la vie d'artiste all'Argentina a Roma chi viene stasera?

Qui si favella di teatro d'ogni genere, opera, operetta e musical, concerti classici e rock, qualche balletto e pure qualche mostra - grazie a Keoma per il nome e la descrizione di quest'area.

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Mosaico
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la vie d'artiste all'Argentina a Roma chi viene stasera?

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** Jeròme Savary, la vie d'artiste, raccontata a mia figlia. Ritorna il regista e attore di fama internazionale cultura francese ma radici argentine con uno spettacolo autobiografico che alterna immagini, musiche e canzoni..racconta due decenni storici i Sessanta e i Settanta e l'inizo degli Ottanta. Rievoca il maggio del '68 e i suoi momenti più eccitanti, I Beatles, Cat Stevens e David Bowie. Jodorowsky, i jazzisti di New York, Kerouac e Coltrane. E poi l?Argentina e la sua malinconia, Buenos Aires, il tango,la pampa. Un racconto a colori smaglianti confenzionato per una ragazza-ventenne che "non ha conosciuto la carezze se non attraverso il lattice" (è dell'epoca dell'Aids) e vive in un mondo eroso dalla crisi economica e dalla discoccupazione.
(Articolo del Il Messaggero)
CHi è interessato mettetevi presto in contatto con me che stasera è l'ultima sera!!! :D
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Mosaico
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:wave: Hei siete venuti in troppi!!!!Troppa gente!E dai che il cell squillava.....e decine di bookcrossers che mi dicevano io vengo, io vengo a teatro!!Aho come se dice a Roma "manco li cani si so fatti vivi!!Comungue ..siamo felici..(Laura De Marchi ne la signora Elda).Lo spettacolo non mi ha entusiasmato, nè mi ha dato grosse emozioni.Ve lo dirò con parole mie!Lo spirito era quello di un artista 63 enne che vuole "lanciare" sua figlia 25enne e lo fa in maniera come potrei dire furbacchiona. Le recensioni puntavano molto sul grande Amarcord degli anni 60, 70 e 80.Io ho visto pochi riferimenti.Le scenografie e i costumi erano giustamente molto curati e di buon gusto, c'erano gli effetti da circo con piccoli fuochi d'artificio e coriandoli e luci .La musica era per lo più in francese e a me sconosciuta; :???: ma la cosa più diciamo scomoda è che si capiva pochissimo delle parole pronuciate da Savary.All'inizio ha esordito dicendo che lui parla italiano come un coglione, (sembrava una battutta)ma era la pura verità! Mischiava spagnolo, inglese francese e un italiano scarsissimo.Poi ogni volta che si faceva buio in sala (praticamente ogni fine canzone) la gente applaudiva (a non si sa cosa!!)La figlia, ammiccante ballerina molto graziosa, esile di corporatura, improvvisamente tirava fuori una voce da camionista che faceva sussultare sulla sedia!!E in più i due stonavano spesso a fine canzone...L'orchestra suonava magnificamente però.Insomma se non fosse stato per l'aria sipaticamente scanzonata dei due saltimbanchi e la loro sete di libertà, il loro essere artisiti un po' infantilmente rappresentando quel lato dell'arte che fa restare bambini; li avrei fischiati con tutto il cuore.!!Ma alla fine lo spettacolo aveva una sua coerenza, e mi hanno fatto dimenticare per un ora e mezzo la quotidianità e questo è per me un grande merito così ne è valsa la pena !
Il teatro..la mia passione. :D
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