CAOS CALMO

Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)

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Rastaman
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CAOS CALMO

Messaggio da Rastaman »

La storia c'è....ed è robusta...ma sul tutto aleggia troppo morettismo....che a me, che non sono un morettiano, ha scocciato un po'.
Nonostante tutto, però, lo consiglio. E' da vedere (e anche da leggere....il libro)
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.

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etnagigante
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Messaggio da etnagigante »

Io stavo andando a vedere il film senza aver letto il libro o aver visto il trailer; avevo promesso di far "compagnia" ad un'amica.
Alla fine ho letto il libro prima di vedere il film.
E secondo noi (quelli che eravamo ieri sera), il film era ben fatto, c'erano dentro le cose essenziali del libro.
A un amico è sembrata un po' lunga ed eccessiva la scena di sesso (che ho sentito si voleva censurare, anche se non si vede nulla; certo, si intuisce...)
Comunque è un bel film tratto da un bel libro.
Che sia un po' troppo morettiano me lo sono spiegato quando ho letto nei ringraziamenti dell'autore del libro che figurava anche Moretti e che Veronesi ha impiegato qualcosa come quattro anni a scriverlo.
Nella sceneggiatura del film c'è la mano di Moretti e si vede, ma già il protagonista del film è calato in quella parte.
Non voglio stare qua a sindacare sulle differenze tra libro e film; IMHO sono e devono essere due creature distinte.
Devono solo essere ben fatte
A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.

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conteroccabruna
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Re:

Messaggio da conteroccabruna »

Non sono riuscita ad andare al cinema, ma è passato qualche settimana fa in TV...
Avevo letto il libro e mi aveva colpito enormemente il rapporto con la panchina di fronte alla finestra della scuola. La spina del tempo si stacca intorno a quel parco metafora di una presa di coscienza: un aspetto che la versione cinematografica ha saputo cogliere in maniera altrettanto poetica. Anzi trovo che la sceneggiatura abbia sfrondato il libro di una parte inadeguata e poco all'altezza cucita intorno alla figura della cognata.
Moretti è proprio nella parte e la "figlia" trovo che sia stata bravissima.

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