Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset
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Ho regalato questo libro l'estate scorsa ad un'amica perché aveva degli 'impicci' con un informatico (per la seria infiliamo il braccio nella piaga... del resto gli amici a che servono ?
)
e dopo aver letto i vostri pareri devo assolutamente correre a leggerlo... quersta storia della e-mail mi incuriosisce troppo!

e dopo aver letto i vostri pareri devo assolutamente correre a leggerlo... quersta storia della e-mail mi incuriosisce troppo!
- claudia1964
- Re del Mare
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Ho finito da poco di leggere questo libro. Anch'io, come qualcuno che mi ha preceduto, sto a metà nel giudizio, nel senso che sia il protagonista che gli altri personaggi -forte la Fina e anche il Meraviglioso Fratello- sono veramente riusciti, te li senti vicini quasi amici, però la fine non mi è piaciuta proprio.
Nei momenti in cui ti sarà difficile prendere una decisione, pensa al più povero dei poveri, al più debole dei deboli e chiediti se la tua decisione lo renderà un pò più padrone del suo destino (Gandhi)

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- GrilloParlante
- Olandese Volante
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Finito di leggere stamattina!
All'inizio mi è piaciuto molto
e l'ho trovato divertente, intrigante, simpatico fino agli ultimi 3 capitoli, poi.. quasi il caos!
Mi sono un pò persa
: ho trovato che la trama si ingarbugliasse un tantinello troppo..
Comunque la scrittura è gradevolissima e alcuni passaggi sono geniali..
Tutto sommato, un 7 e 1/2
Vado ad informarmi sugli autori consigliati da TierrayLibertad ad inizio 3d e magari vedo se Tusset nel frattempo ha pubblicato altro.. sono o non sono sempre la solita scimmiettina curiosa?

All'inizio mi è piaciuto molto


Mi sono un pò persa

Comunque la scrittura è gradevolissima e alcuni passaggi sono geniali..
Tutto sommato, un 7 e 1/2

Vado ad informarmi sugli autori consigliati da TierrayLibertad ad inizio 3d e magari vedo se Tusset nel frattempo ha pubblicato altro.. sono o non sono sempre la solita scimmiettina curiosa?

io l'ho letto un pezzetto fa, ma concordo con Iorek...è proprio una mezza sola!! a partel'ideona del Meraviglioso Fratello...per il resto rogo!
Sai che le persone non possono vivere senza amore? Beh, l'ossigeno è ancora più importante
Dr. House
non sai cosa regalarmi?
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Sono tornataaaaaaa!
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- ladyofbabylon
- Corsaro Rosso
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- Iscritto il: gio feb 05, 2009 12:06 pm
- Località: Como
Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
Autore: Pablo Tusset; Lingua: spagnolo; N° pagine: 320; Anno: 2001
Ring!
Il protagonista di questo libro è Pablo, un trentenne spiantato che vive alla giornata nella Barcellona dei giorni nostri.
Le sue uniche occupazioni sono la soddisfazione dei suoi bisogni e la sua attività di filosofo in rete; non deve preoccuparsi degli aspetti economici perchè appartiene ad una delle famiglie in vista della città e trova sempre il modo di ottenere dei soldi dal suo perfetto fratello, che manda avanti l'attività iniziata dal padre.
Un giorno il fratello sparisce e Pablo, su richiesta della famiglia, inizia ad indagare, scopredno che dietro la realtà si nascondono più cose di quante se ne possano immaginare.
Il libro ha un buon ritmo e, in alcuni passaggi, è veramente esilarante. Le scenette più divertenti sono quelle che coinvolgono la famiglia borghese di Pablo. Mi ha sorpreso molto il finale, decisamente originale e inaspettato.
Un libro così non lo leggevo da parecchio tempo e mi piacerebbe poterlo commentare con voi!
Ring!
Il protagonista di questo libro è Pablo, un trentenne spiantato che vive alla giornata nella Barcellona dei giorni nostri.
Le sue uniche occupazioni sono la soddisfazione dei suoi bisogni e la sua attività di filosofo in rete; non deve preoccuparsi degli aspetti economici perchè appartiene ad una delle famiglie in vista della città e trova sempre il modo di ottenere dei soldi dal suo perfetto fratello, che manda avanti l'attività iniziata dal padre.
Un giorno il fratello sparisce e Pablo, su richiesta della famiglia, inizia ad indagare, scopredno che dietro la realtà si nascondono più cose di quante se ne possano immaginare.
Il libro ha un buon ritmo e, in alcuni passaggi, è veramente esilarante. Le scenette più divertenti sono quelle che coinvolgono la famiglia borghese di Pablo. Mi ha sorpreso molto il finale, decisamente originale e inaspettato.
Un libro così non lo leggevo da parecchio tempo e mi piacerebbe poterlo commentare con voi!
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Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
Ho riso parecchio, anche se la storia è davvero delirante e il linguaggio abbastanza sboccato. Comunque Pablo Josè mi è stato talmente simpatico che ho dovuto arrivare fino alla fine, perchè volevo vedere come si sbrogliava la storia. Una bella inventiva, e anche un finale non troppo scontato
Stupenda la conversazione con la telefonista

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Liz
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Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
c'è già un argomento su questo libro qui
o è prassi tenerli distinti quando si tratta di edizioni in lingue diverse ?

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- ladyofbabylon
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- Località: Como
Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
mmmm... A dire il vero non lo so, sono una novellina in queste cosec'è già un argomento su questo libro qui
o è prassi tenerli distinti quando si tratta di edizioni in lingue diverse ?

Cosa dite? Al limite qualcuno mi spiega come far confluire questo 3d nell'altro?
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- MartinaViola
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- Località: Latina
Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
ma l'altro 3d è nella sezione recensioni, quindi può essere solo un incoraggiamento per chi vuole partecipare al ring, poi chi commenterà potrà anche usare la stessa discussione.
solo i moderatori possono fondere le discussioni, ma non credo che in questo caso ce ne sarà bisogno.
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- lizzyblack
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Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
Anche questo è nell'area recensioni
I moderatori penseranno ad unire i thread

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- MartinaViola
- Olandese Volante
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- Iscritto il: lun mar 16, 2009 4:34 pm
- Località: Latina
Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
ah vero!lizzyblack ha scritto:Anche questo è nell'area recensioni![]()
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mi confondevo con la discussione del ring in spagnolo...


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- ladyofbabylon
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Re: Pablo Tusset-"Lo mejor que le puede pasar a un cruasan"
Ooookey!I moderatori penseranno ad unire i thread
Grazie!
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Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset
Thread uniti. Ricordo di guardare in elenco, prima di postare una nuova recensione. Grazie
[intervento di moderazione]
[intervento di moderazione]
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

Con che libro affascini il tuo cuore?
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- ladyofbabylon
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- Iscritto il: gio feb 05, 2009 12:06 pm
- Località: Como
Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset
Nell'entusiasmo del mio primo ring ho seguito alla lettera le istruzioni senza controllare bene
...

"...a me i sogni mi piace farli venire veri, se no rimangono come una malattia che uno se la porta appresso per tutta la vita, o come la farlecca di un'operazione, che tutte le volte che viene umido torna a fare male." (P. Levi)

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Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tuss
ho cominciato a leggerlo ieri sera...
che spasso! Questo Pablo Josè è troppo forte!
speriamo che non si perda per strada, al momento lo trovo fresco ed esilarante, proprio quello che mi ci voleva!
come ha detto lizzy, la conversazione con la telefonista è fantastica!
mi piacciano i libri che riescono a farmi ridacchiare in pubblico...

che spasso! Questo Pablo Josè è troppo forte!
speriamo che non si perda per strada, al momento lo trovo fresco ed esilarante, proprio quello che mi ci voleva!

come ha detto lizzy, la conversazione con la telefonista è fantastica!
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Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tuss
me lo sono bevuto questo libro!
spassoso è dir poco, ma il finale mi ha lasciato perplessa...ho la sensazione di non aver capito realmente come sia andata tutta la faccenda.



spassoso è dir poco, ma il finale mi ha lasciato perplessa...ho la sensazione di non aver capito realmente come sia andata tutta la faccenda.


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Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tuss
aggiungo il mio commento...
Il meglio che possa capitarmi...
è di imbattermi in un libro del genere, ogni tanto.
Non è un granché, sia chiaro: la trama è vacillante e il giallo risulta un po' annacquato, poco brillante, ma chissenefrega!
Per questa volta faccio un'eccezione e rinuncio a sottolineare tutte le incongruenze e gli interrogativi che vengono inevitabilmente a galla a fine lettura, rinuncio alla voglia di dirgliene quattro al signor Tusset per tessere le lodi del suo protagonista: Pablo Miralles.
Non è certo lo stereotipo del bravo ragazzo, il nostro Pablo: ricco di famiglia e fancazzista per vocazione, faccia da schiaffi stratosferica e affermato filosofo del web, fisico alla Little John (l'amico panzone di Robin Hood) e metabilsmo in grado di smaltire qualsiasi droga, dall'alcol alla cocaina... un uomo che compatisce noi miserabili che ci svegliamo alle sette di mattina per andare chissà dove, mentre lui a quell'ora sta ancora cercando di centrare il letto senza vomitarsi nelle scarpe. Bello stronzo, vero?
Eppure Pablo ha qualcosa che, nonostante tutto il resto, ce lo fa sentire vicino, così, di primo acchito: è la pecora nera della della famiglia e, in fondo, chi di noi non si è mai trovato in questa scomoda posizione? Col pelo ispido e scuro che cominciava a spuntare dalle orecchie?
Il Signor Padre (SP) si è fatto da solo ed è un professionista affermato, la Signora Madre (SM) è una svampita credulona petulante che non vede l'ora di mangiare e comprare tutto ciò che la moda impone, suo fratello Sebastian, il Meraviglioso Fratello detto anche The First (essendo il primogenito), è un uomo d'affari con tutti i crismi: vestiti e capelli adatti al suo personaggio, macchina sportiva all'ultimo grido, moglie e figli abbinati ai mobili del suo attico nel centro di Barcellona. Pablo, invece, passa in ufficio soltanto per scroccare soldi al Meraviglioso e trascorre le sue giornate oziando e facendo tutto quello che gli va di fare, subendo a testa alta i rimbrotti e i consigli dei suoi meravigliosi familiari che cercano invano di indirizzarlo da qualche parte. Insomma, genio e sregolatezza come se piovesse, anche se la sregolatezza supera di un tantino il genio...niente fifty-fifty per quest'uomo pieno di eccessi!
La vita scorre tranquilla a Barcellona e i Miralles vanno avanti come hanno sempre fatto: c'è chi lavora e si impegna per aumentare il proprio patrimonio e chi si trascina da una bettola all'altra senza alcuno scopo apparente. Un bel giorno, però, The First non si trova più: non è da lui sparire dalla circolazione senza avvisare, sua moglie è preoccupata e chiama Pablo per farsi aiutare con le richerche... ed ecco che il nostro "Baloo" si ritrova a capo dell'indagine più casereccia che si sia mai vista, anche se le risorse e lo spirito di iniziativa non gli mancano di certo! Lo ritroviamo, dopo qualche svolta più o meno importante in una storia in cui niente è davvero ciò che sembra, tirato a lucido come un damerino e pronto a recitare la sua parte.
Il bello è che con Pablo non ci si annoia mai: è capace di tirare in mezzo la signora Fletcher, le foche in via d'estinzione e mille e uno riferimenti assurdi che, soprattutto nei momenti che dovrebbero essere ricchi di tensione, pathos, suspense etc, ti fanno sganasciare! In poche parole la voglia di capire il perché di tutto sto casino viene meno quando cominci a divertirti e a ridacchiare leggendo le stronzate che Pablo pensa, dice e fa. Fantastico!
Mi capita raramente di ridere di gusto leggendo un libro, quindi non posso far altro che esaltare quest'opera tanto originale e munita di un titolo tanto accattivante quanto poco pertinente.
Insomma, mio caro Tusset, ti sei salvato: ti perdono per averla "buttata in caciara" nel finale senza spiegarmi un fico secco di tutto quello che era successo (o almeno della maggior parte), solo perché gli ho voluto troppo bene a Pablo, è un tipo a posto, basta solo tenersi a distanza di sicurezza quando è nella versione "non-mi-lavo-da-un-pezzo".
Per chi ha voglia di ridere e di rilassarsi un po' con qualcosa di fresco ed intrigante, eccovi serviti, ma poi non dite che non vi avevo avvertito...


Il meglio che possa capitarmi...
è di imbattermi in un libro del genere, ogni tanto.
Non è un granché, sia chiaro: la trama è vacillante e il giallo risulta un po' annacquato, poco brillante, ma chissenefrega!
Per questa volta faccio un'eccezione e rinuncio a sottolineare tutte le incongruenze e gli interrogativi che vengono inevitabilmente a galla a fine lettura, rinuncio alla voglia di dirgliene quattro al signor Tusset per tessere le lodi del suo protagonista: Pablo Miralles.
Non è certo lo stereotipo del bravo ragazzo, il nostro Pablo: ricco di famiglia e fancazzista per vocazione, faccia da schiaffi stratosferica e affermato filosofo del web, fisico alla Little John (l'amico panzone di Robin Hood) e metabilsmo in grado di smaltire qualsiasi droga, dall'alcol alla cocaina... un uomo che compatisce noi miserabili che ci svegliamo alle sette di mattina per andare chissà dove, mentre lui a quell'ora sta ancora cercando di centrare il letto senza vomitarsi nelle scarpe. Bello stronzo, vero?
Eppure Pablo ha qualcosa che, nonostante tutto il resto, ce lo fa sentire vicino, così, di primo acchito: è la pecora nera della della famiglia e, in fondo, chi di noi non si è mai trovato in questa scomoda posizione? Col pelo ispido e scuro che cominciava a spuntare dalle orecchie?
Il Signor Padre (SP) si è fatto da solo ed è un professionista affermato, la Signora Madre (SM) è una svampita credulona petulante che non vede l'ora di mangiare e comprare tutto ciò che la moda impone, suo fratello Sebastian, il Meraviglioso Fratello detto anche The First (essendo il primogenito), è un uomo d'affari con tutti i crismi: vestiti e capelli adatti al suo personaggio, macchina sportiva all'ultimo grido, moglie e figli abbinati ai mobili del suo attico nel centro di Barcellona. Pablo, invece, passa in ufficio soltanto per scroccare soldi al Meraviglioso e trascorre le sue giornate oziando e facendo tutto quello che gli va di fare, subendo a testa alta i rimbrotti e i consigli dei suoi meravigliosi familiari che cercano invano di indirizzarlo da qualche parte. Insomma, genio e sregolatezza come se piovesse, anche se la sregolatezza supera di un tantino il genio...niente fifty-fifty per quest'uomo pieno di eccessi!
La vita scorre tranquilla a Barcellona e i Miralles vanno avanti come hanno sempre fatto: c'è chi lavora e si impegna per aumentare il proprio patrimonio e chi si trascina da una bettola all'altra senza alcuno scopo apparente. Un bel giorno, però, The First non si trova più: non è da lui sparire dalla circolazione senza avvisare, sua moglie è preoccupata e chiama Pablo per farsi aiutare con le richerche... ed ecco che il nostro "Baloo" si ritrova a capo dell'indagine più casereccia che si sia mai vista, anche se le risorse e lo spirito di iniziativa non gli mancano di certo! Lo ritroviamo, dopo qualche svolta più o meno importante in una storia in cui niente è davvero ciò che sembra, tirato a lucido come un damerino e pronto a recitare la sua parte.
Il bello è che con Pablo non ci si annoia mai: è capace di tirare in mezzo la signora Fletcher, le foche in via d'estinzione e mille e uno riferimenti assurdi che, soprattutto nei momenti che dovrebbero essere ricchi di tensione, pathos, suspense etc, ti fanno sganasciare! In poche parole la voglia di capire il perché di tutto sto casino viene meno quando cominci a divertirti e a ridacchiare leggendo le stronzate che Pablo pensa, dice e fa. Fantastico!
Mi capita raramente di ridere di gusto leggendo un libro, quindi non posso far altro che esaltare quest'opera tanto originale e munita di un titolo tanto accattivante quanto poco pertinente.
Insomma, mio caro Tusset, ti sei salvato: ti perdono per averla "buttata in caciara" nel finale senza spiegarmi un fico secco di tutto quello che era successo (o almeno della maggior parte), solo perché gli ho voluto troppo bene a Pablo, è un tipo a posto, basta solo tenersi a distanza di sicurezza quando è nella versione "non-mi-lavo-da-un-pezzo".
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- Towandaaa
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Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tuss
Non è certo edificante; anzi: lo si può proprio definire diseducativo, ma che importa ? Siamo adulti, no ?! Quindi, escludendo di consigliarlo a bambini/ragazzi/giovani facilmente influenzabili, rimane da suggerirlo a tutti gli altri lettori che siano in cerca di qualcosa di spassoso da leggere (ma non banale), di un mistery-giallo senza pretese di scientifica logicità. Pablo è la persona che nessuno vorrebbe come marito, figlio, fratello…………..ma con cui è piacevole stare un po’ in compagnia ad ascoltare storie e avventure paradossali e un po’ sconclusionate, sì, ma divertenti, anche se grossolane. Ed è proprio il tono distaccato, scanzonato del suo vivere e del suo ragionare che di fronte al consueto aut-aut che sorge spontaneo di fronte a personaggi di questo tipo, probabilmente fa propendere per il provare simpatia nei suoi confronti, invece di detestarlo. Non ha nemmeno quel malcelato orgoglio che spesso caratterizza gli pseudo anti-eroi dannati (e che me li rende un po’ indigesti !) perché è lui il primo a non prendersi sul serio, quindi………..come fa il lettore a giudicare con serietà e severità le sue vicende ?!
Un collaboratore del Metaphysical club, che si nutre di canne e alcolici e conduce una vita sregolata (più facile per lui che per altri, questo bisogna riconoscerlo, viste le disponibilità economiche della famiglia di origine, a cui può sempre ricorrere, anche se non se ne approfitta eccessivamente), che si autodefinisce “egoteista ortodosso”, che vive costantemente sopra le righe e oltre le proprie possibilità passando da un eccesso a un altro………..se lo prendi sul serio, se pensi che stia prendendosi gioco di chi conduce una vita “normale”, fatta di impegni, responsabilità, regole, finiresti per strozzarlo, no ?! Ma così non è: Pablo vive bene così la sua vita, ma il suo edonismo si ferma prima del limite che io ritengo imprescindibile, perché non coinvolge altri (inconsapevoli, ingenui, nolenti) nelle proprie dissennatezze, non forza nessuno a seguirlo, anzi, difende la propria solitudine e la propria autosufficienza. E trovarlo istintivamente simpatico risulta inevitabile.
Un po’ frettoloso il finale: forse se non avesse tentato di spiegare tutto (riuscendoci solo in parte) ma avesse lasciato qualcosa di più indefinito, sarebbe stato più in linea con una storia che non ha la pretesa di essere logica e concludente, ma solo di accompagnare il lettore in un sarcastico e surreale giro di Barcellona a tutto tondo, dalle stelle alle stalle, a fianco di una guida che non si sgomenta nemmeno di fronte a situazioni che appaiono irrisolvibili, e che non perde occasione, tra una battuta e l’altra, per lasciare una delle sue piccole “sentenze” sul proprio modo di intendere la vita. E’ un umorismo arguto, originale e mai scontato: visto in questa prospettiva (che mi sembra l’unica adatta in questo caso) direi che ha perfettamente raggiunto il suo scopo. Se poi si aggiunge che alcune delle idee di Pablo si prestano comunque ad una riflessione (a prescindere dagli esiti di essa, perché immancabilmente condizionati dalle esperienze e dalle idee del lettore) direi che questo romanzo va pure oltre i suoi scopi, e ti sorprende.
Un collaboratore del Metaphysical club, che si nutre di canne e alcolici e conduce una vita sregolata (più facile per lui che per altri, questo bisogna riconoscerlo, viste le disponibilità economiche della famiglia di origine, a cui può sempre ricorrere, anche se non se ne approfitta eccessivamente), che si autodefinisce “egoteista ortodosso”, che vive costantemente sopra le righe e oltre le proprie possibilità passando da un eccesso a un altro………..se lo prendi sul serio, se pensi che stia prendendosi gioco di chi conduce una vita “normale”, fatta di impegni, responsabilità, regole, finiresti per strozzarlo, no ?! Ma così non è: Pablo vive bene così la sua vita, ma il suo edonismo si ferma prima del limite che io ritengo imprescindibile, perché non coinvolge altri (inconsapevoli, ingenui, nolenti) nelle proprie dissennatezze, non forza nessuno a seguirlo, anzi, difende la propria solitudine e la propria autosufficienza. E trovarlo istintivamente simpatico risulta inevitabile.
Un po’ frettoloso il finale: forse se non avesse tentato di spiegare tutto (riuscendoci solo in parte) ma avesse lasciato qualcosa di più indefinito, sarebbe stato più in linea con una storia che non ha la pretesa di essere logica e concludente, ma solo di accompagnare il lettore in un sarcastico e surreale giro di Barcellona a tutto tondo, dalle stelle alle stalle, a fianco di una guida che non si sgomenta nemmeno di fronte a situazioni che appaiono irrisolvibili, e che non perde occasione, tra una battuta e l’altra, per lasciare una delle sue piccole “sentenze” sul proprio modo di intendere la vita. E’ un umorismo arguto, originale e mai scontato: visto in questa prospettiva (che mi sembra l’unica adatta in questo caso) direi che ha perfettamente raggiunto il suo scopo. Se poi si aggiunge che alcune delle idee di Pablo si prestano comunque ad una riflessione (a prescindere dagli esiti di essa, perché immancabilmente condizionati dalle esperienze e dalle idee del lettore) direi che questo romanzo va pure oltre i suoi scopi, e ti sorprende.
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Re: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tuss
sono proprio contenta che ti sia piaciuto, Towandaaa.
Io l'ho adorato.
ogni tanto ci vuole un libro e un personaggio così, senza impegno e con tanta allegria...



Io l'ho adorato.



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