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"Forse perchè della fatal quiete
tu sei l'immago a me si cara vieni
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubiestive e i zeffiri sereni,
e quando dal nuvoloso aere inqiete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai cò miei pensier su l'orme
che vanno al nulla etrno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge"
ho riletto questa poesia questa mattina, e immediatamente un'onda di ricordi mi ha pervasa...il mio esame di maturità, i miei compagni di classe, l'emozione e la paura della prima grande prova.
Il desiderio fortissimo che il presidente di commissione mi domandasse questo sonetto che io tanto amavo e la delusione per le due domande (le conversioni religiose di Manzoni e la versione in prosa de "la pioggia del pineto" )
e poi il sole di quella mattina di luglio, gli abbracci e le promesse disilluse per lo più di non perdersi mai di vista e per l'ultima volta il nostro coro di "Oggi è sabato e domani non si va a scuola".....
ho della maturità ricordi ancora nitidi...la mia lacoste verde che ancora conservo, la "notte prima degli esami" passati al "Fante" a fare mille teorie e ad ascoltare le mille soffiate sui titoli dei temi.
Quello tanto agognato, storico, scritto di getto in bella "non le sembra che due fogli solo di introduzione siano un po' lunghi?"
Il compito di mate disastroso "ho l'impressione che lei abbia sbagliato liceo" e l'orale (storia e italiano allo scientifico) dove a un certo punto
Molti son li animali a cui s’ammoglia,
e più saranno ancora, infin che ‘l veltro
verrà, che la farà morir con doglia.
Questi non ciberà terra né peltro,
ma sapienza, amore e virtute,
e sua nazion sara tra feltro e feltro
ricordo il raggio di sole sulla scrivania della commissione...e la gioia di poter esprimere il mio amore per la Commedia
sapevo che con molti non ci saremmo più rivisti...troppo galferini loro e troppo inkazzati noi, quelli dell'okkupazione
la sensazione di essere diventato grande...la fuga verso il "grande atto di ribellione", tre orecchini tutti insieme, tricolore, perchè la sera giocava l'italia e perchè sì...bisognava fare qualcosa di strano dopo la matura...la sera io piangevo dal male e la mia mamma mi disinfettava l'orecchio...
Aaaah! Aiuto! Ma allora mi volete male...? Vengo sul forum per rilassarmi un pò, e anche qui si parla di maturità... Io sono già esaurita ora, che mancano poco più di 100 giorni (per i 100 giorni (quest'anno l'8 marzo) qui da noi c'è la tradizione di andare a gettare il sale in mare).
Però da come ne parlate voi "col senno di poi" sembra una cosa tanto emozionante (in senso positivo). Mah, speriamo bene anche per me...
Se c'è soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è soluzione perché ti preoccupi?
(Aristotele)
Le poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
(Baudelaire, L'albatros)
Certo che lo è! Dopo tanto tempo tutte le cose che ti hanno emozionato, soprattutto quelle che hai passato insieme ad amici con cui hai condiviso del tempo (in questo caso cinque anni), hanno sempre qualcosa di positivo che ti lascaino dentro.
Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)
...Il senso di assolutà libertà varcando per l'ultima volta la soglia color marron caghetta dell'austero liceo e la certezza che tutto sarebbe cambiato, che ricordo assolutamente perfetto! NEanche la laurea ha saputo darmi il senso di "potere" sulla mia vita che mi ha dato aver fatto la maturità, sentire di essere pronti per tutto, tutte le possibilità aperte, basta con gli orari imposti e i compiti da fare a casa, basta con le interrogazioni, le giustificazioni, basta con la campanella...anche se ho un ricordo bello dei cinque anni di liceo, averlo lasciato è stata la pietra miliare della donna che sono. PEr inciso, io Foscolo lo odio Il problema è che ho letto -di narrativa- solo Le ultime lettere, e solo DOPO i dolori del giovane Werther...ahimè! Invece mi resteranno sempre nel cuore la monaca di Monza e L'iNnominato, Pier delle Vigne, un pastore errante dell'Asia...
Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)
“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
La sera prima della mia maturità massacrarono i ragazzi di Tien' a Men. Ricordo ancora noi seduti sul tappeto con le antologie, un occhio a Leopardi e un occhio al TG.
E poi ricordo Federico, che bello non è mai stato ma in quel momento fu bello come un angelo, che si alzò dal tappeto e disse "Dobbiamo andare".
Siamo andati alla veglia al loggiato degli Uffizi, con i nostri libri e le nostre candeline, le nostre paure e il nostro sgomento.
In fondo al tema della maturità abbiamo scritto tutti "Dedicato ai nostri compagni di Tien'a men". E questi sono i ricordi più belli che ho della maturità, anche se mai come quei giorni parlare per dieci minuti dell'oliva di Cerignola mi è sembrata un'insopportabile immaturità (della scuola ovviamente ).
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
All'esame di maturità desideravo disperatamente che mi interrogassero su Ugo Foscolo (ho sempre amato moltissimo le sue poesie) al punto da ossessionare il mio compagno di classe che doveva passare dopo di me: quando la prima domanda è stata su di lui ho capito che poteva andare tutto liscio
Dopo l'esame di maturità, la mia vita è decisamente cambiata: trasferimento a Torino x studiare (un appartamento diviso con una mia compagna di scuola dove si organizzavano più feste che pomeriggi di studio ), nuova città, nuove amicizie, nuovi ritmi e anche nuovi problemi.
Quasi tutti i miei ex compagni di classe frequentavano l'Università a Torino e per anni abbiamo ancora continuato a frequentarci (tutti gli anni a Natale è organizzata la cena di classe).
E, a conclusione, io non ho mai sognato la maturità ma per anni dopo la laurea sognavo di arrivare al giorno di discussione della tesi e scoprire che mi mancavano degli esami
io alla maturità fui interrogata du Verga.. e mi è andata bene così
Micol
Se leggero ti farai io sarò vento per darti il mio sostegno senza fingere e se distanza ti farai io sarò asfalto impronta sui tuoi passi senza stringere mai (Subsonica)
E sapeva che nessuna terra avrebbe nascosto in lei l'orma del mare (Baricco)
che bello l'anno della maturità!
Anche se la mia era una scuola un po' di "frontiera" e c'erano un sacco di personaggi ambigui anche tra i professori.
ma ricordo tutto il gruppo di amici che era a fare da calque agli esami di ogni componente e che il giorno del mio esame ero così felice di averli intorno e così rilassata che non mi sono accorta che era arrivato il mio turno. Per fortuna l'"avvenente" bidello ultrasessantenne mi conosceva bene ed è venuto a chiarami dal bar!!
A me hanno chiesto Kant e Dante!
"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez
"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"
Certo che visto con il senno di poi l'esame di maturità è un'esperienza bellissima, ma lì sul momento ti sembra di vivere il periodo più duro della tua vita.Per questo si chiama esame di maturità , penso.
Io lo diedi quando ancora si portavano due materie all'orale, una scelta dal candidato ed una scelta dalla commissione (sulla base dei voti dello studente). Io portai all'orale greco e filosofia: fui una dei pochi alunni del mio liceo a non portare italiano, ma io odiavo il mio professore di italiano e di conseguenza sapevo anche poco di italiano.
Ora mi dispiace tanto, perchè, mentre ancora ricordo la metrica greca e latina, ricordo poco della letteratura italiana, a parte Leopardi e Foscolo, che mi piacevano tanto.
Ahhh, che bei tempi!!
Io sono un caso a parte, ma ho un ricordo abbastanza bello della maturita'... non mi ero messo a studiare come un ossesso e l'avevo presa bene (il che e' anche strano per me)... la cosa che piu' mi fa strano e' che sono stato uno dei primi ad essere interrogato e la prof d'italiano non mi ha fatto vedere il tema, poi ho scoperto che agli altri lo aveva fatto vedere a tutti... sara' che avevo citato il cyberpunk e William Gibson e lei manco sapeva chi fosse !?!?!? Il cyberpunk coi suoi innesti umano/tecnologici si infilava bene in un tema che trattava di tecnologia e medicina...
"And there's so many many thoughts
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
La mia maturità.
Compito d'italiano: la prima ora trascorsa a decidere se provare a fare il tema di storia su Giolitti, cercando di scopiazzare qualcosa (non l'avevo ancora ripassato) o fare il tema generico, sparando quattro cavolate. Dopo oltre un'ora, Giolitti messo nel cassetto e tema d'italiano svolto senza infamia e senza lode.
Compito di matematica: una pacchia, non mi sono mai divertito tanto. Un "piccolo" aiuto dal mio fedele e mitico calcolatore HP28S e il compito è passato con il massimo dei voti.
Esame orale: prima materia storia, seconda fisica. Nella nostra classe non c'è stata una sola persona che abbia portato italiano come prima materia e solo 6 o 7 la portarono come seconda. Mah! Forse al nostro illustre prof. venne qualche dubbio sulle sue capacità didattiche.
La storia fu una bellissima esperienza e non mi riferisco solo all'esame ma alle lezioni seguite durante tutto il triennio. Un professore che, quando un paio di anni dopo, purtroppo, è venuto a mancare, ha lasciato un vuoto veramente incolmabile nella scuola.
L'orale di fisica passò, così, senza quasi che me ne accorgessi.
Una settimana dopo partivo per l'Inghilterra. Quanto mi manca lo Yorkshire.
I compagni di scuola? Lasciamo perdere!
Bilbo, se al posto di fisica ci metti scienze e al posto dell'Inghilterra la Spagna (e la prof di storia e filosofia che è ancora viva, almeno credo e io che non ho mai usato calcolatrici), avrei potuto scriverlo io quel msg.
Tutto uguale al millimetro. Con il tema di storia sulla prima guerra mondiale ed io che avevo studiato fino al capitolo immediatamente precedente
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)