Vittime italiane in Iraq

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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cuore-vivo
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Popolazione irachena

Messaggio da cuore-vivo »


Anche io come Xenia rimango perplesso per le rilevazioni politiche della strage dei carabinieri italiani in Iraq. La morte è la morte, specie quando avviene in queste circostanze violente.

Sono sempre le persone semplici a pagar per le altre, le persone dal cuore buono o dai bisogni di una vita non facile. Si parte per la passione della pace, anche se sembra un paradosso; a volte si parte volontari anche per bisogni materiali.

Io non penso che la popolazione irachena sia contraria in toto alla presenza dei militari stranieri sul loro territorio. Al contrario penso che almeno nel breve-medio periodo queste truppe armate siano la sola loro difesa contro i vecchi miliziani del vecchio regime, nascosti in ogni dove.
La popolazione irachena, il popolo di tutti i giorni, si raccoglie, mi sembra di notare dai collegamenti e dai notiziari, intorno alle vittime.

A mio parere sono stati proprio costoro, i vecchi carnefici ora nell'ombra, i veri artefici delle stragi di oggi in Iraq. Sono costoro che hanno tutto da perdere nella regolarizzazione di una nuova amministrazione in Iraq.

Non facciamo dei grandi numeri una copertura per l'azione criminale di pochi disumani.

Ciao.
Marco
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zazie
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Messaggio da zazie »

Invisigot, come al solito hai detto tutto quello che ho malamente solo pensato
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Bilbo
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Messaggio da Bilbo »

Xenia ha scritto:trovo un po' triste (e non lo dico per fare polemica politica anzi!) che il primo post di questo thread sia stato 'grazie Berlusconi'. Vedo che anche nelle circostanze più tragiche la prima reazione (ed è quello che contesto, che sia la prima, non il commento in sé) è di strumentalizzare l'accaduto a fini politici. Che tristezza.
Mi dispiace che il mio commento ti provochi tristezza ma è la prima ed istintiva reazione che ho avuto alla notizia dell'accaduto. Nulla mi toglierà dalla testa che se non avessimo avuto un Berlusconi al governo pronto a seguire, come un cagnolino fedele, Bush e i suoi amici petrolieri nei loro sporchi affari, oggi, quei diciotto italiani e con loro tutti gli iracheni morti nell'attentato odierno, sarebbero vivi e in Italia, magari con le loro famiglie.
Francia, Germania, Russia, indipendentemente dai colori dei loro governi hanno avuto il coraggio di dire "non un uomo e non un euro" per questa sporca guerra. Che dietro la loro posizione ci fosse ben altro che puro spirito pacifista, è certo ma ciò non toglie che potevamo appoggiare la posizione della destra francese invece che di quella americana.
Mi dispiace che il mio commento ti provochi tristezza ma il peso di questi morti ricade tutto su coloro che hanno voluto questa guerra e su coloro che ciecamente l'hanno appoggiata.
La mia, ti garantisco, non è polemica politica; se fosse stato D'Alema a spedire quei soldati in Iraq, avrei detto esattamente le stesse cose.
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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

Xenia ha scritto:trovo un po' triste (e non lo dico per fare polemica politica anzi!) che il primo post di questo thread sia stato 'grazie Berlusconi'. Vedo che anche nelle circostanze più tragiche la prima reazione (ed è quello che contesto, che sia la prima, non il commento in sé) è di strumentalizzare l'accaduto a fini politici
Non credo sia strumentalizzare ai fini politici l'accaduto, dare la colpa a chi realmente l'ha.
Bush ha iniziato una guerra che SAPEVA essere più controproducente di altre, una guerra "costruita" da dopo l'attentato dell'11 Settembre.
La maggioranza del nostro governo l'ha accettata, maggioranza che vedeva Berlusconi e Co. in prima fila.
Diamo a Cesare ciò che è di Cesare....
Quando ho sentito la notizia la mia rabbia è andata verso di loro, e non pechè sono di sinistra, ma perchè sono loro i responsabili principali.
E la mia rabbia è andata anche ai mass-media perchè si approprieranno di un dolore, di un lutto di intere famiglie, spulciando e facendo sciacallaggio,facendo speciali, approfondimenti, cercando di spremere quanto più potranno dall'accaduto. :evil:
Riguardo quei soldati come ha ricordato Pa, sapevano a cosa andavano incontro, sanno i rischi che corrono, credo vengano anche pagati abbastanza bene.
Purtroppo da quello che ho sentito venivano tutti da piccoli paesi, quindi deduco che è povera gente quella che è costretta a scegliere un tipo di mestiere e di missione del genere ( me ne vado per un'idea) per guadagnare un pò di più... forse è questo che mi fa molta tristezza.
Ma vale sia per gli italiani, quanto per gli americani, gli inglesi, gli irakeni,i civili,la stampa ecc....
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La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta
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Pa
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Messaggio da Pa »

ognuno di noi dovrebbe tenere questo linkcome pagina iniziale cio cambierebbe di molto la visione della realta .....altro che Berlusconi.....


Pa :-( inviperito
Il nostro compito e' guardare il mondo e vederlo intero. Occorre vivere piu' semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere.
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Bilbo
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Messaggio da Bilbo »

Xenia ha scritto:scusa ma tu un camion carico di esplosivi che ti arriva addosso come lo chiameresti? Che terrorismo sia un termine oramai logoro ed abusato posso anche essere d'accordo, ma onestamente non saprei prorio quale altro impiegare quest'oggi.
Quando i partigiani attaccavano una colonna militare tedesca o quando facevano saltare in aria con l'esplosivo una linea ferroviaria utilizzata dai tedeschi per trasportare truppe, si parlava di Resistenza. Il fatto che i nostri soldati si trovino dall'altra parte non cambia il succo della questione. Ai loro occhi siamo invasori.
Cuore-vivo ha scritto:Si parte per la passione della pace
Scusami se non sono molto diplomatico ma questa mi pare proprio grossa. Se io amo la pace non vado, armato fino ai denti, in un paese straniero a imporre il mio dominio.
Ero di leva quando ci fu la missione in Somalia, nel '93. Il primo - forse, il secondo - giorno di C.A.R. a Foligno ci venne chiesto dal comandante di compagnia chi volesse andare volontario nel Corno d'Africa in cambio di una paga di 180 $ al giorno (sì, parlò proprio di dollari). Mi guardai bene dall'offrirmi volontario e sentendo i commenti di quei 2 o 3 che risposero all'offerta, ti garantisco che si capiva perfettamente che erano animati da tutto meno che dallo spirito dei portatori di pace.
Non voglio generalizzare e quindi posso anche pensare che alcuni dei Carabinieri presenti in Iraq non siano lì solo per bisogno di soldi (o per altri motivi meno nobili) ma per fare qualcosa che ritengono giusto, magari convinti che gli iracheni preferiscano una dominazione americana a quella di Saddam.
Cuore-vivo ha scritto:Io non penso che la popolazione irachena sia contraria in toto alla presenza dei militari stranieri sul loro territorio.
Anche in Italia, nel '44, c'era chi non era contrario alla presenza dei tedeschi. Lo vogliamo capire o no che siamo parte di un esercito di occupazione. I sunniti ci odiano perché li abbiamo privati dei privilegi di cui godevano sotto Saddam, gli sciiti ci odiano perché siamo invasori occidentali sul suolo dell'Islam.
Cazzo! Ci vogliamo mettere in testa che dobbiamo cominciare a rispettare il diritto all'autodeterminazione dei popoli.
Cuore-vivo ha scritto:La popolazione irachena, il popolo di tutti i giorni, si raccoglie, mi sembra di notare dai collegamenti e dai notiziari, intorno alle vittime
Negli States, la maggior parte della popolazione è convinta che Saddam avesse armi di distruzioni di massa e che fosse direttamente coinvolto negli attentati dell'11 settembre. Questo perché i media, con in testa il gruppo Fox di Murdoch, ripetono ossessivamente queste boiate. Sarebbe bene non credere a tutto ciò che la televisione ci propina, specie nei paesi in cui la libertà d'informazione comincia a diventare una pura utopia.
Pa ha scritto:ognuno di noi dovrebbe tenere questo link come pagina iniziale cio cambierebbe di molto la visione della realta .....
Conoscevo il tuo link e molte delle situazioni che vi sono riportate ed è per questo che continuo ad affermare il mio "no alla guerra" senza se e senza ma.
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Matrix
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Messaggio da Matrix »

Mi dispiace per i diciotto carabinieri. Siamo solo all'inizio. Ci sono preoccupanti segnali di estremizzazione di posizioni fino ad ora "tranquille".
Da ieri, ad esempio, e' severamente vietato utilizzare nella corrispondenza da e per l'Iran il termine Arabian Gulf in luogo di Persian Gulf.
E' un segnale veramente preoccupante.
Anche per perdere bisogna sapersi battere- Jean Claude Izzo
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Messaggio da ilmagodilussino »

un'idea estrema ma illuminante :roll:

precisazione: non condivido l'estremismo di Massimo Fini (del quale però ammiro l'onestà intellettuale); sottolineo però come l'idea del "vizio" sia uno spunto interessante rispetto alla categorizzazzione assoluta noi/altro da noi.
un "vizio" che vizia una umanità di fondo comune a tutti i popoli senza intaccarne se non in estremo le qualità positive. un vizio e non un cancro, così almeno amo credere e sperare.


p.s. e già che cisono approfitto per correggere un errore ortografico al mio post...... :?
Ultima modifica di ilmagodilussino il gio nov 13, 2003 12:29 pm, modificato 1 volta in totale.
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Accidenti all'occidente??

Messaggio da cuore-vivo »


Caro mago,
ho letto l'articolo che tu ci hai segnalato.

Ti chiedo: ma tu ti ci riconosci nel ritratto dell'uomo occidentale, che compra compra e non dedica del suo tempo "per dettagli quali la procreazione, l'amore, l'amicizia, la solidarietà"??

Tu ti ci riconosci nella persona che ha la "convinzione di vivere nel "migliore dei mondi possibili", di aver definito il modello economico, sociale e religioso che meglio si adatta alla natura umana"?

Perchè se non ti ci riconosci allora il nostro mondo occidentale rimane (forse si) ancora pieno di speranze di essere un mondo che possa accogliere anche gli altri mondi delle altre parti geografiche del globo. Perchè il pensiero "diverso" e non uniformato è già qualche cosa di buono, qualche buon punto di partenza, di "lancio". Che peccato vivere in quelle località del mondo dove questo bisogno primario dell'essere umano viene negato ed umiliato, dove non è permesso pensare in pubblico i propri pensieri diversi da quelli del potere auto-stabilitosi.

Si, perchè, caro mago, io non mi ci riconosco nel ricco ed opulento tronfio uomo occidentale, cieco alla persona di fronte a me ed intento a comprare l'ultimo modello di telefonino, l'ultimo modello di biancheria intima, l'ultimo modello di automobile sportiva. Sarò diverso io? Tutto può essere, ma penso allora anche che non sarò il solo.

Mi viene in mente la famosa canzone di John Lennon "Imagine":
"and the world will be as one"... fino a quando il mondo sarà come un solo mondo, senza occidenti ed orienti.

Ciao. :D
Marco
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cuore-vivo
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Diritti e doveri

Messaggio da cuore-vivo »


Caro Bilbo,

che foga nel tuo scrivere, nel sostenere le tue convinzioni ed i tuoi pensieri! :yell!:

I media e i mezzi di informazione che tu riferisci hanno senza dubbio il "neo" che tu riporti (l'utilizzo parziale di informazioni, fino a fornire un quadro non veritiero degli avvenimenti) ma io non mi riferivo a loro, a Murdoch e compagnia bella. Io mi riferivo ai commenti dei nostri soldati in Iraq, intervistati e ripresi, le loro parole non "ammaestrate" e non mascherate da altri. Le voci e le testimonianze dei nostri connazionali in terra irachena sono voci di persone che hanno direttamente avuto la risposta dalla popolazione irachena alle loro azioni. E mi sembra di nuovo di poter proporre (a te e a tutti gli amici del forum) una visione di un rapporto non conflittuale con le popolazioni del posto.
I conflitti tra le varie diverse etnie irachene sono presenti da molto tempo prima lo scoppiare di questo conflitto in corso.

Non pensi anche tu Bilbo che gli autori di questi atti atroci possano essere giunti in Iraq dall'esterno? A ben studiare la storia del popolo iracheno sembra che mai sia stato presente nella sua cultura l'uso del suicidio sacrificale religioso-militare.

A ben guardare questi esaltati che si fanno esplodere non sono di origine irachena. Bello l'articolo di oggi sul Corriere della Sera del giornalista Stefano Folli, in prima pagina. Leggetelo, se vi va.
Qui:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... olli.shtml

Una ultima notazione sul tuo scrivere: "Ci vogliamo mettere in testa che dobbiamo cominciare a rispettare il diritto l'autodeterminazione dei popoli". Bellissimo questo pensiero, come si potrebbe non essere d'accordo??!! :suspect:
Però... però... siamo sicuri che in fatto di autodeterminazione si possa parlare solo di diritti e non anche di doveri? Si, di doveri nei confronti delle altre nazioni, degli altri gruppi umani, degli esseri umani intorno alla singola comunità di persone. Il discorso fatto del "diritto alla autodeterminazione" risulta monco, limitato, parziale, se vicino ai diritti non ci fossero anche dei doveri. Un dovere di reciprocità, di non chiusura, di non isolamento, di apertura, di confronto con la comunità tutta degli essere umani. Sembra bello parlare di "diritti" senza affiancare a loro anche dei "doveri". Che bella cosa un discorso parziale.

Ciao! :D
Marco
Ultima modifica di cuore-vivo il gio nov 13, 2003 8:23 pm, modificato 1 volta in totale.
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Amaryllis
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Messaggio da Amaryllis »

visto che stiamo ampliando il discorso, mi permetto solo di dire che non tutte le lezioni di civiltà possono essere dettate da un paese che applica ancora la pena di morte

p.s.
io non mi sento affatto "antiamericana", anzi... amo moltissimi aspetti della cultura made in USA
“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma anche perchè affermano che si possono sconfiggere.”

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Auro
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Messaggio da Auro »

io ho scoperto cosa e' successo ieri perche' ieri sera un giornalista mi ha scritto una mail dicendomi che era appena tornato da casa del cc ucciso in iraq.
ho acceso la radio e ho ascoltato.
mi indigno per qualsiasi morte, di qualsiasi nazionalità sia, qualsiasi siano le cerimonie funebri, siano esse cristiane, atee, musulmane, ebraiche.
non mi indigno se un minimo di lungimiranza avrebbe potuto non dico prevedere, ma almeno ridimensionare un accadimento che era assolutamente prevedibile. e quindi mi infdigno per chi ha scelto le armi alla diplomazia, l'autorità egocentrica alla diploomazia, la sete di petrolio all'umanità per la fame altrui.
io sono sempre la solita idiota, pero'. ma mi sa che anche gli altri non e' che siano cambiati molto.
nota personale: se gli italiani che erano favorevoli alla guerra non capiscono adesso quanto stupida sia la guerra e quanto idiota sia stato scegliere di fare da compagni di merende a bush, beh... non so che dire.
Auro
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
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zazie
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Messaggio da zazie »

curoe vivo ha scritto:A ben studiare la storia del popolo iracheno sembra che mai sia stato presente nella sua cultura l'uso del suicidio sacrificale religioso-militare.
Quale storia?
Ti consiglio di leggere "samarcanda" di Amin Maoluf, dove si parla tra l'altro della setta degli assassini. Chiramente il punto ora non è questo, ma la butto lì: sappiamo di cosa stiamo parlando (nn lo dico a te, ma a tutti NOI)?
L'Iraq nn è solo quello che ci raccontano sull'Iraq
BlackLilith
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Messaggio da BlackLilith »



E se ci diranno

che per rifare il mondo

c’è un mucchio di gente

da mandare a fondo

noi che abbiamo troppe volte visto ammazzare

per poi sentire dire che era un errore

noi risponderemo noi risponderemo

no no no no



E se ci diranno

che nel mondo la gente

o la pensa in un modo

o non vale niente

noi che non abbiam finito ancora di contare

quelli che il fanatismo ha fatto eliminare

noi risponderemo

no no no no



E si ci diranno

che è un gran traditore

chi difende la gente

di un altro colore

noi che abbiamo visto gente con la pelle chiara

fare cose di cui ci dovremmo vergognare

noi risponderemo noi risponderemo

no no no no



E si ci diranno

che è il destino della terra

selezionare i migliori

attraverso la guerra

noi che sappiamo bene che i più forti

son sempre stati i primi a finir morti

Noi risponderemo noi risponderemo

No no no no



Luigi Tenco
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cuore-vivo
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Il nido dell'aquila

Messaggio da cuore-vivo »

Quale storia? Ti consiglio di leggere "samarcanda" di Amin Maoluf, dove si parla tra l'altro della setta degli assassini. Chiramente il punto ora non è questo, ma la butto lì: sappiamo di cosa stiamo parlando (nn lo dico a te, ma a tutti NOI)? L'Iraq nn è solo quello che ci raccontano sull'Iraq

Cara zazie,
non ho letto "samarcanda" di Amin Maoluf e non posso risponderti con precisione. Ho fatto una breve ricerca online con google.it è ho trovato qualche prima informazione sulla setta degli assassini e sul suo fondatore, qui:
http://web.rcm.napoli.it/confini/monografia2.htm
e qui:
http://www.cronologia.it/mondo17m.htm
(solo per fare due esempi dei primi siti web che ho consultato).

Non sono proprio sicuro se la setta degli assassini
(killer professionisti, addomesticati dal punto di vista della loro volontà a forza di uso forzato di droghe - Hachisch, Hashish, da cui il nome - e con la promessa di paradisi futuri; oppure, secondo un'altra teoria, il nome derivi da una parola araba, "assass" che significa guardiano) siano una realtà tipica dell'Iran o dell'Iraq.

Comunque sia, la storia dell'Iraq come popolo forse non consiste nei suoi tratti caratteristici in questa setta di assassini.

L'Iraq è l'Iraq e solo leggendo sempre maggiori fonti ed informazioni potremmo, lentamente, farcene una idea meno lontana dalla realtà.

Ciao. :D
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Messaggio da Bilbo »

Cuore-vivo ha scritto:che foga nel tuo scrivere, nel sostenere le tue convinzioni ed i tuoi pensieri!
Ti chiedo scusa se il mio post ha superato i limiti del dialogo civile, trasformandosi in una requisitoria un po’ veemente.
Cuore-vivo ha scritto:Io mi riferivo ai commenti dei nostri soldati in Iraq, intervistati e ripresi, le loro parole non "ammaestrate" e non mascherate da altri.
Purtroppo non riesco a non ricordare la vecchia battuta militare: “com’è il rancio, soldato?” “Ottimo e abbondante, signore!”. Poco importa se nella gavetta c’era una brodaglia immangiabile. E’ di alcune settimane fa la notizia delle lettere, scritte da un ufficiale dell’esercito americano a nome di molti soldati in servizio in Iraq, inviate ai giornali locali di mezza america, per far credere all’opinione pubblica che la situazione era sotto controllo, che tutto andava bene e che il rancio era ottimo e abbondante. Peccato che qualche genitore, conscio delle difficoltà linguistiche dei figli, abbia fatto scoprire l’inganno. Quando sei in divisa, la verità dei fatti, le tue opinioni personali, passano in secondo piano rispetto a quelli che sono gli ordini superiori.
Cuore-vivo ha scritto:E mi sembra di nuovo di poter proporre (a te e a tutti gli amici del forum) una visione di un rapporto non conflittuale con le popolazioni del posto.
Potrei anche sbagliarmi ma temo che questa visione idilliaca di un amore fraterno fra i nostri soldati e la popolazione locale, sia frutto di una propaganda mass-mediatica ben organizzata. Non abbiamo la Fox di Murdoch - in chiaro, almeno - ma Rai1, Rai2 e Mediaset non sono da meno.
Cuore-vivo ha scritto:I conflitti tra le varie diverse etnie irachene sono presenti da molto tempo prima lo scoppiare di questo conflitto in corso.
Peccato che la nostra presenza sia riuscita a metterli d’accordo almeno su una cosa: che non vogliono le nostre truppe sul loro territorio.
Cuore-vivo ha scritto:Non pensi anche tu Bilbo che gli autori di questi atti atroci possano essere giunti in Iraq dall'esterno? A ben studiare la storia del popolo iracheno sembra che mai sia stato presente nella sua cultura l'uso del suicidio sacrificale religioso-militare.
E’ probabile che la "resistenza" irachena - passami il termine - abbia ottenuto l’appoggio di forze esterne al paese, ma è fuor di dubbio che, senza l’appoggio della popolazione locale, sarebbe stato ben difficile organizzare l’attentato di ieri, così come tutti gli altri attacchi subiti dalle truppe occidentali. Riguardo al suicidio religioso, il fatto, probabilmente, di essere una delle nazioni più laiche del mondo islamico - almeno fino ad ora -, aveva mantenuto il fenomeno in secondo piano rispetto ad altre realtà come quella afgana o palestinese.
Cuore-vivo ha scritto: in fatto di autodeterminazione si possa parlare solo di diritti e non anche di doveri? Si, di doveri nei confronti delle altre nazioni, degli altri gruppi umani, degli esseri umani intorno alla singola comunità di persone.
In che senso devo intendere questa frase? Come nostro dovere di girare per il mondo a combattere le ingiustizie? In primo luogo non credo che bombardare una nazione causando migliaia e migliaia di morti tra i civili sia il modo migliore di portare la democrazia nel mondo, in secondo luogo qualcuno mi deve spiegare perché, con tutte le dittature che ci sono sulla Terra, con tutti i conflitti attualmente in atto, l’amministrazione Bush riteneva così prioritaria la questione irachena. Per il petrolio, forse? Mentre in Africa si possono ammazzare tranquillamente, tanto non sono affari nostri, tanto i nostri doveri nei confronti delle altre nazioni spariscono improvvisamente quando non c’è l’oro nero sottoterra.
Cuore-vivo ha scritto: Un dovere di reciprocità, di non chiusura, di non isolamento, di apertura, di confronto con la comunità tutta degli essere umani.
Tu credi che un embargo durato dodici anni, durante il quale non era possibile far giungere in Iraq medicinali e strumenti chirurgici perché, Dio solo sa come, potevano essere usati per fabbricare armi di distruzione di massa, abbia contribuito all’apertura e al confronto della comunità tutta degli esseri umani? Cosa credi che abbia nel cuore un padre che ha visto morire un figlio per una semplice infezione, solo perché non si riusciva a trovare un semplice antibiotico per curarlo. Non mi si venga a dire che la colpa è tutta di Saddam che era un dittatore sanguinario e che opprimeva il suo popolo. Certo che era così, e anche peggio di così, ma non dimentichiamoci mai di chi ha mantenuto e foraggiato Saddam per anni e anni finché faceva comodo come baluardo contro l’integralismo sciita iraniano.
Certo, oltre ai diritti, ci sono i doveri. Cominciamo ad espletare i nostri doveri, aiutando le nazioni povere a costruire un loro futuro, donando loro i mezzi per migliorare la loro qualità della vita, invece di vendere loro armi e munizioni.

Scusami ancora per i miei toni polemici ma, in certe occasioni, non riesco a frenare la mia impulsività.

Ciao,
Flavio
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Gente venuta da fuori

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Caro Flavio,

va bene il tono accalorato e appassionato, non ti preoccupare. :)

Penso che risponderò a puntate a tutte le tue domande nel tuo lungo messaggio di risposta. ;)

Ora ora mi permetto di "incollare" un articolo sul discorso della maggiore o minore disponibilità della popolazione locale irachena nei riguardi dei nostri soldati. L'articolo in questione si trova online qui:

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni ... tutti.html

Ciao. :D
Marco

...

Così il metodo collaudato altrove in Iraq è fallito. Rispetto e tatto le armi usate con le tribù locali. "Eravamo amici di tutti". Crolla la strategia italiana

BAGDAD - Della bianca palazzina che ospitava il quartier generale dei carabinieri a Nassiriya non è rimasto che lo scheletro. Beffardamente intatti solo i cavalli di frisia, il filo spinato e i sacchetti di sabbia che dovevano proteggerla. Non ci sono più zone franche nell'Iraq del dopo Saddam. Si muore a Nassiriya come a Bagdad, Tikrit o Falluja. E non è più nemmeno una questione di passaporto. Americani, inglesi, polacchi o
italiani sono tutti nemici da abbattere. Saddam lo ha ripetuto più volte nei sui messaggi alla nazione: "Uccideteli tutti e con ogni mezzo". Ecco perché interrogarsi sulle possibili ragioni dell'attacco che ieri ha lasciato sul terreno 18 dei nostri serve a poco.

E' la guerra. Quella che gli americani hanno pensato, senza averla
davvero mai combattuta, di avere già vinto. E che non sia la guerra
di tutti gli iracheni, consola solo in parte. Tra fedelissimi del raìs,
soldati di Bin Laden e di tutte le altre sigle del terrore internazionale,
il "nemico" può contare su un esercito di migliaia di unità. Giordani,
siriani, sauditi, yemeniti, palestinesi che entrano da frontiere
colabrodo, si mescolano senza tanti problemi alla popolazione,
trovano armi, soldi e connivenze. E purtroppo sono in grado di
colpire, come stanno dimostrando da mesi, dove e quando vogliono.

Sembrava una passeggiata, un'isola felice la provincia meridionale di
Dhi Qar, di cui Nassiriya è il capoluogo. Nel giugno scorso ci
arrivano i ragazzi della Brigata Garibaldi. Fa un caldo infernale,
cinquanta e passa gradi di giorno, ci sono tensioni tra clan e minacce
di gruppi integralisti, ma i nostri bersaglieri sanno il fatto loro.
Incontrano tutti, passano ore e ore seduti sotto tende in pieno
deserto a parlare, a rassicurare capi tribù e leader religiosi che non
sono un esercito di occupazione, ma una forza di pace che vuole
garantire quel minimo di sicurezza che consenta all'Iraq di rinascere.
Il "metodo italiano", collaudato in Bosnia, Kosovo, Macedonia,
funziona anche qui. Tranne qualche colpo sparato in aria per
questioni di ordine pubblico, non accade praticamente nulla.

Gli italiani presidiano strade, recuperano armi, chiudono un occhio quando è il caso di chiuderlo. Rispettano e si fanno rispettare. Poi in ottobre la Brigata Garibaldi torna a casa e passa il testimone ai colleghi della Sassari. Un avvicendamento soft di cui quasi nessuno si accorge. Il modo di lavorare rimane lo stesso. Mentre tutto l'Iraq è un inferno, Nassiriya e provincia continuano a essere un'oasi di quasi normalità. Che questa relativa calma possa aver fatto abbassare la guardia è un'ipotesi che non sta in piedi. Il colonnello Gianfranco Scalas, portavoce del contingente italiano, la esclude in maniera categorica: "Sciocchezze. Non possiamo rimproverarci niente".

E allora, come è stato possibile? La verità è che contro i kamikaze
non ci sono difese che tengono. E' vero che il quartier generale dei
carabinieri era praticamente al centro della città nella ex sede della
camera di commercio, troppo esposto forse ma immaginarsi un
assalto come quello di ieri era impensabile. E questo nonostante da
giorni circolassero strane voci di attentati contro il nostro
contingente. Il primo allarme era venuto dal Sismi a mezzanotte di
martedì. Il secondo dalla Cia cinque ore e mezza più tardi, alle 5 e
30 del mattino di ieri, tre ore prima che il quartiere generale dell'Msu
saltasse in aria. Si poteva davvero, e come, neutralizzare i terroristi?
Una ventina di giorni fa in un rapporto sempre del Sismi al ministero
della Difesa si affermava: "I seguaci di Saddam hanno deciso di
intensificare gli attacchi contro le forze presenti, senza più
distinzione fra i vari contingenti".

L'unica cosa certa è che con questa tragedia che ha gettato l'Italia
nello sconforto la gente di Nassiriya c'entra poco o niente.
Mohammed Hussein al-Said Radhi, l'imam, non ha dubbi: "E' opera
di persone venute da fuori. Non aver bloccato per tempo le frontiere
una volta cacciato Saddam è stato un errore. E ora bisogna fare i
conti con le centinaia di pazzi che si sono infiltrati. Bisogna
fermarli". Già, bisogna fermarli.
(13 novembre 2003)

...
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"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
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Auro
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Messaggio da Auro »

dalla prima del manifesto (13 novembre 2003):
I ragazzi di Nassiriya - GINO STRADA
Ho lasciato l'Afghanistan pochi giorni fa. Quando sono partito, Fahim Khan era agonizzante nel reparto di rianimazione. Diciannove anni, dilaniato da una bomba non lontano dal palazzo reale di Kabul, mentre stava tentando di rimettere a posto la propria casa danneggiata dai bombardamenti. Sono partito con negli occhi il padre di Fahim, seduto a fianco del figlio in silenziosa disperazione. Fahim e suo padre mi sono tornati in mente ieri mattina, quando il responsabile di Emergency mi ha chiamato da Baghdad per dirmi della strage di Nassiriya. Altri ragazzi come Fahim, fatti a pezzi da un'altra esplosione. Ragazzi italiani. Ho pensato ai loro padri, lontani migliaia di chilometri, che forse non vedranno neppure i resti dei propri figli. «Nessuno è così pazzo da preferire la guerra alla pace: in tempo di pace sono i figli a seppellire i padri; con la guerra tocca ai padri di seppellire i figli» scriveva Erodoto nel quinto secolo prima di Cristo. La follia della guerra è tutta qui: qualche decina di ragazzi si sono svegliati ieri mattina in Iraq, e ieri sera non sono andati a letto, non ci sono più. Hanno iniziato il grande sonno, come altri milioni di ragazzi prima di loro, in Afghanistan e in Cecenia, in Congo e in Kosovo e nei mille luoghi di violenza del nostro pianeta: sottratti alla vita non da un male incurabile ma dalla volontà e per opera di altri esseri umani. Ogni volta che la guerra si porta via una vita umana è una sconfitta, per tutti, perché ha perso l'umanità, perché si è persa umanità. Il rispetto per i morti, per il dolore dei loro congiunti può e deve provocare una riflessione di tutti, anziché la polemica di alcuni. Dobbiamo tutti prendere atto che si è al di fuori della ragione, ogni volta che i rapporti tra esseri umani si esercitano con la forza, con le armi, con l'uccisione. L'umanità potrà avere un futuro solo se verrà messa al bando la guerra, se la guerra diventerà un tabù, schifoso e rivoltante per la coscienza e per la ragione.
Ultima modifica di Auro il gio nov 13, 2003 8:44 pm, modificato 1 volta in totale.
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
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invisigot
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Messaggio da invisigot »

Posto qui un contributo di Wu Ming 1 in risposta a una polemica nata sul blog GNUeconomy; mi sembra dica delle cose interessanti sull'Iraq. E' schierato, tenetene conto prima di leggerlo

<<E va bene, rispondo di tutto quello che ho scritto (non sono stato io a
postarlo qui sopra, non ritenendolo proprio il contesto adatto a una
discussione di questo tipo, ma ormai c'e' e non mi sottraggo).
Evidentemente, nell'isteria di queste ore e nel clima di "love it or leave
it" (con tanto di semplificazioni che descrivono come potenziale bi-erre
chiunque ricordi due o tre cosette sulle cause di questa guerra
"preventiva" e sulla trappola irachena), non e' d'uopo dire due o tre cose
chiare e semplici, ricordare alcune cose scomode. Se ci si prova, si e'
destinati agli insulti di certe effimere blogstar, che ricorrono ad
argomenti caduchi come gli pseudonimi etc. (mi chiamo Roberto Bui, il mio
nome non e' segreto, chiunque conosca il lavoro mio e del mio collettivo sa
che non mi nascondo).
Pero' alcuni hanno capito bene, come Ari e diversi altri. Io non sono certo
contento che della gente crepi, ma va ricordato che questa guerra e' stata
costruita su balle colossali come le ADM, l'uranio dal Niger, le
diapositive mostrate da Powell all'ONU, il dossier del governo inglese che
in realta' era la tesina di uno studente, i legami mai dimostrati tra
Saddam e Bin Laden etc. Man mano che tutti questi motivi si rivelavano
fasulli, si spostava l'accento su qualcos'altro, "il cambio di regime" etc.
Uno degli scopi ufficiali era "sconfiggere il terrorismo", e invece lo
hanno attizzato.
Inoltre, questa guerra e' stata *fortissimamente voluta* contro la
stragrande maggioranza delle opinioni pubbliche e contro gli organismi
internazionali. Il 15 febbraio scorso decine di milioni di persone hanno
manifestato in tutto il pianeta per cercare di fermarla. Si e' deciso di
non tenere in alcun conto queste opposizioni, per motivi che non c'entrano
nulla con la retorica "democratica": si trattava di accaparrarsi risorse,
puntellare l'edificio traballante della civilta' del petrolio, garantire
ancora per qualche anno la way of life occidentale basata su sperperi
incredibili di energia e di risorse.
Coloro che hanno mosso guerra all'Iraq, capeggiati da un presidente eletto
con la minoranza dei voti, sono poi gli stessi che non firmano importanti
trattati internazionali, e avversano qualunque tentativo, anche timido, di
scongiurare la morte degli ecosistemi, non firmano Kyoto, dicono che il
miglior modo per combattere gli incendi e' abbattere gli alberi.
Nonostante i cittadini fossero largamente contrari a quest'avventura, il
parlamento (complice l'opposizione) l'ha avallata, e ora l'Italia e' una
potenza occupante al pari delle altre. O si crede davvero alle panzane da
"Italiani brava gente"? Per quale motivo noi dovremmo essere piu' benvoluti
dalla popolazione? "Siamo" come gli altri. Dopo americani, danesi e inglesi
prima o poi doveva succedere anche a "noi" (un colonizzato non sta a
distinguere troppo nei ranghi dei colonizzatori). Purtroppo, anche a
propria insaputa, nessuno che si aggiri armato e in divisa in una zona
d'occupazione e' "innocente".
Che quei morti siano persone, esseri umani, non ci piove. Va pero' detto
che [...] nessuno dei "nostri ragazzi" e' stato prelevato a viva forza da
casa sua, non ci sono "coscritti", ci sono persone che hanno
consapevolmente scelto le forze armate come carriera, guadagnarsi il pane
con il mestiere delle armi, quindi dovrebbero avere messo in conto simili
evenienze. Lo avevamo previsto tutti, mi sembrerebbe strano sentire che non
lo avevano previsto loro. Quello che mi chiedo e': quelle persone si sono
poste domande sulla loro presenza in Iraq come potenza occupante, come
(diciamo pane al pane e vino al vino) COLONIALISTI? Se non diventano
consapevoli loro, del gioco in cui si stanno intrappolando, che volete da
noi, che questa guerra l'abbiamo avversata fin dall'inizio, anzi, ancor
prima dell'inizio? Volete acquiescenza, silenzio? E' davvero utile far
calare dall'alto un lutto imposto, obbligatorio, e cercare di cavarsela con
la solita retorica patriottarda di Ciampi?
E nessuno che ricordi alcune cose: il "brodo di coltura" orrendo (il
nonnismo violento che ha ucciso Scieri, il razzismo dello zibaldone) in cui
si formano molti "nostri" militari.
Quanto all'uranio impoverito, chi mi contesta dev'essere un po'
disinformato. Dal 1999 ad oggi i soldati morti di linfoma una volta
rientrati dalla missione nei Balcani sono 23, e il numero e' destinato a
salire drammaticamente. Sono state fatte diverse inchieste giornalistiche,
una molto buona l'ha fatta Canal + nel 2001 e s'intitolava "La guerre
radioactive se'crete". Un'altra inchiesta e' piu' volte andata in onda su
RaiNews24 ed e' visibile qui:
http://www.rainews24.rai.it/ran24/speci ... efault.htm
Boh, spero di essermi fatto capire. Nei contesti a cui il testo era
destinato, i riferimenti sarebbero stati colti subito e mi sarei
risparmiato tutte queste parafrasi.>>
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B-Jarod
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Messaggio da B-Jarod »

:cry: Tristezza, molta tristezza. Ancora di più me ne viene pensando che molto probabilmente alcuni di quegli uomini erano amici/colleghi di un mio caro amico... vorrei continuare ma provo tanta tristezza... e non aggiungo altro :cry:
B-Jarod aka Ben

"Every person, all the events of your life
are there because you have drawn them there.
What you choose to do with them is up to you."
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