Occhio a quel telefonino
Luce verde alla campagna informativa nelle scuole
Il Cantone promuoverà una campagna informativa e di sensibilizzazione nelle scuole sui possibili danni alla salute provocati da un’esposizione
Lo ha deciso il Gran Consiglio approvando una mozione in tal senso della socialista Fiamma Pelossi
e co-firmatari sostenuta anche dalla maggioranza della Legislativa (il « plenum» ha accolto il relativo rapporto con 40 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni) in opposizione alle indicazioni fornite dalla minoranza della commissione e del Consiglio di Stato. Il Legislativo, dal profilo formale, ha dunque fatto propria la raccomandazione già espressa un anno fa dal Consiglio di Stato e dallo stesso Parlamento, quando in aula fu respinta la proposta (contenuta in tre distinte mozioni) di istituire una moratoria per la costruzione di antenne di telefonia mobile in Ticino.
Precisando che « nessuno chiede una campagna contro i telefonini, ma un’azione di sensibilizzazione di tipo preventivo per arginarne gli effetti sulla salute tuttora sconosciuti », Pelossi, in veste di mozionante, ha ribadito la necessità di «applicare il principio della precauzione fin quando non sono a disposizione dati certi » . Una linea difesa anche dal relatore di maggioranza Lorenzo Quadri (Lega), il quale, ricordando come effettivamente il Governo abbia promesso di promuovere la campagna in questione – salvo poi « cambiare idea » – ha altresì osservato che il compito di informare i giovani, e più in generale, i cittadini, sugli effetti dannosi delle radiazioni non-ionizzanti, spetta allo Stato. Auspicando un «segnale di coerenza», Quadri ha precisato che i modesti costi (circa 50 mila franchi secondo quanto previsto dalla mozione) per la campagna non dovrebbero essere un problema, anche perché la collaborazione degli operatori del settore dovrebbe essere assicurata.
Contrario alla mozione il liberaleradicale Edo Bobbià, firmatario del rapporto di minoranza, che ha sottolineato come per una una campagna informativa di questo tipo «50 mila franchi sono pochi, per fare qualcosa di buono ne serviranno almeno 200-250 mila » . Lasciando poi quasi presagire l’esito del dibattito, Bobbià ha osservato che « il Cantone potrebbe spendere questi soldi in questioni più importanti, ma li si spenderanno verosimilmente per niente». Nelle scuole, oltre tutto, la livello informativo « viene già fatto molto» (conferme sarebbero state fornite a Bobbià dal direttore del DECS Gabriele Gendotti). Sulla stessa lunghezza d’onda la direttrice del Dipartimento sanità e socialità Patrizia Pesenti , che non ha mancato di ricordare come «sulla dannosità del telefoni cellulari mancano ancora, attualmente, evidenze scientifiche ».
Date le circostanze e viste le difficoltà finanziarie del Cantone, «il Consiglio di Stato (che comunque non nega l’importanza di campagne di sensibilizzazione sui rischi dei cellulari) preferisce concentrarsi laddove vi sono evidenze». Ma è lo Stato, ha chiesto, a dover diffondere messaggi di questo tipo? Secondo Francesco «Chick » Cavalli , «i rischi per la salute non si possono ignorare». E la crescente diffusione dei cellulari, anche tra i giovanissimi, dovrebbe in- durre anche il Parlamento a qualche «seria riflessione».
Anche per Giorgio Canonica (Verdi), «la tecnologia è soggetta a molti interrogativi», non in ultimo per l’utilizzo distorto che talvolta ne viene fatto dagli alunni delle scuole (immagini e videoclip violenti o pornografici e quan-t’altro).
Eros Mellini (UDC) ha esortato il Governo a limitarsi a una spesa «equilibrata, non superiore ai 50 mila franchi», mentre la consigliera di Stato Patrizia Pesenti ha concluso dicendo che, comunque, l’ Esecutivo cantonale « non intende chiudere il discorso ». L’ultima parola a Sergio Savoia(PS), che ha rilevato come «anche una campagna informativa con pochi soldi può essere efficace se fatta bene».
Dal corriere del ticino di oggi...
Ticino: campagna contro i telefonini
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ecco la parola giusta: precauzione. personalmente non darei mai un telefonino a un bambino, ma vedo che, a dispetto dei possibili rischi, l'età a cui viene regalato il primo cellulare si abbassa sempre di più.
"...in esso vivevano uomini aridi e oscuri al pari di corde di violino, esseri dai quali si potevano però trarre tutti i valzer, tutte le lacrime, tutti i suoni del mondo." Ilja Ehrenburg




