Consumo etico, equo e pure solidale...

Volete comunicare ai bookcorsari pensieri, informazioni, links eccetera eccetera? Qui potete farlo, sempre nei limiti della legge, del buon gusto e del rispetto reciproco, naturalmente!

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LaVale
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anche a me interessa!
ciao
vale

ps
però nel tuo profilo non c'è la mail...
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)

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liberliber
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ring? :mrgreen:
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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ecco un libro interessante per fare vacanze etiche e responsabili:
http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catal ... 8784&ed=87
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mitica88
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Messaggio da mitica88 »

una che la sa lunga... ha scritto:ring? :mrgreen:
Ottima idea! :P
La stampo e ne faccio un ring, così avrò un ricordo completo di commenti corsari! :wink:
Nella camera sommersa del libro si è in salvo da tutto, almeno per un po'. (Antonio Munoz Molina)
Immagine

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Messaggio da LaVale »

mi sono sempre chiesta come mai nei ristoranti ti guardano male se chiedi l'acqua del rubinetto (ok, fanno la cresta sulla vendita di acqua in bottiglia o acqua del rubinetto filtrata, però in Francia e in molti altri paesi ti portano comunque una caraffa d'acqua del rubinetto, gratis).
Questo fa veramente arrabbiare soprattutto in quei posti, tipo in montagna, dove l'acqua del rubinetto è veramente molto buona.

Oggi ho trovato questo sito

http://www.imbrocchiamola.org/

con un utilissimo elenco di posti dove danno/non danno l'acqua del rubinetto
http://www.altreconomia.it/acqua/imbroccala.php
e un utilissimo testo che mi stamperò e porterò ogni volta che vado al ristorante

http://www.altreconomia.it/acqua/wind.php?id=11
Ultima modifica di LaVale il mar lug 17, 2007 10:50 pm, modificato 1 volta in totale.
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)

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tostoini
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Ho salvato tutti i link, utilerrimi :yes!:
°se cerchi TESTUGGINE sono io,era il mio vecchio nick° °b-shelf°°blog°°la chat di bc-italy°°ml bookcrossing_sardegna°

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Pa
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Messaggio da Pa »

altro consumo etico il latte alla spina come non bevendo latte no posso portare esperienze dirette ma vedere alle 2 di notte gente parcheggiare mettere 50 centesimi bersi un bicchiere o prenderne una bottiglia per 1 euro fa piacere
http://www.milkmaps.com/ trovate il distributore più vicino a casa voi o segnalatene uno
Il nostro compito e' guardare il mondo e vederlo intero. Occorre vivere piu' semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere.

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LaVale
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Messaggio da LaVale »

volevo segnalarvi questo articolo uscito sl corriere della sera

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... rmio.shtml

ciao
vale
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Messaggio da liberliber »

vale lo copincollo prima che non sia più visibile (sono tutti molto buffi, ma il punto 16 è molto condiviso dai cartaginesi):

In Inghilterra una guida elenca 100 modi per spendere il meno possibile
Vita al risparmio: miele come dopobarba
Nel libricino ci sono le indicazioni per condurre una vita quotidiana parsimoniosa ed ecologia: mai fare la spesa quando si ha fame

LONDRA (Gran Bretagna) - La buccia di banana? Perfetta per lucidare le scarpe di pelle. Il dentifricio? Meglio il bicarbonato di sodio o una soluzione di soda e sale. Questi e altri 98 consigli sono finiti nella nuova “Penny Pincher’s Book Revisited”, la guida per i risparmiatori incalliti del XXI secolo, scritta a quattro mani da John e Irma Mustoe. Nel libricino, in vendita in Inghilterra dal 20 settembre a 7,99 sterline (meno di 12 euro) e di cui il “Daily Mirror” ha fornito un’ampia anticipazione, sono elencati i 100 consigli utili per vivere bene senza spendere una fortuna, anche se i due autori sostengono che molti dei suggerimenti proposti servano pure a salvare il pianeta, puntando all’eliminazione degli sprechi. Per la verità, molte delle indicazioni “taglia budget” sono dettate perlopiù dal buon senso, come ad esempio: mai andare a fare la spesa a stomaco vuoto per non farsi condizionare dalla fame e riempire il carrello di cose spesso inutili e costose; lavarsi le mani con l’acqua fredda anziché calda per risparmiare denaro ed energia; o conservare il pane nel frigorifero per farlo durare di più (meglio se già affettato, così ci mette un attimo a scongelarsi).
COLLANT IN FREEZER E CANDELE IN FRIGORIFERO - Se volete provare anche voi a seguire le indicazioni dei Mustoe, eccovi un condensato di questa guida al risparmio consapevole, con i 20 consigli più curiosi:
1) Tenete i collant in freezer la notte: dureranno di più. E infilateli usando guanti di cotone per non smagliarli.

2) Conservate le candele nel frigorifero: bruceranno più a lungo.

3) Dimenticate le gomme alla nicotina: se volete davvero smettere di fumare, masticate cera d’api.

4) Non gettate via il vostro vecchio cappello ma datelo agli uccellini che ci faranno il loro nido.

5) Tagliate dei vecchi tappeti e usateli come zerbino.

6) Usate grucce da cappotti come spiedini per il barbecue.

7) Mettete un foglio di alluminio dietro al calorifero per riflettere il calore

8) Non gettate il vostro vecchio spazzolino, ma usatelo come spazzola per le scarpe.

9) Leggete attentamente le date di scadenza dei cibi per non buttare via nulla

10) Allungate il caffè con fagioli di soia tostati o radici di cicoria

11) Per un collutorio economico, mescolate un cucchiaio da tavola di aceto con dell’acqua

12) Usate della lozione per bambini come struccante. In alternativa, una pappetta formata da olio, maionese, yogurt, uovo, cetriolo schiacciato e pomodoro

13) Il miele è perfetto per calmare la pelle irritata dal rasoio

14) Sale, farina e acqua danno una colla fantastica, mentre l’albume dell’uomo dà una colla ideale per la carta

15) Usate calze o collant come colini

16) Il sale è uno straordinario diserbante.
17) Se fumate, coltivatevi da soli il tabacco: con il clima inglese, cresce che è una meraviglia.

18) Se avete bollito troppa acqua, non gettate quella che avanza ma usatela per uccidere le erbacce del giardino.

19) La boule dell’acqua calda è più economica della coperta termica.

20) Potete sostituire il fard con il lucidalabbra. Unica accortezza: usatene poco!
Simona Marchetti
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Messaggio da LaVale »

12) Usate della lozione per bambini come struccante. In alternativa, una pappetta formata da olio, maionese, yogurt, uovo, cetriolo schiacciato e pomodoro
bleah!
la maionese proprio no.
comunque un'alternativa economica ed ecologica allo struccante è l'olio (mi sembra che quello di mais e quello di girasole siano più o meno inodori).
17) Se fumate, coltivatevi da soli il tabacco: con il clima inglese, cresce che è una meraviglia.
in Italia mi sa che è vietato.
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silvietta75
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Messaggio da silvietta75 »

Tenete i collant in freezer la notte
...e poi beccatevi la polmonite quando li indossate al mattino :eh?: ... beh, scuramente aiutano a mantenere le chiappette sode :lol:
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tostoini
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Messaggio da tostoini »

Dimenticatevi quei pallosissimi grigi e dimessi abitucci rispettosi dell'ambiente che vi fanno sembrare una (o un) penitente medievale.
g=9.8 e enamore producono biancheria intima molto carina con una fibra che si chiama Lempur (che fra l'altro é una roba che hanno inventato degli italiani, pare).
In pratica questo coso è ottenuto dagli scarti della lavorazione del legno di pino, per la lavorazione è necessaria pochissima acqua ed il risultato è una fibra 100% biodegradabile.

E non sono le solite mutande da collegiale anni '50 coi baffi. :mrgreen:
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Poyel
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Messaggio da Poyel »

Come struccante io uso quello Lush, che contiene cose come cera d'api e acqua di rose. Mooooooolto meglio di maionese e uovo! :roll:
E con i prodotti Lush mi sento alquanto sicura che non siano testati sugli animali nè il prodotto finito nè gli ingredienti, che usino alcune materie prime eque e solidali, che riducano il packaging per evitare inquinamento inutile...
Cioè, sono praticamente perfetti. :mrgreen:
Costano un po', ma preferisco spendere i miei soldi in cosmetici Lush che in altro. :yes!:

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Messaggio da LaVale »

volevo segnalarvi questo articolo da repubblica
http://www.repubblica.it/2007/12/sezion ... ogico.html

L'INCHIESTA / Verdure di stagione, docce brevi, luci a bassa intensità, poco riscaldamento
Per sette giorni abbiamo provato a vivere consumando il minor quantitativo di CO2
Niente auto, poco cibo
la mia vita a emissioni zero
di PAOLO RUMIZ



Paolo Rumiz
C'è un uomo che vive al freddo, senza automobile e con la dispensa semivuota. Mangia poca carne, riutilizza la carta usata e va in bici al mercato per comprare rape sporche di terra dai contadini. E' un cuorcontento, accetta ogni restrizione e anche nei giorni di festa vive lietamente con i motori al minimo. Chi può essere? Un originale, direte. Un poveraccio con la pensione da fame.

Sbagliato. Quel tale è un paladino solitario di "Emissione-zero", uno che tenta di vivere producendo il minimo di Co2, il gas che la civiltà dello spreco spara nell'atmosfera surriscaldando la Terra e chiudendoci tutti in una cappa mortale. Uno che cerca di vivere mirando a quello zero impossibile, testardamente, per salvare il mondo che verrà.

Ecco, per una settimana ho provato a vivere così. All'osso, calcolando l'equivalente in anidride carbonica di ogni minimo atto. Ho misurato i chilometri in treno, il cibo consumato, i tempi di cottura, gli sciacquoni, e poi ho tirato le somme.

Risultato? Ho consumato metà della metà e la mia vita è cambiata. Sono diventato più ricco, più leggero, più sensibile all'insulto dello spreco. E sicuramente più ai ferri corti con un Paese che non fa nulla per premiare il consumo virtuoso.

La storia comincia quando sento parlare di una società di Legambiente dal nome trasparente di "Azzero Co2", col timbro del Kyoto Club. Telefono, dico cosa vorrei fare, spiego che vivo a Trieste, in una situazione ottimale, già di "bassa energia".

Non sono pendolare, non ho auto né lavastoviglie, sto a un secondo piano senza ascensore e ho tutto sotto casa: ufficio, negozi, stazione. La Tv l'ho buttata per manifesta inutilità; possiedo solo una radiolina a onde corte e un glorioso telefonino vecchio di sette anni.


"Lei è un virtuoso", annunciano. Ma la virtù non basta: loro vogliono accertarsi che sia anche matto abbastanza per sottomettermi alle prove più dure. Così frugano nella mia privacy, annotando ogni minuzia dei miei consumi e si buttano nel conteggio.

Elettrodomestici, caldaia, luce, eccetera: totale 2427 chilowattore annui, corrispondenti a 1578 chili di Co2, come sette frigoriferi pieni. Al giorno fanno 4,32. La metà della media europea che è di nove chili pro capite, dato confermato da Greenpeace.

"Ottimo - penso - parto in vantaggio". Invece no, non sono inclusi i trasporti, e sono proprio quelli che sballano il conto. L'aereo soprattutto, che spara gas-serra in quantità letali. Solo per ricuperare i voli di quest'anno, mi dicono, dovrei piantare alberi per una vita. Replico che sono pronto, anche a non volare più, come Terzani dopo il famoso incontro con l'Indovino. Risposta: "Intanto cominci leggendosi un bel vademecum di consumo etico".

L'inizio è terrificante. Regole penitenziali a raffica. Se fosse prescritto anche il caffè di cicoria, sarebbe un perfetto manuale di autarchia fascista. Ma è una guerra necessaria: Co2 è in agguato ovunque. Nei cibi refrigerati e nelle lunghe cotture. Nelle confezioni luccicanti di plastica e nel cibo che ha alle spalle grandi distanze di trasporto camion. Soprattutto nella carne, perché il foraggio inquina cento volte più del letame.

Scopro che la mia vita va rivoltata come un calzino. Devo acquistare il pane sotto casa; comprare verdure di stagione, meglio se locali; fare scorta di legumi secchi e abbandonare l'acqua minerale. E poi luci a basso consumo, riscaldamento minimo, docce brevi non quotidiane e - ovviamente - raccolta differenziata della spazzatura. Ultimo sigillo: viaggiare meno. Solo treno e bicicletta.

Mi dicono che avrò a disposizione consulenti "etici", pronti a sciogliere i miei dubbi e a calcolare l'effetto-Co2 delle mie giornate, sulla base di un rapporto quotidiano che mi impegno a mandare. "Lo zero se lo scordi - mi smontano in partenza - a quello non arriva neanche un monaco tibetano". Chiedo almeno quale può essere un buon obiettivo. Risposta lapidaria: "Il massimo". Tanta è l'apnea della Terra.

MERCOLEDI' - PRIMO GIORNO
Mi sento sommerso di divieti, come un ebreo osservante cui è prescritto anche il piede con cui scendere dal letto. Dio mio, se devo stare attento a ogni boccone che mangio, al compostaggio, al riciclaggio eccetera, il mio diventa uno sforzo monomaniaco, e allora dove va a finire l'etica se non ho più tempo per accorgermi del mendicante sotto casa? E poi come racconterò tutto questo? Elencare una serie di piccoli gesti sparagnini è una noia mortale; come tenere un diario di bordo restando chiusi in cambusa. Una sfida narrativa oltre che ecologica.

Per cominciare azzero tutto, nel timore di sbagliare. Per un giorno, niente riscaldamento, acquisti, spostamenti. Posso farlo, la dispensa è piena, non ho viaggi in vista e fuori fa un caldo schifoso. M'accorgo che posso cucinare anche senza il fuoco, così mi regalo un pranzo con acciughe marinate, pane e spinaci crudi col parmigiano a scaglie. Funziona, ma sono pieno di dubbi. E' Natale ma sul mio tavolo è quaresima. E poi che senso ha tirare la cinghia se il mondo continua a vomitare gas fottendosene del domani? A fine giornata mi sento strano e leggero, come dopo un Ramadan.

GIOVEDI' - SECONDO GIORNO
Avvio energico. Avvito una cassetta sul retro della bici e, così bardato, affronto il mercato ortofrutticolo. In un angolo trovo un contadino che ha steso a terra un tappeto di meraviglie dimenticate. Verze terragne, crauti, aglio piccolo e pestilenziale, miele di ape dalmatica, uova ruspanti. Compro rape e cachi. Non un'occhiata alle fragole spagnole e ai pomodori di serra. Spendo la metà del solito e mi faccio pure una chiacchierata. Intanto arriva la buona notizia: la prima giornata è andata bene: 1.57 chili di Co2. Grande.

Ma la sera mi chiama Repubblica, l'indomani mi spediscono a Monza per servizio ed è chiaro che il viaggio sballerà la media Co2. Ma è meglio così, lo scontro si fa duro. Così scelgo il massimo: solo treno, niente taxi e partenza con bici al seguito. Cominciano le sorprese: gli Eurostar non hanno il vano necessario al trasporto. In Italia le due ruote viaggiano solo su polverosi regionali, il che vuol dire cambi continui e tempi da tradotta del Piave.

Comincio a capire. La mia è una guerriglia, un atto eversivo. Devo rassegnarmi ad avere il sistema contro. Tengo duro, cerco ancora, finché scopro sull'orario cartaceo che un treno veloce col porta-bici esiste. Va a Schaffhausen, Svizzera. L'unico, in tutto il Grande Nord. Dai, che ce la fai.

La bici comporta altre complicazioni. La liturgia del bagaglio cambia completamente. Devo dividerlo in due sacche e metterci accanto lo zainetto da computer. Come ricambio, niente camicie: solo magliette che non si stirano. Un salutare esercizio di alleggerimento.

Dovrei anche cercare un albergo eco-compatibile - c'è una guida apposita che li elenca - ma è troppo complicato e chiedo a un amico di ospitarmi. Sotto casa scopro un'osteria nuova, mi faccio un baccalà in umido e un calice di rosso. Per la prima volta sono ottimista: a fine giornata ho prodotto 1.22 kg di Co2. Un po' meglio di ieri.

VENERDI' - TERZO GIORNO
Dal treno per Venezia vedo migliaia di camion fermi in una nube di Co2. Tradotte di agnelli dall'Ungheria alle Calabrie, yogourth francesi diretti in Friuli. Lo sciopero-incubo è finito da una settimana e tutto è come prima. L'Italia ostaggio dei Tir, come il Cile di Allende.

A Mestre piazzo le due ruote sull'Intercity. Nella tratta italiana il vano-bici non lo usa nessuno, è tristemente vuoto. In carrozza la gente mi guarda strano. Esco dagli schemi: viaggio con un mezzo povero, ma porto una cravatta elegante e un cappello da rabbino (naturalmente l'ho fatto apposta).

A Vicenza mi si siede accanto una mamma ansiogena con due bambini-mostri. Il dialogo si limita al cibo: tavola pancino fame prosciutto mangia bevi ancora basta finisci gnam gnam. Il maschietto ripete: mio mio mio. Poi, guardando il vuoto: io io io io. Conosce solo l'ausiliare "voglio". Ignora il "posso" e il "devo". Risate, urla, colpi ai tavolini senza timore di punizioni. E' chiaro: sono i bambini il primo anello della catena dello spreco. Ai bambini non si nega nulla. Il livello mondiale di Co2 dipende anche da loro.

Il bar della stazione di Milano è una mostruosa macchina di rifiuti. In un minuto vedo sparire nelle borse dei viaggiatori tonnellate di confezioni di plastica. Fuori l'aria è irrespirabile, inghiotto polveri sottili per una settimana. Ma è un avvelenamento utile: aumenta la rabbia e la voglia di cambiare. Sento che in me sta avvenendo una trasformazione irreversibile.

La sera a Monza piove. Non demordo, pedalo nel buio in mezzo a villette blindate, tra soli immigrati, fino a destinazione, un condominio di periferia. A intervista finita mi chiedono di restare a cena. Accetto, ma è un clamoroso errore. Per restare nella norma devo rinunciare al meglio: lo stufato di manzo, perché ha consumato troppo gas. Ci ridiamo su, ma io torno a Milano-Centrale scornato, bici-treno nella nebbia tra torvi pendolari lumbard.

SABATO - QUARTO GIORNO
Rientro a casa. A Mestre tutti i treni sono in ritardo ma in compenso quaranta megaschermi sparano in simultanea pubblicità per intontire l'utenza. Un costo spaventoso in termini di inquinamento, acustico e atmosferico. Ma nessuno si ribella, siamo una repubblica delle babane. Tacere, obbedire, consumare.
La carrozza per Trieste è surriscaldata (mi prendo un raffreddore da fieno) e piena di telefonini sintonizzati sul nulla. Ragazzi ridono ascoltando da un computer una voce che gracchia minacce anti-immigrati in un veneto barbarico condito di bestemmie. Torno a casa nella pioggia, stanchissimo, ma la performance Co2 del viaggio è buona: 26.81 (14.40 + 12.41) in due giorni, tutto compreso.

DOMENICA - QUINTO GIORNO
Vado in centro, tra le luminarie. Gli italiani saranno anche più poveri ma i loro carrelli sono stracolmi. In un Paese che frana riempire la dispensa è una terapia ansiolitica, l'unica consentita. Dilapidare, per non pensare che si sta dilapidando. Ma la paura affiora negli sguardi. E' quasi Natale e nessuno sorride. A me sembra invece di sentire le feste per la prima volta dopo anni.

Approfitto della domenica, vado in ufficio e metto la stanza in assetto-risparmio. Nella risma della fotocopiatrice piazzo fogli già usati da un lato, poi elimino ogni situazione di stand-by e faccio strage di luci inutili. E la sera, visto che ho un cesto di pane secco, metto a mollo le pagnotte per fare gli gnocchi. Ricetta della nonna, con aggiunta di speck, aglio, formaggio, prezzemolo eccetera. Vengono una meraviglia, e la performance migliora ancora: 0.97.

LUNEDI', NATALE - SESTO GIORNO
E' Natale e faccio la rivoluzione. Chiudo il freezer, tanto non serve. Visto che è dicembre, metto in terrazza una dispensa per le verdure. Sposto il tavolo vicino alla finestra per consumare meno luce. Compro due prese elettriche intelligenti, che si disattivano quando le batterie del telefonino o computer sono cariche. Installo in bagno un rompi-getto, che dimezza i consumi. Ordino un carica-telefonino da bici che sfrutta l'energia della pedalata.

Ormai ci ho preso gusto. Sostituisco il dentifricio col bicarbonato. Elimino i sacchi di plastica della spesa e metto accanto alla porta una borsa con le ruote. Poi divido le immondizie alla tedesca. Cinque contenitori: vetro, plastica, cibo e carta, divisa tra confezioni alimentari e giornali. E' un atto solo simbolico - nella civilissima Trieste non esiste raccolta differenziata - ma che importa: mi serve come autodisciplina e a capire quanto spreco. La prima somma è stupefacente: in cinque giorni la spazzatura si è dimezzata.

Mi chiedo: perché, accanto alla Costituzione, a scuola non si insegna anche consumo etico? Perché i presidi non smantellano quegli osceni distributori di merendine? Mi accorgo di tante cose, per esempio che i negozi di cose "biologiche" hanno spesso prezzi immorali e vendono roba che ha alle spalle trasporti lunghissimi. Un imbroglio per ricchi e malati terminali.

Un amico mi sfotte, dice che lo sforzo è patetico e il mondo affonderà lo stesso. Rispondo che la parola "Economia" viene dal greco e significa "gestione della casa". Vuol dire che gli antichi sapevano: il mondo si cambia partendo dal proprio piccolo. Sì, sento che funziona. Sono entrato a regime: il bilancio della giornata è ottimo: 0.75. E' una settimana che non accendo il riscaldamento e l'idea che Putin - il "genio" della fiamma azzurra nel mio bollitore - abbia guadagnato meno, mi fa godere.

MARTEDI' - ULTIMO GIORNO
Invece dell'abete natalizio, che non ho mai comprato, trovo dai Forestali una piantina di quercia e salgo a piantarla in un parco di periferia. Scopo della missione: compensare l'anidride emessa nel viaggio a Milano. Per coerenza ci vado a piedi, seguendo le prescrizioni di Kyoto. Poi torno in città felice, con le mani sporche di terra e una fame da bestie. Così ho santificato le feste.

Chiudo la mia settimana "all'osso" invitando a casa tre amici. Cena natalizia autarchica: tonno marinato con sedano e cipolla, seppie in umido. Al posto delle lampadine, candele; e così scopro che con la luce bassa ci di diverte di più. C'è un gran discettare di consumi, la storia di Co2 appassiona tutti. Il risultato del giorno è ottimo: 0.36. Un decimo della mia già virtuosa base di partenza.

Festeggiamo con coppe di yogurth coperto di miele e mirtilli secchi, poi una grappa di Ribolla. In una settimana ho messo a segno una media-record di kg. 0.84 di Co2, che sale a 4.52 con tutto il viaggio a Milano (senza lo sconto dell'albero piantato). E' stato difficile? Per niente. A Natale finito ripenso ai supermarket, agli schieramenti di inutilità luccicanti, e mi sembra di rivedere i reduci malconci di una guerra perduta, mille anni fa.
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)

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Compro due prese elettriche intelligenti, che si disattivano quando le batterie del telefonino o computer sono cariche. [cut] Ordino un carica-telefonino da bici che sfrutta l'energia della pedalata.
oggetti interessanti, qualcuno sa dove reperirli?
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LaVale
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Messaggio da LaVale »

Ordino un carica-telefonino da bici che sfrutta l'energia della pedalata
a me interesserebbe (anche) questo
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)

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mitica88
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Messaggio da mitica88 »

Nella mia testolina è un mucchio di tempo che frulla l'idea di un caricabatterie per cellulare che funzioni con un mini pannello solare... Tempo fa avevo provato a fare una ricerca su internet, ma non avevo trovato un granché... Qualcuno ne ha per caso sentito parlare o rimarrà solo un delirio della mia mente instabile? :whistle: :P
Nella camera sommersa del libro si è in salvo da tutto, almeno per un po'. (Antonio Munoz Molina)
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annanda
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Messaggio da annanda »

autarchia per il cellulare, pedalando!
Gli errori in questo post sono dovuti alla SDM(Sindrome da Dito Mauco)

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LaVale
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Messaggio da LaVale »

un caricabatterie per cellulare che funzioni con un mini pannello solare...
tempo (secoli) fa avevo visto sul catalogo del wwf un caricabatterie per pile stilo con un mini pannello solare. non si era ancora in epoca di cellulari, però perchè no...

ciao
vale
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)

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Therese
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Messaggio da Therese »

la mia collega l'ha regalato al marito per natale il caricabatterie ad energia solare, chiedo e posto il link ;)
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^

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