
Chi e'
super partes e' una figura
garante dei diritti delle minoranze (nel nostro caso, ad esempio, il Presidente della Repubblica).
DNA75 ha scritto:Proporre e/o attuare leggi nel solo nome delle propria religione, volte a portere "il regno di dio in terra" come sostiene akela non credo sia nei compiti di un politico degno di questo nome.
Come si diceva, il politico
che governa - nel caso abbia preso ispirazione da ideali cristiani - propone e attua non perche' questo gli sia dettato dalla sua religione, ma perche' ritiene che l'applicazione gli ideali della propria religione possa portare beneficio allo Stato. Mi pare che ci siano stati diversi esempi fulgidi di statisti in questo senso (ma anche no, purtroppo). Mi sembra che tacciarli di non esser stati "politici degni di questo nome" sia un po' fuori luogo.
DNA75 ha scritto:Uno stato laico è tale perchè solo in questo modo garantisce a tutti di esprimersi apertamente e liberamente.
Qui confesso di aver perso il filo. Questo avviene in uno stato
democratico, non necessariamente in uno stato
laico. Non mancano esempi di dittature laiche dove la liberta' di espressione e' stata soppressa. In linea di principio, non vedo perche' un ipotetico stato confessionale di tipo cattolico dovrebbe vietare la liberta' di opinione.
DNA75 ha scritto:vedo poca differenza tra uno stato cattolico ed uno musulmano....dalle leggi antiabortiste al burka il passo non mi sembra così breve.
Beh, qui entriamo nel campo delle opinioni personali... io la differenza la vedo, ed enorme, se per "stato musulmano" intendi uno stato musulmano
integralista (cosi' come sarebbe drammatico uno stato integralista cattolico). Sono invece d'accordo con te che dalle leggi antiabortiste al burqa il passo non sia cosi' breve.