EdoM ha scritto:Il bibliotecario DEVE, comunque, mediare l'elenco dei libri cestinati dal programma, con la propria sensibilità e salvare il salvando.
Sicuramente questa affermazione deve essere un refuso dettato dalla fretta oppure deve essere interpretata in maniera più elastica : eh , si ! perché la conseguenza sarebbe allora che la biblioteca , ma anche una libreria qualsiasi , DEBBONO essere
mediatori culturali secondo la
propria sensibilità ; che nel caso del bibliotecario è prettamente ideologica e localistica ; e che anche per il negozio che vende libri potrebbe esserlo , anche se DEVE essere soprattutto commerciale .
La stampa di un libro può anche essere un’operazione culturale ma non necessariamente deve esserlo : la diffusione delle idee può avvenire con innumerevoli altri mezzi , e non sto qui ad elencarveli perché siete tutti (quasi ) sgamati del mestiere . Di certo è un’operazione economica e con la fondamentale caratteristica moderna della riproducibilità all’infinito . L’opera , le idee , l’autore sono però
unici e non riproducibili , mentre il supporto mediatico lo è , eccome !
Allora cosa facciamo ? , riempiamo la biblioteca di classici che in pochi leggono ( ma anche e soprattutto di quella marea allucinante di scritturicchioli da strapazzo che si possono permettere di pubblicare le loro frustrazioni o fantasie ) oppure diamo spazio e voce ai lettori ?
Lo so , ora mi direte che i lettori si fanno influenzare dagli editori : non sono d’accordo ; la gente legge quella di cui sente il bisogno . E quindi se ha bisogno di letteratura di evasione e poco impegnata è giusto e doveroso che la biblioteca
pubblica fornisca loro questa opportunità piuttosto che acquistare tomi che faranno la polvere per anni , e nonostante che la sensibilità del bibliotecario sia stimolata all’acquisto di quest’ultimi . Certo poi ci sono altri modi di orientare l’utente , ma il tutto deve essere fatto in modo che questo abbia libertà di scelta : la Pravda e il MinCulPop non sono mai piaciuti a nessuno !!
Io poi in questa storia non ci vedo alcunché di sensazionale o scandaloso . Un tipo di selezione del genere avviene anche nelle biblioteche che frequento , certo senza programmi ad hoc ( perché statene certi che alla fin fine è solo un altro business …

) : i libri che nessuno legge , i doppioni , quelli rovinati , vengono mandati tranquillamente al macero oppure regalati . Non ha senso fare un museo dei libri , specie in una piccola biblioteca di provincia.
Insomma , per me è solo una questione di costi e di esigenze del pubblico , mica un’operazione culturale alla
“farenait 452”.
Give the people what they want , ok ? , occhei-ii ! ma se poi ci chiedi un libro di Platone a Paris, Texas, USA magari c’hanno da darti un Platoon in DVD . Ti va bene ?

, no-ooo ? beh fai richiesta al banco che domani te lo spediamo a casa da Orlando, Florida , USA .
Contento ? No ? allora prova alla biblio di San Colombano al Lambro , Lombardia , Italia , beib-bii …

Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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