L’anniversario dell’esame di maturità,Václav Zykmund. Voland, 11 €
Io, Joachim Karel Kurzheimer, oggi tranquillo cittadino della piccola località chiamata Alverkerchen, sono stato incaricato da quanti sopravvissero alla riunione dei diplomati della città ginnasiale di Wolbeck di registrare tutto gli eventi che a quell’epoca vi si verificarono e che scossero la coscienza dell’intera Europa, per non parlare poi della Germania.
E’ questo l’incipit di un romanzo breve ma godibilissimo che aveva attirato la mia curiosità ai tempi dello stage alla Voland e che solo qualche settimana fa ho ripescato dalla libreria.
Il libro è la cronostoria di una riunione tra ex compagni di scuola, organizzata dal misterioso conte Ludvík nel suo castello, un luogo isolato e perennemente avvolto da nebbie fittissime.
La voce narrante è appunto quella di Joachim Karel Kurzheimer, di professione parassita. Joachim dimora infatti nel castelletto dell’amata moglie Zita e vive della sua rendita, passando le numerose ore di libertà di cui dispone in compagnia di tre intimi amici, ex compagni di scuola.
A turbare questa tranquilla routine arriva l’invito a celebrare l’anniversario dell’esame di maturità, evento che sconvolgerà la vita di tutti i numerosi partecipanti.
Il programma delle attività stilato dal tirannico conte Ludvík prevede infatti una serie di prove di forza e di resistenza che iniziano, sin dalla prima notte, a decimare i partecipanti alla riunione. E così, in un crescendo surreale e divertentissimo si snodano le avventure di Joachim e dei suoi compagni di (s)ventura, i quali non sembrano gradire quanto lui il programma delle attività (culinarie, sportive, sessuali) imposto dal conte ai suoi ospiti.
Per non svelare i gustosi particolari della trama di seguito riporto alcuni estratti della interessante postfazione di Letizia Kostner:
"Del romanzo nero tradizionale esso riprende in primo luogo l’ambientazione, quella classica del castello-fortezza, inteso appunto come luogo di confine tra realtà e sogno, tra sogno e incubo, i cui contorni reali restano sempre indefiniti, sfocati, complice la nebbia che avvolge persistente il dominio del conte Ludvík von Rettenburg. (…) Nel castello regna una libertà del tutto particolare: vi si perpetrano impunemente sequele di delitti altrove condannati, la trasgressione e l’eccesso vengono apertamente incoraggiati, mentre sono i tiepidi di spirito a dover maggiormente temere il disprezzo e la furia del padrone di casa. (…) Protagonista del testo di Zykmund, insieme al castello, è un personaggio ben distante dagli eroi positivi – e per questo perseguitati – del romanzo nero di tipo classico. (…) A ben guardare, la sua più spiccata caratteristica è l’assenza totale di ogni qualità, se si eccettuano una straordinaria attitudine all’adattamento e una serie di appetiti insaziabili (unico campo in cui egli si dimostra davvero e straordinariamente superiore alla media dei suoi ex compagni) verso i quali mostra sempre un’estrema indulgenza. (…) Nel suo caso si potrebbe parlare parlare piuttosto di amoralità, “virtù” che gli consente di trarre con estrema naturalezza e tranquillità di spirito il massimo vantaggio da ogni situazione."
Per non farla troppo lunga il mio consiglio è leggetelo, non ve ne pentirete.
L'anniversario dell'esame di maturità - Václav Zykmund
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