Allora, finalmente l'ho letto!
E' un po' difficile scrivere una recensione a caldo perché è un libro che coinvolge molto (almeno ha coinvolto molto me...)
Cerco di ricostruire quello che ho pensato durante la lettura.
Dunque, se vi aspettate le atmosfere di sandman, scordatevele. Certo ci sono alcune "firme" di Gaimen disseminate qua e là e forse qualche ammiccamento. Ma è tutto lì. Questo testo, come è giusto che sia, è molto diverso da Sandman.
All'inizio non mi ha troppo convinto. Trovavo che ci fossero almeno tre difetti piuttosto evidenti
- un protagonista che, pur essendo l'alter ego del lettore, non è abbastanza interessante perchè il lettore desideri immedesimarsi in lui. Certo, mi rendo conto che uno che si chiama Shadow non è pensato per essere un personaggio memorabile e poi in un contesto di dei uno uomo (o quasi!) non può «brillare» particolarmente. Però all'inizio proprio non lo «sentivo» il povero Shadow
- dei cattivi troppo stupidi e poco interessanti. E' troppo facile stare dalla parte dei vecchi dei che, pure con tutti i loro difetti, almeno sono interessanti, vivi, pieni di storie. I nuovi dei sono manichini antipatici. Mi sembra una scelta troppo facile. Credo che in una buona storia il protagonista debbe sempre essere tentato di «passare dall'altra parte». E poi, sarà vero che qualcuno «mitizza» i nuovi media e altre stronzate del genere (tipo i miei prof di sociologia della comunicazione!) ma gli dei hanno bisognio di essere adorati e di ricevere sacrifici. Dire che gli umani "sacrificano il tempo" ai nuovi media mi sembra una frase da tema della scuola media
- sempre a proposito di scuole medie sembra che il caro Neil abbia vissuto una parentesi di regressione al periodo fallico. Nelle prime 50 pagine ci saranno almeno 5 pisciate e un rapporto orale minuziosamente descritti. Mi sembra una media un po' alta....
Poi... non lo so... poi la storia parte. E ti porta via come un treno. Ho passato notti a fare l'alba perché non riuscivo a smettere di leggere. Ci sono dei brani meravigliosi. La partita a dama per esempio, o il colloquio con la terza sorella Zarja. O il primo incontro con Laura. (a propostio, ora capisco le battute sulla storia d'amore! Eh sì, solo gaiman poteva pensarsela!!!!)
C'è una tramache regge e, soprattutto, ci sono delle idee davvero felici. Non riesce sempre a mantenere questo livello, ma alcuni «picchi» sono davvero belli. Ci sono delle ottime sorprese, in parte preparate in parte davvero «sorprendenti» ma, in fondo, il lettore poteva anche arrivarci, non è stato «tradito».
Alla fine a Shadow mi ci sono affezionata e finire il libro mi ha lasciato una strana sensazione addosso. Credo che Gaiman abbia imparato a scrivere analizzando i sogni, come Lovecraft. E, proprio come Lovecraft, ha finito per sognare gli dei dimenticati. E riesce a ricreare, senza essere troppo artificiale, alcune delle sensazioni che i sogni ci lasciano. Anche quelle di sgomento.
Fino all'ultimo non sapevo immaginare come sarebbe finita. Mi piace la scelta di far morire Laura. Forse avrei fatto morire anche Shadow, ma di sua scelta. Mi è venuta una gran tristezza nelle ultime pagine a pensare cosa farà adesso questo semidio che è morto e poi è tornato indietro, che ha visto gli dei combattere ma ha perso la moglie, non ha una casa, non ha uno scopo, non ha un affetto. NOn ha più nè il cuore nè il suo nome. Cosa sarà di lui? Mi è sembrato un po' crudele. Ma questa storia spesso era crudele...
La parentesi di Lakeside mi ha davvero disturbato invece. Era assolutamente inutile alla narrazione. E far morire dei bambini, anche solo in una storia, mi sembra sempre di pessimo gusto.
Insomma, assolutamente al disopra delle mie aspettative. Come i vecchi dei, pieno di difetti evidenti e purtuttavia affascinante, magicamente affascinante...
Se volete ne ho una copia BC
