RAGAZZI HO TRE BIGLIETTI DISPONIBILI...!!!!
SARO' A CASA FINO ALLE 20,20...PER UN MP...
ALTRIMENTI...CHIEDETE A CHURRA SE E' DISPONIBILE PER FARE DA TRAMITE...LEI HA IL MIO CELLULARE...IO SARO' LI'...
Festival Letterature - Pennac
Moderatore: Quinnipak
LA CRONACA
“...Ma che c’era, stasera...ar Colosseo?” mi ha chiesto il tassista incuriosito vedendo centinaia di persone che defluivano da Massenzio... “Uno scrittore...” “e che...mò gli scrittori fanno tutta ‘sta ggente? E poi dicono che gli italiani non leggono...”
Che avrebbe detto se ci avesse visto fare ordinatamente la fila oggi pomeriggio per prendere i biglietti...per poi tornare qui alle 20,30 altra fila di centinaia di persone...altri tre quarti d’ora...?
Quello che mi stupisce è l’ordinata civiltà del popolo di Pennac...tutti allegri, gentili l’uno con l’altro...nessun tentativo di prevaricare, di passare avanti...mi viene da pensare che non sia un caso, che ci sia veramente fra noi un modo comune di sentire...
Quando arrivo alle otto e mezza di sera...pensando che l’inizio alle nove mi consenta un certo margine...(il biglietto già ce l’ho) vedo subito che la fila si snoda fino oltre il colosseo...una cosa impressionante...chiedo se hanno i biglietti...moltissimi non lo hanno. Dopo un po’ diventa evidente che arrivati in fondo, c’è una specie di giudizio universale...separano i buoni dai cattivi...i buoni, sono quelli col biglietto, e vanno sopra, nella basilica di Massenzio dove si terrà l’incontro...i cattivi andranno sotto dove è stato allestito un maxi-schermo di consolazione...
Regalo i tre biglietti che ho in più a tre miracolati che mi ricorderanno nelle loro preghiere...una giovanissima coppia di francesi (turisti) e un ragazzo solo, “accannato” (come si dice a Roma per dire “piantato in asso”) dagli amici...
Saliamo alla basilica e sono ormai le nove e un quarto...con precisione teutonica (Ma perché? Noi siamo a Roma...
) lo spettacolo è già cominciato...Una voce di donna...dal palco...Monica Guerritore sta leggendo con accanimento un pezzo del libro della scrittrice che c’è stasera insieme a Pennac, si tratta di Tracy Chevalier (“La ragazza con l’orecchino di perla”) Chissà a chi è venuto in mente di accoppiarli...non può piacere al popolo pennacchiano...
Sento uno che dice: “Certo, questo libro deve essere palloso forte...” e condivido...soprattutto condivido quando la scrittrice comincia a parlare (in inglese, ma sullo sfondo del palco un maxischermo ci rimanda la traduzione in simultanea...) non mi piace lei, non mi piace quel che dice...non mi piace la sua idea holliwoodiana della Storia...penso quanto debba essere facile in America diventare scrittori per caso o per moda...insomma come Dio vuole finisce...noi siamo tutti in piedi...non ci sono che pochi posti a sedere...siamo stanchi e provati...comincio a chiedermi quanto durerà...quando per darci il colpo finale ci sparano un bel pezzo jazz/raffinato/vocalist/medioevale insomma una di quelle cose cupe e raffinatissime che io non capisco e mi fanno venire il latte alle ginocchia...
E’ più di un’ora che siamo qui...io sono decisamente stanca...ormai siamo stipati come sardine...
Quando arriva Silvio Orlando e comincia a leggere un pezzo da “Il signor Malaussene”...l’atmosfera cambia...lui “è” Benjamin...e tutti cogliamo le analogie fra Belleville e Napoli...
E quando, finalmente, Daniel Pennac sale sul palco...tutta la stanchezza è dimenticata ed io per la prima volta in vita mia benedico Dio perché capisco il francese...
Ha l’aspetto di un ragazzo...con la consapevolezza di un adulto.
Noi tutti pendiamo dalle sue labbra e lui con una voce assolutamente dolce e morbida e comunque implacabile...ci mette in fila le sue idee sul potere, sulla dittatura, sulla prevaricazione...da questo nuovo libro che, lui dice “ho impiegato tre anni a concepire...tre mesi a scrivere...e voi ci metterete tre giorni a leggere...!”
Sarò parziale...ma l’idea di “Storia” che ci snocciola Pennac mi convince molto di più di quella della Chevalier...
Una cosa che ricordo fra le tante...a proposito di un personaggio del libro “finto buono” che finge di interessarsi ai problemi della gente “...ad un uomo che ascolta...nessuno fa domande”
Alla fine, la folla defluisce condividendo una sensazione forte...
Andateci, ragazzi...nelle altre città...!
rosarossa
“...Ma che c’era, stasera...ar Colosseo?” mi ha chiesto il tassista incuriosito vedendo centinaia di persone che defluivano da Massenzio... “Uno scrittore...” “e che...mò gli scrittori fanno tutta ‘sta ggente? E poi dicono che gli italiani non leggono...”
Che avrebbe detto se ci avesse visto fare ordinatamente la fila oggi pomeriggio per prendere i biglietti...per poi tornare qui alle 20,30 altra fila di centinaia di persone...altri tre quarti d’ora...?
Quello che mi stupisce è l’ordinata civiltà del popolo di Pennac...tutti allegri, gentili l’uno con l’altro...nessun tentativo di prevaricare, di passare avanti...mi viene da pensare che non sia un caso, che ci sia veramente fra noi un modo comune di sentire...
Quando arrivo alle otto e mezza di sera...pensando che l’inizio alle nove mi consenta un certo margine...(il biglietto già ce l’ho) vedo subito che la fila si snoda fino oltre il colosseo...una cosa impressionante...chiedo se hanno i biglietti...moltissimi non lo hanno. Dopo un po’ diventa evidente che arrivati in fondo, c’è una specie di giudizio universale...separano i buoni dai cattivi...i buoni, sono quelli col biglietto, e vanno sopra, nella basilica di Massenzio dove si terrà l’incontro...i cattivi andranno sotto dove è stato allestito un maxi-schermo di consolazione...
Regalo i tre biglietti che ho in più a tre miracolati che mi ricorderanno nelle loro preghiere...una giovanissima coppia di francesi (turisti) e un ragazzo solo, “accannato” (come si dice a Roma per dire “piantato in asso”) dagli amici...
Saliamo alla basilica e sono ormai le nove e un quarto...con precisione teutonica (Ma perché? Noi siamo a Roma...

Sento uno che dice: “Certo, questo libro deve essere palloso forte...” e condivido...soprattutto condivido quando la scrittrice comincia a parlare (in inglese, ma sullo sfondo del palco un maxischermo ci rimanda la traduzione in simultanea...) non mi piace lei, non mi piace quel che dice...non mi piace la sua idea holliwoodiana della Storia...penso quanto debba essere facile in America diventare scrittori per caso o per moda...insomma come Dio vuole finisce...noi siamo tutti in piedi...non ci sono che pochi posti a sedere...siamo stanchi e provati...comincio a chiedermi quanto durerà...quando per darci il colpo finale ci sparano un bel pezzo jazz/raffinato/vocalist/medioevale insomma una di quelle cose cupe e raffinatissime che io non capisco e mi fanno venire il latte alle ginocchia...
E’ più di un’ora che siamo qui...io sono decisamente stanca...ormai siamo stipati come sardine...
Quando arriva Silvio Orlando e comincia a leggere un pezzo da “Il signor Malaussene”...l’atmosfera cambia...lui “è” Benjamin...e tutti cogliamo le analogie fra Belleville e Napoli...
E quando, finalmente, Daniel Pennac sale sul palco...tutta la stanchezza è dimenticata ed io per la prima volta in vita mia benedico Dio perché capisco il francese...
Ha l’aspetto di un ragazzo...con la consapevolezza di un adulto.
Noi tutti pendiamo dalle sue labbra e lui con una voce assolutamente dolce e morbida e comunque implacabile...ci mette in fila le sue idee sul potere, sulla dittatura, sulla prevaricazione...da questo nuovo libro che, lui dice “ho impiegato tre anni a concepire...tre mesi a scrivere...e voi ci metterete tre giorni a leggere...!”
Sarò parziale...ma l’idea di “Storia” che ci snocciola Pennac mi convince molto di più di quella della Chevalier...
Una cosa che ricordo fra le tante...a proposito di un personaggio del libro “finto buono” che finge di interessarsi ai problemi della gente “...ad un uomo che ascolta...nessuno fa domande”
Alla fine, la folla defluisce condividendo una sensazione forte...
Andateci, ragazzi...nelle altre città...!
rosarossa
Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.
(Penna)
perenne amare i sensi e non pentirsi.
(Penna)
ecco fatto,,,, letto!!
e adesso devo assoluntamente trovare qualcosa da rosicare altrimenti lo stomaco...
avrei voluto esserci per pendere anch'io dalle sue labbra
'naggia!!
ha veramente una voce calda e morbida?? queste cose mi spiazzano
non c'azzecco mai
gli attribuivo altro 
e adesso devo assoluntamente trovare qualcosa da rosicare altrimenti lo stomaco...

avrei voluto esserci per pendere anch'io dalle sue labbra
'naggia!!




"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
Oh sì...ce l'ha...
Mentre leggeva pensavo che leggeva meglio di qualsiasi attore anche bravo...leggeva dando un senso...non "interpretava".
Leggeva cose che pensava veramente...
Mi chiedevo da dove gli venisse questa bravura...perchè, ripeto, nell'insieme si capiva che era naturale...poi ho pensato che deve essere la sua abitudine a leggere in classe, quando insegna...a leggere per comunicare meglio...con la voglia che gli altri capiscano...

Mentre leggeva pensavo che leggeva meglio di qualsiasi attore anche bravo...leggeva dando un senso...non "interpretava".
Leggeva cose che pensava veramente...
Mi chiedevo da dove gli venisse questa bravura...perchè, ripeto, nell'insieme si capiva che era naturale...poi ho pensato che deve essere la sua abitudine a leggere in classe, quando insegna...a leggere per comunicare meglio...con la voglia che gli altri capiscano...
Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.
(Penna)
perenne amare i sensi e non pentirsi.
(Penna)