Eureka Street - Recensione
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
Eureka Street - Recensione
Bell'idea questo spazio con le recensioni. Aggiungo anche la mia
Ciao
Silvy
Belfast 1994.
Sullo sfondo di un' Irlanda del Nord dove i notiziari scandiscono tristemente in numero delle vittime dei vari attentati, leggiamo delle avventure e dell'amicizia di Jake, cattolico, un po' sfigato e con un difficile passato, e Chukie, protestante.
Amici, nonostante le diversità caratteriali e religiose, in una realtà surreale dove irlandesi uccidono altri irlandesi in una città, Belfast, che ricorda altre città di guerra, come Beirut, Sarajevo oppure Gerusalemme.
Le avventure/disavventure dei due protagonisti riempiono le pagine con grande ironia dolce/amara fino all'ennesimo attentato che in qualche modo li coinvolgerà da vicino.
Scorrevole e molto ironico, la storia ci racconta di un contrasto ormai antico, descrivendo l'assurdità e l'orrore di quanto accade, da qualsiasi parte lo si vuole considerare.
Colpisce l'odio che divide i due schieramenti; se da bravi occidentali non riusciamo a capire l'odio che anima mussulmani ed ebrei, serbi e bosniaci, ancora meno riusciamo a rimanere impassibili davanti ad una guerra civile che si consuma nella nostra civilissima europa tra gente della stessa razza.
L'autore non prende mai una posizione a favore o contro. O meglio è sempre contro l'odio e la violenza, da qualsiasi parte li si guardi. C'è sicuramente molto di autobiografico nella storia e nel personaggio di Jake, abbandonato anche lui, come l'autore, a 15 anni dalla famiglia.
Consigliato per avvicinarsi a questa realtà che poi non è così distante da noi.
Mcliam Wilson Robert
Eureka street
Fazi Editore
Ciao
Silvy
Belfast 1994.
Sullo sfondo di un' Irlanda del Nord dove i notiziari scandiscono tristemente in numero delle vittime dei vari attentati, leggiamo delle avventure e dell'amicizia di Jake, cattolico, un po' sfigato e con un difficile passato, e Chukie, protestante.
Amici, nonostante le diversità caratteriali e religiose, in una realtà surreale dove irlandesi uccidono altri irlandesi in una città, Belfast, che ricorda altre città di guerra, come Beirut, Sarajevo oppure Gerusalemme.
Le avventure/disavventure dei due protagonisti riempiono le pagine con grande ironia dolce/amara fino all'ennesimo attentato che in qualche modo li coinvolgerà da vicino.
Scorrevole e molto ironico, la storia ci racconta di un contrasto ormai antico, descrivendo l'assurdità e l'orrore di quanto accade, da qualsiasi parte lo si vuole considerare.
Colpisce l'odio che divide i due schieramenti; se da bravi occidentali non riusciamo a capire l'odio che anima mussulmani ed ebrei, serbi e bosniaci, ancora meno riusciamo a rimanere impassibili davanti ad una guerra civile che si consuma nella nostra civilissima europa tra gente della stessa razza.
L'autore non prende mai una posizione a favore o contro. O meglio è sempre contro l'odio e la violenza, da qualsiasi parte li si guardi. C'è sicuramente molto di autobiografico nella storia e nel personaggio di Jake, abbandonato anche lui, come l'autore, a 15 anni dalla famiglia.
Consigliato per avvicinarsi a questa realtà che poi non è così distante da noi.
Mcliam Wilson Robert
Eureka street
Fazi Editore
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- Spugna
- Messaggi: 43
- Iscritto il: dom giu 08, 2003 6:42 pm
- Località: Va-MI continuamente su e giù
non se ne abbia a male Silvana, proporrò una recensione completamente diversa.
"Tutte le storie sono storie d'amore"
Questo è l'incipit del libro, ed in effetti questo è il cuore del libro: una storia d'amore: verso se stessi, una ragazza, la propria città, la vita.
Perchè si può amare anche mentre tutti intono sono presi/persi da sbronze, cazzotti e bombe. Perchè la vita (e l'amore) è ciò che succede intanto che accade tutto il resto. Ma non si tratta di un libro sdolcinato. Non credo proprio.
Cmq, leggibilissimo.
ps. Il modo in cui Chuck fa i soldi è successo veramente, anche da noi.
"Tutte le storie sono storie d'amore"
Questo è l'incipit del libro, ed in effetti questo è il cuore del libro: una storia d'amore: verso se stessi, una ragazza, la propria città, la vita.
Perchè si può amare anche mentre tutti intono sono presi/persi da sbronze, cazzotti e bombe. Perchè la vita (e l'amore) è ciò che succede intanto che accade tutto il resto. Ma non si tratta di un libro sdolcinato. Non credo proprio.
Cmq, leggibilissimo.
ps. Il modo in cui Chuck fa i soldi è successo veramente, anche da noi.
Che ne faccio di me a mezzanotte? Dove mi nascondo da me stesso?
- Amaryllis
- Re del Mare
- Messaggi: 1591
- Iscritto il: ven apr 25, 2003 6:58 pm
- Località: Milano
- Contatta:
a me questa è la parte che mi ha lasciata più perplessa... soldi ok, ma tutta quella notorietà mi è sembrata eccessiva...ps. Il modo in cui Chuck fa i soldi è successo veramente, anche da noi
cmq il libro complessivamente mi è piaciuto e il tema dei troubles mi fa sempre un certo effetto... magari prossimamente lo rileggo
“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma anche perchè affermano che si possono sconfiggere.”
G. K. Chesterton
G. K. Chesterton
Romanzo straordinario (però sono di parte... ne ho fatto un ring
). Onestamente però le vicende di Belfast sono secondarie e fungono da sfondo. Veri protagonisti Chuck e Jake e i loro due modi completamente diversi, ma perfettamente conciliati, di affrontare la vita. Da leggere assolutamente ! 


* "Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze." Daniel Pennac
* "And the world will be better for this: that one man, scorned and covered with scars, still strove, with his last ounce of courage, to reach the unreachable star ..."
la mia libreria
wishlist
il mio blog
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- Corsaro Rosso
- Messaggi: 614
- Iscritto il: sab dic 24, 2005 6:49 pm
- Località: Sevilla (Spain)
Finto di leggere qualche giorno fa...
Devo ringraziare una mia amica, altrimenti penso che non lo avrei mai letto!!
Bello, bello, bello...
Sicuramente è una storia di vite, di amori...di voglia di vivere!
E ad un certo punto rendersi conto di esser andati oltre, di esser sopravvissuti...
Già sopravvissuti, perchè Belfast con i suoi problemi non è solo uno sfondo!
I "Troubles" sono parte integrante del racconto, perchè se tutto quello che è narrato fosse successo in un'altra città, in una città dove non rischiavi di morire per andare a prendere un panino in un fast food, nulla avrebbe avuto lo stesso senso. E chi scrive attacca duramente chi in questi "disordini" ci ha sguazzato, gli inglesi sì, ma anche lo Sinn Fein e l'IRA (bellissimo il ritratto dell'ipotetico leader di "Just Us") e tutte le altre sigle UVF, UFF, INLA, IPLO...tutte sigle che hanno campeggiato sui muri di Belfast, tutte minoranze che hanno cercato di fare la voce grossa usando il boato delle esplosioni. Ed è ai personaggi secondari che è affidato il compito di questo giudizio, al politico Alan Eve, al poeta Shague Ghinthoss, ad Aoirghe (che proprio secondario non è)...
Unico appunto forse un po' troppo lirico in alcuni passaggi!
Leggetelo!!!
Devo ringraziare una mia amica, altrimenti penso che non lo avrei mai letto!!
Bello, bello, bello...
Sicuramente è una storia di vite, di amori...di voglia di vivere!
E ad un certo punto rendersi conto di esser andati oltre, di esser sopravvissuti...
Già sopravvissuti, perchè Belfast con i suoi problemi non è solo uno sfondo!
I "Troubles" sono parte integrante del racconto, perchè se tutto quello che è narrato fosse successo in un'altra città, in una città dove non rischiavi di morire per andare a prendere un panino in un fast food, nulla avrebbe avuto lo stesso senso. E chi scrive attacca duramente chi in questi "disordini" ci ha sguazzato, gli inglesi sì, ma anche lo Sinn Fein e l'IRA (bellissimo il ritratto dell'ipotetico leader di "Just Us") e tutte le altre sigle UVF, UFF, INLA, IPLO...tutte sigle che hanno campeggiato sui muri di Belfast, tutte minoranze che hanno cercato di fare la voce grossa usando il boato delle esplosioni. Ed è ai personaggi secondari che è affidato il compito di questo giudizio, al politico Alan Eve, al poeta Shague Ghinthoss, ad Aoirghe (che proprio secondario non è)...
Unico appunto forse un po' troppo lirico in alcuni passaggi!
Leggetelo!!!
So many books, so little time...










- fabiana
- Olandese Volante
- Messaggi: 2484
- Iscritto il: ven dic 19, 2008 12:21 pm
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Eureka Street - Recensione
Riporto in vita questa discussione per dire anche la mia su questo libro.
Voglio iniziare dalla cosa che mi è piaciuta meno, ovvero il finale che mi ha lasciato piuttosto perplessa per le strade prese da Jack e Chuckie, forse la svolta di Chuckie (che non dico per evitare spoiler) mi ha sorpreso meno, visto a cosa ci aveva abituato durante l'intero racconto, ma nonostante i segnali che a volte Jake aveva mandato durante la lettura non mi sarei aspettata la sua scelta in campo sentimentale, mi è parsa l'ennesima scelta disperata.
Tolto quanto ho appena scritto ho adorato il resto del libro, è un atto d'amore verso Belfast (come Francesco ricordava qualche post prima del mio l'incipit ce lo presentava proprio come una storia d'amore), che attraverso le vicende dei protagonisti ci viene descritta come una città dalle molteplici anime, dove cattolici e protestanti convivono andando a braccetto, come Jakson e Charles, oppure facendosi la guerra uccidendo altri Irlandesi, come viene più volte ricordato nel libro. Sicuramente non era facile vivere in "un mondo" dove la conta delle morti e delle bombe era all'ordine del giorno, si deponeva un mazzo di fiori e si andava avanti come se non fosse successo niente, gli attentati erano diventati parte della quotidianità e sicuramente questa incertezza del domani mi è stata trasmessa benissimo dal romanzo. Nonostante questo sia solo un romanzo, ho vivido il ricordo dei telegiornali di quando ero ragazzina che annunciavano l'ennesimo attentato in Irlanda e ricordo bene anche quando ci fu la fine delle ostilità, all'epoca questo mi sembrava un posto così lontano da me e invece è praticamente "dietro" casa e in quella che dovrebbe essere un'Europa "civile". Ora sono curiosa di sapere com'è Belfast 20 anni dopo e spero di poterlo vedere con i miei occhi quanto prima.
Chiudo con un piccolo estratto del capitolo 10, capitolo che ho adorato dalla prima all'ultima parola:
Voglio iniziare dalla cosa che mi è piaciuta meno, ovvero il finale che mi ha lasciato piuttosto perplessa per le strade prese da Jack e Chuckie, forse la svolta di Chuckie (che non dico per evitare spoiler) mi ha sorpreso meno, visto a cosa ci aveva abituato durante l'intero racconto, ma nonostante i segnali che a volte Jake aveva mandato durante la lettura non mi sarei aspettata la sua scelta in campo sentimentale, mi è parsa l'ennesima scelta disperata.
Tolto quanto ho appena scritto ho adorato il resto del libro, è un atto d'amore verso Belfast (come Francesco ricordava qualche post prima del mio l'incipit ce lo presentava proprio come una storia d'amore), che attraverso le vicende dei protagonisti ci viene descritta come una città dalle molteplici anime, dove cattolici e protestanti convivono andando a braccetto, come Jakson e Charles, oppure facendosi la guerra uccidendo altri Irlandesi, come viene più volte ricordato nel libro. Sicuramente non era facile vivere in "un mondo" dove la conta delle morti e delle bombe era all'ordine del giorno, si deponeva un mazzo di fiori e si andava avanti come se non fosse successo niente, gli attentati erano diventati parte della quotidianità e sicuramente questa incertezza del domani mi è stata trasmessa benissimo dal romanzo. Nonostante questo sia solo un romanzo, ho vivido il ricordo dei telegiornali di quando ero ragazzina che annunciavano l'ennesimo attentato in Irlanda e ricordo bene anche quando ci fu la fine delle ostilità, all'epoca questo mi sembrava un posto così lontano da me e invece è praticamente "dietro" casa e in quella che dovrebbe essere un'Europa "civile". Ora sono curiosa di sapere com'è Belfast 20 anni dopo e spero di poterlo vedere con i miei occhi quanto prima.
Chiudo con un piccolo estratto del capitolo 10, capitolo che ho adorato dalla prima all'ultima parola:
Here be spoilers… É solo in piena notte che la città sembra un insieme organico, un tutto unico. Quando i suoi abitanti dormono, il disordine diurno si ricompone e, per lo meno geograficamente, la città appare un'entità compatta… Per quanto incantata e sfavillante, Belfast parla chiaro. Le bandiere, le scritte sui muri e i fiori sui marciapiedi parlano chiaro. É una città in cui la gente é pronta a uccidere e a morire per pochi brandelli di stoffa colorata… Un'assurdità, un rompicapo che avvelena il sangue, una spirale senza fine che impedisce ogni cambiamento… Ma di notte, in mille modi diversi… Sembra il centro dell'universo… Dovreste fermarvi una notte in Cable Street, e mentre il vento vi sferza il viso, ascoltare immobili, in estasi, la voce di un passato sconosciuto. Allora, non riuscireste piü a staccarvi questa città di dosso. In centro e nei quartieri popolari, le strade, come luci nella casa dei vicini, raccontano di gesti, desideri, sofferenze e ricordi. L'intera superficie della città pullula di vita. Il terreno reso fertile dalle ossa dei suoi innumerevoli morti. La città é uno scrigno di storie e di racconti presenti, passati e futuri. É un romanzo…
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