La butto lì, e se a qualcuno interessa e vuol seguirmi, iniziamo.
Le recensioni sono ormai un genere letterario. Spesso sono più vivaci e interessanti del testo di cui si occupano.
Io sono attratto dalle recensioni, dalle critiche spietate in quanto tali, dalla loro forma, dal mestiere che le sostiene, dalla personalità del critico letterario, dagli entusiasmi genuini e dalle mal dissimulate avversioni. E ne vengo attratto o respinto, indipendentemente dal giudizio espresso e anche dall'importanza che personalmente attribuirei al libro, anzi, indipendentemente dall'esistenza di un mio parere sul libro (spesso non l'ho letto, né conto di leggerlo). Voi che ne pensate?
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Sono un uomo e tutto ciò che è umano mi interessa (Terenzio)
Professore associato della Università della strada
Volontario dell'Impossibile
Angelo della città
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Ritengo che la recensione di un testo corrisponda all'interpretazione che da un lettore di quel testo. Quindi, aldilà della forma (che può essere più o meno convincente) e del contenuto (che può essere in accordo o meno con il mio modo di pensare) è pur sempre una mediazione rispetto al testo originale. 
IMHO darle una valenza a sé (cioè a prescindere dal testo iniziale) potrebbe impedire di accedere alle idee che in quel libro erano contenute: e impedirmi di darne una interpretazione. Ovviamente, le recensioni sono utili per orientarmi in un mondo fatto di libri che non ho letto, e le mie possono diventare il modo di far orientare gli altri...
...insomma, spero di essermi capito!

IMHO darle una valenza a sé (cioè a prescindere dal testo iniziale) potrebbe impedire di accedere alle idee che in quel libro erano contenute: e impedirmi di darne una interpretazione. Ovviamente, le recensioni sono utili per orientarmi in un mondo fatto di libri che non ho letto, e le mie possono diventare il modo di far orientare gli altri...

...insomma, spero di essermi capito!
