Il giovane Holden, J.D. Salinger

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Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

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leggiona
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Messaggio da leggiona »

Eh, il vecchio Holden! (Caulfield, per la cronaca) :notworthy:
Un vecchio amico, riletto più volte, anzi se ve la cavate con l'inglese non perdetevelo in originale e imparerete per esempio come si dice "mi veniva da vomitare" (I could have puked, una delle espressioni che mi è "rimasta appiccicata")...
Appena posso vi copio qui magari l'inizio dove Holden accenna alla sua lousy childhood.
Carla che ha letto l'opera omnia di Salinger (romanzi racconti eccetera eccetera)
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-gioRgio-
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Messaggio da -gioRgio- »

Ma guarda tu la combinazione, giusto un libro che ho preso all'ultimo MU, appena finito di leggere e poi rilasciato al MUNZ - e che non e' stato ancora registrato... :no!: :silenced:

So che da molti e' considerato un libro di culto. So pure che i libri di culto, spesso, sono tali se si leggono ad una certa eta' - o meglio, in un certo periodo della vita, quando risuonano con qualcosa che freme dentro. Credo che per me sia valso questo: ero fuori tempo massimo. Cosi' l'ho apprezzato per lo stile, e perche' e' la testimonianza di un periodo e di un disagio (mi pare che sia uscito nel '51, in Italia nel '61) che forse hanno esaurito cio' che hanno da dire. IMHO.
-gioRgio-

"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
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leggiona
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Messaggio da leggiona »

In effetti anch'io l'ho letto la prima volta intorno ai 15 anni e l'ultima volta non oltre i 25... sono d'accordo con gioRgio, credo che adesso non mi farebbe lo stesso effetto. Però Holden mi ha lasciato qualcosa, è come se fosse stato un mio amico di allora di cui ancora mi ricordo... con affetto e divertimento :heartkiss: :lol:
Carla
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Per quanto riguarda il titolo del romanzo, ricorda bene vesna. Infatti nel libro si riporta una nota al titolo dell’editore che dice: …..“Vista impossibile la traduzione, non ci siamo sentiti autorizzati a sostituire a un titolo così elusivo un altro che fosse scelto di nostro arbitrio. Ci siamo quindi limitati a chiamare il romanzo col nome del protagonista”.


A mio parere, nonostante scritto da più di cinquant’anni, il libro è attuale con le problematiche dei ragazzi che proprio nell’adolescenza cercano una loro identità rifiutando quella offerta dagli adulti.
Come non farsi prendere dal protagonista che, narrando di disavventure scolastiche, (dovrà trasferirsi ancora una volta in un altro college), sottolinea le sue passioni per grandi letture?

Tanti gli spunti psicologici del libro: per questo mi è molto piaciuto

:D :wink:
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Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Mi sa che devo proprio rileggerlo... :think: :yes!:
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valeh
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Messaggio da valeh »

io l'ho letto più volte, ed ogni volta scoprivo qualche sfumatura diversa, che prima non avevo notato.
forse ha ragione serena, la caratterizzazione del personaggio è splendida, ma la storia è un po' ..."sfuggente"...e in genere, quando le storie non sono ben delineate, con un inizio e una fine precise, non mi piacciono...però il giovane holden è decisamente una delle eccezioni! sarà perchè questo ragazzo così saggio, ingenuo, entusiasta, distaccato, pieno di contraddizioni e di vita, mi ha proprio stregato!
“Sulla lavagna della cucina spicca una scritta scarabocchiata con il gesso: FUMA, BEVI E NON PENSARE MAI, un motto preso in prestito da Billie Holiday.”
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

valeh ha scritto:io l'ho letto più volte, ed ogni volta scoprivo qualche sfumatura diversa, che prima non avevo notato
a me le riletture fanno un po' paura, sono proprio prevenuta, però dal momento che non me lo ricordo quasi per niente (ma perché mi succede questo con un casino di libri, e non necessariamente con quelli più brutti? :uaah!: ), mi sa che lo riprenderò in mano, anche se magari non a breve (ring-ring-ring ;) )
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valeh
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Messaggio da valeh »

silviazza ha scritto:a me le riletture fanno un po' paura
in effetti anch'io rileggo raramente i libri...
la compagna di "sventure" silvietta ha scritto:dal momento che non me lo ricordo quasi per niente (ma perché mi succede questo con un casino di libri, e non necessariamente con quelli più brutti?)
anche a me succede sempre... :uaah!: ...purtroppo nella maggior parte dei casi dei libri mi ricordo solo se mi sono piaciuti, mi hanno annoiato, li ho adorati...:oops::uaah!: :uaah!:
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rainbow83
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Messaggio da rainbow83 »

Il mio commento l'ho già immortalato in precedenza...
Devo dire, però, che mi è sempre rimasta in mente un frase, che non ricordo esattamente e che diceva, se non sbaglio, che Holden era schifata dalla sua scuola, dove uno si vergognava (o era imbarazzato) di avere come compagno di stanza uno con valigie più economiche delle sue...

Vi giuro che adesso ogni volta che vado in vacanza faccio caso alle valigie di quelli che sono con me... non ce la faccio, è più forte di me :eyes: :roll:
Levate l'ancora, dritta, avanti tutta. Questa è la rotta. Questa è la direzione. Questa è la decisione- La linea d'ombra. Jovanotti

"...and the darkness inside you / can make me feel so small / but I see your true colors / shining through / I see you true colors / and that's why I love you / so don't be afraid to let them show / your true colors / true colors / are beautiful like a rainbow "

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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

rainbow83, il pezzo delle valige non lo ricordavo bene nemmeno io, così ho cercato finché……eccolo!


Mentre mangiavo le mie uova, entrarono quelle due suore con le valige e compagnia bella – dovevano andare in un altro convento o qualcosa del genere, mi immaginai, e stavano aspettando il treno – e si sedettero al banco vicino a me. Pareva che non sapessero cosa diavolo fare delle valige, e allora gli diedi una mano. Erano di quelle valige che si vede che costano poco – quelle non di vero cuoio né niente. Non è importante e lo so, ma mi riesce insopportabile quando qualcuno ha delle valige da poco prezzo. È terribile dirlo, ma solo a guardarle posso perfino arrivare a odiare qualcuno, se si porta dietro valige da poco prezzo. Una volta è successo. Quando ero a Elkton Hills, per un certo tempo sono stato nella stessa stanza con quel ragazzo, Dick Slagle, che aveva questo tipo di valige molto a buon mercato. Le teneva sotto il letto, invece che sullo scaffale apposta, così nessuno le vedeva vicino alle mie. Era una cosa che mi deprimeva da morire, e avevo una voglia matta di scaraventare fuori le mie, magari, o di fare a cambio con lui. Le mie erano state comprate da Mark Cross, era vacchetta autentica e via discorrendo, e credo che costassero un occhio della testa. Ma è stata una cosa buffa. Successe questo. Andò che alla fine io tolsi le mie valige dallo scaffale e le misi sotto al mio letto, di modo che al vecchio Slagle non gli venisse un maledetto complesso d’inferiorità. Ma ecco quello che fece lui. Il giorno dopo che le avevo messe sotto il letto, lui le tirò fuori e le rimise sullo scaffale – perché voleva che la gente pensasse che erano sue. Sul serio. Era un tipo molto buffo, in questo. Per esempio, ne parlava sempre con degnazione, delle mie valige, voglio dire. Continuava a dire che erano troppo nuove e borghesi. Questa era la sua parola preferita, accidenti. L’aveva letta chi sa dove o sentita che sa dove. Tutto quello che avevo io era maledettamente borghese. Perfino la mia penna stilografica era borghese. Se la faceva prestare tutti i momenti, ma era borghese lo stesso. Abbiamo avuto la stanza insieme soltanto per un paio di mesi. Poi abbiamo chiesto tutt’e due di cambiare. E il buffo è che ho sentito un po’ la sua mancanza, quando abbiamo cambiato, perché aveva un enorme senso dell’umorismo e certe volte ci divertivamo un mondo. Non mi meraviglierei che anche lui avesse sentito la mia mancanza. In principio scherzava soltanto, quando diceva che la mia roba era borghese, e a me non mi faceva un baffo – in realtà, era perfino divertente. Poi, dopo un po’, era chiaro che non scherzava più. Fatto sta che è veramente difficile dividere la stanza con qualcuno, se le vostre valige sono molto migliori delle sue – se le vostre sono proprio belle e le sue no. Voi pensate che se uno è intelligente e ha senso dell’umorismo e via discorrendo – l’altro, dico – non dovrebbe importargliene proprio niente se le valige più belle sono le sue o le vostre, e invece gliene importa. E molto. Questa è una delle ragioni per cui stavo nella stessa camera con uno stupido bastardo come Stradlater. Almeno le sue valige valevano quanto le mie.
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rainbow83
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Messaggio da rainbow83 »

Si, ecco, grazie mille... insomma, me la ricordavo un po' a grandi linee, però il succo più o meno era quello :yes!: :P
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Proprio perché non mi era chiaro il ricordo del pezzo l'ho riletto volentieri,
ma volevo anche incuriosire te.

:wink: :D
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Re: Il giovane Holden, J.D. Salinger

Messaggio da ciucchino »

Ero un po’ titubante prima di leggerlo perché avevo spesso letto dei commenti che dicevano che è un libro che si apprezza da adolescente. Invece nonostante la mia non proprio adolescenziale età, sono rimasta completamente affascinata dal personaggio di Holden: un ragazzo sperso che deve decidersi a crescere, pieno di insicurezza e contraddizioni. Vuole ribellarsi alla società che lo vuole in un certo modo ma sembra non averne la consapevolezza: si considera “pazzo” perché cambia idea ogni secondo, tutti sono ipocriti e non riesce a stringere un vero rapporto con nessuno se non con la sua sorellina. La sua vita è certamente quella di un ricco giovane americano che si fa espellere dalle scuole, ma è stata anche segnata dall’immenso dolore di aver perso il fratello. Si può quindi percepire la sua solitudine e la sua difficoltà ad avere amicizie o relazioni sentimentali.
Tutto però raccontato con umorismo e molta ironia per cui il romanzo risulta non solo molto bello ma anche divertente.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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