Il film narra gli ultimi giorni di Hitler, rinchiuso nel bunker a Berlino, attraverso il racconto della sua segretaria.
E’ un film che ha suscitato molte polemiche per l’aspetto “umano” di Hitler, straordinariamente interpretato da Bruno Ganz.
Personalmente non ho visto un Hitler così umano da arrivare al punto di “impietosirmi” o di provare meno orrore per quello che ha fatto. E’ evidente che essendo un uomo avrà avuto le sue debolezze e momenti di cortesia verso i propri collaboratori, ma il personaggio che emerge dal film è un pazzo, lucidamente folle, vecchio, con i tremori alle mani che rinchiuso in un bunker con i suoi generali sogna di rovesciare le sorti della guerra con armate immaginarie.
Ma la sua follia è lucida: è perfettamente consapevole che sta arrivando la fine ed infatti pianifica il suicidio suo e di Eva Braun e la distruzione dei cadaveri. Nel suo delirio, tutta la Germania e il popolo tedesco devono scomparire: pianifica la distruzione totale di Berlino e, davanti alle richieste dei suoi generali di salvare i civili, afferma di non avere compassione perché il popolo tedesco ha perso e quindi è giusto che scompaia.
Non capisco quindi le polemiche perché non c’è nessuna umanità in un uomo che vede crollare il suo sogno e vuole trascinare tutti nella rovina.
La cosa più impressionante è il fanatismo e la devozione quasi religiosa che tutti hanno nei suoi confronti: lui è il capo carismatico e nessuno mette in discussione i suoi piani pur sapendo che sono folli. Hanno giurato fedeltà e sono disposti tutti a morire per lui.
Ma il fanatismo non è solo tra i soldati o le SS: incredibile la devozione della Sig.ra Goebbels disposta a sacrificare tutta la sua famiglia (5 bambini) perché senza il nazionalismo non ha più senso vivere.
Infine, mi è venuto in mente il libro di Arturo Perez-Reverte “Territorio Comanche” dove afferma che tutte le guerre sono uguali: in una scena del film un medico raggiunge un ospedale e trova i malati e gli anziani completamente abbandonati a se stessi. La stessa scena viene raccontata da Perez-Reverte nella guerra dei Balcani 50 anni dopo.
E’ un film che è un pugno nello stomaco ma che vi consiglio di vedere.
La caduta
Moderatori: Gjko, etnagigante
Anch'io ci tenevo a vederlo proprio x lo scalpore suscitato... Bruno Ganz e' bravissimo... Sembra abbiano voluto dimostrare quanto fossero ragionevoli e compassionevoli (vedi il medico) i collaboratori di Hitler, mentre la colpa di tutto debba essere addebitata solo a lui ... anch'io son rimasta scioccata dal comportamento della moglie di Goebbels, che un po' mi ha rimandato al dantesco Conte Ugolino.
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Ho visto il film, qui a Berlino, subito dopo essere uscito nelle sale.
È vero: é duro, un pugno nello stomaco e uno schiaffo all'anima.
Non ho visto la figura di Hitler "umanizzata", al contrario é sottolineata con maestria la follia di un uomo, il carisma che aveva sul popolo tedesco( sulla estrema maggioranza del popolo) grazie anche alla splendida interpretazione di Ganz.
Ovviamente vivendo in Germania da oltre 18 anni ho letto parecchio sull'argomento guerra-nazismo-carisma-follia di un popolo...e posso assicurarvi che il film ha centrato in pieno il dolore che veniva vissuto in sordina . Bella anche la fotografia e la regia, non é facile parlare di guerra e mostrare il dolore non usando immagini cruente e raccapriccianti, sono state usate le parole e il dialogo in tedesco é magnifico.
Ora ho comprato un tomo -
- intitolato Le donne di Hitler, biografie di donne che hanno in qualche modo vissuto con e per Hitler, tra cui Magda Goebbels...che uccide i suoi 6 figli per non lasciarli vivere in un mondo senza nazismo.
È un film lungo ma non pesante.
È vero: é duro, un pugno nello stomaco e uno schiaffo all'anima.
Non ho visto la figura di Hitler "umanizzata", al contrario é sottolineata con maestria la follia di un uomo, il carisma che aveva sul popolo tedesco( sulla estrema maggioranza del popolo) grazie anche alla splendida interpretazione di Ganz.
Ovviamente vivendo in Germania da oltre 18 anni ho letto parecchio sull'argomento guerra-nazismo-carisma-follia di un popolo...e posso assicurarvi che il film ha centrato in pieno il dolore che veniva vissuto in sordina . Bella anche la fotografia e la regia, non é facile parlare di guerra e mostrare il dolore non usando immagini cruente e raccapriccianti, sono state usate le parole e il dialogo in tedesco é magnifico.
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È un film lungo ma non pesante.
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Premetto che ho visto solo i trailers e non il film... ho come l'impressione che non avrei capito molto dei dialoghi
Comunque, per quanto ho letto, alcune critiche rilevavano che Hitler viene descritto come un uomo malato, folle, e la spiegazione patologica non spiega come abbia potuto mettere in piedi un regime e una macchina del consenso tanto potente.

Comunque, per quanto ho letto, alcune critiche rilevavano che Hitler viene descritto come un uomo malato, folle, e la spiegazione patologica non spiega come abbia potuto mettere in piedi un regime e una macchina del consenso tanto potente.
"Sorrido. Non esiste un piano che possa prevedere tutto. Altri solleveranno il capo, altri diserteranno. Il tempo non cesserà di elargire sconfitte e vittorie a chi proseguirà la lotta."
Luther Blissett, "Q"
Vero Acquario è tutto quello che viene scritto dopo
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Ecco , secondo me sono critiche non approfondite sul tema...nel film viene descritta una minima fetta della vita del dittarore e dei suoi seguaci- una manciata di giorni- non tutto il ventennio ca. del loro dominio folle. Sará pure potuto essere malato o invecchiato, ma purtroppo lucido nel suo determinato pensiero.