NON C'E' SULL'ETICHETTA di Felicity Lawrence
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NON C'E' SULL'ETICHETTA di Felicity Lawrence
Come facciamo la spesa? Cosa ci piace mangiare? Cosa si nasconde dietro una busta di insalata mista tagliata e prelavata? E’ un bel petto di pollo succulento, quello avvolto nel cellophan sul vassoietto plasticato, oppure e’ un misto di proteine di animali ben diversi?
Un libro che ho letto tutto d'un fiato e che dovrebbe leggere ognuno di noi anche per aprirci gli occhi - quanti di noi fanno spallucce e continuano col solito andazzo perche' "viene comodo"? Ma comodo a chi? Tutto sommato, viene comodo a chi ci vende, perche' noi non ne veniamo fuori che in negativo da questa esperienza di acquisti: cibi peggiori, prezzi decisamente piu' alti, tutto considerato, piu' pesticidi, problemi di salute, e i nervi a tremila dopo aver manovrato il carrello fra i corridoi del supermercato, e la lotta del trovare un parcheggio che non costringa a prendere il bus navetta che ci porta dal parcheggio al supermercato…
Conoscevo Felicity Lawrence dalla TV, e in particolare dai reportage mostrati su BBC1 ("Panorama") e Channel4 ("Dispatches") negli ultimi anni sugli scandali del riciclaggio di carni inadatte all'alimentazione umana, e sullo sfruttamento dei migranti che vengono impiegati nella coltivazione intensiva di insalate e verdure in Spagna, ed e' una donna davvero in gamba e con i piedi per terra, dunque ero molto interessata a leggere questo libro.
Parla di tutto cio' che e' commestibile e che si trova su tutte le tavole europee...carni, particolarmente il pollo, insalata e verdure varie, frutta, pane, pesci (soprattutto i pesci d'allevamento, sempre piu' presenti visto che i nostri mari si stanno spopolando grazie alla pesca intensiva - ossia il "pesca e distruggi" soprattutto presente nel Mare del Nord) e caffe', per finire con i cibi preconfezionati.
Ci sono differenze, perche' il libro si basa sul consumo in Gran Bretagna, ma e' tutto relativo grazie all'effetto globalizzazione, e i Tesco e Sainsbury's funzionano allo stesso modo dei Carrefour che ho visto in Italia.
Lo so, quassu' ci sono cose disgustose come spaghetti al pomodoro e ravioli in lattina, ma i piatti pronti che vengono preparati nelle case italiane sottoponendoli all'irradiazione nel microonde sono ben presenti in Italia, e a quanto pare molti italiani preferiscono questa soluzione, al ritorno dal lavoro, che non affrontare 20 minuti in cucina preparando un piatto svelto come due spaghetti, bistecchina e insalata verde.
Mi direte, che c'e' di male a semplificare la vita? Beh, leggete questo libro e poi ne riparliamo...
Ne ho ordinato due copie, e una la mandero' in circolazione fra i corsari italiani molto presto. Tenete d'occhio la sezione dei rings e rays!
Un libro che ho letto tutto d'un fiato e che dovrebbe leggere ognuno di noi anche per aprirci gli occhi - quanti di noi fanno spallucce e continuano col solito andazzo perche' "viene comodo"? Ma comodo a chi? Tutto sommato, viene comodo a chi ci vende, perche' noi non ne veniamo fuori che in negativo da questa esperienza di acquisti: cibi peggiori, prezzi decisamente piu' alti, tutto considerato, piu' pesticidi, problemi di salute, e i nervi a tremila dopo aver manovrato il carrello fra i corridoi del supermercato, e la lotta del trovare un parcheggio che non costringa a prendere il bus navetta che ci porta dal parcheggio al supermercato…
Conoscevo Felicity Lawrence dalla TV, e in particolare dai reportage mostrati su BBC1 ("Panorama") e Channel4 ("Dispatches") negli ultimi anni sugli scandali del riciclaggio di carni inadatte all'alimentazione umana, e sullo sfruttamento dei migranti che vengono impiegati nella coltivazione intensiva di insalate e verdure in Spagna, ed e' una donna davvero in gamba e con i piedi per terra, dunque ero molto interessata a leggere questo libro.
Parla di tutto cio' che e' commestibile e che si trova su tutte le tavole europee...carni, particolarmente il pollo, insalata e verdure varie, frutta, pane, pesci (soprattutto i pesci d'allevamento, sempre piu' presenti visto che i nostri mari si stanno spopolando grazie alla pesca intensiva - ossia il "pesca e distruggi" soprattutto presente nel Mare del Nord) e caffe', per finire con i cibi preconfezionati.
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Lo so, quassu' ci sono cose disgustose come spaghetti al pomodoro e ravioli in lattina, ma i piatti pronti che vengono preparati nelle case italiane sottoponendoli all'irradiazione nel microonde sono ben presenti in Italia, e a quanto pare molti italiani preferiscono questa soluzione, al ritorno dal lavoro, che non affrontare 20 minuti in cucina preparando un piatto svelto come due spaghetti, bistecchina e insalata verde.
Mi direte, che c'e' di male a semplificare la vita? Beh, leggete questo libro e poi ne riparliamo...
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"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt
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Sembra interessante.
Potresti dirci qualcosa di più di quel che l'autrice dice sulla cottura al microonde?
Immagino di essere l'unica persona al mondo a non averne uno... mi fa un po' strano l'idea cuocere senza il calore...
Dappertutto senti dire che è perfettamente sano, però non mi ha mai convinto...

Potresti dirci qualcosa di più di quel che l'autrice dice sulla cottura al microonde?
Immagino di essere l'unica persona al mondo a non averne uno... mi fa un po' strano l'idea cuocere senza il calore...
Dappertutto senti dire che è perfettamente sano, però non mi ha mai convinto...

Ultima modifica di Miss Piggott il ven feb 10, 2006 12:48 pm, modificato 1 volta in totale.






- campalla
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Molto interessante! Avevo già letto un libro sull'argomento (ma adesso non mi ricordo il titolo) e alla fine mi veniva voglia di non mangiare più niente...
anch'io sono sprovvista di questo elettrodomestico... ma francamente non ne sento la mancanza...
Miss Piggott ha scritto:Immagino di essre l'unica persona al mondo a non averne uno

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- YowlYY
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Allora...scusa se mi sono forse spiegata male...! In questo libro non si parla tanto dei problemi che possono sorgere usando il forno a microonde invece del forno convenzionale, ma dei cibi precotti che ci si schiaffa dentro, e di quello che contengono - additivi, conservanti, emulsionanti ecc.Potresti dirci qualcosa di più di quel che l'autrice dice sulla cottura al microonde?
Tutto questo cocktail chimico e' fra le cause del numero in crescita di pazienti diabetici, con problemi alle coronarie, allergie, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Per quel che riguarda la cottura e i microonde, un mio amico in Germania ha dato via il suo quando ha letto uno studio fatto lassu' - dovrei informarmi per saperne di piu', se vuoi ti faccio sapere...
In genere, si dice che i forni a microonde sono ok - a patto che si usino contenitori in plastica testata nei microonde, visto che alcuni prodotti plastici emettono sostanze nocive che vengono trasferite ai cibi (un po' come certi tipi di pellicola di plastica contenenti diossina che se usati con formaggio, al contatto con il grasso, trasferivano sostanze carcinogene al formaggio). Ma l'OK ci viene dato dai produttori (che finanziano la ricerca) e a volte dal governo, dove le lobby per l'industria fanno bella vita...

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Miss Piggott ha scritto:Però mi interesserebbe sapere che cosa diceva lo studio tedesco.
Mi informo questo weekend e ti faccio sapere se e' su internet e se soprattutto e' in inglese...o parli anche il tedesco?:think:
...e fai beneIo, nel frattempo, continuo ad usare il forno elettrico...![]()

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Ok...ti faccio sapere 

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http://www.progesterone.com/microwave_hazards.html
e da uno dei miei quotidiani favoriti: http://money.guardian.co.uk/ethicallivi ... 64,00.html
Ci sono tanti articoli in rete, ma purtroppo poca ricerca scientifica.
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Ho letto solo il primo articolo, e dice (citando ricerche scientifiche) quel che disse mia madre (andandoci a naso) quando ci fu il boom dei forni a microonde verso la fine degli anni 80.
Ovvero, "cambiare la struttura molecolare del cibo non può che far male, qualunque cosa essi dicano"
Ergo, noi non ci siamo mai avvicinati a un microonde nemmeno nei centri commerciali, per vedere quanto costassero....
Al massimo, avremmo speso qualcosa in più sulla bolletta dell'elettricità.
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