Inizio io a raccontare qualcosa di questi due giorni del Pisa Book Festival ?
Allora: prima di tutto
LE MIE FOTO (che già parlano da sole !) e poi.....
Penso di poter tranquillamente affermare che abbiamo avuto, come dotazione di partenza, oltre 300 libri grazie al contributo di molti corsari, incrementata poi in corso d’opera da alcuni visitatori che pensando di poter prendere solo dopo aver dato avevano portato propri libri da registrare e liberare (abbiamo spiegato che non è così, naturalmente, ma chiaramente non abbiamo rifiutato i loro libri, insistendo semmai perché li registrassero a proprio nome, in modo da poter essere informati sulla strada che avrebbero preso) e da coloro che avendo preso in precedenza libri alla scorsa edizione o in qualche OCZ li hanno riportati. In definitiva il totale dei libri messi a disposizione ha sicuramente superato i 400.
E a conclusione della manifestazione ne erano rimasti circa 60, che sono stati portati nelle varie OCZ di Pisa (tranne alcuni da bambini che ora sono a casa mia in attesa di partire verso Pordenone, per contribuire all’iniziativa in favore del reparto di pediatria).
La location tutto sommato non era male: è vero che eravamo in fondo al corridoio del piano superiore…..ma è anche vero che a caval donato non si guarda in bocca (dato che eravamo gli unici espositori non paganti) e poi avevamo davanti al nostro stand uno spazio ben maggiore di molti altri espositori ed eravamo proprio a fianco della porta di accesso a una delle sale in cui si sono svolte molte presentazioni, quindi passaggio obbligato per chi entrava o usciva.
A questo proposito, lasciate che vi racconti l’evoluzione che hanno avuto le strategie di marketing (si può dire così anche se il nostro non è commercio ?!

) dei nostri mini-collaboratori: la strada del volantinaggio selvaggio in giro per tutta l’esposizione (stiamo allevando una nuova generazione di corsari che eccellerà nei rilasci faccia a faccia, ne sono sicura !

) già battuta l’anno scorso, è stata ripercorsa e ha dato i suoi frutti, (con l’aggiunta dell’adesivo giallo di seciatta attaccato sulle loro magliette come distintivo di cui andavano molto fieri e conferiva una certa autorevolezza al loro ruolo !) ma quest’anno siamo arrivati addirittura allo pseudo messaggio subliminale !

Al termine della presentazione di Scarpa, lisolina e la towandina junior si sono nascoste dietro alla porta da cui stava uscendo il pubblico, e senza essere viste mormoravano “venite allo stand del bookcrossing…diamo i libri gratis…è proprio qui accanto…” ! Il risultato, come giustamente ha fatto notare Thongor, era inquietante: si sentivano queste vocine e non si vedeva da dove venivano…molti hanno girato la testa qua e là in cerca della fonte di questi “inviti” ..... e sono stati "catturati"

(mi chiedo io: ma perché i più piccoli sono spesso i più “birbanti” ?!).
Sull’attività svolta dai vari corsari che si sono avvicendati allo stand (lisolachenonce, ElenaEffe, Giuliano, Thongor, RedSimon, laulan, manulina ed io) niente da aggiungere rispetto a quanto già fatto nelle scorse edizioni: sono stati molti i nuovi iscritti (ad occhio direi più di 30) e le segnalazioni di ritrovamento effettuate in diretta o in differita (faremo il conto tra qualche giorno, diamo tempo a chi ha detto che avrebbe fatto da sé !) ed in questo la carta vincente è stata senza dubbio, oltre alla nostra affabilità (

) anche la presenza di 2 (sempre) e in certi momenti anche 3 pc collegati ad internet.
Ed ecco qualche “scenetta” di cui sono stati protagonisti i visitatori, sotto gli sguardi corsari che vi lascio immaginare: alcune divertenti, altre meno, ma sicuramente non c’è stato da annoiarsi !
Le elenco come “quelli che…” e riporto le esclamazioni più particolari:
- Quella che, scendendo dal pero, “Ma no ! Ma dai ! Ma allora il bookcrossing esiste davvero !”
- Quelli che “Li ho già letti tutti”
- I due (ragazzo e ragazza) che “Noi siamo nomadi, non abbiamo posto per i libri”
- Quelli che rendono il bookcrossing qualcosa di assimilabile alla Settimana Enigmistica (in fatto di vantare innumerevoli tentativi di imitazione !): “Ah, voi siete quelli di Fahrenheit !?” oppure “Ah, voi siete quelli dei libri randagi della Coop !?”
- Quella che ha passato un buon quarto d’ora a scegliere con la figlia il segnalibro (tra quelli che regalavamo insieme ai libri) e poi non ha preso nemmeno un libro perché il marito la stava aspettando insieme al bimbo piccolo con la macchina in divieto di sosta
- Quello che “Ma bisogna fare la tessera ?”
- Quello che “Dov’è la vostra sede ?”
- Quello che “Credo di essere già iscritto ma non me lo ricordo”
- Quelli che (dopo aver seguito tutta la spiegazione) “Ma funziona davvero ?”
Se ad altri vengono in mente altre esclamazioni simili le aggiungano; io ricordo queste (oltre alle ultime due scenette che lascio in fondo perché sono delle vere “chicche”).
Evidentemente avevano altri improrogabili impegni sia la signora che l’anno scorso si portò via una borsata enorme di libri dicendo che aveva tanti regali da fare (e "borsata" è proprio la parola giusta, perché senza alcun ritegno ci chiese davvero una busta per portarli via !) e la signora che “Ma voi cosa ci guadagnate ?” perché non si sono viste….ma sono state degnamente sostituite da due new entries, i due personaggi che, come vi dicevo prima, ho lasciato per ultimi.
- Quella che il libro lo ha preso ma dubito fortemente che abbia colto un aspetto che costituisce uno dei piaceri del fare bookcrossing, ritenendolo una violazione della privacy altrui: “E così, io dopo aver letto il libro devo scrivere a chi lo ha messo in circolazione cosa ne penso ?!”. Quando le ho risposto che non è un obbligo sanzionato dalla legge (!) ma una cosa che fa veramente piacere a tutti coloro che hanno fatto parte della storia del libro prima di lei, e che comunque ci pensa il sito a trasmettere automaticamente i commenti agli indirizzi di posta elettronica dei predecessori, lei ha osservato: “Ma……..non lo so……..mi sembra di andare a intromettermi nella sfera degli altri………forse è meglio come fanno quelli di Fahrenheit: in quel sistema ognuno si fa i fatti suoi .”
- Quello che, direbbe Montalbano, “aveva gana di attaccar turilla”. Qui la storia è più lunga: cerco di ricostruire il dialogo riassumendo un po’ e lascio a voi giudicare, magari potete chiedere un’opinione anche a lisolachenonce, che ha assistito al battibecco ma ha saggiamente preferito astenersi finché non è stata di nuovo impegnata con altri visitatori a cui dare informazioni.
Dopo aver ascoltato la spiegazione sullo spirito e sui meccanismi del bookcrossing, questo signore ha chiesto, con una faccia tra il sardonico e l’ accà nisciuno è fesso “Ma…..è legale ?”. Ne è nato un dialogo piuttosto acceso (non nei toni, per carità, che sono rimasti sempre pacati, ma nel grado di convinzione che ognuno dei due dimostrava) con un crescendo rossiniano di sorrisi che ognuno mostrava all’altro per avvalorare la propria posizione e rimarcare le altrui affermazioni (un esperto del linguaggio del corpo avrebbe trovato pane per i suoi denti !).
Io – “Cosa dovrebbe esserci di illegale ?”
Lui – “La violazione dei diritti d’autore e il danno al mercato dell’editoria”
Io – “Guardi che questi sono libri che in origine sono stati regolarmente comprati e poi i loro proprietari hanno deciso liberamente di lasciarli girare tra molti lettori”
Lui – “Appunto ! Se uno stesso libro viene letto da più lettori, ne viene venduta solo una copia e non molte, e i lettori successivi beneficiano illegittimamente del libro senza averlo comprato ! Come succede con Emule …… non so se lo conosce….”
Io – “Guardi che so benissimo cosa succede con Emule e altri strumenti del genere. Ma si potrebbe fare un paragone tra i due fenomeni solo se noi facessimo fotocopie di un libro e distribuissimo quelle, oppure copie ottenute e distribuite con strumenti come scanner e altre applicazioni tecnologiche. Questa sì sarebbe una violazione dei diritti d’autore, assimilabile alle duplicazioni pirata che vengono fatte di libri, musica, film. Ma come vede sono tutti libri nella loro veste originaria e originale, così come sono usciti dalla casa editrice”
Lui – “Ma rimane il fatto che danneggiate il mercato dell’editoria facendo diminuire le vendite”
Io – “Allora, se è convinto di ciò, dovrebbe ritenere illegittima anche l’attività delle biblioteche pubbliche, dei rivenditori di libri usati, e dei singoli privati che sono soliti prestare e/o scambiare libri con parenti, amici eccetera, non crede ?!”
Lui – “Cosa c’entra ? Le biblioteche offrono libri da consultare sul posto e poi restituire”
Io – “ ??? …in realtà le biblioteche effettuano anche il prestito di libri di narrativa da portare a casa e poi restituire nei tempi stabiliti, e non si tratta nemmeno di una novità recentemente introdotta, sono decenni che funzionano così…..”
Lui – “Rimane il fatto che le case editrici hanno tutto il diritto di essere risentite nei vostri confronti perché contribuite al calo delle vendite !”
Io – “Semmai è proprio vero il contrario, perché spesso succede che dopo aver letto grazie al bookcrossing un libro che ci è piaciuto molto ne compriamo una nuova copia da rileggere in seguito, oppure da regalare ad altri. Oppure capita che con il bookcrossing scopriamo un autore che non conoscevamo e compriamo altri libri scritti da lui per approfondirne la conoscenza. Oppure compriamo seconde/terze/quarte... copie di libri che amiamo e che vogliamo tenere a casa, in modo da poterle liberare per il gusto di farle conoscere ad altri e scoprire cosa ne pensano. Come vede il bookcrossing favorisce il mercato dell’editoria invece di danneggiarlo. E se ritiene che così facendo siamo dei matti o dei malfattori, allora si possono considerare matti o malfattori anche le case editrici e i singoli autori che ci hanno donato, in questa come nelle precedenti edizioni, copie dei loro libri da far circolare tramite il bookcrossing, per farsi conoscere. Lei potrà considerarli degli autolesionisti, io li considero degli illuminati: questione di opinioni !”
Lui – “Ma, sarà…..io come editore o autore mi sentirei danneggiato dalla vostra attività….”
Io – “E ne avrebbe gli stessi motivi che potrebbe avere il signor Benetton, tanto per fare un esempio diverso, per avercela con me se compro uno dei suoi maglioni per la mia bimba più grande e quando non le sta più lo passo alla mia bimba più piccola…..nessuno !”
A questo punto è andato via, con la stessa faccia con cui era arrivato (e probabilmente anche la stessa convinzione

)…..meglio così…..sentivo di essere vicina a perdere la pazienza !
Ma è stato solo un caso, rispetto a moltissimi altri che hanno dimostrato genuino interesse per l’iniziativa, ed entusiasmo nell’accedervi. Per vedere i risultati in termini di attività corsara da parte dei nuovi iscritti è naturalmente ancora troppo presto, ma posso già dire che sono stati due giorni davvero belli per me, stancanti ma divertenti e belli, e ora, mentre vi raccontavo queste cose, tornavo a divertirmi e sorridere.
Grazie a tutti quelli che hanno contribuito, grazie a tutti i visitatori e ora…………fatemi leggere le impressioni e i ricordi di altri che erano presenti: sono certa di essermi persa qualcosa mentre parlavo, digitavo, sistemavo i libri eccetera !
