GGGiovani e librerie

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Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya

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2teepot
Olandese Volante
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Messaggio da 2teepot »

Infatti , la corrente migliorista non era stata ancora creata . Ci èvoluto il PCI italiano ( altro che PD ! ** )

direi che non leggere per analfabetismo e non leggere perchè l'idea ti fa schifo, non siano proprio la stessa cosa.
Sicura che hai più libertà di scelta ? :roll:
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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Isaghisa
Bucaniere
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Messaggio da Isaghisa »

La passione per la lettura secondo me in buona parte è qualcosa di innato,una caratteristica che ti ritrovi o meno a seconda di fattori non sempre rintracciabili.
Me lo son chiesta parecchie volte da cosa possa dipendere l'amare o meno i libri...Un'idea che mi son fatta è che in parte sia dovuto al proprio impatto con la lettura da piccoli: io in prima elementare ho letto gli Sporcelli di Roald Dhal e mi ha fatto impazzire, da quel momento ho iniziato a leggere divorandoli anche gli altri libri di Dhal e della collana degli Istrici e più leggevo più mi piaceva! Poi quando è capitato qualche libro più noioso non son stata minimamente scoraggiata e ho continuato a leggere...
Quello che voglio dire è che forse per alcuni dei "traumi infantili" con libri pallossissimi hanno creato la connessione lettura-rottura di palle o lettura-obbligo scolastico.

Ma comunque a un certo punto...peggio per loro! :P

Io ho una compagna di università molto intelligente,che prende ottimi voti, ha il padre insegnante di filosofia,la madre di lettere,ha fatto il classico,è vissuta in mezzo a libri...e quando mi vede leggere storce il naso e mi chiede se non ho niente di meglio da fare...ho provato a capire quali siano le cause di questa sua avversione ma non ci sono ancora riuscita...Proverò ad approfondire la teoria del trauma infantile!
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Poyel
Corsaro Rosso
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Messaggio da Poyel »

Isaghisa ha scritto:a il padre insegnante di filosofia,la madre di lettere,ha fatto il classico,è vissuta in mezzo a libri... [...]Proverò ad approfondire la teoria del trauma infantile!
Secondo me è questo il trauma infantile :lol:
Se cresci in un ambiente dove leggere è praticamente un obbligo, dove tutti leggono e non ti danno altre alternative... secondo me sopravviene il rigetto. :yes!:
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vanya
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Messaggio da vanya »

Può darsi che io sia stata fortunata, ma nessuno mi ha mai fatto sentire negletta perchè leggo molto, mai visto facce strane sull'autobus mentre tiro fuori il libro, mai sentiti commenti strani, neanche ai tempi della scuola, dove sì, magari non tutti leggevano, ma molti sì. Insomma io il binomio lettore=sfigato non l'ho mai neanche lontanamente vissuto. anzi, forse un po' di rimpianto e invidia dagli amici non lettori, che forse si accogono di perdersi un piacere che io ho e loro no, un po' come quelle persone cronicamente inappetenti che ti guardano mangiare con delizia.

E sono d'accordo con Isaghisa con la possibilità genetica del piacere della lettura: io ho due figli, quella grande che va a scuola a calci nel didietro, non si mette a posto una maglietta neanche sotto tortura, figuriamoci un piatto in lavastoviglie, legge quasi quanto me ( ha appena fatto la valigia e ci sono più libri che vestiti); quello piccolo, di cui le maestre mi dicono cose così straordinarie che a ogni colloquio quasi piango e le bacio, nato preciso come un ingegnere, non sopporta leggere ( dico non sopporta, perchè non gli piace sarebbe riduttivo).
nessuno dei due è stato costretto a leggere naturalmente, siamo solo stati molto "attenti" a che avessero molti libri a loro disposizione e da piccoli con molto gaudio di entrambi, glie ne leggevamo moltissimi, poi quando è stato il momento di farlo da soli, lei si è avviata a una vita da lettrice, e lui si è arenato. ma bè, ha 11 anni, le cose possono ancora cambiare, forse :P
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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etnagigante
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Messaggio da etnagigante »

Avendo voi già scritto di tutto e il contrario di tutto su questo argomento, non è che possa aggiungere molto.
Ricordo solo il piacere che provavo entrando in una libreria (che purtroppo ha lasciato il posto a un centro telefonia mobile) il sabato pomeriggio assieme ad alcuni amici in piena età liceale.
Certo, poi nella stessa serata ci poteva scappare l'andata in sala giochi o il concerto al centro sociale, quindi nel giro di poche ore magari appartenevo a tre mondi differenti :D
Mi fanno sempre sorridere le persone che sostengono di non avere tempo per ... (aggiungere a caso). Ovviamente sono dispensati coloro che sono veramente oberati dal peso di mondo e famiglia.
Da parte mia non ho mai cercato di forzare la lettura nelle giovani menti.
Mia sorella minore o i miei nipoti mi hanno sempre visto leggere senza che consigliassi loro di farlo. Ogni tanto, in maniera autonoma, cercano di leggere qualcosa.
Mi sono molto divertito quando, vedendomi ordinare dei libri, mio nipote (8 anni) si interstardì a voler leggere un volume che conteneva i romanzi del Ciclo di Conan di R.E. Howard, tornando ogni due minuti a chiedermi il significato delle parole che non conosceva. Alla fine ha ceduto ed è passato all'Isola del tesoro
Non so se avrò il piacere di forgiare giovani lettori ma concedo comunque loro il diritto al bovarismo. Mia nipote (13 anni) mi aveva convinto a comprarle il romanzo della trasmissione Amici, che io ovviamente avrei comprato senza battere ciglio avendo ricevuto la promessa della lettura. Alla fine ha ripiegato su un dizionario tascabile Italiano-Spagnolo
A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.
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Ro e Principe
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Messaggio da Ro e Principe »

Ho iniziato a leggere molto presto, libri per bambini e/o ragazzi, è vero, il mio primo "cimento" terribile è stato l'estate dopo la 3° media con "Le Morte Darthur" di Thomas Malory, in una traduzione che rispecchiava il testo in "Middle English" > vocabolario in mano in continuazione, ma da l' è partita la passione per il romanzo storico-avventuroso ed il fantasy.

Sono una liberista totale, MA
Mi fanno un po' pena quelli che non leggono, perché non aprono delle porte...
Pensiero tutto mio, chiaramente, che alterno letture avide a pomeriggi passati su un PBF a giornate intere di cinema in tv oppure a stereo a palla (non i-pod, please).
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Ci sono uomini che hanno in sé un solo libro, altri un'intera biblioteca
Ro, la donna che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione

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Therese
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Messaggio da Therese »

PBF= play by forum? :think:

racconta.... :yes!:
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
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mitica88
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Messaggio da mitica88 »

Beh, io leggo da sempre.
Cioè, non è che sono nata leggendo, è ovvio, solamente che da quando ho imparato a leggere mi sono tuffata subito nei libri.
Il mio primo libro, lo ricordo ancora, è stato La casa Asac, di Gianni Rodari (quante filastrocche imparate a memoria... 8) ) , in prima elementare.
Era il libro di lettura che la maestra di italiano aveva assegnato alla classe seconda per quell'anno scolastico, e io lo avevo finito nel giro di pochissimo!
Poi mi è sempre piaciuto leggere, in classe mi tuffavo nel libro di italiano, saltando da un estratto di un libro all'altro, aprendo porte (per citare Ro e/o Principe :P ) ed esplorando nuovi mondi.
E quando ci assegnava il libro da leggere durante l'anno scolastico, io lo finivo nel giro di due settimane e rompevo le scatole alla maestra perché me ne prestasse altri! :lol:

Mia sorella, invece, ha sempre detestato leggere, finché ad un certo punto si è appassionata, quasi di punto in bianco e adesso legge anche più di me! :shock:
Come abbia fatto, per me resta ancora un mistero, ma ho come l'impressione che lo scoprirò tra non molto... :lol:

Tutto questo non so se serva a dimostrare/confutare le vostre tesi, ma mi andava di raccontarvelo :P
Nella camera sommersa del libro si è in salvo da tutto, almeno per un po'. (Antonio Munoz Molina)
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