Condivido. Appieno. E rilancio dicendo una semplice cosa: per reggere un tavolo, ci sono molte soluzioni. Nessun libro, anche il più schifoso esistente, dovrà mai essere posto ai piedi di un tavolo, e i bookcrosser lo sanno."Perché?"
Questa è la domanda più antica del mondo, quella che si pose il
primo filosofo. Essere filosofi, però, non vuol dire solo porsi quella
domanda, vuol dire provare a rispondervi. Non posso credere che
nessuno tra coloro che hanno scelto questa facoltà non si sia mai
chiesto "Perché? Cosa mi ha mosso?". Colui che ha fatto questa scelta
ha già, all'interno di se stesso, risposto a quella domanda. Non
parlo di colui che ha deciso di mollare dopo sei mesi, perché "troppo
impegnativo", parlo di colui che, tutti i giorni, risponde a quella
domanda, dandovi il suo assenso.
Perché la filosofia è vita, è continua ricerca, è voglia di sapere.
Filosofia: amore per il sapere. Questo è quello che ci fa alzare al
mattino: l'amore. La ricerca di ciò che risponderà alla domanda:
"Perché vivo? Perché sono qui?". Il filosofo è colui che vaga cercando
risposte. È come il Piccolo Principe che riempie di domande l'aviatore,
costringendolo ad andare al di là del quotidiano, a cercare
ciò che è nascosto, senza preoccuparsi del tempo, perché "l'essenziale
è invisibile agli occhi". È come il bambino che scopre il mondo.
Il piccolo si chiede il perché delle piccole cose, il filosofo di quelle
che le fanno muovere.
Anche noi studenti lo facciamo, nel nostro piccolo. Quando siamo a
lezione e il nostro cervello anticipa le domande e cerca le risposte
ad esse. È sete di sapere. È brama di conoscenza. È voglia di imparare.
Il filosofo è visto dagli altri come una persona arrogante.
Pensate, per un attimo, a colui che vi rivolge la domanda: "Perché
questa scelta?". Poco conta se è il vicino di casa che adora torturarvi
in ascensore o l'ennesimo psicologo che vi esamina per un colloquio
di lavoro, fatto sta che vi guarda, con ghigno malvagio, come
se foste la persona più boriosa mai presentatasi al suo cospetto.
Bene, povero sciocco. Solo lo stolto ride di ciò che non conosce.
Cosa ne sa della fatica che avete fatto per arrivare ad arrivare a compiere
quella scelta, di cosa avete nell' anima, del vostro cervello che
elabora domande come un vulcano in eruzione? Nulla.
Tu, filosofo, sei l'umile. Sei colui che non vuole ammettere di sapere
e che, sapendo di non sapere, cerca risposte. Socrate docet.
Ammetteva di non sapere. Sì, proprio lui. Eppure ha insegnato a
molti.
Tu, filosofo in erba, ancora in potenza, non ti accorgi di essere già
in atto. Ogni qual volta ti poni una domanda e cerchi una risposta,
stai filosofando. Non cercare l'attestato del tuo essere filosofo in una
laurea. Non è quella che conta. Conta quello che sei, quello che vivi,
con quale spirito affronti la vita. Ed allora buttati nella mischia e
cerca risposte. Grida, scalpita, urla, o cerca con foga ed in silenzio,
senza dare nell' occhio. Ma non stancarti di cercare. Sarebbe la fine.
Come per l'uomo che cercò la pietra filosofale per tutta la vita. Si
legò una catena di ferro ai fianchi ed ogni pietra che incontrava sul
suo cammino la strofinava su di essa. Un giorno, arrivato in un
nuovo villaggio, un bimbo gli corse incontro e gli chiese dove avesse
comprato quella bellissima cintura d'oro che portava ai fianchi.
L'uomo cadde nella disperazione: aveva trovato la pietra filosofale,
ma non l'aveva riconosciuta, buttandola lontano da sé. Morì senza
trovarla. Questo perché si era lasciato sopraffare dall'abitudine.
Non prendere la ricerca come tale, non lasciarla divenire una consuetudine
che ti faccia perdere l'obiettivo. Deve essere motivo di
vita, ricerca che leghi ogni tuo giorno con un filo sottile, deve essere
motivo, quasi pretesto, per le tue azioni.
E a chi osasse ancora chiederti:
"Cosa fai nella tua vita?", rispondi: "Cerco". Se ciò non fermerà la
domanda: "Cosa?",
rispondi, senza alcun timore: "L'essenza della vita". Se il tuo interlocutore
non dovesse capire, non adirarti. Sorridi. Non è l'unico
uomo a non aver compreso il suo ruolo sulla Terra. Tutti siamo filosofi.
Pochi sanno di esserlo.
La filosofia serve sì a reggere, ma il mondo.
p.s. se qualcuno fosse interessato alle parole di altri studenti di filosofia, e non, dell'Università del Piemonte Orientale, fate un giro qui