i diari della motocicletta
Moderatori: Gjko, etnagigante
i diari della motocicletta
ne parlavo con m. ormai un mese fa.
avevo appena finito di leggere il libro e gli dicevo "quanto mi piacerebbe andare in sudamerica e rifare quel viaggio... che avrà adesso orizzonti, paesaggi, visi e mani diversi, ma che comunque deve sempre essere un bel viaggio".
e poi c'è la mia ossessione per il personaggio, per quel sorriso che non era mai finto, per quella trasparenza, per quell'egocentrismo che spesso gli e' stato rimproverato, ma che lui non ha mai cercato di dissumulare.
beh, oggi ero lì, all'anteo e aspettavo il film. leggevo cacucci. affianco a me c'era una coppia che parlava e lui diceva a lei: "sai, che guevara non era un comunista. era un rivoluzionario... infatti quando la dittatura di fidel è diventata comunista lui è andato via... a fare altre rivoluzioni". volevo dirgli, raccontargli di quando fidel ha chiesto durante una riunione del direttivo se c'era un economista fra loro e il che ha alzato il braccio perché era convinto che avesse chiesto se c'era un comunista. e così è diventato ministro dell'economia di una cuba da ricostruire. e che però é vero, quando la liberazione e la rivoluzione sono diventate una dittatura, sì, il che è andato a fare altre rivoluzioni.
pero' insomma, il film... fedele al libro, anche nei singoli episodi, con una fotografia da urlo, dei paesaggi che sono quelli che sogno. un ottimo Rodrigo de la Serna (Alberto Granado) e un Fuser (Gael García Bernal) che ogni tanto assomiglia a cledi (dio ce ne scampi e liberi).
con degli inserti in bianco e nero azzeccati e ripresi nella carrellata finale, che lasciano l'amaro in bocca e nello stesso tempo segnano puntuali le chiavi dell'ideologia di una vita che si è proprio formata in un viaggio per un continente che non è formato da stati, ma dallo stesso popolo.
sono stata quasi felice di essere da sola al cinema perché alla fine davanti al viso di Granado di oggi, che porta i segni del machu pichu, di san pablo, di valparaiso, mi si è accapponata la pelle e mi sono commossa, ma io sono una irrimediabile sentimentalona, attaccata a un mito giovanile, utopistico. a quel sorriso, a quella determinazione, al sogno di un qualcosa di possibile che si può toccare, avendone la forza e la volontà.
di un mondo che non è composto da stati, da religioni, da convinzioni, ma di un solo grande popolo e di rispetto reciproco.
vabbé, mi sveglierò, prima o poi. ma spero sia il più tardi possibile.
avevo appena finito di leggere il libro e gli dicevo "quanto mi piacerebbe andare in sudamerica e rifare quel viaggio... che avrà adesso orizzonti, paesaggi, visi e mani diversi, ma che comunque deve sempre essere un bel viaggio".
e poi c'è la mia ossessione per il personaggio, per quel sorriso che non era mai finto, per quella trasparenza, per quell'egocentrismo che spesso gli e' stato rimproverato, ma che lui non ha mai cercato di dissumulare.
beh, oggi ero lì, all'anteo e aspettavo il film. leggevo cacucci. affianco a me c'era una coppia che parlava e lui diceva a lei: "sai, che guevara non era un comunista. era un rivoluzionario... infatti quando la dittatura di fidel è diventata comunista lui è andato via... a fare altre rivoluzioni". volevo dirgli, raccontargli di quando fidel ha chiesto durante una riunione del direttivo se c'era un economista fra loro e il che ha alzato il braccio perché era convinto che avesse chiesto se c'era un comunista. e così è diventato ministro dell'economia di una cuba da ricostruire. e che però é vero, quando la liberazione e la rivoluzione sono diventate una dittatura, sì, il che è andato a fare altre rivoluzioni.
pero' insomma, il film... fedele al libro, anche nei singoli episodi, con una fotografia da urlo, dei paesaggi che sono quelli che sogno. un ottimo Rodrigo de la Serna (Alberto Granado) e un Fuser (Gael García Bernal) che ogni tanto assomiglia a cledi (dio ce ne scampi e liberi).
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sono stata quasi felice di essere da sola al cinema perché alla fine davanti al viso di Granado di oggi, che porta i segni del machu pichu, di san pablo, di valparaiso, mi si è accapponata la pelle e mi sono commossa, ma io sono una irrimediabile sentimentalona, attaccata a un mito giovanile, utopistico. a quel sorriso, a quella determinazione, al sogno di un qualcosa di possibile che si può toccare, avendone la forza e la volontà.
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Ultima modifica di Auro il lun mag 24, 2004 9:39 am, modificato 1 volta in totale.
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
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- Syrius
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Re: i diari della motocicletta
Mio zio abita in Argentina con la famiglia, non appena posso lo andrò a trovare! Vista la scarsa o nulla informazione da parte dei Media (a proposito qualcuno mi può segnalare gentilmente un sito che parli di Sudamerica?), chiedo a mio zio come è la situazione in Argentina e sento delle cose sconcertanti! Ultimamente mi ha detto che aveva paura di uscire persino di uscire di casa per il rischio forte di essere ammazzati per poco!
Tra l'altro io adoro il Sudamerica
Se riesco andrò a vedere i diari della motocicletta, mi incuriosisce e mi sembra un film "poetico".
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Prima di spedire, contattatemi in bookcrossing.com. Grazie
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
(Ken Watanabe)
Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
(Detto africano)
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Brava Auro: bella la critica, belli i sentimenti e le sensazioni che ha trasmesso...
Il film mi incuriosiva già dai trailer, ma adesso non mancherò di vederlo, nè di documentarmi sul Che
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)
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beh... sì, certo.Un Conf che ha rischiato di trovare il mio libro all'Anteo ha scritto:visto ieri sera all'Anteo: bello, anche molto divertente, splendidamente recitato...però mi è sembrato un po' troppo agiografico
del resto come dice un mio amico che si occupa di cinema "il nostalgismo guevariano basato sul Culto della Personalità dell'Eroe Libero e Selvaggio in Moto è decadente e riprovevole, anzi negazione stessa del collettivismo di base propugnato dal suddetto. che non era mica un Narciso da poco, peraltro"...
però sapendo che il film si basa (anche) su un libro scritto dal Che (in relatà la sceneggiatura si basa su due libri)... non che ci si potesse aspettare una cosa diversa.
(ah ecco, appunto agli spettatori dei film: magari leggersi la sinossi e qualche nota sul film che si sta vedendo prima di entrare in sala, non sarebbe una cattiva idea... evitatae commenti idioti e banali all'uscita dalla sala... Conf sia chiaro non è un appunto a te, ma generalizzato... ho sentito cose che voi umani...)
se qualcuno vuole vedere il film, consiglio vivamente di leggere prima il libro (che fra l'altro è scontato del 25% alla feltrinelli), la visione del film ne guadagna perché si apprezza anche il modo con cui vengono trasposti particolari (tipo la sequenza del mercato o la storia della coppia dei minatori...)
(se qualcuno mi registra sto libro giuro che faccio i salti di gioia)
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sempre meglio di quello seduto vicino a me, che aveva evidentemente perso l'apparecchio acustico e si faceva ripetere tutto dalla vicina...Un cercatore di libri Conf ha scritto:ma l'unica cosa che ho trovato è stato Giorgio Armani seduto dietro di me
sempre meglio di quando a un certo punto è squillato un cellulare che come suoneria aveva la polifonica di BellaCiao.
e tutti ridevano e si è sentito per tutta la sala il mio stentorio "ma sticazzi".
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milanese, ovviamente.
chi lascia il cellulare acceso al cinema è un emerito celebroleso.
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Avevo già deciso di andare a vederlo, ma dopo aver letto quanto scritto da Auro (a cui faccio i miei complimenti ), voglio andarci stasera stessa!!!
Life is what you make of it...(Pessoa)
Vulgare amici nomen, sed rara est fides...(Fedro)
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare...(Schopenhauer)
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Manco io so scrivere come Auro, per di più vedrò il film solo nel we...nel frattempo mi preparo leggendo Latinoamericana, economica Felrinelli, che questa settimana costa solo 3.75 euro!!!
Grazie Auro per la dritta
Grazie Auro per la dritta
Ero fortunato ad avere ancora mia madre che, occupandosi di me, mi permetteva di protrarre l'adolescenza. Molto fortunato. Ero nato con la camicia: tanto valeva che me la stirasse. (Il conto dell'ultima cena-Andrea Pinketts)
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi." (Opinioni di un clown, Boll)
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l'incazzatura che covo in questo periodo rispetto a come vanno le cose... mi fa pensare che sarà proprio tardissimo...Un incoraggiante Santex ha scritto:Speriamo sia veramente tardissimo
figurati TataKia...Una tata di nome Kia ha scritto:Grazie Auro per la dritta
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Condivido quasi tutto quello che ha scritto Auro nel primo post di questo 3d (la fotografia, gli inserti in B&W, il viso di Granado alla fine, ecc.) . Oltretutto anch'io l'ho visto da solo perché il cinema era talmente pieno che si trovavano solo poltrone isolate.
Il film è molto bello nella prima parte, meno nella seconda. L'idea del viaggio che divenda un percorso di evoluzione interiore (che poi è quello che è successo veramente) la capisco, ma mi pare che sia resa male. Almeno per la figura del Che mentre mi sembra che quella di Granado sia venuta meglio. Per Fuser tutto molto improvviso, molto enfatizzato al punto che perde spessore e rischia di diventare luogo comune.
Cmq, alla fine del film c'è stato un applauso. Non lungo ma significativo (per il fatto di esserci stato).
Ciao
TyL
Il film è molto bello nella prima parte, meno nella seconda. L'idea del viaggio che divenda un percorso di evoluzione interiore (che poi è quello che è successo veramente) la capisco, ma mi pare che sia resa male. Almeno per la figura del Che mentre mi sembra che quella di Granado sia venuta meglio. Per Fuser tutto molto improvviso, molto enfatizzato al punto che perde spessore e rischia di diventare luogo comune.
Cmq, alla fine del film c'è stato un applauso. Non lungo ma significativo (per il fatto di esserci stato).
Ciao
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Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
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Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
ieri ho visto un granado con ancora il guizzo negli occhi. e la coerenza di una vita nelle mani.
è stato emozionante, faticoso e dannatamente appagante.
baci, Auro
(il fatto che all'Anteo non facciano l'intervallo forse non crea lo stacco che sottolinea il mio diletto, ma un lungo excursus, in cui forse la pecca del film si nota, ma non pesa)
(a milano niente applauso, siamo i soliti bigotti michettafabbrichetta)
è stato emozionante, faticoso e dannatamente appagante.
baci, Auro
(il fatto che all'Anteo non facciano l'intervallo forse non crea lo stacco che sottolinea il mio diletto, ma un lungo excursus, in cui forse la pecca del film si nota, ma non pesa)
(a milano niente applauso, siamo i soliti bigotti michettafabbrichetta)
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Neppure nel cinema dove l'ho visto io hanno fatto l'intervallo. Mi è sembrato solo che lo stacco sia stato troppo brusco - dall'incontro con il minatore - lo si sarebbe potuto graduare un po' meglio. E' quello che accade a Granado e per questo la sua figura sembra più reale. Ma forse dipende dalla figura stessa del Che che certo aveva una personalità e un carattere non comuni.
Ciao
TyL
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Avevo visto già ieri questo 3d ma ho aspettato di leggerlo DOPO aver visto il film.
Tralascio le osservazioni che abbiamo fatto io e la mia amica su Gael Garcìa Barnal perchè sono POCO SERIE
Il film mi è piaciuto molto, soprattutto per i paesaggi e la gente, la fotografia, la leggerezza del racconto. Del libro (letto parecchio tempo) ricordo che era allo stesso tempo racconto di un viaggio dentro di sè e nel continente. La parte introspettiva secondo era resa bene solo a tratti, nel film. D'altra parte non si può chiedere le stesse cose a un libro e a un film.
La domanda che mi sono posta è se un viaggio così sarebbe ancora possibile, oggi.
La seconda domanda è se partirei davvero per un viaggio così. La risposta alla seconda domanda è, realisticamente, no. Ho troppa paura di essere straniera in ogni luogo e poi non ho un compagno di viaggio all'altezza di Ernesto/Alberto.
La risposta alla prima domanda la lascio a voi.
Tralascio le osservazioni che abbiamo fatto io e la mia amica su Gael Garcìa Barnal perchè sono POCO SERIE
Il film mi è piaciuto molto, soprattutto per i paesaggi e la gente, la fotografia, la leggerezza del racconto. Del libro (letto parecchio tempo) ricordo che era allo stesso tempo racconto di un viaggio dentro di sè e nel continente. La parte introspettiva secondo era resa bene solo a tratti, nel film. D'altra parte non si può chiedere le stesse cose a un libro e a un film.
La domanda che mi sono posta è se un viaggio così sarebbe ancora possibile, oggi.
La seconda domanda è se partirei davvero per un viaggio così. La risposta alla seconda domanda è, realisticamente, no. Ho troppa paura di essere straniera in ogni luogo e poi non ho un compagno di viaggio all'altezza di Ernesto/Alberto.
La risposta alla prima domanda la lascio a voi.
"Sorrido. Non esiste un piano che possa prevedere tutto. Altri solleveranno il capo, altri diserteranno. Il tempo non cesserà di elargire sconfitte e vittorie a chi proseguirà la lotta."
Luther Blissett, "Q"
Vero Acquario è tutto quello che viene scritto dopo
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Vero Acquario è tutto quello che viene scritto dopo