Ho letto tutti i vostri commenti, provo a riassumere alcuni punti interessanti.
-La fiera non deve necessariamente essere quella del libro? Certo, basta organizzarsi, anche se mi piacerebbe moltissimo l'idea di ricavare un'area per la raccolta di libri per biblioteche di ragazzi difficili o meno fortunati.
(Per quello per me la fiera del libro resta un traguardo, magari dopo due o tre fiere della frutta...).
-Se una casa editrice fosse uno sponsor? Secondo me dovrebbe essere il comune a riservare uno spazio per iniziative no-profit e che hanno a che fare con la cultura. La fiera è per definizione un luogo di vendita, ma se la chiami "del libro"...
-Se accettate di appoggiarvi ad un giornale, ad una casa editrice, è inevitabile scendere a compromessi, è fisiologico e mi sembra giusto. Però la scelta dovrebbe essere condivisa e la casa editrice o il giornale dovrebbe avere principi sani. Commerciale non vuol dire necessariamente scabroso. Anzi, il bookcrossing potrebbe essere la possibilità, il veicolo di idee positive. (E viceversa). D'altronde una rivista ha reso possibile un momento magico (la megaliberazione).
Indipendentemente da tutto, spero che il bookcrossing cresca, che porti entusiasmo, coinvolgimento...
Le tre aree vi piacciono? Ne vorreste altre, le bocciate tutte?
-Area internet. Sito e spiegazioni-
-Area Recensioni - Rilasci.
-Area Raccolta libri biblioteca?
