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un libro da cui mi aspettavo forse troppo, belle le parti del gatto ma intramezzate da dialoghi a dir poco inutili (e molto lunghi) delle controparti "umane". anche se cerco di dirmi che è un tipo di letteratura risalente a un secolo fa e per di più giapponese... l'ho mollato alla centesima pagina ( su 500 ).
ora, se qualcuno di voi l'ha letto, che mi convinca a riprenderlo in mano e dargli un'altra occasione!
e dire che io, proprio affascinata dalla copertina me lo sono comprato... x lo meno con lo sconto dei punti accumulati con la tessera Feltrinelli...
lo devo ancora leggere, non appena lo farò aggiungerò il mio parere, ma mi avete davvero tolto la voglia di farlo!
"Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"
"L'essenziale è invisibile agli occhi." ripetè il Piccolo Principe, per ricordarselo...
Da "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry http://bcwish.cliff1976.net/trottola78/
ma no! trottola non lasciarti influenzare!!!!
anzi! ho messo questa recensione proprio per cercare pareri positivi, chiavi di lettura che forse non so trovare perchè non è il momento giusto di leggere questo libro o per mia incapacità.
aspetto fiduciosa che lo leggiate!
Un libro assolutamente delizioso: un gatto filosofo descrive la famiglia e gli amici del suo pittoresco e collerico padrone in un Giappone in bilico tra modernità e tradizioni.
Le pagine dove il gatto descrive gli umani sono molto belle: con superiorità felina il gatto mette alla berlina le nostre convinzioni, il nostro orgoglio e le contraddizioni in cui viviamo. In particolare, è molto bello il pezzo quando il gatto spiega come mai gli uomini hanno bisogno dei vestiti per potersi distinguere (come la natura aborrisce il vuoto, così gli esseri umani detestano l'uguaglianza).
L'autore alterna a queste riflessioni il resoconto delle giornate dei diversi personaggi del libro: il padrone del gatto è un nevrotico e pigro professore, il suo amico esteta è un buffone che passa il tempo a dileggiare tutto e tutti, il suo amico studente apparentemente colto e intelligente perde la possibilità del dottorato perchè inconcludente e privo di senso pratico, i vicini arricchiti sono l'esempio dell'arroganza data dai soldi, il vecchio zio è un fossile dei vecchio tempi etc.
Sicuramente all'inizio la lettura può sconcertare per la lentezza e perchè i dialoghi possono sembrare molto noiosi, ma poi mi sono affezionata a questi personaggi e alcune parti sono anche molto divertenti (come il racconto della guerra tra il professore e gli studenti della scuola vicina). E poi il gatto è meraviglioso nella sua saggezza e lungimiranza e credo che, se potesse scrivere, userebbe verso gli umani lo stesso tono ironico e divertito usato da Soseki.
Per Mimonni: non farti scoraggiare dalle prime pagine perchè poi si entra nel libro e ne vale veramente la pena.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)