Piazza delle Cinque Lune

Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)

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Auro
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Piazza delle Cinque Lune

Messaggio da Auro »

[copio e incollo dal mio blog]

egregio dottor Martinelli, le scrivo con una mano sul cuore e una sul bracciolo del cinema in cui ieri ho visto "la piazza delle cinque lune".
[...]
dottor Martinelli, se vogliamo fare un documentario su fatti oggettivi e storici, facciamo un documentario; se vogliamo inserire un film in un determinato contesto storico o una storia che racconti determinati fatti storici, facciamo un film... la cosa presenta una piccola differenza: un conto e' scrivere una sceneggiatura per un documentario (moore insegna, no? insegna e impara anche come criticare il potere, in maniera piu' o meno condivisibile), un conto e' scrivere una sceneggiatura per un film. se poi vogliamo fare un ibrido (che, guarda caso, proprio come per vajont e' stata sua intenzione o coincidenza fatale in cui e' ri-cascato) almeno un po' di soldi per dei dialoghi decenti, spendiamoli... "che ragazzacci"? come puo' StefaniaRocca cogitare, gutturalmente e intellettualmente costruire una frase del genere? ragazzacci? persino mia nonna bigotta, nata due secoli fa, avrebbe detto un sano "ma che figli di puttana!"... spendiamo soldi anche per degli attori decenti, magari... dottor Martinelli, se la ragazzina hacker se la fosse evitata sarebbe stato meglio, in confronto la golino in rain man e' da oscar. dottor Martinelli, il fatto che giancarlo giannini ormai da tempo abbia solo due espressioni facciali (e' l'emulo nostrano di ChuckTexasRangerNorris in tal senso) lo sanno tutti e dal primo fotogramma l'alternarsi di faccia1 e faccia2 racconta allo spettatore come il film (???) andra' a finire, uno spoiler in un newsgroup non avrebbe saputo fare di meglio...
devo pero' dirle che ho visto un bel film, con un'ottima fotografia (sempre che io abbia ben capito cos'e' la fotografia in un film), con ottime ambientazioni e esemplari cambi di ripresa e di scena. devo dirle, inoltre, di aver visto un ottimo documentario, sicuramente frutto di una ricostruzione attenta e precisa, molto accurata, decisamente in aperta sfida con il potere costituito e quindi coraggioso.
alcune delle ipotesi di Saracini non sono evidentemente (lo dimostra l'articolo di oggi sul corriere della sera) poi cosi' impossibili, magari un po' azzardate, ma non cosi' improbabili: uno dei grandi pregi del suo documentario è indubbiamente quello di far venir voglia di leggere/vedere/conoscere/digerire qualsiasi cosa sul caso Moro.
pero' egregio dottor Martinelli, lei che ha l'intelligenza e la capacita' dalla sua parte lo capira', o si fa un documentario o si fa un film.

ciao, Auro
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
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non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
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`°`~Shasa~·`°`
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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

Concordo con quanto detto da Auro.
Ho visto questo film in videocassetta qualche giorno fa...stranamente nelle sale cinematografiche era rimasto pochissimo... :twisted:
Più per il film, va guardato per il documentario.
La tesi che le Br fossero ad un certo punto del loro percorso, pilotate dai servizi deviati, che ci fossero degli infiltrati tra i capi, che c'era tutto un discorso per sopprimere il comunismo, con tecniche sovversive dall'interno, fa quadrato con tutta la storia italiana e non del periodo ( P2.Gladio ecc...)
Quando ho visto il film, mi sono chiesta quanto questa tesi potesse basarsi su testimonianze vere, e quanto fosse lasciato alla libera interpretazione...
Poi qualche giorno fa passando alla Feltrinelli ho trovato il libro del film, in esso è detto chiaramente quanto tutta l'ipotesi si basi su documenti fotografici e non REALI....
Come al solito si parla d'una faccia dell'Italia inquietante... :evil:
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La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta
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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

vi segnalo un paio di link riguardanti interviste al regista, o informazione su che fine hanno fatto i brigatisti citati nel film...

intervista:
http://www.fucine.com/network/fucinemut ... icleid=857

http://cinema.supereva.it/interviste/artI368.html

Misteri d'italia:
http://www.kontrokultura.org/archivio20 ... riabr.html

Che fine ha fatto Moretti (arrestato nell'81 se non ricordo male)
http://www.123point.net/001topzine/brico/br04.htm
Giovanni Bianconi - Corriere della Sera ha scritto:IL FONDATORE DELLE BR FRANCESCHINI PARLA:
“MARIO MORETTI ERA UN INFILTRATO DELLA CIA E DEL KGB
IL SILENZIO DELLE BR E’ STATO PAGATO DALLO STATO CON LA LIBERTA’”
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Quando si accendono le luci del cinema e sullo schermo c’è ancora il nipote di Aldo Moro che canta «Maledetti voi, signori del potere...», l’ex brigatista Alberto Franceschini si scopre a piangere: «Mi sono commosso, perché è esattamente il film che avrei voluto vedere». Renzo Martinelli, regista di «Piazza delle Cinque lune - il thriller del caso Moro» , si scopre invece arrabbiato: «Abbiamo detto cose fortissime, ci sono accuse violentissime contro personaggi pubblici come il capo brigatista Mario Moretti o l’ex presidente Cossiga, eppure su una denuncia così radicale è scesa un’inspiegabile cortina di silenzio». Franceschini cerca di spiegargliela: «E’ una tecnica, meglio non parlarne che essere costretti a rispondere su certe cose».
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Il cineasta e l’ex terrorista sono sostanzialmente d’accordo: una congiura copre i misteri del caso Moro, garantiti dal silenzio degli ex br che furono protagonisti del sequestro e dell’omicidio del leader democristiano. A cominciare da Mario Moretti, la mente dell’operazione. Nel film si dice senza giri di parole che è una spia, il braccio operativo di interessi che superano i confini italiani e quelli dell’Atlantico, fino agli Stati Uniti. «Ogni volta che in questa storia compaiono i servizi segreti, dietro c’è la figura di Moretti», dice un protagonista nel mezzo di un dialogo che riassume le presunte trame oscure del delitto di 25 anni fa.
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E Franceschini, che di Moretti fu compagno d’armi ai tempi delle prime Br, che cosa ne pensa? Di dubbi sul capo che prese il posto suo e di Renato Curcio dopo il 1974 l’ex terrorista ne ha seminati tanti, in questi anni. Dopo la visione del film la domanda non può che essere diretta: allora Moretti era una spia? Vi ha giocati tutti quanti?
«L’espressione spia non mi piace - risponde Franceschini -, preferisco parlare di infiltrato». Da parte di chi? «Del terzo livello». Un termine nuovo, per il terrorismo. E’ stato usato molto (e anche un po’ a sproposito) per la mafia, non per la lotta armata. Che vuol dire? «Il primo livello - spiega Franceschini - era il movimento rivoluzionario e il secondo le Br, che quel movimento infiltrarono al fine di reclutare militanti. Poi c’è stato il terzo livello, rappresentato da chi utilizzava anche la lotta armata per garantire gli equilibri del mondo sanciti a Yalta, nel 1945, quando l’Est e l’Ovest rappresentati da Roosevelt, Churchill e Stalin si spartirono il mondo».
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«Piazza delle Cinque lune» - racconta il regista - parte dalle anomalie dei 55 giorni della primavera 1978, dal sequestro all’omicidio di Moro, e smaschera «le menzogne» raccontate su alcuni passaggi-chiave della vicenda: dalla strage di via Fani alla scoperta del covo di via Gradoli, dalla prigione alla tipografia clandestina. Secondo gli autori del film niente torna delle versioni brigatiste, mentre tutto (o quasi) si spiegherebbe con la loro interpretazione dei fatti. E un «padre fondatore» delle Br come Franceschini è d’accordo.
«Perché i brigatisti dicono che ci fu un ripetuto tamponamento in via Fani quando sulle macchine non ce n’è traccia?», domanda Martinelli che poi allarga il discorso: «Se mentono su un particolare del genere possono mentire su tutto».

Anche molte «verità» inserite nella sceneggiatura, però, sembrano contrastare con testimonianze e ricostruzioni (per esempio sulla prigione, o sulla tipografia di via Pio Foà) raccolte negli atti giudiziari senza che siano emerse contro-verità attendibili. Ma il regista è comunque soddisfatto della telefonata ricevuta dalla vedova di Moro, la signora Eleonora, silenziosa da 25 anni, che l’ha chiamato prima ancora che uscisse il film per dirgli: «Se lei sapesse com’è sporca la verità di questa storia, forse sarebbe meglio lasciar fare a Dio».
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«Perché nelle galere c’è stata la contrattazione su quello che si doveva e non si doveva dire - accusa Franceschini - e il silenzio è stato pagato con la libertà o i benefici di legge a favore degli ergastolani». C’è però il particolare che almeno un br che partecipò all’agguato di via Fani sta ancora in galera, e che i misteri veri o presunti del caso Moro - a parte la fine che ha fatto l’originale del memoriale scritto dallo statista ostaggio delle Br, su cui s’interrogò per primo il generale Dalla Chiesa - sembrano gravare più sulle azioni dello Stato che su quelle delle Br. Ma il regista e l’ex terrorista insistono e lanciano una fida: «Perché chi si dovrebbe sentire quantomeno diffamato dalle nostre affermazioni non ci denuncia? Forse sarebbe un modo per verificare chi mente».
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La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta
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