di Niccolò Ammaniti
Un libro narrato in prima persona, attraverso gli occhi di un bambino, così da fornirci una visione del mondo e di noi "grandi" filtrata dal velo deformante dell'ingenuità. Deformante... e se fosse invece il disincanto che permea i nostri pensieri di adulti ad impedirci di discernere con chiarezza il bene dal male? Si tratta, dunque, di un romanzo che invita ad una riscoperta del Peter Pan ormai sepolto nel nostro intimo? No, perché il mondo, per un bambino, può esser ancora più difficile. Un Ammaniti in splendida forma, che aspetta solo di prenderci per mano e condurci tra le pagine di questo suo piccolo capolavoro. Detto questo, sono curiosa di conoscere le impressioni che altri possono trarne

Dalla quarta di copertina: 1987, l'estate più torrida del secolo. In uno sperduto paesino della campagna meridionale, mentre gli adulti se ne stanno chiusi all'ombra dei casolari, sei bambini esplorano la campagna bruciata dal sole. Tra di loro Michele, nove anni, che, nascosto tra le spighe, scoprirà un pauroso segreto, un segreto così grande e terribile da non potersi nemmeno raccontare. Si accorgerà che il male esiste, che è tragicamente rale e ha un volto peggiore del più brutto incubo che un bambino possa immaginare. Per affrontarlo dovrà fare ricorso a tutta la sua fantasia e innocenza, abbandonando per sempre il tempo dei giochi e della semplicità.
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Allegherò al libro una busta nella quale ciascuno dei patecipanti potrà aggiungere un segno della propria lettura: un foglio con le proprie impressioni, cartoline, segnalibri eccetera.
Sono incoraggiate le sottolineature con matite o matite colorate (mi raccomando di indicare il vostro nick )
