petizione contro il maestro unico nella scuola primaria
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primo:
lo so che per essere un maestro non scrivo molto bene, e devo pure insegnare a scrivere...
secondo:
mi chiedevo
comunque ho letto molti spunti interessanti nei vosti commenti,
interessanti anche in riferimento ad un articolo,
apparso pochi giorni fa sul corriere del ticino (il quotidiano più importante del cantone), che criticava i metà tempi alle scuole elementari
qui infatti, di norma c'è ancora il docente unico,
in molti casi una classe viene però gestita da due docenti a metà tempo
(un docente a tempo pieno non può avere due metà tempi in classi diverse!)
l'opinionista scriveva che è assurdo ed impensabile divedersi le materie in modo cervellotico (un po' come la maestra di scienze che non corregge l'italiano) e che un bambino ha bisogno di una solida figura di riferimento (sono d'accordo su chi metteva in dubbio la validità di tutti i docenti...)
insegno da 8 anni, 4 a tempo pieno e 4 a metà con una collega con 30 anni di esperienza alle spalle...
secondo me i bambini apprendono meglio con un docente solo, che li segue e li capisce... (come modestamente cerco di fare io)
la nostra realtà è questa:
- visti i tagli finanziari (tragici anche qui) le classi si avvicinano sempre più al numero massimo di 25 bambini, a volte sforano grazie a deroghe (per lo stesso motivo si punta regolarmente anche su pluriclassi di più di 22 bambini...)
- avere un docente d'appoggio è cosa rara, e capita solo in casi rari
- si lavora 4 giorni da mattina alle 4 e il mercoledì solo la mattina, capita in diverse sedi di doversi rilassare andando in mensa coi bambini
- in ticino gli stipendi sono molto migliori rispetto all'italia... eppure sono nettamente inferiori rispetto al resto della Svizzera
- nella mi classe l'anno scorso avevo 18 bambini, dei quali solo 2 parlavano italiano a casa! (adesso ne ho ben 4 su 16!)... ho pochi bambini per caso (pochi nati nell'anno...) e perchè ne ho uno debole d'udito (per il quale ho pure la docente d'appoggio)
- ci sono decine di docenti scoppiati e decine di docenti svogliati... e anche alcuni piuttosto incolti
- è difficilissimo essere nominati, i docenti "giovani" come me, devono tremare ogni anno per sapere se avranno un posto di lavoro a settembre...
quindi, come potete capire, benchè i governi siano diversi,
la scuola è sempre l'ultima ruota del carro,
forse è una strategia per far crescere gente ignorante che non farà opposizione...
ps:
sono d'accordissimo sul fatto che si pretende che i bambini conoscano troppe nozioni, quello che serve loro è imparare a ragionare, a capire le cose da soli, a chiedersi come funzionano...
un docente ben motivato, che ragiona, capisce le cose, si chiede come funzionano può bastare, ma non preclude l'idea di lavorare in team...
lo so che per essere un maestro non scrivo molto bene, e devo pure insegnare a scrivere...
secondo:
mi chiedevo
tanto per sapere se sapevate situare la scuola ticinese...miglior scuola la vostra? e da quando?
comunque ho letto molti spunti interessanti nei vosti commenti,
interessanti anche in riferimento ad un articolo,
apparso pochi giorni fa sul corriere del ticino (il quotidiano più importante del cantone), che criticava i metà tempi alle scuole elementari
qui infatti, di norma c'è ancora il docente unico,
in molti casi una classe viene però gestita da due docenti a metà tempo
(un docente a tempo pieno non può avere due metà tempi in classi diverse!)
l'opinionista scriveva che è assurdo ed impensabile divedersi le materie in modo cervellotico (un po' come la maestra di scienze che non corregge l'italiano) e che un bambino ha bisogno di una solida figura di riferimento (sono d'accordo su chi metteva in dubbio la validità di tutti i docenti...)
insegno da 8 anni, 4 a tempo pieno e 4 a metà con una collega con 30 anni di esperienza alle spalle...
secondo me i bambini apprendono meglio con un docente solo, che li segue e li capisce... (come modestamente cerco di fare io)
la nostra realtà è questa:
- visti i tagli finanziari (tragici anche qui) le classi si avvicinano sempre più al numero massimo di 25 bambini, a volte sforano grazie a deroghe (per lo stesso motivo si punta regolarmente anche su pluriclassi di più di 22 bambini...)
- avere un docente d'appoggio è cosa rara, e capita solo in casi rari
- si lavora 4 giorni da mattina alle 4 e il mercoledì solo la mattina, capita in diverse sedi di doversi rilassare andando in mensa coi bambini
- in ticino gli stipendi sono molto migliori rispetto all'italia... eppure sono nettamente inferiori rispetto al resto della Svizzera
- nella mi classe l'anno scorso avevo 18 bambini, dei quali solo 2 parlavano italiano a casa! (adesso ne ho ben 4 su 16!)... ho pochi bambini per caso (pochi nati nell'anno...) e perchè ne ho uno debole d'udito (per il quale ho pure la docente d'appoggio)
- ci sono decine di docenti scoppiati e decine di docenti svogliati... e anche alcuni piuttosto incolti
- è difficilissimo essere nominati, i docenti "giovani" come me, devono tremare ogni anno per sapere se avranno un posto di lavoro a settembre...
quindi, come potete capire, benchè i governi siano diversi,
la scuola è sempre l'ultima ruota del carro,
forse è una strategia per far crescere gente ignorante che non farà opposizione...
ps:
sono d'accordissimo sul fatto che si pretende che i bambini conoscano troppe nozioni, quello che serve loro è imparare a ragionare, a capire le cose da soli, a chiedersi come funzionano...
un docente ben motivato, che ragiona, capisce le cose, si chiede come funzionano può bastare, ma non preclude l'idea di lavorare in team...
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Quindi, (quasi) tutto il mondo è paese, mi par di capire...
Al terzo anno di istituto magistrale ho avuto modo di visitare una scuola primaria a Ginevra... le maestre all'epoca (parliamo di 9 anni fa) percepivano ben 7000 franchi svizzeri, così ci dissero (all'epoca il franco si aggirava sulle 1100-1200 £ italiane, ma non vorrei dire una sciocchezza). I bambini avevano a disposizione aule pulite, enormi, luminose (una parete era interamente occupata da vetrate), materiale in ottime condizioni e lavagne multiple che si aprivano e si potevano abbassare alla loro altezza. Stavano in classe con le pantofoline e potevano usare il monopattino nell'intervallo. Avevano il parco giochi con erba VERA, senza cemento. Tornammo a Piacenza e riprendemmo il tirocinio in scuole con bagni alla turca, muri scrostati, giardini di cemento e tutto quanto ne segue... quella di Ginevra ci sembrò una favolosa scuola di folletti
I programmi in effetti sono più "diluiti" in Svizzera, cuteboy, nel senso che a Ginevra in prima venivano svolte attività che in Italia sono più tipiche della scuola dell'infanzia... però le lezioni di lingua francese erano già più difficili, ricordo che seguii una lezione sui dittonghi.
Noi siamo lontani anni luce, eppure ovunque nel mondo, in India, in USA, in Irlanda e nel resto d'Europa esistono le scuole montessoriane, non so se mi spiego... queste sono (furono) le eccellenze scolastiche italiane. Ora siamo lontani anni luce, purtroppo. Siamo scuole-azienda guidate da dirigenti (non direttori, ma dirigenti) che devono assolvere compiti da manager, e se ci sono problemi economici... saltano i posti di lavoro.

Al terzo anno di istituto magistrale ho avuto modo di visitare una scuola primaria a Ginevra... le maestre all'epoca (parliamo di 9 anni fa) percepivano ben 7000 franchi svizzeri, così ci dissero (all'epoca il franco si aggirava sulle 1100-1200 £ italiane, ma non vorrei dire una sciocchezza). I bambini avevano a disposizione aule pulite, enormi, luminose (una parete era interamente occupata da vetrate), materiale in ottime condizioni e lavagne multiple che si aprivano e si potevano abbassare alla loro altezza. Stavano in classe con le pantofoline e potevano usare il monopattino nell'intervallo. Avevano il parco giochi con erba VERA, senza cemento. Tornammo a Piacenza e riprendemmo il tirocinio in scuole con bagni alla turca, muri scrostati, giardini di cemento e tutto quanto ne segue... quella di Ginevra ci sembrò una favolosa scuola di folletti

Noi siamo lontani anni luce, eppure ovunque nel mondo, in India, in USA, in Irlanda e nel resto d'Europa esistono le scuole montessoriane, non so se mi spiego... queste sono (furono) le eccellenze scolastiche italiane. Ora siamo lontani anni luce, purtroppo. Siamo scuole-azienda guidate da dirigenti (non direttori, ma dirigenti) che devono assolvere compiti da manager, e se ci sono problemi economici... saltano i posti di lavoro.
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leggetevi questo
preveggenza???
Piero Calamandrei
Come prendere il potere con la scuola
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere,
un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la
Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuol fare la marcia su Roma e
trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per
impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in
scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto
di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è
sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito
dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,
intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a
screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a
favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del
suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad
andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si
comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole,
perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si
danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a
quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece
che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole
private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio.
Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito
dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in
scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la
prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo
convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è
la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole
di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle
scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino
insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che
gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico".
Discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale
a Roma l'11 febbraio 1950
Piero Calamandrei
Come prendere il potere con la scuola
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere,
un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la
Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuol fare la marcia su Roma e
trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per
impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in
scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto
di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è
sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito
dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,
intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a
screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a
favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del
suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad
andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si
comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole,
perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si
danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a
quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece
che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole
private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio.
Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito
dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in
scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la
prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo
convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è
la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole
di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle
scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino
insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che
gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico".
Discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale
a Roma l'11 febbraio 1950
il muschio che vive nel mio giardino è la foresta segreta dei miei occhi (A. Casiraghy)
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Oddio, mi pare abbastanza fuori sede come commentopreveggenza???
Piero Calamandrei
Come prendere il potere con la scuola
Supercut

Io ho fatto una scuola cattolica privata e
a) non mi hanno inculcato in testa nessuna idea politica/religiosa (no, neppure religiosa, nonostante sia una scuola gestita da suore)
b) non mi hanno mai regalato nulla: nè voti, nè sconti agli esami (era parificata e ho avuto all'esame la stessa commissione mista del resto d'Italia)
c) mi hanno insegnato che due volte i due punti nella stessa frase non ci vanno

d) i miei non erano (e non sono) ricchi. Se hanno potuto permettersi di farmi studiare lì lo hanno fatto anche grazie all'allora contributo regionale del FVG (che, se non sbaglio, ora viene dato in ogni ragione? O_o). E il FVG, INDIPENDENTEMENTE, dal colore politico della giunta, dava questa borsa di studio agli studenti perchè, dati numerici alla mano, un contriibuto regionale per uno studente "privato" come me costava 4 volte meno della spesa per uno studente "pubblico". In soldoni: piuttosto che sborsare 10 milioni l'anno per uno studente allo scientifico pubblico era meglio darne 2 e mezzo agli studenti di quello privato (ATTENZIONE! I soldi non venivano dati alle scuole: venivano dati sotto forma di borsa di studio alle famiglie in base al reddito, al numero di componenti della famiglia, ai risultati scolastici ecc.).
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spero siano tanti a farle...
Con me fanno lega i libri. Accorrono, si radunano, mi si attaccano addosso. (S. M. Ejzenstejn)
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. - Albert Einstein
http://www.officinadelleparole.info/
http://www.bookcrossing.com/mybookshelf/mickymicky
http://www.theliteracysite.com
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beh per quanto possa essere a favore della petizione, io concordo con Eowyn: negli anni '50 quello che prevedeva Calamandrei non è avvenuto affatto, mentre in effetti potrebbe adattarsi a tempi molto più recenti... 

Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
...classi separate per immigrati? questa mi pare una porcata bella e buona... 

..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
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Fino ad ora si mette un bambino ignaro della nostra lingua in una classe di coetanei, all'arrembaggio e senza alcun aiuto (ore aggiuntive di lingua, insegnante di affiancamento, ecc...). E' una cosa poco seria, soprattutto perché non capendo nulla non si apprende nulla. E la soluzione qual è? CLASSI SEPARATE. Wow
Comunque è ufficiale: con la Riforma Gelmini, classi della scuola primaria di almeno 29 alunni, classi della scuola dell'infanzia da almeno 32. Io abbandono l'insegnamento a Giugno

Comunque è ufficiale: con la Riforma Gelmini, classi della scuola primaria di almeno 29 alunni, classi della scuola dell'infanzia da almeno 32. Io abbandono l'insegnamento a Giugno

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Sarà un po OT ma ...
Mah !
Non mi paiono classi separate per immigrati, semmai per accogliere chi non sa la lingua dell'insegnante. Cosa facciamo, gli diamo il 6 politico o li bocciamo, così l'anno dopo sanno meglio l'italiano ?l'Arena ha scritto:Si chiamano classi di inserimento e servono ad accogliere alunni stranieri, che non conoscono la lingua italiana, per dare loro la possibilità di imparare l’italiano per poi di accedere ai normali corsi scolastici senza il trauma di essere catapultati di punto in bianco in una realtà dove non capiscono nulla.

Mah !
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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E' lo stesso commento che sento fare alle maestre che conosco: l'inserimento forzato di chi non conosce l'italiano e che magari, nel caso di cinesi e magrebini, proviene da un retaggio linguistito lontano anni luce dal nostro è solo una perdita di tempo. Per l'insegnate, gli alunni che parlano italiano e per quelli che non lo parlano. Per questi ultimi, poi, c'è il rischio che si verifichi la seguente situazione:Lilachwisper ha scritto:Fino ad ora si mette un bambino ignaro della nostra lingua in una classe di coetanei, all'arrembaggio e senza alcun aiuto (ore aggiuntive di lingua, insegnante di affiancamento, ecc...). E' una cosa poco seria, soprattutto perché non capendo nulla non si apprende nulla.
Qui a Prata hanno iniziato a "prelevare" i bambini che non parlano italiano durante le ore di lezione """""non importanti""""" (concedetemi questa definizione per inglese, religione, musica ecc.) e a portarli in classi miste (per età) di recupero di italiano.non capisco --> mi distraggo/annoio --> perdo l'occasione per imparare
Non so se sia la soluzione, ma rimane il fatto che qualcosa vada fatto

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Qui a Prata hanno iniziato a "prelevare" i bambini che non parlano italiano durante le ore di lezione """""non importanti""""" (concedetemi questa definizione per inglese, religione, musica ecc.) e a portarli in classi miste (per età) di recupero di italiano.
Non so se sia la soluzione, ma rimane il fatto che qualcosa vada fatto
Se non è una soluzione definitiva, è comunque un ottimo punto di partenza, secondo me

anche a me pare positivo che ci sia un percorso diverso per chi non ha padronanza della lingua italiana. che sia parziale però, perchè credo che a un bambino occorra poco tempo per imparare la lingua italiana in modo da esprimersi correttamente e capire cosa gli stia dicendo la/il maestra/o.
la divisione in classi separate però (ammetto di non sapere se si prevede la divisione per tutto l'anno scolastico) mi pare una ghettizzazione, in contrasto con la necessità di integrazione.
la divisione in classi separate però (ammetto di non sapere se si prevede la divisione per tutto l'anno scolastico) mi pare una ghettizzazione, in contrasto con la necessità di integrazione.
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
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Il percorso parziale per il bambini piccoli sarebbe decisamente una buona cosa, considerando che nell'altra parte di insegnamento potrebbero inserirsi a livello di "amicizia", proprio per il fatto di non discriminarli.
La cosa che mi perplime un po' è che non sempre i bambini che arrivano qui sono proprio bambini piccoli. L'anno scorso in prima superiore avevo una ragazzina ucraina e un ragazzino siriano, iscritti regolarmente al primo anno per geometri, ma assoultamente incapaci di parlare italiano, nè tantomeno di comprenderlo. Parlando con i "colleghi", la cosa che salta all'occhio, secondo me, è l'incapacità di sostenere un corso di italiano per stranieri, proprio a livello di preparazione. Me ne sono accorta perchè, come motivazione di rifiuto di istituire un corso di italiano per stranieri, i docenti di italiano sostenevano che non si può isnegnare italiano ad una persona se neanche tu conosci la sua lingua.
E' stato inutile ribattere che, quando sono andata all'estero per imparare l'inglese, nessuno dei miei insegnanti parlava una parola di italiano (nè di tedesco, di spagnolo, di francese e qualunque altra lingua parlassero i miei compagni di corso). Sembra ci manchi la possibilità di capire che, per chi arriva qui anche senza una vaga idea di come si parli italiano, un corso significa anche partire da zero, ovvero esprimersi pressochè a gesti (cosa che succedeva nella scuola in cui studiavo inglese, per coloro che non avevano mai parlato una parola di inglese), mentre c'è la malsana convinzione che, un ragazzino di 14 anni, dopo un anno di scuola superiore, in cui verrà sicuramente bocciato, avrà la possibilità, ripetendo, di andare avanti perchè "a quel punto un po' di italiano l'avrà imparato"
La cosa che mi perplime un po' è che non sempre i bambini che arrivano qui sono proprio bambini piccoli. L'anno scorso in prima superiore avevo una ragazzina ucraina e un ragazzino siriano, iscritti regolarmente al primo anno per geometri, ma assoultamente incapaci di parlare italiano, nè tantomeno di comprenderlo. Parlando con i "colleghi", la cosa che salta all'occhio, secondo me, è l'incapacità di sostenere un corso di italiano per stranieri, proprio a livello di preparazione. Me ne sono accorta perchè, come motivazione di rifiuto di istituire un corso di italiano per stranieri, i docenti di italiano sostenevano che non si può isnegnare italiano ad una persona se neanche tu conosci la sua lingua.

E' stato inutile ribattere che, quando sono andata all'estero per imparare l'inglese, nessuno dei miei insegnanti parlava una parola di italiano (nè di tedesco, di spagnolo, di francese e qualunque altra lingua parlassero i miei compagni di corso). Sembra ci manchi la possibilità di capire che, per chi arriva qui anche senza una vaga idea di come si parli italiano, un corso significa anche partire da zero, ovvero esprimersi pressochè a gesti (cosa che succedeva nella scuola in cui studiavo inglese, per coloro che non avevano mai parlato una parola di inglese), mentre c'è la malsana convinzione che, un ragazzino di 14 anni, dopo un anno di scuola superiore, in cui verrà sicuramente bocciato, avrà la possibilità, ripetendo, di andare avanti perchè "a quel punto un po' di italiano l'avrà imparato"

Liz
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."
Le mie letture
Vero Acquario
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."
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Tristemente veroLizzyBlack ha scritto:mentre c'è la malsana convinzione che, un ragazzino di 14 anni, dopo un anno di scuola superiore, in cui verrà sicuramente bocciato, avrà la possibilità, ripetendo, di andare avanti perchè "a quel punto un po' di italiano l'avrà imparato"

Mia suocera ha insegnato italiano agli stranieri (adulti) per alcuni anni: cinesi, marocchini, rumeni, albanesi, filippini... le insegnanti facevano il possibile per accorpare gli studenti per provenienza, ma capitavano corsi in cui neppure gli studenti si capivano tra loro. Eppure tutti, alla fine, erano in grado di parlare se non addirittura leggere l'italiano.
Basta la volontà di fare le cose (e un buon provveditorato agli studi che gestisca i corsi NdE).

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ops, avevo pensato solo ai pischelli 

..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
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io non sono così riluttante all'idea delle classi per non italofoni (non dico stranieri, altrimenti ci ficcheremmo gli italiani ma non i confederati).
Come dice lizzy, non è pensabile che un bambino (o ragazzo) impari l'italiano in una scuola qualsiasi (nemmeno facendo due volte la stessa classe).
Tanto vale raggruppare "gli stranieri" in corsi di italiano ben strutturati (come quando si va a studiare una lingua straniera) e permettere il passaggio alle classi normali al momento in cui l'italiano è giudicato sufficiente!
(La destra svizzero tedesca porta avanti la seguente proposta:
un anno di lingua, poi o integrazione o rimpatrio...
Un po' esagerato, ma qualcosa otterranno...)
Come dice lizzy, non è pensabile che un bambino (o ragazzo) impari l'italiano in una scuola qualsiasi (nemmeno facendo due volte la stessa classe).
Tanto vale raggruppare "gli stranieri" in corsi di italiano ben strutturati (come quando si va a studiare una lingua straniera) e permettere il passaggio alle classi normali al momento in cui l'italiano è giudicato sufficiente!
(La destra svizzero tedesca porta avanti la seguente proposta:
un anno di lingua, poi o integrazione o rimpatrio...
Un po' esagerato, ma qualcosa otterranno...)