te piace o' presep?
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te piace o' presep?
Cari amici,
vi inoltro la lettera che la "nostra" ministra Moratti ha fatto pervenire alle scuole tutte in attesa del Natale.
" Come ogni anno ci accingiamo a festeggiare il Natale, fra luci e doni, in un'atmosfera nella quale gli acquisti sembrano il modo più tangibile di mostrare il nostro affetto agli altri, la nostra generosità.
C'è però un'altro Natale, quello che ci viene tramendato dalla tradizione del Presepe, il Natale che ci ricorda la nascita di Gesù, nato in una grotta per portare sulla terra un messaggio d'amore, l'amore più sublime, quello per tutti, anche per chi è diverso, lontano, per chi non ci ama, l'amore più estremo portato fino al sacrificio e alla morte.
Questo è il significato del Natale, per chi è credente e per chi non lo è, questo è il messaggio del valore universale dell'amore, di quell'amore pronto a donare tutto senza nulla chiedere.
Ho riflettuto molto prima di scrivervi questa lettera ed ho pensato di portarvi le mie riflessioni sull'importanza delle tradizioni, dell'identità culturale. Sono certa che queste considerazioni sono valide, perchè senza rispettare la nostra storia, le nostre radici, non possiamo pensare di capire e rispettare i valori di chi ha storia e cultura differenti dalle nostre.
Ma c'è qualcosa di più profondo che rende sacra la ricorrenza del Natale, della Natività ed è l'amore che Gesù ci ha testimoniato con la sua esistenza, con la sua vita, con la sua morte. Ec è di amore che ha bisogno la nostra società, dilaniata da guerre, violenze e discriminazioni.
Non togliete il simbolo dell'amore dalla vita dei nostri studenti, ma aiutateli attraverso il Presepe a capirne l'importanza e a viverla nel suo significato più profondo, più vero, più puro."
..... ora giusto due considerazioni (IMHO) :
1) la ministra quando parla della violenza che dilenia la nostra società si ricorda di appartenere ad un governo guerrafondaio, dove una parte dei ministri è a favore delle taglie, che affama, impoverisce etc, etc, etc?
2) quando parla di rispetto delle altrui culture crede che l'imposizione di un simbolo cattolico aiuti l'integrazione? ....ma sopra ogni altra cosa
3) SE LO RICORDA IL MINISTRO CHE IL NOSTRO E' UNO STATO LAICO????
vi inoltro la lettera che la "nostra" ministra Moratti ha fatto pervenire alle scuole tutte in attesa del Natale.
" Come ogni anno ci accingiamo a festeggiare il Natale, fra luci e doni, in un'atmosfera nella quale gli acquisti sembrano il modo più tangibile di mostrare il nostro affetto agli altri, la nostra generosità.
C'è però un'altro Natale, quello che ci viene tramendato dalla tradizione del Presepe, il Natale che ci ricorda la nascita di Gesù, nato in una grotta per portare sulla terra un messaggio d'amore, l'amore più sublime, quello per tutti, anche per chi è diverso, lontano, per chi non ci ama, l'amore più estremo portato fino al sacrificio e alla morte.
Questo è il significato del Natale, per chi è credente e per chi non lo è, questo è il messaggio del valore universale dell'amore, di quell'amore pronto a donare tutto senza nulla chiedere.
Ho riflettuto molto prima di scrivervi questa lettera ed ho pensato di portarvi le mie riflessioni sull'importanza delle tradizioni, dell'identità culturale. Sono certa che queste considerazioni sono valide, perchè senza rispettare la nostra storia, le nostre radici, non possiamo pensare di capire e rispettare i valori di chi ha storia e cultura differenti dalle nostre.
Ma c'è qualcosa di più profondo che rende sacra la ricorrenza del Natale, della Natività ed è l'amore che Gesù ci ha testimoniato con la sua esistenza, con la sua vita, con la sua morte. Ec è di amore che ha bisogno la nostra società, dilaniata da guerre, violenze e discriminazioni.
Non togliete il simbolo dell'amore dalla vita dei nostri studenti, ma aiutateli attraverso il Presepe a capirne l'importanza e a viverla nel suo significato più profondo, più vero, più puro."
..... ora giusto due considerazioni (IMHO) :
1) la ministra quando parla della violenza che dilenia la nostra società si ricorda di appartenere ad un governo guerrafondaio, dove una parte dei ministri è a favore delle taglie, che affama, impoverisce etc, etc, etc?
2) quando parla di rispetto delle altrui culture crede che l'imposizione di un simbolo cattolico aiuti l'integrazione? ....ma sopra ogni altra cosa
3) SE LO RICORDA IL MINISTRO CHE IL NOSTRO E' UNO STATO LAICO????
- campalla
- Olandese Volante
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Bello questo intervento del Papa sul vero significato del Natale... cosa? Non è il Papa? Ah, è la Moratti? Un ministro della Repubblica? Ma vaaa!!
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
I miei libri vagabondi
I mei libri domestici
Di libri non ce n'è mai abbastanza
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- Sapphire78
- Olandese Volante
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- Iscritto il: ven ago 22, 2003 11:28 am
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Beh, con tutto che la moratti è quella che è...sarà che a me il presepe piace da matti...sarà che mi fa tornare bambina...tutto sommato non mi sembra così folle l'idea di voler salvaguardare certe tradizioni...se togliessero le recite di natale dalle scuole, credo che sarebbe molto più triste, per i bambini...e non credo che nessuna mamma o papà di cultura non cattolica che abbia iscritto il proprio figlio in una scuola laica si possa offendere se c'è il presepe.
Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)
“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
- TierrayLibertad
- Olandese Volante
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- Iscritto il: dom nov 03, 2002 2:29 pm
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Io invece credo che qualcuno si offenda e come (uno sarei io se avessi un figlio).
Comunque, a prescindere dal presepe, la Moratti è finita direttamente sul Blog della vergogna.
Tnx DNA75.
Ciao
TyL
Dimenticavo: alla domanda che intitola il 3D non posso che rispondere: t'aggia dì ca me piac? Nu me piace!!!
(chiedo venia per gli errori ortografici)
Comunque, a prescindere dal presepe, la Moratti è finita direttamente sul Blog della vergogna.
Tnx DNA75.
Ciao
TyL
Dimenticavo: alla domanda che intitola il 3D non posso che rispondere: t'aggia dì ca me piac? Nu me piace!!!
(chiedo venia per gli errori ortografici)
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
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laico
Il nostro è uno stato laico, e da molti anni ormai la nostra scuola è dichiarata per legge laica!
io, se non fossi cattolica, non mi offenderei se in aula si facesse il presepe, ma se poi si facessero anche feste di altre identità culturali e religiose presenti nelle nostre aule e credo che per un bambino non cattolico la chiusura della scuola a dicembre sarebbe, al contrario di quanto dice Sapphire, molto meno spiacevole se si facesse una festa di fine anno, una recita dell'inverno, ma Laica, come la scuola nella quale è iscritto.
C'è stata una grande polemica perché il velo in testa era offensivo, come possiamo essere così ipocriti da volere il presepe?
Veramente, mi vergogno di una Moratti che si permette - come ministro - di parlare di universalità e di identità culturale. Io in lei, come in Fede di qualche telegiornale fa - non mi identifico proprio!
io, se non fossi cattolica, non mi offenderei se in aula si facesse il presepe, ma se poi si facessero anche feste di altre identità culturali e religiose presenti nelle nostre aule e credo che per un bambino non cattolico la chiusura della scuola a dicembre sarebbe, al contrario di quanto dice Sapphire, molto meno spiacevole se si facesse una festa di fine anno, una recita dell'inverno, ma Laica, come la scuola nella quale è iscritto.
C'è stata una grande polemica perché il velo in testa era offensivo, come possiamo essere così ipocriti da volere il presepe?
Veramente, mi vergogno di una Moratti che si permette - come ministro - di parlare di universalità e di identità culturale. Io in lei, come in Fede di qualche telegiornale fa - non mi identifico proprio!
- vzsherazade
- Corsaro Rosso
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laico??
laico??
qualcuno sarebbe in grado spiegarmi cosa vuol dire a questo punto?
capisco che possa essere esagerato preservare la laicità delle istituzioni pubbliche vietando ogni simbolo religioso "a vista" (che poi non sono neanche tanto sicura che sia esagerato),
ma imporre i propri simboli in nome della preservazione dell'identità culturale...
oddio: vuoi mettere il presepe nella scuola? e mettilo! Ma ti prego risparmiaci quest'inno al presepe.
ma a voi sembrano così a rischio le nostre tradizioni?
a me no!
forse non vedo le varie minacce che vedono in molti perchè non sono cattolica...ma anche in casa mia si fa il presepe e si mangia la frittura di pesce la notte del 24 e il bollito di pollo il 25. e si sta tutti insieme per almeno 24 ore e ci si scambiano regali e si gioca a tombola e a mezzanotte si mette il bimbo nel presepe, e si sparla dello zio giovane...
...insomma, le tradizioni tutte, anche se non andiamo a messa.
a proposito campalla sai che penso?
il papa (o chi per lui) non sarebbe stato in grado di scrivere una lettera del genere!
vizzeta (indignata)
laico??
qualcuno sarebbe in grado spiegarmi cosa vuol dire a questo punto?
capisco che possa essere esagerato preservare la laicità delle istituzioni pubbliche vietando ogni simbolo religioso "a vista" (che poi non sono neanche tanto sicura che sia esagerato),
ma imporre i propri simboli in nome della preservazione dell'identità culturale...
oddio: vuoi mettere il presepe nella scuola? e mettilo! Ma ti prego risparmiaci quest'inno al presepe.
ma a voi sembrano così a rischio le nostre tradizioni?
a me no!
forse non vedo le varie minacce che vedono in molti perchè non sono cattolica...ma anche in casa mia si fa il presepe e si mangia la frittura di pesce la notte del 24 e il bollito di pollo il 25. e si sta tutti insieme per almeno 24 ore e ci si scambiano regali e si gioca a tombola e a mezzanotte si mette il bimbo nel presepe, e si sparla dello zio giovane...
...insomma, le tradizioni tutte, anche se non andiamo a messa.
a proposito campalla sai che penso?
il papa (o chi per lui) non sarebbe stato in grado di scrivere una lettera del genere!
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- liberliber
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questa non l'ho capita...vzsherazade ha scritto:il papa (o chi per lui) non sarebbe stato in grado di scrivere una lettera del genere!
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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- Iorek Byrnison
- Olandese Volante
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Quoto in toto Sapphire. Io decisamente non sono praticante cattolico, ma -giusto o sbagliato che sia - i simboli del Natale mi sono entrati dentro negli anni.
Levarli o sostituirli (vd. scuola veneta che ha fatto la recita con Biancaneve invece del presepe in nome di un politically correct non richiesto) mi provoca tristezza. C'è un modo di vivere i simboli ed i riti anche distinto dal significato strettamente religioso, per come la vedo io. Mi pare un delitto vero e proprio fare in modo di offuscare la meraviglia che hanno i bambini nei confronti del Natale: di certo, spesso a loro del significato religioso o peggio politico non gliene frega un pollozzo, vivaddio!
Levarli o sostituirli (vd. scuola veneta che ha fatto la recita con Biancaneve invece del presepe in nome di un politically correct non richiesto) mi provoca tristezza. C'è un modo di vivere i simboli ed i riti anche distinto dal significato strettamente religioso, per come la vedo io. Mi pare un delitto vero e proprio fare in modo di offuscare la meraviglia che hanno i bambini nei confronti del Natale: di certo, spesso a loro del significato religioso o peggio politico non gliene frega un pollozzo, vivaddio!
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
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- vesna
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quoto una bellissima bimba
Silvia ha scritto:"Mustafà, ma che cos'hai? Perchè piangi?"
"La maestra mi ha mandato a casa prima perchè gli altri bambini devono fare le prove per la recita di Natale"
"Non sei contento? Salti due ore di scuola!"
"Ma io volevo fare il pastoreeeeeee!!!!"
Penso a questa storia vera, capitata poco tempo fa, mentre su Telelombardia passa il dibattito (?) sul tema "Difendiamo il presepio nelle scuole dai quei musulmani che vogliono invaderci". Fa ridere perchè gli invitati sono tutti verde prato e si danno ragione a vicenda, senza accorgersene.
Forse bisognerebbe chiederlo a loro, ai bambini. La scuola è un ambiente frequentato da loro, pensato (almeno dovrebbe) per loro. I bambini sono esseri pensanti, e siccome sono saggi se ne fregano dei Cesarini Monti e degli imam impazziti.
Pensieri sparsi
"Da un certo punto in avanti non c'e più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare."
Franz Kafka
- silvietta75
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In classe di mio cugino, seconda elementare, ci sono 23 alunni di cui il 60% costutuito da bimbi cinesi, africani, arabi, russi e romeni.
Sono un bellissimo gruppo multietnico, ognuno con il bagaglio delle sue tradizioni, abitudini e religione.
Per questo motivo le insegnanti hanno organizzato una recita un po' diversa coinvolgendo tutte le famiglie e chiedendo loro di preparare un racconto, una fiaba o semplicemente un ricordo del loro Natale che verrà recitato da ogni bambino, sottolineando come le diversità ci completano e ci arricchiscono senza x questo farci perdere la nostra identità e le nostre radici. I bimbi ne sono entusiasti e non mi sembra che l'aver rinunciato alla recita sulla natività ed al presepe stia minando la religiosità del mio cuginetto.
Tra l'altro ricordo con orrore quando, nella stessa scuola, ero io a frequentare le elementari...quando all'ora di religione l'unico ragazzino ebreo veniva fatto uscire dall'aula e non poteva partecipare a nessuna iniziativa che implicasse la religione (incluso imparare alcuni canti natalizi)... ci hanno fatto crescere con l'idea che quel bambino avesse qualcosa di "diverso"
Sono un bellissimo gruppo multietnico, ognuno con il bagaglio delle sue tradizioni, abitudini e religione.
Per questo motivo le insegnanti hanno organizzato una recita un po' diversa coinvolgendo tutte le famiglie e chiedendo loro di preparare un racconto, una fiaba o semplicemente un ricordo del loro Natale che verrà recitato da ogni bambino, sottolineando come le diversità ci completano e ci arricchiscono senza x questo farci perdere la nostra identità e le nostre radici. I bimbi ne sono entusiasti e non mi sembra che l'aver rinunciato alla recita sulla natività ed al presepe stia minando la religiosità del mio cuginetto.
Tra l'altro ricordo con orrore quando, nella stessa scuola, ero io a frequentare le elementari...quando all'ora di religione l'unico ragazzino ebreo veniva fatto uscire dall'aula e non poteva partecipare a nessuna iniziativa che implicasse la religione (incluso imparare alcuni canti natalizi)... ci hanno fatto crescere con l'idea che quel bambino avesse qualcosa di "diverso"
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"Siamo tutti libri di sangue: in qualsiasi punto ci aprano, siamo rossi" C.Barker
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- vzsherazade
- Corsaro Rosso
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che bella la storia di tuo cugino.
liber quello che penso del papa è che è un bellissimo personaggio,
e se parla di amore incondizionato non lo fa attraverso il campanilismo e l'intolleranza che traspare dalla lettera della ministra.
volevo dire che a volte mi sembra uno dei pochi cattolici coerenti (presenti esclusi ovvio)
è un personaggio che stimo e rispetto abbastanza.
giuro che farò qualcosa per questa mia totale incapacità di esprimermi.
ciao
liber quello che penso del papa è che è un bellissimo personaggio,
e se parla di amore incondizionato non lo fa attraverso il campanilismo e l'intolleranza che traspare dalla lettera della ministra.
volevo dire che a volte mi sembra uno dei pochi cattolici coerenti (presenti esclusi ovvio)
è un personaggio che stimo e rispetto abbastanza.
giuro che farò qualcosa per questa mia totale incapacità di esprimermi.
ciao
- liberliber
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no è che proprio non avevo capito io
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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Ho 36 anni e......
....non credo più a Babbo Natale ma ho ricordi dolcissimi degli anni in cui mi chiedevo se sarebbe passato e, pur sapendo che era buono, mi faceva un po' paura, quindi andavo a letto presto ma con le orecchie tese
....so che l'albero è ecologicamente scorretto ma quando passo in bici e sento l'odore degli abeti dei rivenditori lungo il viale è subito Natale, il Natale di quando il papà arrivava con una cosa enorme (o ero io che ero piccola piccola? ) e insieme attaccavamo le palline (solo dopo che lui - e lui solo perchè è pericoloso - aveva sistemato le luci)
....so che tutti quei pacchettini colorati e con i fiocchi sono la fiera del consumismo e, talvolta, della doverosità ma so che che c'è stato un momento in cui io ho ampiamente ignorato che mentre venivano comprati c'erano problemi e sofferenze e giramenti di coglioni
...non faccio più il presepe ma ho ricordi divertenti di quando imbacuccati come esquimesi si saliva sulle colline sopra la città a caccia di muschio, legnetti e piccole pietre che facessero da scenario ai personaggi, quelli che erano della nonna e che portano addosso le cicatrici di 3 generazioni di piccole pesti...
Ecco a volte l'"uggia" del Natale, delle feste, la noia di questo tormentone che mi accompagnerà fino a dopo Befana viene proprio dall'aver progressivamente realizzato quanto la realtà sia lontana da quel mondo magico e fatato, ingenuo certo ma immacolato, che è il Natale di un bambino. Non mi è mai venuto in mente però (se non forse appena appena adolescente) di incolpare i miei genitori per non avermi raccontato che era tutto falso, per non avermi disilluso prima. Anzi l'aver avuto per un periodo la dissennata illusione che generosità, solidarietà e fratellanza fossero valori reali e non illusioni - o al meglio valori verso cui tendere e per cui ostinatamente lottare - mi pare ancora oggi un bene.
Non so se sono diventata un buon adulto ma sono sicura che nei momenti in cui lo sono, lo sono anche per aver concepito per un momento il sogno di un mondo ideale. E il presepe, l'albero la magia del Natale hanno in qualche modo contribuito a quel sogno.
Non sarei così sicura di voler privare i bambini di quel sogno che io ho avuto in onore alle (tristi) certezze che ho maturato crescendo.
Sono sicura che la società civile, e quindi la scuola, debba essere in grado di portare (anche) dentro la magia dl Natale il proprio essere, molto più di prima, multietnica e multiculturale e complicata.
Sono sicura che lasciare che un politico, quale un ministro è, si "appropri" del presepe e del Natale sia contro-natura e non porti niente di buono..li lascerei agli educatori.
Si, signora Moratti..... il presepe, il Natale..... almeno quelli lasciamoli all'autonomia degli educatori.
p.s. per rispondere alla domanda: ti piace il presepe?...mi è piaciuto
....non credo più a Babbo Natale ma ho ricordi dolcissimi degli anni in cui mi chiedevo se sarebbe passato e, pur sapendo che era buono, mi faceva un po' paura, quindi andavo a letto presto ma con le orecchie tese
....so che l'albero è ecologicamente scorretto ma quando passo in bici e sento l'odore degli abeti dei rivenditori lungo il viale è subito Natale, il Natale di quando il papà arrivava con una cosa enorme (o ero io che ero piccola piccola? ) e insieme attaccavamo le palline (solo dopo che lui - e lui solo perchè è pericoloso - aveva sistemato le luci)
....so che tutti quei pacchettini colorati e con i fiocchi sono la fiera del consumismo e, talvolta, della doverosità ma so che che c'è stato un momento in cui io ho ampiamente ignorato che mentre venivano comprati c'erano problemi e sofferenze e giramenti di coglioni
...non faccio più il presepe ma ho ricordi divertenti di quando imbacuccati come esquimesi si saliva sulle colline sopra la città a caccia di muschio, legnetti e piccole pietre che facessero da scenario ai personaggi, quelli che erano della nonna e che portano addosso le cicatrici di 3 generazioni di piccole pesti...
Ecco a volte l'"uggia" del Natale, delle feste, la noia di questo tormentone che mi accompagnerà fino a dopo Befana viene proprio dall'aver progressivamente realizzato quanto la realtà sia lontana da quel mondo magico e fatato, ingenuo certo ma immacolato, che è il Natale di un bambino. Non mi è mai venuto in mente però (se non forse appena appena adolescente) di incolpare i miei genitori per non avermi raccontato che era tutto falso, per non avermi disilluso prima. Anzi l'aver avuto per un periodo la dissennata illusione che generosità, solidarietà e fratellanza fossero valori reali e non illusioni - o al meglio valori verso cui tendere e per cui ostinatamente lottare - mi pare ancora oggi un bene.
Non so se sono diventata un buon adulto ma sono sicura che nei momenti in cui lo sono, lo sono anche per aver concepito per un momento il sogno di un mondo ideale. E il presepe, l'albero la magia del Natale hanno in qualche modo contribuito a quel sogno.
Non sarei così sicura di voler privare i bambini di quel sogno che io ho avuto in onore alle (tristi) certezze che ho maturato crescendo.
Sono sicura che la società civile, e quindi la scuola, debba essere in grado di portare (anche) dentro la magia dl Natale il proprio essere, molto più di prima, multietnica e multiculturale e complicata.
Sono sicura che lasciare che un politico, quale un ministro è, si "appropri" del presepe e del Natale sia contro-natura e non porti niente di buono..li lascerei agli educatori.
Si, signora Moratti..... il presepe, il Natale..... almeno quelli lasciamoli all'autonomia degli educatori.
p.s. per rispondere alla domanda: ti piace il presepe?...mi è piaciuto
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
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Perfettamente d'accordo!Iorek ha scritto:Mi pare un delitto vero e proprio fare in modo di offuscare la meraviglia che hanno i bambini nei confronti del Natale: di certo, spesso a loro del significato religioso o peggio politico non gliene frega un pollozzo, vivaddio!
Però che bisogno c'è che un Ministro si metta ad ufficializzare quello che alcuni (genitori? insegnanti?) potrebbero considerare (e a buon diritto) folklore...
“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma anche perchè affermano che si possono sconfiggere.”
G. K. Chesterton
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- Iscritto il: dom nov 03, 2002 2:56 pm
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no nun mme piace!!! intrusioni di questa ministra ottusa e questa bieca idea di sacrificio, date senza chiedere,blabla pia missione a convertire i fanciulli del periodo sacro del buon natale, scusate ma i miei 'franti' a scuola sapete cosa vogliono dal natale? Quando gli fai scrivere una loro wish list: desiderio di oggetti tecnologici complicatissimi e playstation in tutte le salse e poi sottobocca dicono: vorrei passare piu tempo con mamma e papà...
per le recite: le identità culturali non escono rafforzate con le sacre rappresentazioni di presepi etc ma da altre cose, magari anche incuriosirsi di come si festeggia altrove questo periodo... certo ci si deve lavorare molto su ed è piu facile far ripetere a memoria la poesiola...
per le recite: le identità culturali non escono rafforzate con le sacre rappresentazioni di presepi etc ma da altre cose, magari anche incuriosirsi di come si festeggia altrove questo periodo... certo ci si deve lavorare molto su ed è piu facile far ripetere a memoria la poesiola...
il muschio che vive nel mio giardino è la foresta segreta dei miei occhi (A. Casiraghy)
Ho sempre creduto (e credo tutt'ora) che l'insegnamento base di tutte le religioni sia di amare il prossimo, incodizionatamente...
Allora, se dicono tutte più o meno la stessa cosa, che senso ha vestire di tanto fervore clericale/cattolico/religioso un concetto universale come questo?
Allora, se dicono tutte più o meno la stessa cosa, che senso ha vestire di tanto fervore clericale/cattolico/religioso un concetto universale come questo?
Tallmaris
Le persone non si capiscono, si tollerano (Tallmaris)
"Seguite i princìpi, non i maestri." (Chen Xiao Wang)
Bookcrossing: the world is your playground...
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- Theut
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- Messaggi: 2752
- Iscritto il: gio giu 26, 2003 3:17 pm
- Località: Genovese trapiantata a Milano... spesso in giro
- Contatta:
Ecco, sono d'accordo. Sinceramente ci tengo alle radici della mia cultura, quindi ben venga il presepe (che mi piace un sacco) e l'albero (ma finto).sapphire, molto più su ha scritto:non mi sembra così folle l'idea di voler salvaguardare certe tradizioni...se togliessero le recite di natale dalle scuole, credo che sarebbe molto più triste, per i bambini
Mi sembra una bella idea quella delle maestre del cuginetto di silvietta75, però rinunciare del tutto alla recita dalla Natività a me un po' sarebbe spiaciuto.
Viveva in un paese dove la religione era sempre stata la legge, e la legge era religione, tanto che veniva amministrata dai sacerdoti. Proprio come lo Stato Pontificio con il Papa Re e molto, molto peggio dell'Italia degli anni '50. Lui era nato e cresciuto nella Tradizione - che era legge - ma si accorse presto che tradizione e legge avevano completamente strangolato il senso, lo spirito della religione. Fu cosi' che, quando gli chiesero se fosse lecito pagare il tributo all'imperatore (che non rappresentava la loro legge anzi, pretendeva di essere una divinita' a loro estranea) Lui rispose:"date a Cesare quel che e' di Cesare, e a Dio quel che e' di Dio".
Questo piccolo aneddoto ci dice molte cose sull'argomento.
Ci dice che un conto e' proseguire il solco delle tradizioni se i loro simboli ci parlano ancora, se sono riti ciclici in cui noi siamo ogni volta attori e non spettatori, mentre un conto e' se cerchiamo in esse il profumo perduto dell'infanzia e del tempo passato. Non che questo non conti, che non abbia una sua disperata utilita'. Ma e' un'altra cosa.
Poi ci dice che una tradizione religiosa imposta (suggerita, caldeggiata, fate voi) dall'imperatore di solito resta fuori, scivola sopra, ci lascia spettatori. Perche' non e' l'imperatore l'autorita' di riferimento per le cose dello spirito, ne' lo potra' mai essere. E, di solito, l'imperatore ha i suoi bravi motivi temporali quando impone (suggerisce, caldeggia, fate voi) cose in ambiti che non sono i suoi. Lo ha sempre fatto, per millenni, e continuera' a farlo se potra'. Ma non e' credibile, non piu'.
E ancora, la storia di quel tale dice un'altra cosa. Lui ebbe il coraggio di rompere con alcune tradizioni, perche' erano ormai morte. Si scaglio' contro ridicole abluzioni, contro cambiavalute che da "servizio" erano diventati "commercio". Perche' queste tradizioni, anziche' unire, dividevano. Tiro' dentro i paria - che ai suoi tempi si chiamavano pubblicani, lebbrosi, mendicanti, vedove - e li accolse nuovamente dove la tradizione di stato li aveva chiusi fuori. Fece cose nuove.
E quelle cose nuove in due millenni sono state ripensate, formalizzate, a volte svuotate dei loro contenuti a formare quella che oggi chiamiamo tradizione. Credo che, in diversi casi, quel tale oggi si incazzerebbe parecchio di nuovo, e ripartirebbe da zero.
A me piace il presepio. Se ho spazio, se c'e' posto, una piccola rappresentazione ci sta sempre - anche quest'anno l'ho fatto. Mi piacciono tantissimo quelli con il sole che sorge, splende, tramonta e lascia il posto ad un cielo stellato dove appare la luna. Se e' possibile, un fiume che scorre e un laghetto che raccoglie le sue acque - che una nascosta pompa da acquario fara' nuovamente sgorgare tra le montagne di una carta ormai talmente ciancicata negli anni e piena di pezzetti di scotch da risultare improbabile. Mi piace costruire le sue casette con il compensato ricoperto di pezzi di corteccia, oppure con scatolette di cartone disegnato. Le bucce secche delle caldarroste, opportunamente sbriciolate e mischiate al vellutello, fanno un morbido terreno, accogliente. Le statuine di plastica *mie*, quelle essenziali comprate quando ero bambino e poi le altre, una nuova ogni qualche anno.
Mi sento piu' ricco se vedo il flusso della tradizione scorrere sul tavolo dove lavoro, la piccola vicina accanto aggiunge uno sgorbio che e' la faccia di un topolino disegnata sul muro della casa, o insieme a dipingere con la tempera verde piccole pigne che, messe in piedi, assomiglieranno a lontani abeti.
Ma questo sarebbe solo un bel gioco, come un qualunque plastico dei trenini, se ogni anno non ci fosse una mangiatoia vuota ad aspettare la fine della Veglia di Natale, e un piccolo bambino non piu' di plastica che riempie di meraviglia le facce delle statuine dei pastori.
Questo piccolo aneddoto ci dice molte cose sull'argomento.
Ci dice che un conto e' proseguire il solco delle tradizioni se i loro simboli ci parlano ancora, se sono riti ciclici in cui noi siamo ogni volta attori e non spettatori, mentre un conto e' se cerchiamo in esse il profumo perduto dell'infanzia e del tempo passato. Non che questo non conti, che non abbia una sua disperata utilita'. Ma e' un'altra cosa.
Poi ci dice che una tradizione religiosa imposta (suggerita, caldeggiata, fate voi) dall'imperatore di solito resta fuori, scivola sopra, ci lascia spettatori. Perche' non e' l'imperatore l'autorita' di riferimento per le cose dello spirito, ne' lo potra' mai essere. E, di solito, l'imperatore ha i suoi bravi motivi temporali quando impone (suggerisce, caldeggia, fate voi) cose in ambiti che non sono i suoi. Lo ha sempre fatto, per millenni, e continuera' a farlo se potra'. Ma non e' credibile, non piu'.
E ancora, la storia di quel tale dice un'altra cosa. Lui ebbe il coraggio di rompere con alcune tradizioni, perche' erano ormai morte. Si scaglio' contro ridicole abluzioni, contro cambiavalute che da "servizio" erano diventati "commercio". Perche' queste tradizioni, anziche' unire, dividevano. Tiro' dentro i paria - che ai suoi tempi si chiamavano pubblicani, lebbrosi, mendicanti, vedove - e li accolse nuovamente dove la tradizione di stato li aveva chiusi fuori. Fece cose nuove.
E quelle cose nuove in due millenni sono state ripensate, formalizzate, a volte svuotate dei loro contenuti a formare quella che oggi chiamiamo tradizione. Credo che, in diversi casi, quel tale oggi si incazzerebbe parecchio di nuovo, e ripartirebbe da zero.
A me piace il presepio. Se ho spazio, se c'e' posto, una piccola rappresentazione ci sta sempre - anche quest'anno l'ho fatto. Mi piacciono tantissimo quelli con il sole che sorge, splende, tramonta e lascia il posto ad un cielo stellato dove appare la luna. Se e' possibile, un fiume che scorre e un laghetto che raccoglie le sue acque - che una nascosta pompa da acquario fara' nuovamente sgorgare tra le montagne di una carta ormai talmente ciancicata negli anni e piena di pezzetti di scotch da risultare improbabile. Mi piace costruire le sue casette con il compensato ricoperto di pezzi di corteccia, oppure con scatolette di cartone disegnato. Le bucce secche delle caldarroste, opportunamente sbriciolate e mischiate al vellutello, fanno un morbido terreno, accogliente. Le statuine di plastica *mie*, quelle essenziali comprate quando ero bambino e poi le altre, una nuova ogni qualche anno.
Mi sento piu' ricco se vedo il flusso della tradizione scorrere sul tavolo dove lavoro, la piccola vicina accanto aggiunge uno sgorbio che e' la faccia di un topolino disegnata sul muro della casa, o insieme a dipingere con la tempera verde piccole pigne che, messe in piedi, assomiglieranno a lontani abeti.
Ma questo sarebbe solo un bel gioco, come un qualunque plastico dei trenini, se ogni anno non ci fosse una mangiatoia vuota ad aspettare la fine della Veglia di Natale, e un piccolo bambino non piu' di plastica che riempie di meraviglia le facce delle statuine dei pastori.
-gioRgio-
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)