La traduzione è quella di Elena Grillo?
Ecco le mie sottolineature di oggi:
Cap. 7
La nostra cara e modesta Isabelle:
“..James e Isabelle aprivano la strada, e quest’ultima era così soddisfatta della sua sorte, […] così puri e privi di civetteria erano i suoi modi che, sebbene avessero raggiunto e sorpassato in Milsom Street quei due giovanotti tanto insolenti, fu talmente lontana dal cercare di attirare la loro attenzione da non voltarsi indietro a guardarli più di tre volte.”
Catherine e i calessini:
“..Le piace andare su di un calessino scoperto, signorina Morland?’
‘Si, molto. Non ho mai avuto l’opportunità di farlo, ma mi piace molto.’”
Non fa una piega!
John Thorpe:
“..Non leggo mai romanzi, ho altro da fare!”
Chi nella vita non ha conosciuto almeno una persona del genere?
John Thorpe parla di Camilla di Fanny Burney.
“..E’ un libro così pieno di sciocchezze! Un vecchio che va sull’altalena!”
Ecco, adesso mi tocca leggerlo per forza per scoprire chi sia questo misterioso vecchio che va sull’altalena!
Sempre su Camilla, il giudizio di John Thorpe si basa su dati inoppugnabili:
“..Ho indovinato subito, addirittura prima di vederlo, che razza di stupidaggine fosse: quando ho sentito che aveva sposato un emigrato sono stato certo che non avrei potuto leggerlo.”
No comment.
John Thorpe con tutto il suo parlare di cavalli cani e calessi mi sembra la versione vittoriana di quelli che parlano sempre di macchine cellulari e vacanze in costa smeralda..
Cap. 8
Catherine e Isabelle al ballo:
“...seguirono a braccetto il loro accompagnatori nella sala da ballo, sussurrandosi l’un l’altra ogni pensiero, e, in luogo di idee, scambiandosi strette di mano e sorrisi di tenerezza.”
Non c’è che dire, sono eroine di un certo spessore..
Catherine aspetta John Thorpe per ballare:
“..dal momento che la reale dignità della sua situazione non poteva essere nota, stava condividendo con la fila delle altre giovani ancora sedute tutto il discredito di chi desidera e non ha un cavaliere.
Cadere in disgrazia agli occhi del mondo, indossare i panni dell’infamia quando il cuore è tutto purezza, le azioni tutta innocenza e solo la cattiva condotta altrui è la causa vera dell’abiezione, è una circostanza peculiare della vita di un’eroina”
Pathos!
Finalmente ricompare il signor Tilney:
“..Lui appariva bello e vivace come sempre e stava chiacchierando con interesse con una giovane donna elegante e di bell’aspetto che si appoggiava al suo braccio e che Catherine indovinò subito essere sua sorella, sconsideratamente gettando via una bella occasione di crederlo per sempre perduto per lei”
Cap. 9
La signora Allen colpisce ancora:
“..Il silenzioso appello di Catherine all’amica nel frattempo era stato del tutto sprecato, perché la signora Allen non era abituata ad esprimersi con lo sguardo e non era neppure consapevole che altri potessero farlo”
"..Catherine trovò la signora Allen appena rientrata dalle sue indaffarate oziosità mattutine e ne fu immediatatamente salutata con un 'Eccoti, mia cara', una verità che non aveva né l'inclinazione né la possibilità di discutere"
“..E il signore e la signora Tilney sono a Bath?’
‘Si, immagino di si, ma non ne sono certa. A pensarci bene però credo che siano morti tutti e due, o almeno la madre.’”
Amo questa donnaaaaaaaa!!
