IPAZIA DI ALESSANDRIA

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gabrii
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IPAZIA DI ALESSANDRIA

Messaggio da gabrii »

chissà se qualcuna di voi ha avuto modo di leggere qualcosa di questa magnifica donna, la prima filosofa ricordata dalla storia e della cui vita, il regista amenabar ha tratto un film, un colossal avvincente.

di questa donna mirabile, vi posto qualche notizia:


cenni del periodo storico in cui visse Ipazia (370-415 e.v.)

30 aprile 311 e.v. con l’editto di Nicomedia il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’impero romano.

392 e.v. con l’imperatore Teodosio la religione romana venne proibita, pena la morte.

Durante questo periodo i cristiani si impadronirono del vertice dell’impero trasformandosi in accaniti persecutori dell’antica religione che aveva dato vita alla grandezza di Roma e dell’impero

Ipazia aveva tutte le caratteristiche per essere odiata dai cristiani: donna, pagana, scienziata di grande fama e guida della scuola filosofica neoplatonica di Alessandria.

Figlia di Teone (335-405 e.v.), geometra e filosofo e ultimo direttore del museo di Alessandria, fu nota per il suo sapere nel campo della matematica, dell’astronomia e della filosofia platonica.

Ebbe tra i suoi allievi Synesius di Cirene.

Tra le sue opere si annoverano:

Commentario sull’Arithmetica di Diofanto di Alessandria

Commentario sulle Coniche di Apollonio di Perga.

Inoltre Ipazia provvide a curare l’edizione di un’opera di suo padre, Commentario sull’Almagesto di Tolomeo.

Col padre stesso, curò l’edizione degli “Elementi” di Euclide, che fino ad oggi risulta il libro più letto in assoluto nel mondo.

Fu anche l’inventrice dell’astrolabio e del planisfero

Il suo carisma e la forza dei suoi insegnamenti erano però invise dal potere del patriarca di Alessandria Cirillo, succeduto allo zio Teofilo, il quale commissionò il suo omicidio.

Nel marzo del 415, una folla inferocita e delirante di cristiani, la catturarono, la denudarono, scarnificarono il suo corpo con delle conchiglie affilate e bruciarono le sue carni, cercando così di cancellare la sua autorevolezza, la sua bellezza e la sua erudizione.

Questo episodio fu commentato da Edward Gibbon, nel 1788 in Declino e caduta dell’Impero Romano, come un episodio che “impresse una macchia indelebile” sul cristianesimo.

E poi la chiesa cattolica fece santo e dichiarò dottore di se stessa questo obbrobrioso personaggio, tale fu Cirillo (375-444 e.v.)!

Prima protomartire laica, il suo ricordo si è perpetuato nei secoli, quale faro luminoso di scienza ed esempio per ogni donna di buona volontà.



sono in ritardo per l'8 marzo, ma egualmente propongo che a lei sia dedicato un pensiero particolare quale simbolo di una femminilità diversa, scevra da futili corbellerie generalmente attribuite al genere femminile, ed esempio di una personalità poliedrica e feconda di scienza e filosofia.

A proposito degli Elementi di Euclide

Dopo la morte di Ipazia, l’edizione da lei curata degli Elementi, divenne la versione ufficiale dell’opera euclidea.

Essa venne tradotta anche in arabo, dal grande al-Hajjaj (786-833 e.v.)

Qualche secolo dopo gli Elementi vennero tradotti dall’arabo al latino.

Questo fiorire di elementi classici, coincise con l’emergere delle più antiche università d’Europa: Bologna, Parigi, Oxford, Cambridge e Salamanca.

Gli Elementi furono anche il primo testo scientifico ad essere dato alle stampe e vengono ritenuti il secondo libro più letto nella storia dell’umanità.

Tuttavia, se si pensa che furono tradotti in cinese nel 1607 ed erano penetrati nel subcontinente indiano fin dal X secolo, allora forse stiamo parlando del testo più letto di tutti i tempi.

Gli unici rivali sono la Bibbia e il Corano, e questa cosa colpisce ancor di più.

tornando al film, ebbi l'opportunità di assitere alla prima di milano, dove ebbi modo di conoscere umberto eco, vito mancuso, e. catarella, un'altra storica di cui ora mi sfugge il nome e il regista amenabar.
fu una conferenza molto istruttiva, dove il regista spiegò le motivazioni che lo spinsero ad ipotizzare una fine diversa per ipazia.
il motivo fu che non voleva appesantire con troppa violenza un film che di violenza era già intriso.

di ipazia hanno scritto parecchi autori.
ho saputo dell'esistenza di questa donna da uno scritto di luciano de crescenzo e da allora ho ricercato su di lei tutto ciò che potevo.

ad ipazia un plauso di ammirazione!
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