In una piccola strada di Parigi, percorrendo rue Bonaparte fino a scorgere la Senna e girando due volte l’angolo, si trova un luogo incantato: il Cinéma Paradis. È questo il regno di Alain Bonnard, l’appassionato e nostalgico proprietario del locale. Ed è qui che ogni mercoledì, al secondo spettacolo, va in scena Les amours au Paradis, una rassegna dei migliori film d’amore del passato. In quelle sere il Cinéma Paradis è avvolto da una magia particolare: regala sogni, come recita il poster appeso in biglietteria, sopra alla cassa antiquata. La piccola folla di habitué si abbandona volentieri sulle vecchie poltroncine di velluto per farsi rapire dal fascino del grande schermo. Ma da quando al secondo spettacolo partecipa anche una certa ragazza, è Alain a sognare più di tutti. Cappotto rosso, sorriso timido, siede sempre nella stessa fila, la numero diciassette. Poi, non appena in sala si riaccendono le luci, si allontana solitaria nella notte parigina. Chi è? E qual è la sua storia? Finalmente Alain trova il coraggio di invitarla a cena. È una serata perfetta e in più, poco dopo, accade un altro fatto eccezionale: un famoso regista americano annuncia di voler girare il suo prossimo film proprio dentro al Paradis, con protagonista la bellissima e inavvicinabile Solène Avril. Non solo Alain potrà conoscere una vera star, ma all’improvviso il minuscolo cinema, in perenne lotta per la sopravvivenza, registra ogni sera il tutto esaurito. Alain è fuori di sé dalla gioia. C’è solo una cosa che lo preoccupa: proprio quando va tutto a gonfie vele, la misteriosa ragazza con il cappotto rosso sembra scomparsa dalla faccia della terra. Che sia solo una coincidenza?
[Da
http://www.feltrinellieditore.it]
Un piacevole romanzo, leggero e senza pretese, che mi ha trasportato nell'atmosfera parigina più romantica

Mi è piaciuta moltissimo l'ambientazione nel piccolo cinema d'essai di proprietà del protagonista, da cui tutto ha inizio, soprattutto perchè traspare una vera passione per il cinema d'autore e vengono citati diversi film che ho adorato (Nuovo Cinema Paradiso, Quasi amici e altri).
La storia pecca un po' troppo in coincidenze, ma tutto sommato è costruita piuttosto bene.
Trovo molto divertente ed anche realistico il rapporto tra il sognatore Alain ed il suo migliore amico, lo sciupafemmine Robert: i loro battibecchi sono gustosissimi e, per esperienza, succede spesso nelle amicizie di avere carattere opposti, ma è proprio questo il bello, perchè ci si compensa e ciascuno regala all'altro quello che gli manca!
Menzione d'onore, infine, per l'ambientazione della cena con la troupe del film al
Georges, mitico ristorante all'ultimo piano del Centre Pompidou che mi è rimasto nel cuore per l'incantevole vista sui tetti di Parigi!
