Henning Mankell

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zazie
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Henning Mankell

Messaggio da zazie »

Henning Mankell dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell’umanità. L’affermazione può suonare eccessiva, ma ci sono almeno due buone ragioni per sostenerla. La prima è la creazione della serie di romanzi che hanno per protagonista l’ispettore Kurt Wallander. La seconda è la rassegnazione con cui questo autore, che ha dedicato molti scritti e parte della sua vita all’Africa e ai suoi drammi, accetta di essere riconosciuto e apprezzato solo per i suoi romanzi di genere.

Tanto per non smentire il luogo comune, ammettiamo subito che della sua produzione africana non conosciamo nulla e, ripromettendoci di colmare la lacuna, caliamoci nell’affascinante panorama della Scania.
La regione meridionale della Svezia, in cui sono ambientare le inchieste di Wallander, è a prima vista il luogo meno eccitante che mente umana possa concepire: mare, pianura, vaste distese di nulla puntellate da piccoli centri in cui la vita scorre serena e il benessere è un dato acquisito.

Per rappresentare l’effetto che produce su un tale scenario l’irrompere del crimine violento basta pensare a un temporale estivo che si scatena su una spiaggia: il moto del mare sconvolto da raffiche che tagliano le onde, la sabbia che si solleva in vortici, i placidi simboli dell’estate travolti e ribaltati dal vento.

Se in mezzo a tutto questo vedeste comparire un bagnino di mezza età che scruta l’orizzonte con lo sguardo esperto di chi conosce il mare e proprio per questo sa che nulla è prevedibile, avreste una sensazione piuttosto simile a quella che si prova leggendo i romanzi di Mankell.

Calma e turbamento sono infatti sapientemente miscelati, dimostrando quello che è forse il talento maggiore per un giallista: mantenere la suspance in modo naturale, alternando azione e pause senza che la tensione cali nè diventi insopportabile.

Kurt Wallander non è un eroe, non è uomo da grandi slanci anche se interroga l’orizzonte. Non conosco molti svedesi ma ho la quasi certezza che sia molto ma molto svedese il suo modo di imporre razionalità alle indagini accettando allo stesso tempo l’ineluttabile entropia del cosmo.
In questo, anche nei momenti peggiori, è splendidamente rassicurante, proprio come il bagnino. Forse non vincerà i flutti per salvare il naufrago, ma di certo troverà nella sua imperfetta umanità le risorse per raggiungerlo.

Avvertenza: Il settembre scorso, al Festival di Mantova, si è svolta una fantastica sessione di auto aiuto di numerosi Wallanderdipendenti, che hanno coraggiosamente ammesso il loro problema: intere famiglie trascinate a trascorrere le vacanze in Svezia, pellegrinaggi votivi a Ystad ed episodi analoghi che illustrano molto bene la presa che il personaggio di Mankell ha avuto sul pubblico italiano.
Se decidete quindi di prendere in mano un suo libro (consigliato l’ordine cronologico per seguire la sottotrama, ma se ne può anche fare a meno) sappiate che state probabilmente dando origine a una dipendenza che avrà ripercussioni sulla vostra vita*, ma anche che se vi capiterà di muovervi in acque agitate potrete contare sulle sue pagine per tenervi a galla

Henning Mankell: Assassino senza volto, I cani di Riga, La falsa pista ecc…, tutti editi da Marsilio

* Nota per wallanderdipendenti. La cattiva notizia è che Mankell è stufo del suo protagonista: Kurt Wallander lascerà la scena. La buona notizia è che passerà il testimone alla figlia Linda, cosa che ci permetterà di tanto in tanto di rincontrarlo.
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Iorek Byrnison
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Messaggio da Iorek Byrnison »

Non sapevo la faccenda dei libri sull'Africa (un po' come Conan Doyle, che cercava l'immortalita' con i saggi storici, e l'ha trovata con quello che considerava un divertissment).

Viva Viva Mankell!
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aicha
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Messaggio da aicha »

Confermo, confermo!

Mankell crea più dipendenza della Nutella :yes!:

"Il suo modo di imporre razionalità alle indagini accettando allo stesso tempo l’ineluttabile entropia del cosmo" (ottima definizione, Zazie!) annoia alcuni, ma a mio avviso è ciò che rende il suo personaggio diverso da molti altri detective, e i romanzi di Mankell non tipicamente di genere.

Leggete, leggetelo tutti :mrgreen:
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'Your freedom ends where my nose begins'
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silvietta75
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Messaggio da silvietta75 »

Bellissima recensione zazie! :yes!:
Ho appena finito La falsa pista, non avevo mai letto nulla di suo...l'ispettore Kurt Wallander mi ha conquistata!
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