La persona che trovò un libro per strada
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Tralasciando i miei sentimenti sull'adagio greco, mi unisco a chi ha chiesto un ring del libro: il titolo mi pare più interessante sapendo che il protagonista sarebbe chi trova il libro nella realtà (io in questo caso anche se il libro mi è stato spedito), perché secondo me l tue intenzioni non si capiscono - o cmq sono ambigue - leggendo solamente il titolo. Io - magari gli altri lo hanno capito subito - credevo che "la persona" fosse un personaggio inventato da te, del tipo: "mario camminava per la strada, come al solito il suo pensiero era rivolto alla sua casa di campagna quando, ad un tratto una macchia rossa sul ciglio della strada attirò la sua attenzione: un libro! Il suo titolo lo affascinò subito ecc ecc".
- il-picchio
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le cose gratis van bene a tutti.
ai rinfreschi per le inaugurazioni delle mostre c'è un baito di gente che il biglietto per vedere quelle due croste appese non l'avrebbe comprato manco sotto minaccia, e alle fiere la gente si calpesta per avere l'adesivo in omaggio, fosse pure quello della società di spurghi!
da quello che ho potuto vedere spiando da dietro i platani nessuno dei miei libri è finito in un cestino, sono stati tutti raccolti, ma solo una piccola percentuale è tornata a dare notizie, quindi il successo della tua "operazione di marketing" creativo non dipende dal fatto che le copie siano state tutte raccolte, ma da quante persone poi ne abbiano continuato a parlare o siano rimaste colpite dal gesto, e questo per ora non possiamo saperlo, no?
per quanto riguarda la frase "Mi sa tanto che alcune volte pensano più ai soldi i lettori che gli editori" ti rispondo che sì, è probabile, nel senso che un lettore ne ha sicuramente di meno...
se ti dico che ogni volta che etichetto un libro penso a quanto ci avrei fatto rivendendolo all'usato e che, un euro dde qqua un euro dde llà, forse riuscirei a racimolare qualche soldino, faccio l'effetto ragazzidellaviapàl o si può concepire che per molte persone l'acquisto di un libro sia ancora uno sfizio da concedersi saltuariamente?
e poi (scusate ma nun ce la fo, al classico ti deformano la testa e diventi una cacaspilli da paura) è un bellissimo adagio CINESE, non greco.
ai rinfreschi per le inaugurazioni delle mostre c'è un baito di gente che il biglietto per vedere quelle due croste appese non l'avrebbe comprato manco sotto minaccia, e alle fiere la gente si calpesta per avere l'adesivo in omaggio, fosse pure quello della società di spurghi!
da quello che ho potuto vedere spiando da dietro i platani nessuno dei miei libri è finito in un cestino, sono stati tutti raccolti, ma solo una piccola percentuale è tornata a dare notizie, quindi il successo della tua "operazione di marketing" creativo non dipende dal fatto che le copie siano state tutte raccolte, ma da quante persone poi ne abbiano continuato a parlare o siano rimaste colpite dal gesto, e questo per ora non possiamo saperlo, no?
per quanto riguarda la frase "Mi sa tanto che alcune volte pensano più ai soldi i lettori che gli editori" ti rispondo che sì, è probabile, nel senso che un lettore ne ha sicuramente di meno...
se ti dico che ogni volta che etichetto un libro penso a quanto ci avrei fatto rivendendolo all'usato e che, un euro dde qqua un euro dde llà, forse riuscirei a racimolare qualche soldino, faccio l'effetto ragazzidellaviapàl o si può concepire che per molte persone l'acquisto di un libro sia ancora uno sfizio da concedersi saltuariamente?
e poi (scusate ma nun ce la fo, al classico ti deformano la testa e diventi una cacaspilli da paura) è un bellissimo adagio CINESE, non greco.
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
MAI GIOCARE ALLA CAVALLINA CON UN UNICORNO (M.Shea)
Da piccola mi ero autoconvinta che i regali me li portava Coppi sulla sua bicicletta... non vi dico le mazzate con gli altri bambini (Campalla)


Punteggiatura. Sono vivo e vegeto. Sono vivo. E vegeto. (P.Cananzi)
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- liberliber
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posso fare io un ring con la copia che ho.
Tralasciando le provocazioni, è chiaro che il titolo ha suscitato parecchio interesse tra i bookcorssers - c'era un discreta fila di prenotazioni prima e dopo di me, basata unicamente sul titolo (come peraltro già successo con la raccolta di racconti sul bookcrossing girata in diverse copie e anch'essa autoprodotta).
E tendenzialmente penso di poter dire che tra i bookcrossers c'è una discreta benevolenza se non diretto sostegno a chi si muove al di fuori delle normali logiche editoriali e soprattutto dona copie dei suoi libri per avere un parere.
Mi sembra però che quello che tu, Winston, cerchi (mi permetto il tu anche se più giovane dato che questo è l'uso sul forum) è unicamente un riscontro positivo. E che ti sia seccato per i pareri negativi (che peraltro son stati solo sul libro e poi sul tuo atteggiamento, non sull'idea in sé).
Beh io credo che chi si mette in gioco dovrebbe mettere in conto anche questo.
Soprattutto penso che se uno legge un parere di chi, senza alcun altro sotteso interesse, ha letto il suo libro, insomma il vero parere del vero lettore, dovrebbe accettarlo per quello che è.
Ammetto che dopo l'apertura del thread mi sentivo un po' frenata a fare la J.E. su bc.com perché mi spiaceva dire esattamente quello che pensavo del libro, della trama e di come è scritto. Credo che appena troverò il tempo di farla non avrò queste remore.
Rimango dell'opinione che l'idea 'distributiva' è buona e romanticamente affascinante. Peccato che a mio parere sarebbe dovuta essere sfruttata meglio.
Tralasciando le provocazioni, è chiaro che il titolo ha suscitato parecchio interesse tra i bookcorssers - c'era un discreta fila di prenotazioni prima e dopo di me, basata unicamente sul titolo (come peraltro già successo con la raccolta di racconti sul bookcrossing girata in diverse copie e anch'essa autoprodotta).
E tendenzialmente penso di poter dire che tra i bookcrossers c'è una discreta benevolenza se non diretto sostegno a chi si muove al di fuori delle normali logiche editoriali e soprattutto dona copie dei suoi libri per avere un parere.
Mi sembra però che quello che tu, Winston, cerchi (mi permetto il tu anche se più giovane dato che questo è l'uso sul forum) è unicamente un riscontro positivo. E che ti sia seccato per i pareri negativi (che peraltro son stati solo sul libro e poi sul tuo atteggiamento, non sull'idea in sé).
Beh io credo che chi si mette in gioco dovrebbe mettere in conto anche questo.
Soprattutto penso che se uno legge un parere di chi, senza alcun altro sotteso interesse, ha letto il suo libro, insomma il vero parere del vero lettore, dovrebbe accettarlo per quello che è.
Ammetto che dopo l'apertura del thread mi sentivo un po' frenata a fare la J.E. su bc.com perché mi spiaceva dire esattamente quello che pensavo del libro, della trama e di come è scritto. Credo che appena troverò il tempo di farla non avrò queste remore.
Rimango dell'opinione che l'idea 'distributiva' è buona e romanticamente affascinante. Peccato che a mio parere sarebbe dovuta essere sfruttata meglio.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
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Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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Resto affascinato dalla querelle che si è aperta in questa sezione.
Anche io ho diffuso un romanzo mio, ma non userei mai la frase "gettato per strada".
Trovo più opportuno dire "messo in viaggio".
Vorrei ringraziare qui i lettori che fanno bookcrossing.
Vorrei ringraziarli perché condividono libri, organizzano meeting, e più di tutto sono
curiosi, hanno voglia di conoscere e di diffondere idee. Non esitono critici migliori di quelli che
hanno il piacere di leggere. Ed è una cosa che nasce da dentro!
Grazie.
Con dispiacere, avendo letto gran parte degli interventi, ho notato un filo di risentimento e
di supponenza in Winston. Non ho letto il tuo romanzo, né so quali
battaglie tu abbia combattuto, ma posso solo farti i miei migliori in bocca al lupo, e invitarti
a spostare il timone sulla rotta dell'entusiasmo! Conviene sempre.
Ho sorriso, a proposito della battuta del saggio, ricordando il Nobel Winston Churchill (1953) che iniziò il suo libro più o meno
così:"La storia sarà benevola con me, considerando il fatto che ho intenzione di scriverla".
Anche io ho diffuso un romanzo mio, ma non userei mai la frase "gettato per strada".
Trovo più opportuno dire "messo in viaggio".
Vorrei ringraziare qui i lettori che fanno bookcrossing.
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curiosi, hanno voglia di conoscere e di diffondere idee. Non esitono critici migliori di quelli che
hanno il piacere di leggere. Ed è una cosa che nasce da dentro!
Grazie.
Con dispiacere, avendo letto gran parte degli interventi, ho notato un filo di risentimento e
di supponenza in Winston. Non ho letto il tuo romanzo, né so quali
battaglie tu abbia combattuto, ma posso solo farti i miei migliori in bocca al lupo, e invitarti
a spostare il timone sulla rotta dell'entusiasmo! Conviene sempre.
Ho sorriso, a proposito della battuta del saggio, ricordando il Nobel Winston Churchill (1953) che iniziò il suo libro più o meno
così:"La storia sarà benevola con me, considerando il fatto che ho intenzione di scriverla".
No. Non cerco riscontri positivi. E alla veneranda età di 38 anni ho accolto tantissimi pareri. Positivi negativi. Sempre col rispetto di chi ha dedicato un'ora del proprio tempo per leggermi. Debbo dirvi che sul mio blog che ha raggiunto e superato i 7 mila contatti ho ricevuto circa 300 commenti.
Trovo che vi siano un po' di luoghi comuni nei commenti che ho letto. il principale: editore = ricco. Purtroppo in Italia si associa questa professione ai paperoni che possiedono giornali e televisioni. Vi sono poi tantissimi piccoli editori come me che cercano di dare spazio a chi non viene considerato perchè esaminato in una mera ottica commerciale. Sto pubblicando un libro di un autore con il quale non sono mai stato d'accordo. E ci tengo a precisare - vista la jungla in questo settore - che non ho percepito neppure un centesimo per la stampa e tutto il resto. Non sopporto chi lucra sui sogni altrui.
La mia operazione poteva essere sfruttata meglio? E' vero e ne sono consapevole. Se avessi avuto più budget, avrei previsto traduzioni in inglese e avrei distribuito le copie anche a Londra e New York.
Ripeto però: il mio è stato un esperimento. quindi, l'esperienza mi servirà per migliorare.
Pensavo che condividere questa esperienza con voi potesse essere di reciproco interesse. Se invece, qualcuno di voi la intende come il tentativo del ricco editore per spillare gratis consigli o indagini di mercato non ha proprio capito.
Se poi qualcuno di voi si è offeso per l'adagio greco, ritengo che accogliere una critica spetti ad entrambi gli interlocutori.
Dimenticavo, e mi scuso in anticipo se è una cosa che non si può fare: chiunque voglia (gratis ovviamente) una copia del mio libro non ha che da contattarmi e qui per stemperare gli animi vi posiziono anche un bel faccino sorridente
Trovo che vi siano un po' di luoghi comuni nei commenti che ho letto. il principale: editore = ricco. Purtroppo in Italia si associa questa professione ai paperoni che possiedono giornali e televisioni. Vi sono poi tantissimi piccoli editori come me che cercano di dare spazio a chi non viene considerato perchè esaminato in una mera ottica commerciale. Sto pubblicando un libro di un autore con il quale non sono mai stato d'accordo. E ci tengo a precisare - vista la jungla in questo settore - che non ho percepito neppure un centesimo per la stampa e tutto il resto. Non sopporto chi lucra sui sogni altrui.
La mia operazione poteva essere sfruttata meglio? E' vero e ne sono consapevole. Se avessi avuto più budget, avrei previsto traduzioni in inglese e avrei distribuito le copie anche a Londra e New York.
Ripeto però: il mio è stato un esperimento. quindi, l'esperienza mi servirà per migliorare.
Pensavo che condividere questa esperienza con voi potesse essere di reciproco interesse. Se invece, qualcuno di voi la intende come il tentativo del ricco editore per spillare gratis consigli o indagini di mercato non ha proprio capito.
Se poi qualcuno di voi si è offeso per l'adagio greco, ritengo che accogliere una critica spetti ad entrambi gli interlocutori.
Dimenticavo, e mi scuso in anticipo se è una cosa che non si può fare: chiunque voglia (gratis ovviamente) una copia del mio libro non ha che da contattarmi e qui per stemperare gli animi vi posiziono anche un bel faccino sorridente

il poeta è uno scrittore pigro (jim morrison)
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mi sembra, scusami, che tu abbia la tendenza per primo a confondere idea distributiva/idea del libro e sicuramente io non mi sarò spiegata molto bene, ma mi sembra abbastanza chiaro che i commenti sull'idea di lasciare il libro in giro, sono tutti più o meno positivi (e vorrei vedere
) - quindi il fatto che tu continui a ripetere che qui vieni attaccato come editore ricco eccetera eccetera non ha molto senso oppure non leggi con attenzione quello che ti si risponde; sono invece negativi quelli sul libro. In questo senso intendevo che l'idea andava sfruttata meglio: e cioè, perdona la franchezza, con un libro che nella storia sfruttasse meglio l'idea (chiedo scusa se sono oscura ma non voglio svelare troppo a chi lo leggerà; Winston suppongo capirà benissimo).
Insomma: un conto è l'idea distributiva, un conto quella alla base della storia (che in linea di massima segue lo stesso spunto): questa, vado terra terra, è - a mio parere - realizzata proprio male e in questo senso non ne vengono sfruttate le potenzialità.
Insomma: l'idea è buona, ma la trama è banale, alcuni 'trucchetti' sono ingenui e altre cose sono viste e straviste, per non parlare del fatto (per fare un esempio) che

Insomma: un conto è l'idea distributiva, un conto quella alla base della storia (che in linea di massima segue lo stesso spunto): questa, vado terra terra, è - a mio parere - realizzata proprio male e in questo senso non ne vengono sfruttate le potenzialità.
Insomma: l'idea è buona, ma la trama è banale, alcuni 'trucchetti' sono ingenui e altre cose sono viste e straviste, per non parlare del fatto (per fare un esempio) che
chiunque abbia anche solo letto un giallo o visto un thriller sa che gli spostamenti di denaro non si fanno in quel modo!
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- il-picchio
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alors, permettimi,
scrivi che hai letto qui tanti luoghi comuni e poi te ne esci con una frase originalisssssssssima come "in Italia si associa questa professione ai paperoni che possiedono giornali e televisioni"
hai letto con un minimo di disponibilità quello che ho scritto? la tua sembra una risposta preconfezionata a una domanda subìta mille volte.
ma la risposta è inadatta alla domanda, 'stavolta
(e, scusami la buffezza, se penso "ai paperoni che possiedono giornali e televisioni" mi appare un tizio che tutto mi fa venire in mente meno che un editore.....)
siamo in parecchi, qui dentro, a conoscere piccole case editrici, libri autoprodotti, persone che se li stampano in garage, i libri.
non ho detto "editore=ricco" (mi sembrava evidente), tendevo a rispondere ad un tuo dubbio: "perchè mi sembra che il lettore pensi di più ai soldi rispetto all'editore?" perchè è meno romantico? perchè è meno coraggioso? perchè non sogna? perchè non ne ha abbastanza???? son problemi.....
scrivi anche "Se invece, qualcuno di voi la intende come il tentativo del ricco editore per spillare gratis consigli o indagini di mercato non ha proprio capito"
uhm... anche qui vedo una replica preconfezionata ad una questione che però nessuno ha posto... come recita un vecchio adagio "se hai già la risposta che mi fai la domanda a fare?"
la differenza tra critica e offesa sta nel dare una personale opinione su un tema o dare dello stolto a chi non ti fissa l'unghia ...
questione di forma, ma la forma, in un testo scritto, ha sempre il suo bel perchè...
e NON E' GRECO, E' CINESE!!!!!!!!! (mo' mme faccio er bannerino!)
scrivi che hai letto qui tanti luoghi comuni e poi te ne esci con una frase originalisssssssssima come "in Italia si associa questa professione ai paperoni che possiedono giornali e televisioni"
hai letto con un minimo di disponibilità quello che ho scritto? la tua sembra una risposta preconfezionata a una domanda subìta mille volte.
ma la risposta è inadatta alla domanda, 'stavolta
(e, scusami la buffezza, se penso "ai paperoni che possiedono giornali e televisioni" mi appare un tizio che tutto mi fa venire in mente meno che un editore.....)
siamo in parecchi, qui dentro, a conoscere piccole case editrici, libri autoprodotti, persone che se li stampano in garage, i libri.
non ho detto "editore=ricco" (mi sembrava evidente), tendevo a rispondere ad un tuo dubbio: "perchè mi sembra che il lettore pensi di più ai soldi rispetto all'editore?" perchè è meno romantico? perchè è meno coraggioso? perchè non sogna? perchè non ne ha abbastanza???? son problemi.....
scrivi anche "Se invece, qualcuno di voi la intende come il tentativo del ricco editore per spillare gratis consigli o indagini di mercato non ha proprio capito"
uhm... anche qui vedo una replica preconfezionata ad una questione che però nessuno ha posto... come recita un vecchio adagio "se hai già la risposta che mi fai la domanda a fare?"
la differenza tra critica e offesa sta nel dare una personale opinione su un tema o dare dello stolto a chi non ti fissa l'unghia ...
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e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
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poi la smetto chè 'sto botta e risposta porta via tempo alla discussione interessante, ma almeno questa lasciatemela dire
scrivi "Caro il-picchio, evidentemente non hai letto tutte le risposte. Nel mio ultimo intervento non mi rivolgevo solo al tuo messaggio"
ufff... davvero? è che tendo a rispondere a titolo personale e non a nome di tutti, sai com'è...
(uso smodato di puntini di sospensione)
hai fatto il classico pure te ah?

scrivi "Caro il-picchio, evidentemente non hai letto tutte le risposte. Nel mio ultimo intervento non mi rivolgevo solo al tuo messaggio"
ufff... davvero? è che tendo a rispondere a titolo personale e non a nome di tutti, sai com'è...
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hai fatto il classico pure te ah?



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- lizzyblack
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- Iscritto il: mar feb 17, 2004 1:22 pm
- Località: The Noble and Most Ancient House of Black, "Toujours Pur"
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Beh, comunque, facendo un riassunto:
volevi sapere se il titolo del tuo libro poteva essere, in qualche modo, attrattivo. Beh, mi pare di aver capito che, sì, per alcune persone lo è stato.
Volevi sapere se il libro fosse piaciuto o meno: per questo devi aspettare i commenti di chi l'ha letto.
Volevi farci sapere che hai gettato dei libri per strada, che il marciapiede è internet ecc. ecc., e mi pare che già ti abbiano detto che qui sfondi una porta aperta. Anzi, un portone.
Non ho capito perchè, però, dici che questo è diverso dal bookcrossing. Fermo restando che la definizione di Bookcrossing data sul sito è "lasciare un libro da qualche parte, perchè venga ritrovato da qualcuno, che poi dovrebbe fare lo stesso", la frase da te citata:
Ed è qui, scusami, che io non capisco. Per me, e credo per altri qui dentro, che sia lo studente, l'editore, il principe dei ladri, il barbone o il sindaco a rilasciare un libro, tanto ce ne fa. L'importante è l'idea, il valore del rilascio, lo stimolo.
Quindi, tornando al punto di partenza, volevi comunicare qualcosa che invece io non ho capito? E, se sì, potresti spiegarmi cosa?
volevi sapere se il titolo del tuo libro poteva essere, in qualche modo, attrattivo. Beh, mi pare di aver capito che, sì, per alcune persone lo è stato.
Volevi sapere se il libro fosse piaciuto o meno: per questo devi aspettare i commenti di chi l'ha letto.
Volevi farci sapere che hai gettato dei libri per strada, che il marciapiede è internet ecc. ecc., e mi pare che già ti abbiano detto che qui sfondi una porta aperta. Anzi, un portone.
Non ho capito perchè, però, dici che questo è diverso dal bookcrossing. Fermo restando che la definizione di Bookcrossing data sul sito è "lasciare un libro da qualche parte, perchè venga ritrovato da qualcuno, che poi dovrebbe fare lo stesso", la frase da te citata:
mi ricorda molto quello che tutti noi qui dentro, in un modo o nell'altro, scriviamo sulle etichette che accompagnano i libri che rilasciamo."hai appena trovato questo piccolo libro per strada. Stai leggendo le prime righe per capire se merita un po' di attenzione. Forse lo cestinerai appena girato l'angolo. Sarebbe un peccato. Perchè se deciderai di portarlo con te, scoprirai che non è un caso. Nel senso che volevamo fossi proprio tu a trovarlo..."
Ed è qui, scusami, che io non capisco. Per me, e credo per altri qui dentro, che sia lo studente, l'editore, il principe dei ladri, il barbone o il sindaco a rilasciare un libro, tanto ce ne fa. L'importante è l'idea, il valore del rilascio, lo stimolo.
Quindi, tornando al punto di partenza, volevi comunicare qualcosa che invece io non ho capito? E, se sì, potresti spiegarmi cosa?

Liz
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."
Le mie letture
Vero Acquario
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."
Le mie letture

Lizzy, ci leggiamo nel pensiero! Avevo scritto un riepilogo anch'io, per giungere a chiedermi le stesse cose, poi avevo soprasseduto perché stavo assumendo lo stesso tono perentorio e paternalistico che ho INTRAVISTO (sto usando un understatement) nei messaggi di Winston. Però a questo punto, visto che continuo a mia volta a rimuginare la cosa e a non capire dove si voglia andare a parare, mi permetto di interpretare il tutto in due possibili modi:
1. Una non troppa velata ricerca di consenso, nei seguenti termini: esultanza di fronte all'editore che promuove se stesso a proprie spese, plauso allo scrittore che scrive un'opera molto carina (come testimoniato dalle settecento recensioni nel giro di tre minuti sul blog che ha ricevuto ottomila visite, o cifre simili), allori per l'uomo di marketing che ha concretizzato un'idea che nessuno ha mai praticato prima, e cioè quella di spogliare il significante del suo significato per fargliene assumere uno nuovo, con un gioco di citazioni davvero acrobatico (oddio, non è un'idea COSI' originale, adesso che ci penso. Anzi, non è proprio un'idea originale).
2. Oppure potrebbe essere una di quelle altrettanto originalissime trovate che ricadono nella categoria "purché se ne parli".
Boh.
l
1. Una non troppa velata ricerca di consenso, nei seguenti termini: esultanza di fronte all'editore che promuove se stesso a proprie spese, plauso allo scrittore che scrive un'opera molto carina (come testimoniato dalle settecento recensioni nel giro di tre minuti sul blog che ha ricevuto ottomila visite, o cifre simili), allori per l'uomo di marketing che ha concretizzato un'idea che nessuno ha mai praticato prima, e cioè quella di spogliare il significante del suo significato per fargliene assumere uno nuovo, con un gioco di citazioni davvero acrobatico (oddio, non è un'idea COSI' originale, adesso che ci penso. Anzi, non è proprio un'idea originale).
2. Oppure potrebbe essere una di quelle altrettanto originalissime trovate che ricadono nella categoria "purché se ne parli".
Boh.
l
- mizzy
- Olandese Volante
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eccomi... come sempre...
dunque, è risaputo che sono stordita... ma dal succo dei tuoi messaggi, caro Winston, scusa, ma a me pare proprio che il "nostro" parere sul contenuto del libro non rientri nei tuoi interessi...
mi sembra quasi che, fermo restando il titolo e la forma di "distribuzione" ... nelle pagine del libro potevi scriverci di tutto che tanto non era quella la cosa principale...
questo è quello che mi passi...

mi sembra quasi che, fermo restando il titolo e la forma di "distribuzione" ... nelle pagine del libro potevi scriverci di tutto che tanto non era quella la cosa principale...
questo è quello che mi passi...






- GaliAnna
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Mi associo a chi non ha capito.
Sulla qualità del libro ti potrà rispondere chi lo ha letto, ma quoto mizzy, effettivamente non sembra interessarti molto; sull'idea di lasciare in giro i libri è chiaro che siamo tutti d'accordo, siamo bookcrosser, lo facciamo anche noi, anche se non siamo autori.
La mia impressione è che ti interessasse un'opinione più che altro sul metodo distributivo, ma lì dovresti chiedere a chi si intende di marketing, non di libri...è chiaro che gli amanti dei libri apprezzeranno l'averli gratis (come diceva giustamente a proposito il-picchio!)!
Dai l'impressione di essere rimasto deluso da noi come bookcrosser, ma io non riesco a capire dove abbiamo ti sia mancata una risposta o un'opinione, forse è che ognuno ti ha dato le proprie?
Tra l'altro mi sembra strana anche la discrepanza tra la tua reazione e l'entusiasmo di Diego...

In particolare cosa intendi per "condividere questa esperienza"?Winston ha scritto: Pensavo che condividere questa esperienza con voi potesse essere di reciproco interesse.
Sulla qualità del libro ti potrà rispondere chi lo ha letto, ma quoto mizzy, effettivamente non sembra interessarti molto; sull'idea di lasciare in giro i libri è chiaro che siamo tutti d'accordo, siamo bookcrosser, lo facciamo anche noi, anche se non siamo autori.
La mia impressione è che ti interessasse un'opinione più che altro sul metodo distributivo, ma lì dovresti chiedere a chi si intende di marketing, non di libri...è chiaro che gli amanti dei libri apprezzeranno l'averli gratis (come diceva giustamente a proposito il-picchio!)!
Dai l'impressione di essere rimasto deluso da noi come bookcrosser, ma io non riesco a capire dove abbiamo ti sia mancata una risposta o un'opinione, forse è che ognuno ti ha dato le proprie?
Tra l'altro mi sembra strana anche la discrepanza tra la tua reazione e l'entusiasmo di Diego...

Accogliere una critica spetterà al massimo a chi la riceve, non ad entrambi, io credo. E reagire, a modo, se non la si trova giusta mi sembra peraltro un diritto innegabile.Winston ha scritto:Se poi qualcuno di voi si è offeso per l'adagio greco, ritengo che accogliere una critica spetti ad entrambi gli interlocutori.





L'Amore è l'unica schiavitù che ci rende più liberi [RB]

Non voglio deludere il simpatico il-picchio. Quindi, inizio la mia risposta con una riflessione stracotta. Un luogo comune (ma poi, a dire la verità, luogo comune può essere sinonimo di banalità, ma non di falsità (e questo è un altro luogo comune, e mi scuserete, ma volevo "stupire" l'amica Laura con un funambolico inanellamento di significato-significante)).
Dunque: la forma è sostanza.
Nel caso specifico, il dilemma che ponevo era il seguente: attira di più la forma con cui un libro viene divulgato o la sua sostanza?
Imperocchè (ho 38 anni, abbiate pazienza) ho gettato - qualcuno mi ha sgridato: non è bello usare questo verbo (ma la verità è che io ho proprio gettato lungo i marciapiedi i miei figlioli, anche perchè, ritengo, prima di raggiungere uno scaffale o un lettore un libro deve battere i marciapiedi) - dicevo, ho gettato i libri, ritenevo che tale azione assolutamente geniale (Laura, quest'ultima espressione è in senso antifrastico non ti arrabbiare) potesse stimolare una discussione tra voi. E cioè, al di là del mio libro, al di là della mia operazione, la riflessione che ponevo è alla radice della vostra fantastica unione nel diffondere l'oggetto libro (e qui sono serio: vi stimo molto TUTTI per quello che fate, soprattutto oggi - attenzione la frase che sta per seguire è iper-banale, e non indicata ai deboli di cuore - soprattutto oggi che molti pensano al grande fratello come a un'invenzione della Endemol).
In altre parole: quando si trova un libro per strada - forma - il suo contenuto viene recepito in modo diverso - sostanza - rispetto al comprarlo in una libreria.
Cosa vuoi? Cosa vuoi dire? Cosa pretendi?
Semplicemente stimolare una discussione su questo punto: lasciare un libro per strada - o dove vuoi - condiziona la percezione del suo contenuto?
Ora basta. Il vostro papà Winston vi rimbocca le coperte e vi augura buonanotte (dopo aver letto almeno un capitolo di un libro, ovviamente).
Dimenticavo il faccino
p.s. liberliber nel finale del tuo testo manca la citazione: mi hai lasciato sospeso sul più bello!
p.p.s Virgilio: aspetto un tuo contatto. A dire la verità mi parli di codici da inserire e ciò mi crea imbarazzo perchè non so da che parte girare. Se passi dalle mie parti, e a differenza del 99% di quanti frequentano questo sito ho lasciato i miei recapiti, ti offro un caffè e una copia non solo del mio libro, ma anche di quelli che sto pubblicando.
p.p.p.s Lizzyblack: le due differenze sostanziali con il bc sono spiegate in uno dei miei messaggi precedenti.
p.p.p.p.s GaliAnna: ho ricevuto critiche, ho fatto critiche: ribadisco la reciprocità nell'accoglierle. Questo era il senso della mia frase.
p.p.p.p.p.s. Sento di dovermi scusare con Mizzy, persona dolce, riflessiva e dotata di un elemento raro al giorno d'oggi: l'autoironia (questo è ciò che percepisco dai suoi messaggi). Scusa perchè ho scritto: "mi permetto di dubitare sulla serietà nell'esprimersi, passando da sei stelline a tre". Ho capito che è stato voluto - e non involontario - questo significa che, oltre a dedicare il tuo tempo per leggere il mio racconto, ne hai impiegato altro per riflettere e modificare il tuo giudizio. E il tempo - con buona pace del sempre amico il-picchio per i luoghi comuni - è il dono più prezioso che oggi si possa aspettare.
Dunque: la forma è sostanza.
Nel caso specifico, il dilemma che ponevo era il seguente: attira di più la forma con cui un libro viene divulgato o la sua sostanza?
Imperocchè (ho 38 anni, abbiate pazienza) ho gettato - qualcuno mi ha sgridato: non è bello usare questo verbo (ma la verità è che io ho proprio gettato lungo i marciapiedi i miei figlioli, anche perchè, ritengo, prima di raggiungere uno scaffale o un lettore un libro deve battere i marciapiedi) - dicevo, ho gettato i libri, ritenevo che tale azione assolutamente geniale (Laura, quest'ultima espressione è in senso antifrastico non ti arrabbiare) potesse stimolare una discussione tra voi. E cioè, al di là del mio libro, al di là della mia operazione, la riflessione che ponevo è alla radice della vostra fantastica unione nel diffondere l'oggetto libro (e qui sono serio: vi stimo molto TUTTI per quello che fate, soprattutto oggi - attenzione la frase che sta per seguire è iper-banale, e non indicata ai deboli di cuore - soprattutto oggi che molti pensano al grande fratello come a un'invenzione della Endemol).
In altre parole: quando si trova un libro per strada - forma - il suo contenuto viene recepito in modo diverso - sostanza - rispetto al comprarlo in una libreria.
Cosa vuoi? Cosa vuoi dire? Cosa pretendi?
Semplicemente stimolare una discussione su questo punto: lasciare un libro per strada - o dove vuoi - condiziona la percezione del suo contenuto?
Ora basta. Il vostro papà Winston vi rimbocca le coperte e vi augura buonanotte (dopo aver letto almeno un capitolo di un libro, ovviamente).
Dimenticavo il faccino

p.s. liberliber nel finale del tuo testo manca la citazione: mi hai lasciato sospeso sul più bello!
p.p.s Virgilio: aspetto un tuo contatto. A dire la verità mi parli di codici da inserire e ciò mi crea imbarazzo perchè non so da che parte girare. Se passi dalle mie parti, e a differenza del 99% di quanti frequentano questo sito ho lasciato i miei recapiti, ti offro un caffè e una copia non solo del mio libro, ma anche di quelli che sto pubblicando.
p.p.p.s Lizzyblack: le due differenze sostanziali con il bc sono spiegate in uno dei miei messaggi precedenti.
p.p.p.p.s GaliAnna: ho ricevuto critiche, ho fatto critiche: ribadisco la reciprocità nell'accoglierle. Questo era il senso della mia frase.
p.p.p.p.p.s. Sento di dovermi scusare con Mizzy, persona dolce, riflessiva e dotata di un elemento raro al giorno d'oggi: l'autoironia (questo è ciò che percepisco dai suoi messaggi). Scusa perchè ho scritto: "mi permetto di dubitare sulla serietà nell'esprimersi, passando da sei stelline a tre". Ho capito che è stato voluto - e non involontario - questo significa che, oltre a dedicare il tuo tempo per leggere il mio racconto, ne hai impiegato altro per riflettere e modificare il tuo giudizio. E il tempo - con buona pace del sempre amico il-picchio per i luoghi comuni - è il dono più prezioso che oggi si possa aspettare.
il poeta è uno scrittore pigro (jim morrison)
Winston, in realtà purtroppo non capito spesso a Milano, anzi ad esser sincero non ci sono ancora mai venuto!!
Comunque ti ho mandato un messaggio privato con il mio indirizzo, lo trovi nella tua casella di messaggi privati, accessibile dal menù appena sotto l'intestazione del forum (in alto nella pagina dell'indice)!
Per la registrazione dei libri segui il bc for dummies di Pelodia!

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So many books, so little time...










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se stai a Milano sappi che ci troviamo ogni secondo martedì del mese; non so di quali recapiti parli dato che io vedo solo sito e mail come per il 99% degli iscritti al forum
cmq puoi seguire l'area lombarda.

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Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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