A GENNAIO: e-ring: "Notre-Dame de Paris" di Hugo
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Cap VI libro II
"Non vedo perché non ti dovremmo impiccare. E' vero che la cosa non ti va a genio; ed è comprensibile: voi borghesi non ci siete avvezzi."
"Quella meravigliosa creatura sembrava esercitare perfino nella Corte dei Miracoli il suo potere di seduzione e di bellezza. [...] sotto il suo sguardo, quelle facce brutali si aprivano al sorriso."
"La brocca si ruppe in quattro pezzi. Fratello, [...] questa è tua moglie; sorella, questo è tuo marito. Per quattro anni."
Cap VII libro II
"Una bella ragazza, in fede mia! e che certo mi ama follemente se mi ha preso così per marito" Modesto il ragazzo...
"L'anima della fanciulla era altrove, e la voce di Gringoire non aveva il potere di richiamarla."
"-Sapete che cosa sia l'amicizia? - domandò.
- Sì, - rispose l'egiziana. - Essere fratello e sorella, due anime che si toccano senza confondersi, due dita di una mano.-
[...]
- L'amore è essere due ed essere uno solo. Un uomo e una donna che si fondono in un angelo. E' il cielo."
Cap VI libro II
"Non vedo perché non ti dovremmo impiccare. E' vero che la cosa non ti va a genio; ed è comprensibile: voi borghesi non ci siete avvezzi."
"Quella meravigliosa creatura sembrava esercitare perfino nella Corte dei Miracoli il suo potere di seduzione e di bellezza. [...] sotto il suo sguardo, quelle facce brutali si aprivano al sorriso."
"La brocca si ruppe in quattro pezzi. Fratello, [...] questa è tua moglie; sorella, questo è tuo marito. Per quattro anni."
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"Una bella ragazza, in fede mia! e che certo mi ama follemente se mi ha preso così per marito" Modesto il ragazzo...
"L'anima della fanciulla era altrove, e la voce di Gringoire non aveva il potere di richiamarla."
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"è impossibile passare attraverso la vita senza dover niente a nessuno" (Isabel Allende)
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Ho notato anche io come variano le traduzioni tra le varie edizioni...
La mia, "rubata" da una mensola dove l'ho addocchiata per caso domenica a casa dei miei, è un'edizione speciale su licenza Einaudi, pubblicata in una collana "La biblioteca universale" abbinata a dei quotidiani (ma non è quella di Repubblica)
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No, più che la differenza mi incuriosiva il fatto che alcune espressioni sono tradotte esattamente allo stesso modo, mentre con le altre edizioni la differenza è più marcata...
Sottolineature di oggi....
Capitolo I Libro III
Le mode hanno fatto più danno delle rivoluzioni [...] e inoltre hanno rifatto, pretesa questa che né il tempo né le rivoluzioni avevano avuto. In nome del buon gusto hanno avuto la sfrontatezza di adagiare i loro effimeri gingilli alle ferite dell'arte gotica...
BRVOOO!
HUGO FOR PRESIDENT
di sostituire ai merletti gotici le cicorie di Luigi XV
...
Capitolo II Libro III
ha superato una sola cinta ulteriore, quella di Luigi XV, quel miserabile muro di fango e di sputo, degno del re che l'ha fatto
ahhh...ma allora è proprio un fatto personale tra lui e Luigi XV!!!
dopo ciò consentitemi un giudizio: ancora ancora il capitolo su Notre-Dame si salvava, ma quello su Parigi....CHE BALLE!!!!!nun se ne poteva più!!!!
Sottolineature di oggi....
Capitolo I Libro III
Le mode hanno fatto più danno delle rivoluzioni [...] e inoltre hanno rifatto, pretesa questa che né il tempo né le rivoluzioni avevano avuto. In nome del buon gusto hanno avuto la sfrontatezza di adagiare i loro effimeri gingilli alle ferite dell'arte gotica...



di sostituire ai merletti gotici le cicorie di Luigi XV


Capitolo II Libro III
ha superato una sola cinta ulteriore, quella di Luigi XV, quel miserabile muro di fango e di sputo, degno del re che l'ha fatto
ahhh...ma allora è proprio un fatto personale tra lui e Luigi XV!!!

dopo ciò consentitemi un giudizio: ancora ancora il capitolo su Notre-Dame si salvava, ma quello su Parigi....CHE BALLE!!!!!nun se ne poteva più!!!!

So many books, so little time...










- lupurk
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confesso...il capitolo su Parigi non l'ho letto tutto...non ce la facevo proprio, queste divagazioni mi sfiancano!! (ne "I miserabili" c'era un intero capitolo...o un intero libro, non ricordo, sulla battaglia di Waterloo...
)
riguardo alle sottolineature...esattamente le stesse di Virgilio (non le copio, tanto l'edizione è la stessa
)

riguardo alle sottolineature...esattamente le stesse di Virgilio (non le copio, tanto l'edizione è la stessa

- chia snoopy78
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fino a domenica credo di non riuscire a mettermi in pari.
Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto (H.D. Thoreau)
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Visti i commenti non mi sento in colpa se mi sono fermata subito prima del capitolo su Parigi... e adesso credo proprio che lo salterò a piè pari
.
SOttolineature (scarse):
Libro III
cap I
Tempus edax, homo edacior.

SOttolineature (scarse):
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cap I
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* "Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze." Daniel Pennac
* "And the world will be better for this: that one man, scorned and covered with scars, still strove, with his last ounce of courage, to reach the unreachable star ..."
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- Milonga
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Non vale!! Ho avuto la tentazione non so quante volte di interrompere la lettura del capitolo su Parigi ma alla fine me lo sono sorbita tutto
Sapete che vi dico? Voi siete stati MOLTO più FURBI
La prossima volta seguirò l'esempio.
Le mie sottolineature:
Cap II Libro III
"Il re non molla che quando il popolo strappa"
"era bello vedere [...] quei grappoli di case che, spandendosi in tutti i sensi dalla cima del monte, si precipitavano in disordine e quasi a picco lungo i suoi fianchi fino alla riva del fiume, alcune con l'aria di cadervi, altre di arrampicarsi, tutte di sostenersi a vicenda"
"Voltaire [...] nella lunga serie di uomini venuti al mondo, resta pur sempre quello che ha saputo meglio ridere diabolicamente."
"Il rumore abituale che si leva da Parigi di giorno è la città che parla; di notte, è la città che respira; ma adesso è la città che canta."

Sapete che vi dico? Voi siete stati MOLTO più FURBI


La prossima volta seguirò l'esempio.
Le mie sottolineature:
Cap II Libro III
"Il re non molla che quando il popolo strappa"
"era bello vedere [...] quei grappoli di case che, spandendosi in tutti i sensi dalla cima del monte, si precipitavano in disordine e quasi a picco lungo i suoi fianchi fino alla riva del fiume, alcune con l'aria di cadervi, altre di arrampicarsi, tutte di sostenersi a vicenda"
"Voltaire [...] nella lunga serie di uomini venuti al mondo, resta pur sempre quello che ha saputo meglio ridere diabolicamente."
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I capitoli di oggi
Cap II libro IV
"una cosa strana e dolce, quell'affetto umano, per lui che fino allora aveva amato soltanto i libri."
"comprese che l'uomo ha bisogno di affetti, che la vita senza amore e senza tenerezza è come un meccanismo secco, stridente e lacerante;"
Cap III libro IV
"esisteva [...] una certa armonia misteriosa tra quella creatura e quella chiesa."
"vederle [le torri] così docili sotto la sua mano, così facili da scalare, si sarebbe detto che le avesse addomesticate."
"quando la necessità lo costringeva a parlare, la sua lingua era inceppata e maldestra, simile a una porta dai cardini arrugginiti."
"Aveva raccolto l'arma con cui era stato ferito."
"Allora, sospeso sull'abisso, lanciato in quella formidabile altalena, afferrava il mostro di bronzo per le orecchie, lo stringeva tra le ginocchia, lo spronava con i calcagni, e raddoppiava con la spinta e col peso del suo corpo la furia di quello scampanio."
Cap IV libro IV
"la riconoscenza di Quasimodo era profonda, appassionata, senza limiti;"
Cap V libro IV
"Diventò quindi sempre più dotto e nello stesso tempo, per conseguenza naturale, sempre più rigido come prete, sempre più triste come uomo."
"le donnette dicevano: guarda come soffia l'arcidiacono; lassù fiammeggia l'inferno."
"Quale fuoco interiore ardeva a volte nel suo sguardo al punto da far sembrare il suo occhio un buco aperto nella parete di una fornace?"
Cap VI libro IV
"Di questi due, il primo ha l'anima come il secondo ha il corpo!"
"il più delle volte l'ingiuria non era raccolta dal prete nè dal campanaro. Per sentire tutti quei complimenti Quasimodo era troppo sordo, Claude troppo assorto nei suoi pensieri."
A casa non ho il PC, per cui per i capitoli del fine settimana ci rivediamo lunedì.
Cap II libro IV
"una cosa strana e dolce, quell'affetto umano, per lui che fino allora aveva amato soltanto i libri."
"comprese che l'uomo ha bisogno di affetti, che la vita senza amore e senza tenerezza è come un meccanismo secco, stridente e lacerante;"
Cap III libro IV
"esisteva [...] una certa armonia misteriosa tra quella creatura e quella chiesa."
"vederle [le torri] così docili sotto la sua mano, così facili da scalare, si sarebbe detto che le avesse addomesticate."
"quando la necessità lo costringeva a parlare, la sua lingua era inceppata e maldestra, simile a una porta dai cardini arrugginiti."
"Aveva raccolto l'arma con cui era stato ferito."
"Allora, sospeso sull'abisso, lanciato in quella formidabile altalena, afferrava il mostro di bronzo per le orecchie, lo stringeva tra le ginocchia, lo spronava con i calcagni, e raddoppiava con la spinta e col peso del suo corpo la furia di quello scampanio."
Cap IV libro IV
"la riconoscenza di Quasimodo era profonda, appassionata, senza limiti;"
Cap V libro IV
"Diventò quindi sempre più dotto e nello stesso tempo, per conseguenza naturale, sempre più rigido come prete, sempre più triste come uomo."
"le donnette dicevano: guarda come soffia l'arcidiacono; lassù fiammeggia l'inferno."
"Quale fuoco interiore ardeva a volte nel suo sguardo al punto da far sembrare il suo occhio un buco aperto nella parete di una fornace?"
Cap VI libro IV
"Di questi due, il primo ha l'anima come il secondo ha il corpo!"
"il più delle volte l'ingiuria non era raccolta dal prete nè dal campanaro. Per sentire tutti quei complimenti Quasimodo era troppo sordo, Claude troppo assorto nei suoi pensieri."
A casa non ho il PC, per cui per i capitoli del fine settimana ci rivediamo lunedì.

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Eccomi, sto partecipando alla lettura, ma fino ad oggi ho avuto il PC in panne!
comunque ho sottolineato poco e mi sono sorbita tutto il capitolo su Parigi, non posso farci nulla, se salto qualcosa mi sembra di non aver letto davvero il libro... lo so, sono masochista!
Libro II, cap 7:
-sapete cos'è l'amicizia?-
-sì,-rispose l'egiziana. - essere fratello e sorella, due anime che si toccano senza confondersi, le due dita della mano.
"Questo matrimonio con la brocca rotta aveva qualcosa di ingenuo e di antidiluviano che mi piaceva."
devo dire che l'idea di sposarsi rompendo una brocca sembra bella anche a me!
Libro III, capitolo 2:
Di solito, il rumore che emette Parigi di giorno è la città che parla; di notte è la città che respira; qui è la città che canta. Allora ascoltate quest'intera orchestra di campanili, sovrapponete a questo insieme il mormorio di mezzo milione di uomini, l'eterno lamento del fiume, gli infiniti soffi del vento, il quartetto grave e lontano delle quattro foreste disposte sulle colline dell'orizzonte come immense casse d'organo... e dite se conoscete al mondo qualcosa di più ricco, di più gioioso, di più dorato, di più splendido di quel fragore di campane...
che dire, Hugo sa essere verboso al limite del sopportabile, però quando ci si mette riesce ad evocare Parigi in modo vivido, ho una voglia di saltare su di un aereo per andare ad ascoltare le campane suonare in un giorno di festa, a Parigi...
Per il resto quasimodo fa davvero paura e tenerezza, mentre Frollo mi sembra viscido, tutta questa mania dello studio, chi lo capisce!
comunque ho sottolineato poco e mi sono sorbita tutto il capitolo su Parigi, non posso farci nulla, se salto qualcosa mi sembra di non aver letto davvero il libro... lo so, sono masochista!

Libro II, cap 7:
-sapete cos'è l'amicizia?-
-sì,-rispose l'egiziana. - essere fratello e sorella, due anime che si toccano senza confondersi, le due dita della mano.
"Questo matrimonio con la brocca rotta aveva qualcosa di ingenuo e di antidiluviano che mi piaceva."
devo dire che l'idea di sposarsi rompendo una brocca sembra bella anche a me!

Libro III, capitolo 2:
Di solito, il rumore che emette Parigi di giorno è la città che parla; di notte è la città che respira; qui è la città che canta. Allora ascoltate quest'intera orchestra di campanili, sovrapponete a questo insieme il mormorio di mezzo milione di uomini, l'eterno lamento del fiume, gli infiniti soffi del vento, il quartetto grave e lontano delle quattro foreste disposte sulle colline dell'orizzonte come immense casse d'organo... e dite se conoscete al mondo qualcosa di più ricco, di più gioioso, di più dorato, di più splendido di quel fragore di campane...
che dire, Hugo sa essere verboso al limite del sopportabile, però quando ci si mette riesce ad evocare Parigi in modo vivido, ho una voglia di saltare su di un aereo per andare ad ascoltare le campane suonare in un giorno di festa, a Parigi...

Per il resto quasimodo fa davvero paura e tenerezza, mentre Frollo mi sembra viscido, tutta questa mania dello studio, chi lo capisce!

-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
cinefila integralista
Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
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libro IV
CAP I
“Che ne sarà di noi[…]se oggi si mettono a fare dei bambini così?”
“Non è un bambino, Agnès.”
“È una scimmia mancata”.
“Non è una verruca[…]. È un uovo che racchiude un altro demonio del tutto simile, che ha un altro uovo contenente un altro diavolo, e così di seguito.”
CAP II
Strana e dolce cosa un affetto umano in chi fino allora non aveva amato altro che libri.
Dal chiostro, quella reputazione di sapienza aveva raggiunto il popolo, presso il quale, come allora accadeva di frequente, si era un po’ modificata in fama di stregoneria.
CAP III
È indubbio che in un corpo sbagliato lo spirito si atrofizza.
Come secondo effetto, la disgrazia lo rendeva cattivo. Era cattivo, infatti perché selvaggio. Era selvaggio perché era brutto.
Crescendo, non aveva avuto attorno a sé altro che odio. Lo aveva acquisito. Si era conformato alla cattiveria degli altri.
I santi erano suoi amici e lo benedicevano; i mostri erano suoi amici e lo proteggevano.
L’Egitto lo avrebbe preso per il dio del tempio, il medioevo lo credeva il demonio; egli ne era l’anima.
CAP IV
Dare in matrimonio la campana grossa a Quasimodo era come dare Giulietta a Romeo.
CAP VI
“Uhm! Ecco uno che ha l’anima come l’altro il corpo!”
Per comprendere quelle cose così graziose Quasimodo era troppo sordo e Claude troppo assorto.
a me invece Frollo attrae moltissimo...lo trovo molto umano (anche se in certi momenti si direbbe tutto meno che quello). Quasimodo invece mi fa tenerezza...e un po' paura (dev'essere davvero grosso!
)
a domenica per le altre sottolineature (domani non credo di riuscire a collegarmi). Buona lettura
CAP I
“Che ne sarà di noi[…]se oggi si mettono a fare dei bambini così?”
“Non è un bambino, Agnès.”
“È una scimmia mancata”.
“Non è una verruca[…]. È un uovo che racchiude un altro demonio del tutto simile, che ha un altro uovo contenente un altro diavolo, e così di seguito.”
CAP II
Strana e dolce cosa un affetto umano in chi fino allora non aveva amato altro che libri.
Dal chiostro, quella reputazione di sapienza aveva raggiunto il popolo, presso il quale, come allora accadeva di frequente, si era un po’ modificata in fama di stregoneria.
CAP III
È indubbio che in un corpo sbagliato lo spirito si atrofizza.
Come secondo effetto, la disgrazia lo rendeva cattivo. Era cattivo, infatti perché selvaggio. Era selvaggio perché era brutto.
Crescendo, non aveva avuto attorno a sé altro che odio. Lo aveva acquisito. Si era conformato alla cattiveria degli altri.
I santi erano suoi amici e lo benedicevano; i mostri erano suoi amici e lo proteggevano.
L’Egitto lo avrebbe preso per il dio del tempio, il medioevo lo credeva il demonio; egli ne era l’anima.
CAP IV
Dare in matrimonio la campana grossa a Quasimodo era come dare Giulietta a Romeo.
CAP VI
“Uhm! Ecco uno che ha l’anima come l’altro il corpo!”
Per comprendere quelle cose così graziose Quasimodo era troppo sordo e Claude troppo assorto.
a me invece Frollo attrae moltissimo...lo trovo molto umano (anche se in certi momenti si direbbe tutto meno che quello). Quasimodo invece mi fa tenerezza...e un po' paura (dev'essere davvero grosso!

a domenica per le altre sottolineature (domani non credo di riuscire a collegarmi). Buona lettura

Sono rimasto inditero di un giorno...spero di rimediare quanto prima!!
Comunqe Javert ieri ha sottolineato....
Capitolo I libro IV
nada de nada
Capitolo II libro IV
In effetti Quasimodo, guercio, gobbo, storpio, non era altro che un press'a poco
Capitolo III libro IV
Se possiamo usare quest'immagine, dove in lui esistevano sporgenze, queste s'incastravano negli angoli rientranti dell'edificio, così che egli non ne sembrasse soltanto l'abitante, ma il portato naturale.
Capitolo IV libro IV
nisba
Capitolo V libro IV
Esattamente nulla
Capitolo VI libro IV
Eià!Eià! Claudius com claudo ...sembra un po' sardo sto latino!!
Comunqe Javert ieri ha sottolineato....
Capitolo I libro IV
nada de nada

Capitolo II libro IV
In effetti Quasimodo, guercio, gobbo, storpio, non era altro che un press'a poco
Capitolo III libro IV
Se possiamo usare quest'immagine, dove in lui esistevano sporgenze, queste s'incastravano negli angoli rientranti dell'edificio, così che egli non ne sembrasse soltanto l'abitante, ma il portato naturale.
Capitolo IV libro IV
nisba

Capitolo V libro IV
Esattamente nulla

Capitolo VI libro IV
Eià!Eià! Claudius com claudo ...sembra un po' sardo sto latino!!

So many books, so little time...










Sono rimasta leggermente indietro, quindi non ho letto nemmeno sottolienature e commenti. Conto di rimettermi in pari stasera, perciò... a domani
.

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Libro 5, capitolo I
C'era nei complimenti che Claude faceva a Jacques Coictier l'accento sardonico, aspro e sordamente denigratorio, il sorriso triste e crudele di un uomo superiore e infelice che distrattamente scherzi per un momento sulla solida prosperità di un uomo volgare. L'altro non se ne accorgeva.
Al di là che il medico del re si meriti il trattamento, Frollo continua a non essermi simpatico...
Libro 5, capitolo II
Erano il pulpito e il manoscritto, la parola detta e la parola scritta che la parola stampata allarmava;
Pronostico del filosofo che vede il pensiero umano, volatilizzato dalla stampa, evaporare dal recipiente teocratico.
Sotto forma di stampa il pensiero è più imperituro che mai, è volatile, inafferrabile, indistruttibile. Si confonde con l'aria.
Tutto il capitolo "Questo ucciderà quello" mi è piaciuto molto, per quanto non sia funzionale alla trama e rallenti il ritmo del romanzo, il parallelismo tra architettura e stampa mi ha molto intrigato. E sono contenta che Hugo fermi il romanzo e si prenda la sua pausa di riflessione in cui esprime cose su cui ha sicuramente molto meditato. della serie il romanzo è mio e ci faccio quello che mi pare
Libro 6, capitolo I
E' certo che basta che un giudice dia l'impressione di ascoltare; e l'uditore adempiva tanto meglio a questa condizione, l'unica essenziale per garantire una buona giustizia, dal momento che non vi era pericolo che la sua attenzione fosse distratta da un qualsiasi rumore.
C'era nei complimenti che Claude faceva a Jacques Coictier l'accento sardonico, aspro e sordamente denigratorio, il sorriso triste e crudele di un uomo superiore e infelice che distrattamente scherzi per un momento sulla solida prosperità di un uomo volgare. L'altro non se ne accorgeva.
Al di là che il medico del re si meriti il trattamento, Frollo continua a non essermi simpatico...
Libro 5, capitolo II
Erano il pulpito e il manoscritto, la parola detta e la parola scritta che la parola stampata allarmava;
Pronostico del filosofo che vede il pensiero umano, volatilizzato dalla stampa, evaporare dal recipiente teocratico.
Sotto forma di stampa il pensiero è più imperituro che mai, è volatile, inafferrabile, indistruttibile. Si confonde con l'aria.
Tutto il capitolo "Questo ucciderà quello" mi è piaciuto molto, per quanto non sia funzionale alla trama e rallenti il ritmo del romanzo, il parallelismo tra architettura e stampa mi ha molto intrigato. E sono contenta che Hugo fermi il romanzo e si prenda la sua pausa di riflessione in cui esprime cose su cui ha sicuramente molto meditato. della serie il romanzo è mio e ci faccio quello che mi pare

Libro 6, capitolo I
E' certo che basta che un giudice dia l'impressione di ascoltare; e l'uditore adempiva tanto meglio a questa condizione, l'unica essenziale per garantire una buona giustizia, dal momento che non vi era pericolo che la sua attenzione fosse distratta da un qualsiasi rumore.

-...è solo che non ho tempo per leggere.
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"- Chi è? - domandò il saggio con il tono grazioso di un cagnone affamato che qualcuno disturbi mentre rosica un osso."
"Cominciò allora tra il medico e l'arcidiacono uno di quei prologhi di reciproche lodi che precedevano a quell'epoca, secondo l'uso, ogni conversazione tra sapienti; il che non li impediva di detestarsi con tutto il cuore. Ancor oggi, del resto, ogni bocca di sapiente che ne complimenta un altro è un vaso di fiele con un po' di miele a galla."
"Nei complimenti rivolti da don Claude a Jacques Coictier c'era quell'accento sardonico, aspro, di canzonatura in sordina, quel sorriso triste e crudele dell'uomo superiore che scherza un momento per distrazione sulla grassa prosperità di un uomo volgare. L'altro non se ne accorgeva nemmeno."
"- E allora a che cosa credete? - [...] L'arcidiacono restò un momento indeciso, poi con un oscuro sorriso che sembrava smentire la sua risposta: - Credo in Deum".
"L'oro, è il sole: fare l'oro, è essere Dio."
"Lo avete fatto l'oro? - Se ne avessi fatto, - rispose l'arcidiacono articolando lentamente le parole come qualcuno che riflette, - il re di Francia si chiamerebbe Claudio e non Luigi."
A dopo per gli altri capitoli...
"- Chi è? - domandò il saggio con il tono grazioso di un cagnone affamato che qualcuno disturbi mentre rosica un osso."
"Cominciò allora tra il medico e l'arcidiacono uno di quei prologhi di reciproche lodi che precedevano a quell'epoca, secondo l'uso, ogni conversazione tra sapienti; il che non li impediva di detestarsi con tutto il cuore. Ancor oggi, del resto, ogni bocca di sapiente che ne complimenta un altro è un vaso di fiele con un po' di miele a galla."
"Nei complimenti rivolti da don Claude a Jacques Coictier c'era quell'accento sardonico, aspro, di canzonatura in sordina, quel sorriso triste e crudele dell'uomo superiore che scherza un momento per distrazione sulla grassa prosperità di un uomo volgare. L'altro non se ne accorgeva nemmeno."
"- E allora a che cosa credete? - [...] L'arcidiacono restò un momento indeciso, poi con un oscuro sorriso che sembrava smentire la sua risposta: - Credo in Deum".
"L'oro, è il sole: fare l'oro, è essere Dio."
"Lo avete fatto l'oro? - Se ne avessi fatto, - rispose l'arcidiacono articolando lentamente le parole come qualcuno che riflette, - il re di Francia si chiamerebbe Claudio e non Luigi."
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la mia lista dei desideri
"Viviamo in un mondo di ombre, e la fantasia è un bene raro" (Carlos Ruiz Zafón)
"è impossibile passare attraverso la vita senza dover niente a nessuno" (Isabel Allende)
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