Premetto che non ho avuto tempo di leggermi tutte le pagine precedenti, ho spizzicato qua e là e quindi le mie riflessioni saranno un pò avulse dal contesto. E sarò un pò lunga.
Parlo esclusivamente a titolo personale, ma non ho mai creduto che il bookcrossing italiano fosse il forum. O la chat. Non é che quello che non viene segnalato qui non esista.
In fondo liberavo libri anche prima, e mi divertivo anche. Solo che non avevo contatti con altre persone che lo facevano. Non mi piace l'idea di un'"istituzionalizzazione", passatemi la parola, eccessiva del bookcrossing. Si, sono belli gli eventi, é bello che Terni abbia lasciato degli spunti di riflessione, ma mi piace l'idea che il bc continui a restare acefalo, legato alla volontà e alla voglia delle persone. Non mi piace pensare a cose del tipo "un evento in collaborazione con società amici del libro e la comunità bookcrossing italia", ecco.
Se si parla di che tipo di imput, di stimoli dia il bookcrossing, io penso che ne dia più che a sufficienza in maniera spontanea (pensiamo solo a quanti tesisti sul bookcrossing abbiamo..), senza bisogno di una "ontologia del bookcrossing e del rapporto col mondo dei libri".
Proselitismo e nuovi iscritti. Le iscrizioni calano? Non é necessariamente un segno di "decadimento" o di ripiegamento. Non siamo mica un'azienda che deve mantenere alti i suoi profitti..non ci saranno tagli di organico se calano le iscrizioni! E non credo sia per uno scarso interesse dei bc verso il non-bc. Io continuo a liberare in the wild, che é la cosa più divertente, e a parlare tranquillamente del bc a chi non lo conosce.
Ma fare apostolato, no.
Ok forse il mio discorso sarà stupido e arrogante, ma..in fondo molti di noi il bookcrossing l'abbiamo scoperto (non é un'errore di concordanza, é che mi ci metto anche io) scoperto da soli, nessuno ci ha spiegato come funzionava il sito, come e dove trovare le etichette, eppure ce la siamo cavata egregiamente, anzi con la soddisfazione di avere scoperto qualcosa di speciale per conto nostro.
Forse é il caso, pur continuando a parlarne, a organizzare rilasci spettacolari, a partorire idee, di continuare a lasciare fare il più a questo meccanismo.
E poi i nuovi iscritti. Io ci butto sempre un occhio sulla zona di Cagliari, con praticamente tutti i nuovi iscritti ho avuto qualche scambio di mail. Alcuni continuano, altri no. Quelli che lasciano, caduta dell'infatuazione momentanea a parte, lasciano perché non hanno cenni in risposta, perché nessuno registra i loro libri, perché nessuno li contatta. Dopo che vedono che c'é vita nell'universo magari riprendono.
Perciò penso che la vita sociale del bc sia positiva, che non sia un circolo chiuso, che non sia ripiegata su se stessa, e che anzi sia un calderone di idee.
Ok adesso scendo dalla sedia e smetto di concionare. Scusatemi.
