Ugo Pirro, "Mio figlio non sa leggere"

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Ugo Pirro, "Mio figlio non sa leggere"

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Ugo Pirro, nome d'arte di Ugo Mattone, era uno sceneggiatore italiano nominato a due premi Oscar per la sceneggiatura di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e Il giardino dei Finzi-Contini. Oltre che sceneggiatore, Pirro era anche scrittore, e fra le sue opere ne troviamo una decisamente autobiografica: Mio figlio non sa leggere.
Si tratta di un libro degli anni Ottanta in cui un papà italiano benestante e una mamma americana inetta si trovano alle prese con un disturbo all'epoca sconosciuto, sottovalutato o - peggio - scambiato per semplice irrequietezza: la dislessia. Il piccolo Umberto cresce in una casa senza amore, conteso da due genitori insopportabili che prima lo coinvolgono nei loro tira-e-molla, poi se lo passano come un pacco postale da una casa all'altra. Completano questo quadro desolante lo stato di abbandono della casa materna, il rapporto morboso del papà con la tedesca Brigitte (ex bambina traumatizzata mai cresciuta) e, ovviamente, un senso di disadattamento e di frustrazione che si abbattono sul povero Umberto. Sarebbe stato lodevole l'impegno del papà se questi avesse evitato al bambino le sofferenze incredibili che gli ha inferto più o meno involontariamente, probabilmente non accettando che il figlio di uno scrittore non sapesse scrivere.
Leggendo questo libro ho spesso ripensato all'incipit di Anna Karenina: "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo". Questa è la storia di una famiglia infelice, ma ancor di più di un bambino infelice cresciuto con poco amore e con i tanti problemi legati alla dislessia, il disturbo che procura difficoltà più o meno importanti nella lettura e che spesso si accompagna ad altri disturbi (in questo caso disgrafia, difficoltà di lateralizzazione e coordinazione oculo-manuale, ecc...). Lascia davvero l'amaro in bocca la triste constatazione che negli anni Ottanta la dislessia era sconosciuta e nulla si faceva per contrastarla in ambito scolastico, mentre se oggi della dislessia si sa quasi tutto (è un disturbo neurobiologico che non si sa da dove nasca), spesso la scuola fa poco o addirittura niente per intervenire.
Da questo libro è stata tratta una fiction nel 1984, intitolata come il libro; inoltre, in tempi più recenti è stata scritta un'altra fiction ("A fari spenti nella notte") ispirata a un incidente che Umberto ha avuto da adulto e alle drammatiche vicende che ne sono derivate.
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