Torino vs. Milano
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Torino vs. Milano
Un interessante articolo del Riformista
(è un pdf, dovrebbe aprirsi all'interno di firefox o esploder)
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Ultima modifica di invisigot il gio mar 15, 2007 10:31 am, modificato 2 volte in totale.
- liberliber
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non mi si apre
scommetto che Milano non ne usciva tanto bene
EDIT: ora si apre... e non avevo torto

scommetto che Milano non ne usciva tanto bene

EDIT: ora si apre... e non avevo torto

Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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- Iorek Byrnison
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Mmm... mi sembra un po' di parte...
Le contrapposizioni non mi piaciono, e mi pare di leggere un po' di livore.
A Milano la situazione dei musei non e' cosi' drammatica (le mostre a Palazzo Reale - Monet, ad esempio - o Klimt alla Fondazione Mazzotta - sono state di livello assoluto).
Poi non conosco cosi' bene la situazione di Torino, per cui non so come sia, ma il luogo comune della citta' della Moda puzza un po' di fritto. Per il discorso sulle attenzioni di Roma, mi sembra che si sia tutti sulla stessa barca. Poi mi sbagliero' (sia chiaro che di difendere Milano non mi frega nulla).
Una domanda: ma che vacca e' il Museo della Frutta? Posso esporre il contenuto del mio frigo?
EDIT: Comunque, il fatto di vedere Torino cosi' viva non vedo perche' dovrebbe dare fastidio al resto del nord Italia. Io sono contento che a Torino ci siano cose che a Milano non ci sono.
Sempre che non si metta in piedi una lotta per i quattro soldi che passa lo Stato, atteggiamento senza futuro... impostare il tutto come una contrapposizione o una gara, invece di spingere il governo a mollare piu' soldi per tutti, e' abbastanza cieco come atteggiamento...
Le contrapposizioni non mi piaciono, e mi pare di leggere un po' di livore.
A Milano la situazione dei musei non e' cosi' drammatica (le mostre a Palazzo Reale - Monet, ad esempio - o Klimt alla Fondazione Mazzotta - sono state di livello assoluto).
Poi non conosco cosi' bene la situazione di Torino, per cui non so come sia, ma il luogo comune della citta' della Moda puzza un po' di fritto. Per il discorso sulle attenzioni di Roma, mi sembra che si sia tutti sulla stessa barca. Poi mi sbagliero' (sia chiaro che di difendere Milano non mi frega nulla).
Una domanda: ma che vacca e' il Museo della Frutta? Posso esporre il contenuto del mio frigo?
EDIT: Comunque, il fatto di vedere Torino cosi' viva non vedo perche' dovrebbe dare fastidio al resto del nord Italia. Io sono contento che a Torino ci siano cose che a Milano non ci sono.
Sempre che non si metta in piedi una lotta per i quattro soldi che passa lo Stato, atteggiamento senza futuro... impostare il tutto come una contrapposizione o una gara, invece di spingere il governo a mollare piu' soldi per tutti, e' abbastanza cieco come atteggiamento...
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)

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- ilmagodilussino
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il guardinano notturno del http://www.museodellafrutta.it di torino; ovviamnete non vi dico di che arma è dotato e che uso ne fa con gli intrusi...
cicio no xe per barca
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cent coo cent crapp
cent cuu dusent ciapp
raccolto da Piero Chiara
quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro
Beppe Viola
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- Iorek Byrnison
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ma pare che i politicanti di entrambi gli schieramenti (perche chiamarli politici mi pare un po troppo) nn la pensano cosi visto che hanno gia provato a trasferire SettembreMusica a Milano e Fiera del Libro a Roma piu di una volta.Comunque, il fatto di vedere Torino cosi' viva non vedo perche' dovrebbe dare fastidio al resto del nord Italia. Io sono contento che a Torino ci siano cose che a Milano non ci sono.
forse è questa la cosa che piu mi da fastidio. che da quando finalmente Torino si è scrolata il torpore che aveva adosso e ha messo in piedi e consolidato eventi importanti , si cerca di deviarli da qualche altra parte perche portano soldi.
ecco come per esempio mi pare assurdo che dopo che Roma nn c'è riuscita a traslocare il Festival di Venezia, ne ha fatto un altro con film internazionali e ci fa una specie di concorenza. vi immaginate Parigi che lo fa al Festival di Nizza??
scusate torno nel mio limbo
ps. evviva i musei!!! per chi ha voglia di venire a vedere ilmuseo di cavatappi a Barolo in un we di maggio (preferibilmente il we di 5 maggio che c'è anche l'addatamento teatrale della Morte della Pizia alla Cavalerizza) ci contatti, che si organizza

Pensieri sparsi
"Da un certo punto in avanti non c'e più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare."
Franz Kafka
- zazie
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Sono d'accordo, il problema è quando a Torino una cosa ha successo e immediatamanete qualcuno dice spostiamola.
Amo Torino anche perché sta cercando di ricostruirsi un'identità. Lo fa faticosamente ma ci prova e spesso con ottimi risultati. Non mi sembra che a Milano ci siano investimenti anche solo paragonabili. Non bastano due mostre all'anno a Palazzo Reale (e vogliamo parlare della scelta dei temi? Per carità cose anche belle, non discuto, ma le solite operazioni immagine con grandi nomi) per parlare di investimento culturale.
Sapph, tu che sei nel giro, che dici?
Il livore del giornalista è giustificato dalla spocchia e superficialità con cui spesso si guarda a Torino. Il piagnisteo al governo, quello si', lo capisco meno
Amo Torino anche perché sta cercando di ricostruirsi un'identità. Lo fa faticosamente ma ci prova e spesso con ottimi risultati. Non mi sembra che a Milano ci siano investimenti anche solo paragonabili. Non bastano due mostre all'anno a Palazzo Reale (e vogliamo parlare della scelta dei temi? Per carità cose anche belle, non discuto, ma le solite operazioni immagine con grandi nomi) per parlare di investimento culturale.
Sapph, tu che sei nel giro, che dici?
Il livore del giornalista è giustificato dalla spocchia e superficialità con cui spesso si guarda a Torino. Il piagnisteo al governo, quello si', lo capisco meno
- Sapphire78
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Dunque, premetto che l'articolo di Bonami non mi piace affatto, mi pare che si inserisca nella dinamica Sgarbi vs Alfieri (il nostro assessore alla cultura), perché i due quando litigano fanno scorrere l'inchiostro. Non c'è alcuna necessità di usare tanta acredine e livore contro Milano, sebbene chi scrive premetta "senza nulla avere contro la città"..alla faccia, pensa se la odiava come me
Milano attualmente è senza soprintendente, a causa del noto fattaccio del concorso bloccato; regge la carica, ad interim, la soprintendente torinese (e si badi che milano vuol dire lombardia e Brera); l'assessore alla cultura è un megalomane che-al contrario di quanti molti credono- non è un grande storico dell'arte un po' eccentrico; solo eccentrico. Questo per dire quanto sia difficile che una città dove non ci sono nè il soprintendente nè un assesore illuminato (e non pariamo del sindaco), è difficile che la cultura brilli un granché.
Torino effettivamente è pioniera, invece: la Fondazione Torino Musei è stata la prima in italia a formarsi (è un organismo di gestione privato che ha come principale "socio" il comune, poi regione e istituti bancari); ha tre diversi musei che si occupano di arte contemporanea (uno per le mostre più alla moda, uno per l'arte moderna, uno per il contemporaneo duro e puro), oltre che centinaia di piccole realtà locali, anche piemontesi. Una delegazione del gruppo dirigente FAI sarà a Torino nei prossimi giorni per studiarne la vitalità e le soluzioni organizzative, funzionali e vincenti: basti pensare alla Consulta, un organismo che raccoglie fondi e li distrubuisce ai singoli enti: non tizio che finanzia caio, ma la consulta che gestisce e divide equamente.
Non conosco abbastanza la situazione milanese per poter fare un raffronto ( e mi pare che anche bonami non sia così ferrato).
Francamente, invece di calcare sul solito detto "torino la fucina milano la vetrina", vorrei che l'attenzione fosse posta sui tagli che i comuni sono costretti ad affrontare con la nuova finanziaria. Il museo dove lavoro io ha appena riaperto; in tre mesi abbiamo raggiunto un milione di visitatori. Il nostro budget, però, è stato tagliato del settanta percento, quest'anno. Questo significa che non ci sono soldi per niente che non sia "di sopravvivenza".
Ora, cosa volete che me ne freghi se milano riceve più attenzioni di torino? Il problema è alla base di un sistema dove non si investe, dove i funzionari hanno in media 50 anni, dove il ministro argomenta su una materia non sua. In ogni caso, il finale per torino non cambia; ha un bel dire chiamparino, che si faranno le stesse cose con meno soldi: lo fa perché cos'altro può dire? cosa avrebbe dovuto tagliare? La sanità, le scuole...?
Io a prodi non direi, parafrasando sordi, di andare a torino perchè sono tutti lì; direi che -come in tutti i campi, in primis la ricerca- taglia taglia, l'albero poi muore, lasciando al suo posto solo sterili polemiche dei giornalisti.
ps. questa è l'intervista al chiampa. mi sembra corretto linkarla, perchè nelle parole di bonami mi sembra difficile distinguere dove finiscono le dichiarazione del sindaco e partono le sue

Milano attualmente è senza soprintendente, a causa del noto fattaccio del concorso bloccato; regge la carica, ad interim, la soprintendente torinese (e si badi che milano vuol dire lombardia e Brera); l'assessore alla cultura è un megalomane che-al contrario di quanti molti credono- non è un grande storico dell'arte un po' eccentrico; solo eccentrico. Questo per dire quanto sia difficile che una città dove non ci sono nè il soprintendente nè un assesore illuminato (e non pariamo del sindaco), è difficile che la cultura brilli un granché.
Torino effettivamente è pioniera, invece: la Fondazione Torino Musei è stata la prima in italia a formarsi (è un organismo di gestione privato che ha come principale "socio" il comune, poi regione e istituti bancari); ha tre diversi musei che si occupano di arte contemporanea (uno per le mostre più alla moda, uno per l'arte moderna, uno per il contemporaneo duro e puro), oltre che centinaia di piccole realtà locali, anche piemontesi. Una delegazione del gruppo dirigente FAI sarà a Torino nei prossimi giorni per studiarne la vitalità e le soluzioni organizzative, funzionali e vincenti: basti pensare alla Consulta, un organismo che raccoglie fondi e li distrubuisce ai singoli enti: non tizio che finanzia caio, ma la consulta che gestisce e divide equamente.
Non conosco abbastanza la situazione milanese per poter fare un raffronto ( e mi pare che anche bonami non sia così ferrato).
Francamente, invece di calcare sul solito detto "torino la fucina milano la vetrina", vorrei che l'attenzione fosse posta sui tagli che i comuni sono costretti ad affrontare con la nuova finanziaria. Il museo dove lavoro io ha appena riaperto; in tre mesi abbiamo raggiunto un milione di visitatori. Il nostro budget, però, è stato tagliato del settanta percento, quest'anno. Questo significa che non ci sono soldi per niente che non sia "di sopravvivenza".
Ora, cosa volete che me ne freghi se milano riceve più attenzioni di torino? Il problema è alla base di un sistema dove non si investe, dove i funzionari hanno in media 50 anni, dove il ministro argomenta su una materia non sua. In ogni caso, il finale per torino non cambia; ha un bel dire chiamparino, che si faranno le stesse cose con meno soldi: lo fa perché cos'altro può dire? cosa avrebbe dovuto tagliare? La sanità, le scuole...?
Io a prodi non direi, parafrasando sordi, di andare a torino perchè sono tutti lì; direi che -come in tutti i campi, in primis la ricerca- taglia taglia, l'albero poi muore, lasciando al suo posto solo sterili polemiche dei giornalisti.
ps. questa è l'intervista al chiampa. mi sembra corretto linkarla, perchè nelle parole di bonami mi sembra difficile distinguere dove finiscono le dichiarazione del sindaco e partono le sue




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grazie, davvero illuminante!
sono anni che - da inesperta - ho la sensazione che a Milano le cose, anche belle, vengano organizzate un po' in base all'iniziativa di singole realtà.
Niente a che fare coi fasti delle vecchie grandiose mostre a Palazzo Reale di 15 anni fa. Ultimamente ho notato tantissime cose organizzate nell'ambito della fotografia (e non parlo solo della mostra di Cartier-Bresson ma di molte altre piccole cose oltre alle favoloso mostre 'per strada') e del design (quella sugli anni '50 era davvero bella, e anche quelle sul costume oltre a quelle che organizza la Triennale che non è affatto così morta - non solo perché ho lavorato io nella sua biblioteca
).
Mi parlano molto bene delle mostre a Brescia (che in realtà sembra stia consolidando una fama di mostre belle e ben organizzate, Turner mi dicono meritasse davvero), e pare che la mostra a Palazzo Reale su Tamara de Lempicka fosse un gioellino.
ma sembrano - ripeto, viste dal di fuori - tutte cose spot (Brescia a parte), con uno che si sveglia e la organizza e poi morta lì. E uno deve pure andare in caccia
Di sicuro questo è spiegato da quello che dice Sapphire sulla mancanza di una testa pensante che faccia da punto di riferimento.
Vero è inoltre che dal punto di vista artistico, contrariamente al discorso vetrina, Milano non si è mai saputa vendere molto (penso a quando sono andata alla Pinacoteca Ambrosiana ed eravamo in 4 gatti ad ammirarci Leonardo e Raffaello, o a piccoli capolavori semi-sconosciuti come ben sa chi si è cuccato i miei tour artistici
).
Detto questo, si può essere illuminati anche sul fattaccio del concorso?


sono anni che - da inesperta - ho la sensazione che a Milano le cose, anche belle, vengano organizzate un po' in base all'iniziativa di singole realtà.
Niente a che fare coi fasti delle vecchie grandiose mostre a Palazzo Reale di 15 anni fa. Ultimamente ho notato tantissime cose organizzate nell'ambito della fotografia (e non parlo solo della mostra di Cartier-Bresson ma di molte altre piccole cose oltre alle favoloso mostre 'per strada') e del design (quella sugli anni '50 era davvero bella, e anche quelle sul costume oltre a quelle che organizza la Triennale che non è affatto così morta - non solo perché ho lavorato io nella sua biblioteca

Mi parlano molto bene delle mostre a Brescia (che in realtà sembra stia consolidando una fama di mostre belle e ben organizzate, Turner mi dicono meritasse davvero), e pare che la mostra a Palazzo Reale su Tamara de Lempicka fosse un gioellino.
ma sembrano - ripeto, viste dal di fuori - tutte cose spot (Brescia a parte), con uno che si sveglia e la organizza e poi morta lì. E uno deve pure andare in caccia

Di sicuro questo è spiegato da quello che dice Sapphire sulla mancanza di una testa pensante che faccia da punto di riferimento.
Vero è inoltre che dal punto di vista artistico, contrariamente al discorso vetrina, Milano non si è mai saputa vendere molto (penso a quando sono andata alla Pinacoteca Ambrosiana ed eravamo in 4 gatti ad ammirarci Leonardo e Raffaello, o a piccoli capolavori semi-sconosciuti come ben sa chi si è cuccato i miei tour artistici


Detto questo, si può essere illuminati anche sul fattaccio del concorso?


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Io voglio una rubrica settimanale 'Sapphire racconta'. 

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confermo: era molto bellala mostra a Palazzo Reale su Tamara de Lempicka fosse un gioellino.

Non conosco bene Milano x fare un confronto, ma a Torino negli ultimi anni c'è stato un vero boom di iniziative: dalle mostre (io ho trovo molto belle quelle che sono state organizzate negli ultimi anni a Palazzo Bricherasio), ai musei (che bello Palazzo Madama finalmente aperto e la nuova sistemazione del museo Egizio!), a iniziative varie legate ai libri (dal Circolo dei lettori al bellissimo bookstock dell'anno scorso).
Tantissime poi le iniziative teatrali: al di là degli spettacoli negli storici teatri, ci sono delle iniziative molto belle a prezzi decisamente popolari (es. lo spettacolo "Don Chisciotte e gli invincibili" al Piccolo Regio a € 7,50 oppure gli spettacoli alla cavallerizza che con l'abbonamento non nominativo ti permette di vedre spettacoli come "La cosmetica del nemico" a € 5,00!). E poi a Settembre Musica, gli spettacoli ai giardini reali, l'incontro sempre ai giardini reali con J. O'Connor, P. Mc Grath etc
Finalmente una città viva e piena di iniziative.

- Xenia
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dal di fuori ho l'impressione che Torino sia una città molto vivace culturalmemte, che forse ha saputo tirarsi fuori anche grazie alle Olimpiadi, ma più che altro come fenomeno scatenante - di cose belle ce n'erano anche prima 
Onestamente l'antagonismo fra città - presuno o vero che sia - mi ha sempre lasciato indifferente, e trovo onestemente più intelligente unire le forze (e i pochi soldi) piuttosto che il contratipo - vedi Torino e Roma insieme caopitali del libro quest'anno.

Onestamente l'antagonismo fra città - presuno o vero che sia - mi ha sempre lasciato indifferente, e trovo onestemente più intelligente unire le forze (e i pochi soldi) piuttosto che il contratipo - vedi Torino e Roma insieme caopitali del libro quest'anno.
e infatti anche in questo caso c'è dietro un singolo (Marco Goldin), che prima curava le mostre alla Casa dei Carraresi a Treviso e che poi credo sia stato chiamato a Brescia con la promessa di spazi e opportunità maggiori.Mi parlano molto bene delle mostre a Brescia
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
Membro del Vero Toro Club
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Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. (Jules Renard)
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- 2teepot
- Olandese Volante
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Mi sono veramente rotto il cazzo di leggere certe banalità da benpensanti salottieri , come che se una città culturalmente attiva e interessante derivasse dalla varietà di belle mostre , + contributi statali e richiamo di pubblico .
Per me sia Milano che Torino fanno cagare riguardo alle opportunità culturali , soprattutto perché in queste due città ormai non si crea più cultura da tempo , e anche perché non vi sono spazi culturali adatti , se non quelli collegati al puro business .
Quando si ragiona sul patrimonio culturale italiano e si dice che è immenso , e lo si valuta in milioni di trilioni di euri , si fa solo un discorso di volgare impotenza .
Se non vi si fa cultura qualsiasi luogo espone solo arte morta e quindi inutile .
Salvatore Accardo l’altra sera da Fazio parlava di quanto fosse praticamente nulla l’educazione musicale degli italiani . Tralascio il discorso sulla musica cosiddetta classica , che è troppo facile affermare che in Italia siamo da schifo totale , anzi peggio ; ma quello che personalmente mi sgomenta è tutto l’interesse poi per la musica in generale , e che si vende , non importa se di alto o basso livello .
Si ascolta una musica , si dice “che bella!” , s’acquista il CD e la suoneria : questa è l’attività musicale dell’italiano Medio .
Questo discorso non cambia di una virgola se lo si trasla alle attività museali italiane : si va alla mostra di Picasso , si paga il biglietto per dire “ che bello ! “ e , sottovoce , “ …anche se ero capace di farlo anch’io …”, si torna a casa stanchi per la tra-fila ma convinti di essere degli amanti del periodo Blu (o era Rosso ?
poi il catalogo costava troppo …
).
Se la richiesta di cultura è elevata , la sua mercificazione è in aumento logaritmico .
Non c’è dubbio che la cultura si sviluppa dove c’è un adeguato humus culturale. A Milano e Torino c’è il deserto culturale .
Per me sia Milano che Torino fanno cagare riguardo alle opportunità culturali , soprattutto perché in queste due città ormai non si crea più cultura da tempo , e anche perché non vi sono spazi culturali adatti , se non quelli collegati al puro business .
Quando si ragiona sul patrimonio culturale italiano e si dice che è immenso , e lo si valuta in milioni di trilioni di euri , si fa solo un discorso di volgare impotenza .
Se non vi si fa cultura qualsiasi luogo espone solo arte morta e quindi inutile .
Salvatore Accardo l’altra sera da Fazio parlava di quanto fosse praticamente nulla l’educazione musicale degli italiani . Tralascio il discorso sulla musica cosiddetta classica , che è troppo facile affermare che in Italia siamo da schifo totale , anzi peggio ; ma quello che personalmente mi sgomenta è tutto l’interesse poi per la musica in generale , e che si vende , non importa se di alto o basso livello .
Si ascolta una musica , si dice “che bella!” , s’acquista il CD e la suoneria : questa è l’attività musicale dell’italiano Medio .
Questo discorso non cambia di una virgola se lo si trasla alle attività museali italiane : si va alla mostra di Picasso , si paga il biglietto per dire “ che bello ! “ e , sottovoce , “ …anche se ero capace di farlo anch’io …”, si torna a casa stanchi per la tra-fila ma convinti di essere degli amanti del periodo Blu (o era Rosso ?


Se la richiesta di cultura è elevata , la sua mercificazione è in aumento logaritmico .
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Perdonami 2teepot ma tu cosa sai della situazione della giovane arte a Torino e Milano? Milano non conosco abbastanza la situazione, ma Torino per quel che ne so, sembra tutt'altro che un deserto, e tutt'altro che un luogo che limita il suo risveglio all'arte istituzionale e dei grandi nomi.
E nemmeno agli spazi ortodossi.
Anzi probabilmente quello che succede a livello di grossi eventi é l'affiorare di qualcosa che é successo negli anni a livelli meno noti e meno vistosi, mi correggano i torinesi se é solo un'impressione da fuori.
E nemmeno agli spazi ortodossi.
Anzi probabilmente quello che succede a livello di grossi eventi é l'affiorare di qualcosa che é successo negli anni a livelli meno noti e meno vistosi, mi correggano i torinesi se é solo un'impressione da fuori.
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esageruma nenA Milano e Torino c’è il deserto culturale
forse io e te frequentiamo due torino diverse. ma può darsi che mi sbagli io, in fondo la conosco così poco.
Tanto per farti un esempio
http://www.parassito.it/
- Sapphire78
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Scusa 2teepot ma concordo con test: per attaccare così bisogna essere ben informati
Per quanto riguarda il concorso bloccato vi consiglio di leggere qui:
e qui
e, in generale, di tenere d'occhio http://www.patrimoniosos.it/

Per quanto riguarda il concorso bloccato vi consiglio di leggere qui:
e qui
e, in generale, di tenere d'occhio http://www.patrimoniosos.it/




Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)
“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
Il discorso mi tocca particolarmente ^^'
Il nocciolo della questione credo vada cercato nel fatto che Torino non sa vendersi.
Il capoluogo piemontese è ricco di eventi ed attività, ma quando si tratta di portare avanti una campagna pubblicitaria di un certo spessore ecco che ci si perde, che non si capisce bene dove endare a parare, che non si riesce a fare di un evento un Evento.
Milano riesce a far sembrare imperdibile anche il primo respiro mattiniero della Moratti. Sono dei geni
Quando Torino imparerà che oltre alla sostanza è fondamentale anche l'immagine allora, e solo allora, avverà la vera svolta.
Una piccola nota su politicanti e guerra (virtuale) tra città... sentire che il governo sostiene Milano per la corsa a sede dell'EXPO 2015 "perché è giusto così: l'esposizione deve tornare nella città italiana che per ultima le ha ospitate" mi fa un po' girare le magiche sferette... chi si trova a parlare ad una platea dovrebbe quanto meno avere il buon gusto di informarsi: neanche a dirlo, l'ultima Expo italiana risale al 1911 ed è stata - indovinate? - a Torino.
Il vorticare aumenta nel leggere che solo con Milano avremo una qualche possibilità. Ma come, ci sono città di serie A e città di serie B? Ed il dossier cui a Torino stiamo lavoranto dal 2002 proprio per l'Expo? 2002, non l'altroieri...
E poi hanno anche il coraggio di lamentarsi, i politicanti, perché si aspettavano maggior entusiasmo in quel di Milano? Come al solito le possibilità non vengono date a chi più le desidera
Da queste parti eravamo già cento pagine di progetto ed il riconocimento - ufficioso - da parte dell'organizzatore internazionale, visto che sul sito - ufficiale - era indicata Torino.
Possiamo chiedere l'annessione alla Svizzera?
E l'asilo politico? 
Il nocciolo della questione credo vada cercato nel fatto che Torino non sa vendersi.
Il capoluogo piemontese è ricco di eventi ed attività, ma quando si tratta di portare avanti una campagna pubblicitaria di un certo spessore ecco che ci si perde, che non si capisce bene dove endare a parare, che non si riesce a fare di un evento un Evento.
Milano riesce a far sembrare imperdibile anche il primo respiro mattiniero della Moratti. Sono dei geni

Quando Torino imparerà che oltre alla sostanza è fondamentale anche l'immagine allora, e solo allora, avverà la vera svolta.
Una piccola nota su politicanti e guerra (virtuale) tra città... sentire che il governo sostiene Milano per la corsa a sede dell'EXPO 2015 "perché è giusto così: l'esposizione deve tornare nella città italiana che per ultima le ha ospitate" mi fa un po' girare le magiche sferette... chi si trova a parlare ad una platea dovrebbe quanto meno avere il buon gusto di informarsi: neanche a dirlo, l'ultima Expo italiana risale al 1911 ed è stata - indovinate? - a Torino.
Il vorticare aumenta nel leggere che solo con Milano avremo una qualche possibilità. Ma come, ci sono città di serie A e città di serie B? Ed il dossier cui a Torino stiamo lavoranto dal 2002 proprio per l'Expo? 2002, non l'altroieri...
E poi hanno anche il coraggio di lamentarsi, i politicanti, perché si aspettavano maggior entusiasmo in quel di Milano? Come al solito le possibilità non vengono date a chi più le desidera

Possiamo chiedere l'annessione alla Svizzera?


- ciucchino
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concordoesageruma nen

Vi segnalo anche io un esempio: a Settimo Torinese (oK, lo ammetto



Suoneria
Alla Cavallerizza Reale (e qui è Torino centro

Venticinque anni di campagne sociali in seicento manifesti
- tostoini
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E comunque al di là di tutto io mi stupisco di una cosa fondamentalmente: che escano ancora articoli del genere sui giornali, la gara a chi ce l'ha più lungo non dovrebbe finire con le scuole medie? Siamo ancora a questi campanilismi spiccioli tra città e città?
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- ciucchino
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pare di sì e questo francamente mi sembra infantile. Invece di essere contenti che in altre città ci siano cose interessanti e belle da vedere, ci si vuole trincerare dietro alle proprie mura rinunciando magari a collaborazioni e integrazioni interessanti.Siamo ancora a questi campanilismi spiccioli tra città e città?