perdonami, akela, ma se il cristiano cattolico (scusa se lo risottolineo, ma non è cristiano il termine giusto per descrivere quello che intendi tu) trascende la chiesa, che cazzo ce ne facciamo della chiesa? (i termini sono quelli che sono, ma spero di non offendere nessuno...)
se il cristiano cattolico non ha bisogno della chiesa e allora diventi cristiano protestante.
dove il suo rapporto è un rapporto diretto con Dio, senza intermediari e dove ognuno è responsabile delle sue scelte. cioè direzione che stanno prendendo per lo più i credenti cristiani che si trovano al passo con i tempi.
mi state dicendo sul serio che ancora oggi qualcuno è in grado di condannare un divorzio non approvato dalla sacra rota? che i divorziati sono "merce malata" (questa è la definizione che un prete ha dato dei divorziati durante un recente matrimonio)? che desiderare carnalmente un divorziato è peccato? (ohohoh... sono una peccatrice all'ennesima potenza!)
secondo me la gente guarda la realtà dei fatti: gli omosessuali sono persone normali che hanno diritto alla loro sessualità me alla sicurezza della loro unione, l'eutanasia è una possibilità, un'opportunità talvolta, nessuna coppia arriva vergine al matrimonio e la coppie che praticano l'ogino sono veramente poche (nonché assolutamente incoscienti). le coppie si lasciano vivaddio, si lasciano! se serve, se è per il bene della famiglia si lasciano!
seguendo il tuo ragionamento, il cattolico detto questo prende le sue decisioni e in base alla Fede trova modo di convivere con scelte diverse da quelle della Chiesa.
e quindi la Chiesa per come è strutturata al momento a che serve?
(sembro polemica, non lo sono, sono solo decisamente incuriosita dal fatto che ci sia ancora qualcuno che ha bisogno di una - ingombrante - sovrastruttura (che tende per lo più a ignorare) per vivere la sua Fede.
ovviamente il termine sovrastruttura richiama l'ideologia marxista. me ne rendo conto. questa lotta fra pepponi e don camilli è un vero casino. ma tant'è, nell'ordine attuale delle cose lo scostamento fra la realtà dei fatti e la forza gerarchica è tale che non è più come diceva marx, che la sovrastruttura dipende dalla struttura, tutt'altro: se tale scostamento fosse un minimo acritico e vitale si potrebbe definire comunismo.
""Il comunismo è cioè la sintesi suprema in cui viene rimossa ogni contraddizione sociale e, insieme, è la liberazione concreta dell'individuo umano"
"ne deriva che anche la sovrastruttura ideologica della società, da sempre espressione del sistema economico guidato dalle classi dominanti, verrà definitivamente smantellata, per cui non saranno più necessari ne lo Stato ne la religione, ne qualsiasi altra espressione del dominio di una classe sull'altra" (qui, ma meglio ancora nell'originale manifesto)
peccato che i comunisti mangino i bambini, puzzino, siano incivili e maleducati, si droghino.