La fiera delle banalità

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Lisa
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La fiera delle banalità

Messaggio da Lisa »

Sarò paranoica, ma ci sono frasi fatte, espressioni usate da scrittori e soprattutto da giornalisti, che mi fanno rabbrividire. Vi elenco quelle che mi provocano conati:

ragazza acqua e sapone senza grilli per la testa

madre coraggio (povero Brecht) quando diventa: zia coraggio, sorella coraggio, nonna coraggio e via elencando

lupus in fabula, soprattutto quando diventa "lupus in tabula"

lucciole e belle di notte (per dire prostitute)

il tunnell della droga

E me ne verranno senz'altro in mente altre.
A voi quali banalità e frasi fatte danno più fastidio nei libri, negli articoli dei giornali e nei servizi alla televisione?
Ciao da Lisa

:wave: :wave: :wave:
Ragazzi, vogliono spegnerci il cervello: non lasciamoglielo fare. Go on!
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Frine
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Messaggio da Frine »

io non sopporto "tutti pazzi per.." seguito da qualsiasi attributo
(a quando tutti pazzi per le dita nel naso o tutti pazzi per i piedi puzzolenti?)

mi provoca proprio allergia.
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)

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Shardana
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Messaggio da Shardana »

quando sento nei vari servizi tv che qualcosa "la fa da padrona" mi viene l'orticaria...
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viagna
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Messaggio da viagna »

Ecco i miei :puke: :

Tutte le volte che qualcuno usa "PIUTTOSTO CHE..." nel senso di "OPPURE".

I nomi di programmi/negozi introdotti da "NON SOLO..." (Non solo moda... Non solo gelati...); i neologismi xxxerìa (Occhialerìa, Budinerìa, Yogurterìa... posso portare testimonianze fotografiche per ciascuno di essi qui a Milano, credetemi).

La paraculaggine di chi prende le distanze da ciò che ha appena detto utilizzando - ad esempio - il gesto che indica le virgolette (se parla), o le virgolette medesime (se scrive), la chiosa "in qualche modo" o espressioni equivalenti.

GRRRRR!
Je t’inventerai des mots insensés que tu comprendras (Jaques Brel)
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Lisa
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Fiera delle vanità

Messaggio da Lisa »

Prepariamo un bell'elenco di quello che non si dovrebbe scrivere e, massì, già che ci siamo! neppure dire:

"ragazza acqua e sapone senza grilli per la testa"
"madre coraggio" (povero Brecht) quando diventa: zia coraggio, sorella coraggio, nonna coraggio e via elencando
"lupus in fabula", soprattutto quando diventa "lupus in tabula"
"lucciole e belle di notte" (per dire prostitute)
"il tunnell della droga"
"tutti pazzi per.."
"la fa da padrona"
"piuttosto che" nel senso di "oppure".
"non solo..." (rifacendo il verso a Non solo moda: Non solo gelati...)
"Occhialerìa, Budinerìa, Yogurterìa" (posso portare testimonianze fotografiche per ciascuno di essi qui a Milano, credetemi).
virgolette, mimate o scritte, per prendere le distanze da ciò che ha appena detto.
"in qualche modo" o espressioni equivalenti usate come chiosa
"lei m'insegna..." preludio ipocrita usato dagli spocchiosi che in realtà pensano di essere sempre loro a insegnare qualcosa agli altri.
"mi consenta..." berlusconismo ancora più ipocrita perché lanciato da uno che gli spazi se li è presi tutti senza il permesso.
.............
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Kurosawa
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Messaggio da Kurosawa »

io non sopporto questa frase fatta:

"ci sono frasi fatte che mi fanno rabbrividire"


:wink:

scherzooooo!!!!

iscriviti al ring di tano del libro "parole povere".... avrai di che star male!

ehehehe
気高い心
tentai di cogliere il lato assurdo di Dio: l'uomo.
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professionalmente parlando:
http://www.youtube.com/watch?v=mlYldqwvOrk
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tilly77
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Messaggio da tilly77 »

Quoto il "piuttosto che" (mi fa proprio scattare gli istinti omicidi!) e aggiungo l' ormai famigerato "attimino" e i dilaganti (tanto che pur odiandoli li uso anch'io senza accorgermene) "assolutamente sì" e "assolutamente no".
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viagna
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Messaggio da viagna »

Mi associo ad "attimino", e siamo pure in buona compagnia, visto che Filippo La Porta in "Non c'è problema - Divagazioni morali su modi di dire e frasi fatte" (Feltrinelli 1997) gli dedica un paragrafo. Riporto l'inizio.
"Cercherò di essere un attimino meno aggressivo." "Dovresti avere un attimino di pazienza." "Vorrei ripensarci un attimino..." La parola "attimino" si è proditoriamente sostituita nel linguaggio corrente a "un po'", "un poco". Una categoria temporale (e in una sua forma diminutiva, vezzeggiativa che può ricordare lo spagnolo un momentito) ha scacciato una categoria spaziale. Dunque non si dirà più "un po' meno aggressivo", ma "un attimino meno aggressivo" (variante: "un momentino"; variante impazzita: "un attimissimo", sentito da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione Prima serata). A ben vedere la cosa diventa così ancora più precaria ed evanescente. In fondo limitarsi a dire "un po'" già non suonava molto incoraggianta, ma almeno dimostrava una buona volontà, una dichiarazione di intenti certo si trattava di una parte, una piccola parte (appunto: solo "un po'"). Ma questa piccola parte conservava una sua consistenza, per quanto sfilacciata, residuale, quasi lunare. Invece con "un attimino" siamo davvero al microattimo fuggente, al frammento pulviscolare, al moneto fugace che già evapora mentre lo pronunciamo. Niente su cui, insomma, poter contare, in nessun modo. Certo, linguisticamente "attimino" è un tipico "alterato" (ovvero un procedimento caratteristico della nostra lingua per cui attacchiamo un suffisso a un nome per dargli una diversa sfumatora di senso (come "bacione" non vuol dire "grosso bacio") ma è una delle tante formule iperboliche del linguaggio familiare (cfr. L. Serianni in Come parlano gli italiani). Eppure questa alterazione ci spinge irresistibilmente verso una zona dresponsabilizzata, libera da obblighi e impegni, extralight. La soffice voglia di leggerezza, celebrata sopra ogni altra virtù dal Calvino "americano", e poi dai bit senza peso dell'informazione che corre sui circuiti dei computer, dallo spot del celebre caffè Lavazza, dal musical di Woody Allen in cui la partner è scagliata verso l'alto sfidando la gravità, dai plastici "voli" al di sopra del canestro del leggendario Michael Jordan, dalla veste diafana e impalpabile del fantasmino Casper, accomuna oggi le masse e l'élite, i tangentisti e i galantuomini, i conduttori televisivi e gli accigliati moralisti.
E poi va avanti, ma io mi fermo qui. Nel libro si trovano spassosi paragrafi anche su:
- non c'è problema
- il problema è tuo
- il problema è un altro
- esatto
- uno di questi giorni ci si vede
- scusami, non ho un minuto di tempo...
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lizzyblack
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Messaggio da lizzyblack »

Non sopporto quando, parlando di minori, devono appioppare un nome falso. Tipo "Il ragazzo, lo chiameremo Giorgio...". Ma che senso ha? Non puoi chiamarlo il ragazzo??? Giuro, è insostenibile!!
Liz

"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."

Le mie letture

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vzsherazade
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Messaggio da vzsherazade »

nella tranquilla provincia XXX
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akela
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Messaggio da akela »

"...i tre accusati sono ragazzi di buona famiglia..."
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mickymicky
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Messaggio da mickymicky »

tutta colpa delle " cattive compagnie"... ma perchè sono sempre gli altri, le cattive compagnie?
Con me fanno lega i libri. Accorrono, si radunano, mi si attaccano addosso. (S. M. Ejzenstejn)
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. - Albert Einstein
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