Al lavoro!

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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Sapphire78
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Messaggio da Sapphire78 »

Aspetta, no so se ho capito bene: tu dici che un lavoratore autonomo che vive -diciamo per comodità- nel sud del mondo, potrebbe guadagnare come un lavoratore occidentale, e perciò vivere bene nel suo paese?
Sarebbe bello, se fosse così. Non solo ci sarebbe equità di trattamento, ma il maggior guadagno del singolo innescherebbe un circolo virtuoso di denaro.
Invece, quel lavoratore continua a vivere in schiavitù e povertà comunque, perchè NON guadagna come un lavoratoe occidentale. Il discorso del film, da me riportato, era chiaramente un paradosso per mettere in luce l'assurdità della faccenda.
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Alliandre
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Messaggio da Alliandre »

Saph, lo dico per esperienza personale, non per sentito dire. E non è affatto assurdo.
Diciamo che nella comunità internazionale dei traduttori ci sono tanti lavoratori (autonomi, il che in Italia significa con partita IVA) che vivendo nel proprio paese riescono, conoscendo le tariffe del paese in cui vanno a cercare lavoro, ottenere un livello di guadagno molto più alto di quello possibile nel proprio paese.
Se quel lavoratore continua a vivere in schiavitù e povertà comunque e NON guadagna come un lavoratore occidentale, è solo perchè non conoscendo le tariffe del paese diciamo del nord del mondo, si è offerto a tariffe troppo basse per quel paese. E cercare clienti che pagano meglio lo può fare benissimo.
Io traduttore italiano se cerco lavoro negli USA vado a chiedere una tariffa compatibile con il mercato USA, per esempio (che sono il DOPPIO di quelle italiane). Conosco colleghi sudamericani che vivono in Argentina e lavorano con gli USA a tariffa USA e NON sudamericana.
Purtroppo, non è vero che il maggior guadagno del singolo innescherebbe un circolo virtuoso di denaro, semplicemente perchè non è automatico che *tutti* i traduttori diciamo argentini vadano ad offrirsi negli USA a prezzo USA, e questo perchè non siamo uniti come categoria, e in quanto autonomi e non dipendenti da una stessa azienda non c'è né un'associazione di categoria né un sindacato a fissare tariffe minime.
C'è sempre chi andrà ad offrirsi a un prezzo inferiore. Discorso che ho già affrontato in un post precedente.
Detto per inciso, in Europa le tariffe minime per autonomi e liberi professionisti sono vietate dalla UE, per cui vige la legge di mercato. Ed ecco perchè chi non conosce il mercato in cui va ad offrirsi corre il rischio di chiedere troppo poco, farsi accusare di dumping dai lavoratori di quel paese, e non migliorare affatto le condizioni di lavoro dei colleghi.
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(n.b. ho cambiato avatar, se mi ricordate solo vagamente è perché prima avevo un CAVALLO ;-) )
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invisigot
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Messaggio da invisigot »

mi chiedo come una alcune popolazioni...diciamo del sudan o niger abbiano i mezzi per offrirsi sul mercato quando il 99,9% delle persone non ha di che vivere. O anche i famosi ( o famigerati ) bambini che cuciono gli altrettanto famosi palloni della nike o dell'adidas...
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Alliandre
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Messaggio da Alliandre »

Invi, su questo hai ragione; il presupposto di questo tipo di delocalizzazione è che si tratta di lavori comunque ad un certo livello tecnologico, che utilizzano la rete per il commercio. Penso a traduttori, webmaster, programmatori, artisti come fotografi od altri grafici, ma anche artigiani in grado di accedere in rete per la creazione di un sito web di vendita all'estero.
Chiaro che non è cosa da tutti, e non è certo questo il sistema per risolvere problemi più grossi. Ma il punto di partenza di questa discussione era un sito di offerta di lavoro di questo tipo, differente, a mio vedere, dai problemi di delocalizzazione e sfruttamento da parte delle grandi aziende verso il terzo mondo. Differente perchè qui è il lavoratore stesso che si offre e, avendone la possibilità, c'è modo e modo di farlo. Non si possono purtroppo mettere tutti sullo stesso piano.
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-gioRgio-
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Messaggio da -gioRgio- »

Come spesso accade, noi in Italia siamo all'avanguardia. Lo scorso Governo ha addirittura istituzionalizzato questo stato di cose ma, con la creativita' che ha sempre contraddistinto i suoi atti, lo ha mascherato nel suo esatto opposto. Ricordate il rientro dei cervelli? In realta' sarebbe stato piu' corretto chiamarlo "il rientro delle idee": infatti i cervelli, italiani o stranieri che fossero, sono restati li' dov'erano - soltanto, pagati in piu' dal nostro prodigo Ministero dell'Universita' e Ricerca per poter mettere la taghetta "made in Italy" alle ricerche effettuate nei laboratori in giro per il mondo.
-gioRgio-

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conteroccabruna
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Messaggio da conteroccabruna »

"Lo scopo del lavoro e' quello di guadagnare il tempo libero." (Aristotele), ci segnala Dolce
...se deve proprio essere una causa ultima, sono pienamente d'accordo.

Risponderebbe Nietzsche: per chi concepisce il lavoro anche il tempo libero è "un lavoro". Il lavoro è inconciliabile con la natura umana.
L'unico lavoro umanamente accettabile è l'otium, cioè il divertimento. Tradotto in tempi odierni direi che il motto potrebbe suonare così:
nessun lavoro è compatibile alla natura umana se non quello per cui ci si diverte.
Che ne pensi? :wink:
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Pa
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Messaggio da Pa »

stasera mi metto d'impegno, ti consiglio un altro link visto che sei partita parlando più o meno del lavoro dai un occhaita a questo
buona appetito
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Virgilio
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Messaggio da Virgilio »

Ciao, benvenuta!! :cheers: :cheers:

Sulla definizione di otium non sarei tanto d'accordo! :wink:
So many books, so little time...

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Rastaman
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Messaggio da Rastaman »

conteroccabruna ha scritto:nessun lavoro è compatibile alla natura umana
...d'altra parte c'è chi, partendo dagli insegnamenti di un grande, ha fatto della "emancipazione dell'uomo dal lavoro salariato" una ragione di vita.....

Ad ogni modo.....benvenuto/a (non ho capito se sei maschietto o femminuccia) anche da me.....
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.

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2teepot
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Messaggio da 2teepot »

Invi , su questo hai torto . :P
Il presupposto della delocalizzazione è che si possa fare un lavoro all’estero in maniera più renumerativa che all’interno della propria sede sociale . Ciò può essere vero per una PMI ( Piccola-Media Industria) , ma perde assolutamente di significato per un’azienda multinazionale , come FIAT , per esempio . E la delocalizzazione vale non solo per il lavoro intellettuale dato in outsourcing ( risorse esterne ) , ma assai più importante è il decentramento degli impianti produttivi in paesi dove la mano d’opera oppure la materie prime costano meno . Se AGIP mantiene una piattaforma petrolifera in pieno Oceano ci deve mandare tecnici specializzati , e quindi manodopera comunque costosa . Ma il petrolio che estrae costa meno che estrarlo in Basilicata .

Cosa ha a che vedere la delocalizzazione con il benessere presente e futuro dei paesi che la ospitano ? Due esempi .

Italia , fine seconda guerra mondiale . Un paese distrutto e alla rovina . Dieci anni dopo il miracolo economico …
Cosa è potuto accadere ? A parte il fatto che la forzata assenza di regole - del resto chi fa rispettare le regole quando si è nella miseria più totale ? , ha facilitato il compito di chi aveva voglia di fare , molto è dovuto alla contaminazione della tecnologia portata dagli Alleati e anche dagli stessi Tedeschi , che alla fine della guerra è stata sfruttata come un “reverse engineering “ dell’industria bellica . Quanto materiale bellico è stato adattato ad usi civili ? Quanto è stato copiato per esigenze industriali ?

Romania . Primi anni ’90 . Uno schifo sociale , emigrazione altissima . Poi arrivano i tedeschi , poi gli italiani e aprono fabbriche e manifatture varie , rischiando anche del loro, data la pericolosità della situazione politica. Fanno lavorare molta gente , del resto sfruttano la mano d’opera , che costa una cicca ; bisogna solo ammortizzare gli impianti .
Ora , non dico che la Romania sia diventata un paese modello : però la situazione sociale sta lentamente cambiando in meglio . E questo accade perché i rumeni “invasi” tecnologicamente stanno cominciando , a fatica , a correre con le proprie gambe , mentre gli emigrati “invasori”ora tornano in patria avendo respirato un’altra condizione di vita che prima non potevano nemmeno immaginarsi .
Chiedete pure a qualsiasi slavo : non si è di certo dimenticato come stava venti anni fa . E fateglielo comparare alla sua situazione attuale .
Mentre noi sembriamo di essere padroni del mondo da sempre ! Solo cinquanta anni facevamo parte del terzo mondo e non solo nel senso economico. :?

Se in certi paesi , come il Sudan e il Niger , la delocalizzazione non può fare assolutamente nulla è perché esiste la forma dell’assistenzialismo dei paesi ricchi , che è solo la maschera per nascondere il colonialismo moderno , che nei salotti snob chiamasi postcolonialismo .

E allora la corruzione dilaga, la voglia di fare repressa ,
la violenza dilaga , la fame non cessa.


:wave:
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Comandante Lupo
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Messaggio da Comandante Lupo »

Se in certi paesi , come il Sudan e il Niger , la delocalizzazione non può fare assolutamente nulla è perché esiste la forma dell’assistenzialismo dei paesi ricchi , che è solo la maschera per nascondere il colonialismo moderno , che nei salotti snob chiamasi postcolonialismo .
A che tipo di assistenzilaismo ti riferisci?

Cmq per tutto il resto ti quoto in pieno!
Orgoglioso membro del Vero Toro Club.

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conteroccabruna
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Segnalazione di Pa

Messaggio da conteroccabruna »

Accidenti Pa! :eyes: Quella che mi segnali è una discussione serissima!!
Le considerazioni mi si affollano dopo essermi sparata in mezz'ora quello che vi siete detti.
Globalizzazione e opportunità di lavoro delocalizzato: meraviglioso. :eh?: Resta sempre il divario di chi detiene i mezzi di produzione (laurea e/o competenze informatiche oltreché PC con ADSL), non mi sembrano ancora così globalmente diffusi, direi nemmeno nel nostro civile e democratico paese occidentale. Ma io sono un'inguaribile ottimista, confortata poi da un dato statistico eccezionale: l'Italia è al primo posto in Europa (non vorrei spararla perchè non sono andata a rivedere la pagina, ma addirittura nel mondo... :shock: ) per acquisto di cellulari! Quindi wap e wireless forse 8) faranno la rivoluzione tecnologica e l'emancipazione nel lavoro...
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conteroccabruna
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otium e Nietzsche

Messaggio da conteroccabruna »

:wave: grazie del benvenuto Virgilio!
Capisco bene che la versione N. dell'otium possa trovarti dissenziente!!
Io l'ho trovata "entusiasmante"!
Se avete voglia provo a spiegarla. :P Diversamente dai classici, per N. l'otium è l'unica attività connaturata all'uomo. Pertanto l'unico "lavoro" dell'uomo è la realizzazione di sé. Ossia deve curare il suo spirito apollineo-dionisiaco (razionale-irrazionale). In concreto deve coltivare i pomodori, costruire case, fare traduzioni, creare softweare, o quant'altro solo se ciò lo diverte, lo soddisfa, lo realizza... :think:
Questo è il solo fine e forse anche il modo per ottenere l'emancipazione dal lavoro. :D
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claudia1964
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Messaggio da claudia1964 »

La tua teoria, cara (mi pare di aver capito che sei femmina :roll: ) conteroccabruna,è veramente interessante e la condivido, però purtroppo non sempre realizzabile concretamente.
:wave:
Nei momenti in cui ti sarà difficile prendere una decisione, pensa al più povero dei poveri, al più debole dei deboli e chiediti se la tua decisione lo renderà un pò più padrone del suo destino (Gandhi)
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conteroccabruna
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pirati e corsari

Messaggio da conteroccabruna »

Carissimo Rastaman
sono più pirata che corsaro. Nell'animo dico :twisted: , senza differenziazioni di genere!
Il mio nick si ispira al conte di Ventimiglia, signore di Roccabruna- come vuole Salgari, è proprio lui!-, alias il corsaro Nero. Una passione di affinità "geografiche".

Chiedo venia per l'"equivoco" :oops: , che in verità deriva da un gap tecnico: non si inseriscono più di tot caratteri nel nick, e dunque eccomi qua conte piuttosto che contessa! :P Meno male!
Ultima modifica di conteroccabruna il sab set 02, 2006 4:28 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da 2teepot »

A che tipo di assistenzilaismo ti riferisci?
Essietnziailmente :P mi rifaccio sempre a Ivan Illich e alle sue Conversazioni con Ivan Illich ( Eleuthera, 1994) ; comunque , per farti un esempio banale : la politica della FAO e delle varie ONLUS internazionali , soprattutto in Africa , non la condivido affatto .
Per non parlare poi di quella messinscena di “OIL for Food” … :?
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Messaggio da Sapphire78 »

Non ne so abbastanza, ma una volta una ragazza della Costa d'Avorio, residente in Italia, mi disse che le adozioni a distanza sono un problema nei villaggi del suo paese d'origine, perché favoriscono singoli membri della comunità, e perché fanno intravedere ai bambini un mondo ricco che loro non possono avere, e, infine, perché inducono all'idea che regali, soldi, istruzione, li puoi avere se qualcuno te li paga.
Trovo molto più interessanti le iniziative di autofinanziamento, tipo quelli che vengono fatti per le donne in brasile, o quelli delle banche eque (non so come si chiamino, precisamente).
Per ciò che riguarda la FAO, credo che portare da mangiare a qualcuno a volte sia una ineludibile necessità.
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Messaggio da 2teepot »

credo che portare da mangiare a qualcuno a volte sia una ineludibile necessità
A volte , ma non sempre e comunque . Da necessità diventa dipendenza , e quindi schiavitù . 8)

Io sono informatissimo sui pozzi dell'acqua , che in Africa nera , appena installati dai benefattori vengono irrimediabilmente rubati . :?
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Messaggio da liberliber »

sapphire, anch'io ho avuto le stesse informazioni sulle adozioni a distanza.
Ho saputo poi con esperienza diretta che in alcune organizzazioni si fa in modo (informando ovviamente i donatori) che le cifre donate vengano distribuite in modo equo tra i vari membri della comunità secondo i bisogni.
Ad esempio, quella in cui ero stata io era una scuola, e benché le donazioni fossero 'uninominali' (la casalinga di voghera vuole la foto del bimbo che adotta, non c'è verso), se a rompersi la gamba era il bambino senza adozione a distanza usavano i soldi di chi non se l'era rotta eccetera. Naturalmente i donatori erano informati di questa possibilità (e voglio vedere chi verrebbe a dire 'no! io i soldi li ho dati per l'altro bambino, questo non lo curate' :roll: ).
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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Messaggio da liberliber »

ho fuso il thread con una parte di un altro thread in reception... spero che si capsica e la discussione non ne rimanga confusa.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
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