Harry Potter a Guantanamo
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Harry Potter a Guantanamo
Sentita stamattina al radiogiornale:
degli ispettori in visita a Guantanamo hanno assistito a degli interrogatori sotto pressione psicologica...
pressione fatta tramite la lettura ad alta voce dei volumi di Harry Potter!
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- silvietta75
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"Per non far prender sonno ai carcerati e per distruggerli moralmente, i secondini americani diffondevano a tutto volume i successi della popstar Christina Aguilera."
Questa sì che è una tortura!
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"Siamo tutti libri di sangue: in qualsiasi punto ci aprano, siamo rossi" C.Barker
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- giovannino stoppani
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Guantanamo - Cuba
Scavando a mani nude o con cucchiaini di plastica in un suolo duro come il cemento alcuni prigionieri di Guantanamo hanno dato vita a un giardino segreto con semi recuperati dai pasti del carcere. Un fazzoletto di Eden nel tetro orrore della detenzione infinita: «Abbiamo alcune piantine: un melone, peperoni, aglio, un cocomero. Ancora niente frutta, però c'è un limone alto pochi centimetri»,
ha detto al suo avvocato Saddiq Turkistani, un prigioniero catturato in Afghanistan e da oltre quattro anni recluso nel gulag per terroristi che gli Stati Uniti hanno creato nell'isola di Cuba
Nel 2005 l'esercito americano ha ammesso che non è un combattente nemico ma, come nel caso di un terzo dei suoi compagni di detenzione, il governo non è ancora riuscito a rimpatriarlo...
Niente giornali, niente visite, niente dizionari inglesi, niente fiori. L'idea del giardino era stata caldeggiata da Willett tempo fa, così come da altri avvocati di detenuti, presso le autorità del carcere, che però avevano sempre risposto picche...
«Noi però abbiamo un già un giardino»
, ha confidato qualche giorno fa il detenuto al suo legale. E ha spiegato come lui e gli altri otto detenuti Nec (Non Enemy Combatants) sono riusciti a far nascere dalla disperazione la vita, a piantare nella terra dura come un mattone i semi della speranza sfidando gli irragionevoli divieti delle autorità militari «La sera gettiamo acqua sul terreno. La mattina la battiamo con un manico di scopa e la scalfiamo con i cucchiai di plastica che ci danno col rancio.
Ogni giorno scaviamo un centimetro. Abbiamo molto tempo a nostra disposizione. ... Andiamo avanti così, fino al momento di piantare».
La storia del giardino segreto di Guantanamo è stata svelata da Sabin Willett, l'avvocato di Saddiq, che ne ha scritto sul Washington Post. ...
Alcune, come la britannica Reprieve, hanno lanciato la campagna «Semi di Speranza», chiedendo ai loro sostenitori in tutto il mondo di mandare semi ai prigionieri. ...
Quando però Willett ha chiesto alla Joint Task Force Guantanamo il permesso di far lo stesso per il suo cliente, gli è stato risposto che il giardinaggio non era permesso. «Sono persone finite in un inferno, e tuttavia sono riusciti a creare, letteralmente, la vita», ha detto l'avvocato.
(...omissis...) (da: Gazzetta del Sud On line - 29 apr 2006)

Scavando a mani nude o con cucchiaini di plastica in un suolo duro come il cemento alcuni prigionieri di Guantanamo hanno dato vita a un giardino segreto con semi recuperati dai pasti del carcere. Un fazzoletto di Eden nel tetro orrore della detenzione infinita: «Abbiamo alcune piantine: un melone, peperoni, aglio, un cocomero. Ancora niente frutta, però c'è un limone alto pochi centimetri»,

Nel 2005 l'esercito americano ha ammesso che non è un combattente nemico ma, come nel caso di un terzo dei suoi compagni di detenzione, il governo non è ancora riuscito a rimpatriarlo...
Niente giornali, niente visite, niente dizionari inglesi, niente fiori. L'idea del giardino era stata caldeggiata da Willett tempo fa, così come da altri avvocati di detenuti, presso le autorità del carcere, che però avevano sempre risposto picche...

«Noi però abbiamo un già un giardino»


La storia del giardino segreto di Guantanamo è stata svelata da Sabin Willett, l'avvocato di Saddiq, che ne ha scritto sul Washington Post. ...
Alcune, come la britannica Reprieve, hanno lanciato la campagna «Semi di Speranza», chiedendo ai loro sostenitori in tutto il mondo di mandare semi ai prigionieri. ...
Quando però Willett ha chiesto alla Joint Task Force Guantanamo il permesso di far lo stesso per il suo cliente, gli è stato risposto che il giardinaggio non era permesso. «Sono persone finite in un inferno, e tuttavia sono riusciti a creare, letteralmente, la vita», ha detto l'avvocato.
(...omissis...) (da: Gazzetta del Sud On line - 29 apr 2006)

Vero Acquario




Fuffa a parte, io preferisco le persone agli algoritmi;-) (Zazie)





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