USA, Classici addio (grisham vs hemingway)

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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JamsODonnellToo
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Messaggio da JamsODonnellToo »

aieie ha scritto:Sarò io filoamericano ma credo che dovremmo svegliarci e ammettere che gli americani ci sovrastano non solo tecnogicamente ma anche culturalmente, facciamo l'errore di scambiare Bush e il texas per l'america
Come vorrei poterti dire che hai ragione tu! Purtroppo e' anche vero il contrario, che si rischia di scambiare i grandi centri culturali, New York City, Boston, Los Angeles per l'America. Ma sarebbe come dire che l'Italia sta avanti solo perche' c'e' la SalaBorsa a Bologna (che per la cronaca ha un sito web che funziona... c'e' anche Faulker in lingua originale ;) ).

E' ovvio che ogni Paese ha i suoi lati eccezionali e i suoi lati da dimenticare. Negli USA piu' del 40% della gente crede nel creazionismo. Ecco, sentir dire che questi in blocco ci sovrastano culturalmente, mi sembra un tantinello esagerato. Alla fine guarda, appena si comincia a generalizzare automaticamente si sbaglia ;)
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

arò io filoamericano ma credo che dovremmo svegliarci e ammettere che gli americani ci sovrastano non solo tecnogicamente ma anche culturalmente, facciamo l'errore di scambiare Bush e il texas per l'america, un po' come se Bossi ci rappresentasse tutti. In realtà noi chiamiamo cultura la nostra decadenza e bolliamo il loro pragmatismo come ignoranza.
premessa: io non faccio assolutamente parte degli antiamericani ad oltranza, forse mi sono espressa in un modo poco chiaro e mi spiace.

Sicuramente noi un sistema informatico-bibliotecario come quello americano ce lo possiamo anche sognare, e il fatto di avere (in Italia) un patrimonio culturale formidabile ma gigfantesco non significa certo essere capaci di gestirlo o valorizzarlo al meglio (se ce l'avessero in gestione, che so, i Francesi, l'Itralia sarebbe il paese n.1 per il Turismo, cosa che non è pur essendo così incredibilmente ricco di ogni ben di Dio).
Ciò premesso, il pragmatismo americano mi sta benissimo fintanto che non diventi miopia assoluta, come IMHO è in questo caso.
Come per ogni paese, ci sono cose buone e cose pessime: loro hanno un forte senso dello stato, delle istituzioni dalle quali pretendono onestà e trasparenza (a volte eccedendo perfino in certe forme deliranti di puritanesimo, vedi caso Clinton), e sono un paese in cui uno può fallire 5 volte prima di riuscire a mettere su un'azienda che stia in piedi (vedi caso Amazon.com), ma può continuare a contare sul supporto del sistema bancario...
Tuttavia è altresì vero che molte delle schifezze televisive che ci troviamo nei nostri palinsesti viene dagli US, per non parlare dei fast food, e di varie altre cose... è innegabile che abbiamo culture diverse, e forse la nostra ha almeno il pregio di avere radici un po' più profonde...
Ultima modifica di Xenia il ven gen 05, 2007 10:42 am, modificato 1 volta in totale.
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

dimenticavo: per quanto riguarda l'autarchia di cui parlavo, basta ceracre un testo di economia politica scritto da americani che consideri seriamente il tema degli scambi commerciali... in università per questo motivo abbiamo dovuto usarne due: il mitico dornbush fischer e un altro (che adesso non ricordo) scritto da europei ;)
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Comandante Lupo
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Messaggio da Comandante Lupo »

Secondo me l'autarchia americana si manifesta anche attraverso i loro programmi scolastici: correggetemi se sbaglio ma loro studiano storia dalla rivoluzione americana a oggi, o no? I ragazzini sanno chi era Carlo Magno?

Dopo sono d'accordo anche io con la loro superiore efficenza e pragmatismo, però molte volte ci vanno giù con l'accetta!
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Virgilio
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Messaggio da Virgilio »

Sarò io filoamericano ma credo che dovremmo svegliarci e ammettere che gli americani ci sovrastano (...) anche culturalmente
:lol: :lol: :lol:
scusa sarò io antiamericano, ma passi per il tecnologicamente, ma sul culturalmente, per quanto non mi ineteressi stare sopra o sotto tizio, non ti offendere se mi ci faccio una bella risata! :P

Sui Promessi Sposi beh sì si potrebbe aprire un altro thread, e non è vero che non vadano letti, solo non c'è bisogno di dedicargli un anno intero!!!

Una cosa invece la voglio dire sul sistema di accorpamento bibliotecario. Le grandi sale superfornite sono belle, e tutto quello che vi pare, ma per quanto ne so io la Sala Borsa (spettacolare, ci sono stato recentemente) è stata messa su saccheggiando le biblioteche locali bolognesi, mica la si è creata dal nulla!! Risultato una sola biblioteca che per carità funziona, ma di fatto minor disponibilità di testi perchè ci accedono molte più persone, e perchè non è sempre comoda da raggiungere!

E poi scusate ma le biblioteche come detto giustamente nell'articolo quotato da liber devono avere anche
ruolo di "archivio della memoria".
quindi secondo me non regge il discorso "non li teniamo perchè nessuno li prende!!!"
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

vorrei spezzare una lancia a favore delle biblioteche italiane (sia pubbliche che private). Lavorando nel campo, posso dire per esperienza che è incredibile quello che riescono a fare con sovvenzionamenti sempre più striminziti, personale sempre più ridotto, e una cultura (a livello statale) di grande trascuratezza verso un patrimonio quasi inimmaginabile.
E' già tanto che si riesca a conservarlo, purtroppo è difficilissimo avere gli strumenti e i mezzi per promuoverlo e per permettere di sfruttarlo al meglio.
Già qualcosa è stato fatto rinnovando il sito e la ricerca bibliografica del Ministero dei beni culturali (ci andate mai? fanno anche delle 'mostre virtuali' letterarie da urlo: http://www.internetculturale.it) ma è pazzesco che per cercare un libro nel sistema bibliotecario italiano uno debba farlo in ennemila siti diversi, spesso senza alcun collegamento reciproco.
Non parliamo poi dei giochi di potere e prestigio tra diverse biblioteche, so che tempo fa c'erano stati enormi problemi perché la Biblioteca centrale di Firenze aveva sovrascritto il lavoro di catalogazione fatto da altre biblioteche tipo Brera e quella di Roma, se si perde tempo in 'ste menate siam messi bene...
A fronte di questo, le iniziative dei singoli (biblioteche e bibliotecari) assurgono ad atti di eroismo; sarà forse un fatto culturale, e per vedere il lato positivo forse noi saremo meno organizzati degli americani ma di sicuro più creativi e stimolanti :P
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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EdoM
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Messaggio da EdoM »

io vorrei ricordare che in italia è possibile fare ricerce sul patrimonio bibliario di tutte le biblioteche collegate al sistema bibliotecario nazionele da

http://opac.sbn.it/cgi-bin/IccuForm.pl?form=WebFrame
[url=callto://asca_edom]Immagine[/url]
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

la cui nuova versione è quella che ho linkato sopra ;)
il problema è che moltissime biblioteche non vengono ricomprese o non sono collegate o non aggiornano il loro posseduto...
un altro OPAC (catalogo online) è http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm
un elenco di cataloghi on line è invece: http://www.aib.it/aib/opac/repertorio.htm

P.S: questi link (ed altri) potete trovarli anche sul sito, in questa pagina: http://www.bookcrossing-italy.com/linkaltro/ ;)
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aieie
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Messaggio da aieie »

Innanzi tutto grazie a tutti delle risposte pacate alla mia piccola provocazione!
E' un piacere quando si riesce a dialogare così

Certo xenia che noi abbiamo radici più profonde ma quello che percepisco io vivendo da sempre in Italia ma con due brevissime esperienze in US è il fatto che queste radici ci hanno inchiodato al terreno mentre oltreoceano, forse più liberi di muoversi, sperimentano e sbagliano ma quando ci azzeccano creano qualcosa di nuovo.


A me il fast food ogni tanto non dispiace; ha semplicemente aggiunto alla mia alimentazione una possibilità di scelta che prima non avevo a dei prezzi che nessun altro è in grado di proporre (e negli anni 80 quand'ero pischelletto i soldi per me erano un fattore critico :-)).
Non ha tolto spazio alle pizzerie, trattorie ristoranti cinesi e via dicendo, ha semplicemente aggiunto un po' di concorrenza, un modo nuovo di mangiare e come dicevo prima una nuova possibilità.

Prendiamo il caso dei voli low cost. Lì hanno inventati loro, ovviamente, e cosa hanno fatto? hanno sfrondato il viaggio aereo dalle sovrastrutture barocche ed inutili delle nostre compagnie di bandiera e hanno offerto un servizio razionale e molto economico; sarebbe potuto nascere in Italia questo fenomeno? io non credo.

Per rispondere a Lupo: tu hai studiato alla scuola dell'obbligo o al liceo storia americana? o cinese? o araba?
Carlo Magno è un nostro antenato e noi ci limitiamo in realtà a studiare a storia che ci riguarda -ne più ne meno- esattamente come loro.
Sorvoliamo poi sulla quarta liceo che mia sorella ha frequentato là: il raffronto tra le due strutture sarebbe più impietoso del raffronto tra le biblioteche.

Ribasco in ultimo il mio concetto:
Nel complesso, (ovviamente GENERALIZZANDO enormemente) misurando in numero di nobel (che si assegnano in europa), brevetti, pubblicazioni scientifiche, cinematografia prodotta, telefilm (sono meglio il dottor house ed ER o nati ieri), innovazioni commerciali e tecnologiche, software house e via dicendo siamo sovrastati; poi sicuramente Virgilio sarà culturalmente più preparato del 99% degli statunitensi ma nella media, sui grandi numeri non c'è gara.Semplicemente non ce ne rendiamo conto perchè è più facile per i nostri giornalisti prendere la notizia tutto sommato locale ed alimentaci con i luoghi comuni che la nostra testa in questo modo vede rafforzati. Esattamente come ogni volta che un americano mi sente parlare inglese mi fa i complimenti per l'accento perchè ritiene che tutti gli italiani parlino con l'accento del Padrino o, al più , dei Soprano.

Sono tutti consapevoli che la biblioteca è anche luogo della memoria e difatti stando ai freddi numeri loro hanno due ordini di grandezza di memoria in più di noi ma forse la biblioteca di Halifax non è il luogo più adatto a svolgere lo scopo. Forse è la biliboteca di New York con i mezzi di cui abbiamo scritto. La biblioteca locale deve operare scelte dolorose e, in America, le opera con il metodo più razionale possibile, anche se molto poco romantico!
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Virgilio
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Messaggio da Virgilio »

Nel complesso, (ovviamente GENERALIZZANDO enormemente) misurando in numero di nobel (che si assegnano in europa), brevetti, pubblicazioni scientifiche, cinematografia prodotta, telefilm (sono meglio il dottor house ed ER o nati ieri), innovazioni commerciali e tecnologiche, software house e via dicendo siamo sovrastati
Ah, ok...allora è solo diverso il modo che abbiamo per misurare il livello culturale di un paese!
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akela
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Messaggio da akela »

Saverio: - Non c'è un americano buono nella cultura, nello spettacolo, nello sport! Quanti te ne devo dire... -

Mario: - No aspetta lascia stà... Nello sport Cassius Clay... -

Saverio: - Ma come quello mica è americano: è stato esportato! Che sei daltonico? Schiavi! -

Mario: - Devo andare perchè hai detto delle cose... -

Saverio: - I fermatori di Cristoforo Colombo!. -

(Non ci resta che piangere, 1984)
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JamsODonnellToo
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Messaggio da JamsODonnellToo »

liberliber ha scritto:sarà forse un fatto culturale, e per vedere il lato positivo forse noi saremo meno organizzati degli americani ma di sicuro più creativi e stimolanti :P
Non sono assolutamente d'accordo! :lol: Anzi! Negli States non c'e' Mamma Stato sulla cui spalla andare a piangere, gli americani mediamente sono abituati a organizzarsi da soli. Questo ovviamente ha i suoi pro e i suoi contro, ma non si puo' certo dire che non sia un popolo creativo ;)

Poi senti... non prenderla personalmente eh.... ma dopo 7 anni all'estero, verso questi discorsi "noi cosi', loro cola'", dove noi e loro sono interi popoli, ho sviluppato una certa allergia (anche perche' di solito io appartengo al "voi" che subisce ingiustamente, tipo "ma come avete fatto VOI a votare per uno come SB?", e amenita' simili... ;) ).

Besos,
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

sì, concordo del tutto: la mia voleva solo essere una battuta, dopo aver analizzato la situazione bibliotecaria italiana ;)
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Messaggio da JamsODonnellToo »

aieie ha scritto:Nel complesso, (ovviamente GENERALIZZANDO enormemente) misurando in numero di nobel (che si assegnano in europa), brevetti, pubblicazioni scientifiche, cinematografia prodotta, telefilm (sono meglio il dottor house ed ER o nati ieri), innovazioni commerciali e tecnologiche, software house e via dicendo siamo sovrastati; poi sicuramente Virgilio sarà culturalmente più preparato del 99% degli statunitensi ma nella media, sui grandi numeri non c'è gara.
Aieie, premetto che sono d'accordo con quasi tutto il resto :mrgreen: ma con questo no. Secondo me i tuoi "grandi numeri" sono invece piccoli numeri. La tua descrizione calza perfettamente i miei colleghi americani (che sono poi gli unici americani che conosco bene) e quindi per un certo periodo l'ho pensata come te... poi ho cominciato a ritrovarmi qualche bella Casalinga dell'Ohio(*) nel posto accanto al mio su qualche volo interno negli States :wall: :wall: e ho dovuto fare i miei bei distinguo.



(*) alter ego della famosa Casalinga di Voghera di Zucconi :mrgreen:
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shandy
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Messaggio da shandy »

Per quanto riguarda "cinematografia prodotta, telefilm" (due argomenti su cui penso di sapere qualcosa) se gli statunitensi ci sovrastano non è certo per merito ma per l'organizzazione del mercato di questi settori.
E credo che un discorso analogo si possa fare sulle "software house"...
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Comandante Lupo
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Messaggio da Comandante Lupo »

Sul fatto che noi italiani si sia creatvi, estrosi, geniali e inventori posso anche concordare, ma delle volte (anzi quasi sempre) lo si fa per sopperire a delle carenze. Non credo invece che nella Silicon Valley, Larry Page e Sergey Brin abbiano inventato Google perchè non c'era un cazzo che funzionasse...

Dobbiamo darci una mossa perchè altrimenti qui si finisce come in sud america (senza rhum però)!
Per rispondere a Lupo: tu hai studiato alla scuola dell'obbligo o al liceo storia americana? o cinese? o araba?


Beh, ho studiato gli egizi, gli assiri e i fenici! Loro come fanno a studiare l'età delle pietra o del ferro senza studiare storia europea e/o del bacino del Mediterraneo?
Cmq è molto OT tutto ciò! :P E inoltre non conosco per niente i programmi scolastici USA!! :lol: :lol:
Ultima modifica di Comandante Lupo il ven gen 05, 2007 3:46 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da JamsODonnellToo »

Sottoscrivo il Comandante al 100% (senza quotare, va bene cosi'?? :P).
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verdeacqua
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Messaggio da verdeacqua »

"Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire"- Italo Calvino
non so se un americano avrebbe potuto dire una frase del genere, forse sì, ma sicuramente tra il nodtro Paese e il loro ci sono modi molto diversi di gestire un sacco di cose, tra cui la cultura. non posso dire di preferire né l'uno né l'altro, forse bisognerebbe imparare un po' l'uno dall'altro e unire le conoscenze.
per quanto riguarda il numero di pubblicazioni scientifiche americane, prestiamo attenzione all'emergere di Paesi che noi consideriamo appartenenti al Terzo mondo, quali Cina e India, che potrebbero, tra qualche anno, surclassare addirittura gli Usa. detto ciò, credo che i parametri per valutare il grado di sviluppo di una nazione siano ben altri, tra cui ad esempio i diritti, la tolleranza, forse anche la felicità della gente. certo si potrebbe anche obiettare che i programmi televisivi di successo rendono la gente felice.
"...in esso vivevano uomini aridi e oscuri al pari di corde di violino, esseri dai quali si potevano però trarre tutti i valzer, tutte le lacrime, tutti i suoni del mondo." Ilja Ehrenburg

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shandy
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Messaggio da shandy »

certo si potrebbe anche obiettare che i programmi televisivi di successo rendono la gente felice.
:shock:
ehm..non ho capito...
42
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Messaggio da 2teepot »

EdoM ha scritto:Il bibliotecario DEVE, comunque, mediare l'elenco dei libri cestinati dal programma, con la propria sensibilità e salvare il salvando.

Sicuramente questa affermazione deve essere un refuso dettato dalla fretta oppure deve essere interpretata in maniera più elastica : eh , si ! perché la conseguenza sarebbe allora che la biblioteca , ma anche una libreria qualsiasi , DEBBONO essere mediatori culturali secondo la propria sensibilità ; che nel caso del bibliotecario è prettamente ideologica e localistica ; e che anche per il negozio che vende libri potrebbe esserlo , anche se DEVE essere soprattutto commerciale .

La stampa di un libro può anche essere un’operazione culturale ma non necessariamente deve esserlo : la diffusione delle idee può avvenire con innumerevoli altri mezzi , e non sto qui ad elencarveli perché siete tutti (quasi ) sgamati del mestiere . Di certo è un’operazione economica e con la fondamentale caratteristica moderna della riproducibilità all’infinito . L’opera , le idee , l’autore sono però unici e non riproducibili , mentre il supporto mediatico lo è , eccome ! :)

Allora cosa facciamo ? , riempiamo la biblioteca di classici che in pochi leggono ( ma anche e soprattutto di quella marea allucinante di scritturicchioli da strapazzo che si possono permettere di pubblicare le loro frustrazioni o fantasie ) oppure diamo spazio e voce ai lettori ?

Lo so , ora mi direte che i lettori si fanno influenzare dagli editori : non sono d’accordo ; la gente legge quella di cui sente il bisogno . E quindi se ha bisogno di letteratura di evasione e poco impegnata è giusto e doveroso che la biblioteca pubblica fornisca loro questa opportunità piuttosto che acquistare tomi che faranno la polvere per anni , e nonostante che la sensibilità del bibliotecario sia stimolata all’acquisto di quest’ultimi . Certo poi ci sono altri modi di orientare l’utente , ma il tutto deve essere fatto in modo che questo abbia libertà di scelta : la Pravda e il MinCulPop non sono mai piaciuti a nessuno !! :wink:

Io poi in questa storia non ci vedo alcunché di sensazionale o scandaloso . Un tipo di selezione del genere avviene anche nelle biblioteche che frequento , certo senza programmi ad hoc ( perché statene certi che alla fin fine è solo un altro business … 8) ) : i libri che nessuno legge , i doppioni , quelli rovinati , vengono mandati tranquillamente al macero oppure regalati . Non ha senso fare un museo dei libri , specie in una piccola biblioteca di provincia.
Insomma , per me è solo una questione di costi e di esigenze del pubblico , mica un’operazione culturale alla “farenait 452”.

Give the people what they want , ok ? , occhei-ii ! ma se poi ci chiedi un libro di Platone a Paris, Texas, USA magari c’hanno da darti un Platoon in DVD . Ti va bene ? :P , no-ooo ? beh fai richiesta al banco che domani te lo spediamo a casa da Orlando, Florida , USA . :whistle:

Contento ? No ? allora prova alla biblio di San Colombano al Lambro , Lombardia , Italia , beib-bii … :twisted:
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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