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Ho appena concluso la lettura di un piccolo libro che definirei in certi suoi passaggi quasi "geniale": Piccoli crimini coniugali, di Eric-Emmanuel Schmitt ed. E/O. V sconsiglio caldalemnte di leggere troppo su questa storia ma di farmi sorprendere passo dopo passo dai "piccoli" colpi di scena che il fitto dialogo fra i due protagonisti vi riserva. Vi basti sapere che c'è un marito che ha perso "misteriosamente" la memoria e la moglie che lo "introduce" di nuovo nella loro casa.
Un libro sulla coppia, sulla crisi della coppia.
Vi convesso, mi è piaciuto davvero tanto.
a me è piaciuto molto, una lettura simpatica e incisiva, soprattutto molto "vera".
Sono anche andata a vedere la rappresentazione scenica (fedelissima) al teatro, con un gruppo di amiche, e ci siamo divertite un mondo. non era facile per due soli personaggi reggere due ore di scena, ma è stato esilarante.
Consigliato!
vaniglia ha scritto:Sono anche andata a vedere la rappresentazione scenica (fedelissima) al teatro
Ho adorato "Piccoli crimini coniugali" anche perché l'ho trovato molto vero nel rappresentare un certo tipo di rapporto di coppia. Non si sa mai cosa stia per accadere e le parti tra accusato e accusatore continuano a capovolgersi. Assolutamente da leggere
... e la rappresentazione teatrale che ho visto poche settimane fa è stata decisamente all'altezza
Una bella opera teatrale che si occupa dei complicati e difficili rapporti tra i coniugi e dove ci si interroga sull’amore, sulla passione e, dall’altra parte, sullo stare insieme solo più per convenienza e per evitare la solitudine.
Durante il dialogo tra i coniugi, ci accorgiamo che niente è come sembra (lui ha veramente perso la memoria? Cosa è successo in quella casa quindici giorni prima?).
Il dialogo è serrato, frasi brevi, la comunicazione prima artificiosa diventa sempre più veritiera e quindi difficile: è dura ammettere le proprie debolezze e le proprie insicurezze e, soprattutto, affrontare i problemi coniugali con il rischio di rimanere soli invece di continuare nella routine per convenienza.
Mi piacerebbe vederlo a teatro dove mi immagino una scenografia scarna e minimalista, luci basse e tutta l’attenzione posta solo sulla recitazione degli attori.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)
sto schmitt quante ne sa!
scrive certe cosine smilze con certi marginoni pazzeschi e un'interlinea da far impallidire, ma riesce comunque a prenderci!
ha una dote: brillante e sintetico, colpisce nel segno! lo adoro
Confesso: sono rimasta un po' delusa, è stata una lettura "strana", che non mi ha soddisfatto molto.
Forse mi aspettavo troppo (anche sulla base delle recensioni precedenti)...In realtà ho trovato il dialogo tra i due coniugi un po' artificioso; certo ci sono tante belle frasi, ma nel complesso la storia di questi due personaggi non mi ha convinto (forse rende di più come spettacolo teatrale).
EDIT: grazie ad Anobii ho realizzato di aver già letto il libro a marzo 2011 (alle prime pagine avevo avuto come una sensazione di deja-vu, ma non mi ricordavo assolutamente niente del resto della trama). Riporto qui sotto la mia JE di giugno 2011, che potrei definire profetica...
Finito qualche mese fa; mea culpa non ho registrato subito le mie impressioni e mi ritrovo a condividere le sensazioni di Martina: mi ricordo che all'inizio ho pensato "quest'uomo è un genio", frasi fulminanti, svolte impreviste...A tre quarti di libro il mio pensiero è evoluto in "quando finirà?" e dopo qualche settimana non mi ricordavo più come fosse finito.
Oggi l'ho ripreso in mano ed ho sfogliato le ultime pagine, tanto per poter dire "Aaaah, ecco".
BC ShelfaNobiiBookMooch (in letargo)
Sto leggendo:
Daniel Nettle - Felicità. I segreti dietro il tuo sorriso (finito, devo trovare la forza di recensirlo)
Alain de Bottom - Il corso dell'amore
WishList Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo [...]. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto...(Italo Calvino)