Aforismi, citazioni da libri e anche pensieri propri!

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

PER RIASSUMERE: citazioni, poche ma buone. Limite d’affollamento: una ogni milleduecento parole. La migliore in assoluto? Una frase di R.W.Emerson (saggista e poeta americano, nulla a che fare col calciatore brasiliano): “I hate quotations. Tell me what you know”. Odio le citazioni. Dimmi quello che sai.

Invito a cena con garzantina Beppe Severgnini da Io donna
E' piacevole incontrare gli occhi di una persona a cui si è appena fatto un dono.
Jean de la Bruyere

Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flaubert
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orsomarso2
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Messaggio da orsomarso2 »

ora che sono riuscito a ripristinare il collegamento a Internet, posso scrivere anche da casa.
Quindi posso dedicarmi finalmente alle citazioni dei libri che leggo. Quindi eccomi con uno spezzone del libro di Umberto Eco - Il Secondo Diario Minimo:

"I mass media prima ci hanno convinto che l'immaginario fosse reale, e ora ci stanno convincendo che il reale sia immaginario, e tanta più realtà gli schermi telelvisivi ci mostrano, tanto più cinematografico diventa il mondo di tutti i giorni. Sino a che, come volevano alcuni filosofi, penseremo di essere soli al mondo, e che tutto il resto sia il film che Dio o un genio maligno ci proietta davanti agli occhi."
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orsomarso2
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Messaggio da orsomarso2 »

citazione sempre presa da: UMBERTO ECO - Il Secondo Diario Minimo.

"Peratanto chi ostenta il telefonino come simbolo di potere sta invece dichiarando a tutti la sua disperata condizione di subalternità, costretto come è a scattare sull'attenti, anche mentre è impegnato in un amplesso, ogni qual volta l'amministratore delegato chiama, condannato a inseguire i creditori notte e giorno per poter sopravvivere, perseguitato dalla banca, persino durante la prima comunione della figlia, per quell' assegno vuoto. Ma i lfatto che usi con ostentazione il telefonino è la prova che queste cose non le sa, ed è la ratifica della sua inappellabile emarginazione sociale."

UMBERTO ECO.
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lupurk
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Messaggio da lupurk »

da "La tredicesima notte" di Alan Gordon:

"Ma parte del paradosso della mia professione è che quando mi metto il cerone e il costume, e in tal guisa mi trasformo in una maschera ambulante, ottengo la licenza di fare liberamente ciò che altri non possono: dire la verità."
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orsomarso2
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Messaggio da orsomarso2 »

continuo con un Umberto Eco e il Secondo Diario minimo.

FILOSOFI IN LIBERTA'

i presocratici

Nel dì che gli Argivi
vivevan beati
correndo giulivi
per boschi e per prati,
alcuni messeri con tono profondo
si chiesero seri:
"di che è fatto il mondo?"

Un tal di MIleto
chiamato Talete
con tono faceto:
"Se non lo sapete
vi mostrerò tosto
-si mise a affermare-
che il mondo è composto
con l'acqua del mare!"

Al che Anassimandro
mandavagli a dire:
"Ma con lo scafandro
si vada a vestire.
Perbacco, al postutto
mi par più compito
a base del tutto
pensar l'Infinito!"

Al che Anassimene
per farla più varia
con subdole mene
pensò pure all'aria.
Ma Empedocle allora,
passando, per gioco,
gridò: "Alla buon' ora!"
e aggiunse anche il fuoco.

In quel pasticcio
Pitagora stava
e acuendo il bisticcio
i numeri dava:
poichè trasmigrare
con l'alma soleva
infine girare
lew sfere faceva.

[............]

Insomma, col vento,
con gli atomi e il fuoco,
gridavan per cento,
costoro, a dir poco.
E i Greci seccati
da tutti quei vezzi,
infine adirati
li fecero a pezzi.
E ciò è conferamto
da prove evidenti:
ne abbiamo trovato
soltanto frammenti......
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orsomarso2
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Messaggio da orsomarso2 »

"credo sia la prima volta che vi vedo" esordì "ma per me avere di fronte un amico di vecchia data o unonuovo non fa molta differenza. Ho infatti sempre pensato che siamo tutti uguali, che siamo tutti esseri umani. Certo, possono esserci differenze di cultura, stile di vita, fede religiosa o colore della pelle, ma siamo comunque esseri umani, con un corpo e una mente umani. Abbiamo la stessa struttura fisica e la stessa struttura mentale ed emozionale. Ogniqualvolta vedo una persona, penso sempre che è un essere umano come me. Trovo assai più facile comuinicare con gli altri quando tengo presente questo fatto. Se sottolineamo le caratteristiche specifiche, come il mio essere tibetano o buddhista, spiccano le differenze. ma sono differenze secondarie. Se le accantoniamo, credo che possiamo facilmente comunicare, scambiarci idee e condividere esperienze".

DALAI LAMA - L'arte della felicità.
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Tutti gli uomini si distinguono in schiavi e liberi perché chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo.

Friedrich Nietzsche
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GrilloParlante
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Messaggio da GrilloParlante »

I giochi di prestigio - o il barare alle carte - sono una metafora della realtà quotidiana, dei rapporti fra le persone. C'è qualcuno che dice delle cose e contemporaneamente agisce. Quello che succede davvero è nascosto fra le pieghe delle parole e soprattutto dei gesti. Ed è diverso da quello che appare. Solo che l'attore ne è consapevole e controlla il processo. La sostanza delle cose, la loro verità è quasi sempre diversa da quello che viene comunemente percepito. Le cose accadono realmente in posti e in momenti diversi da quelli che crediamo, guardiamo o percepiamo. Le intenzioni vere sono diverse da quelle dichiarate. Per esempio: prova ad indagare sulle vere spinte che inducono le persone a fare le cosiddette buone azioni. Quello che scoprirai non ti piacerà. La verità è difficile da sopportare, ed è per pochi.

Gianrico Carofiglio - Il passato è una terra straniera
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GrilloParlante
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Messaggio da GrilloParlante »

"L'aeroporto è un luogo piacevole. Incrocio il fluido ottimismo di chi sta partendo per chissà dove e la stanchezza di quelli che tornano. Basta che il bagaglio arrivi sul nastro senza troppe lentezze. Vuoi mettere un aeroporto lindo ed efficiente con l'umidità sudaticcia dei passeggeri in transito in una stazione ferroviaria? Qui non dormono barboni, tutto sembra parlare di vacanza, al massimo di una trasferta di lavoro in città che sarà bello visitare. L'essenziale è partire. Senza avere troppo insoddisfazioni dentro."

Paola Calvetti- "Nè con te nè senza di te"
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Un vero viaggio di scoperta non è cercare terre nuove, ma avere occhi nuovi.

Proust
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-gioRgio-
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Messaggio da -gioRgio- »

In amore e' meglio rimpiangere cio' che si e' fatto piuttosto che rimpiangere cio' che non si e' fatto.

(Da "Nei boschi eterni" - Fred Vargas)
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"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Agli scrittori sono più utili i nemici degli amici, perché gli amici si fanno regalare una copia del loro libro per dirne bene, mentre i nemici, per dirne male, la comprano.

Pitigrilli da Le Cicale 2006 Gino & Michele Matteo Molinari

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GrilloParlante
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Messaggio da GrilloParlante »

"Non morire".
"Perché no?"
"Perché ti amo e penso che non potrei vivere senza di te."
Mi sento il suo respiro caldo sul collo. Ci penso un attimo e gli dico di non sparar minchiate. Perché lo sono, minchiate. Non c'é verso. O ti raccontano delle gran balle oppure se le raccontano da soli oppure sono talmente coglioni che non sanno cosa cazzo dicono, ma gli sembra di dovertelo dire e così lo dicono. Manco se dicendolo diventasse vero. "Ti amo" in fondo è una minchiata, se ci pensi. Alla fine, con Luke, gli ho gridato: "Dicevi che mi amavi...dicevi che mi amavi!". E lo sai che cosa mi ha risposto, quello stronzo? Che all'epoca mi amava. All'epoca. Che cosa cazzo me ne faccio? Non vuol dire un cazzo. Vuol dire che quando uno ti dice che ti ama può anche darsi che un minuto dopo non ti ami già più. Quindi non vuol dire un cazzo. Così, se Red mi dice che mi ama, sono cazzi suoi, non miei. E quando mi dice che non potrebbe vivere senza di me... Cosa gli dovrei rispondere... "Sparati, allora. Se muoio, sparati. Oppure fai a meno di dirlo, okay?" Perché altrimenti sono solo minchiate.


Martyn Bedford - La ragazza Houdini
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lottina982
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Messaggio da lottina982 »

"Coraggio, il meglio è passato" E. Flaiano
Uno scrittore è essenzialmente un uomo che non si rassegna alla solitudine.
(François Mauriac)
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Messaggio da orsomarso2 »

"Ogniqualvota incontro una persona, mi avvcino a lei tyenendo presenti le cose fondamentali che abbiamo in comune. Ogni essere umano ha un corpo, una mente, delle emozioni. Tutti nasciamo allo stesso modo, e tutti moriamo. Tutti cerchiamo la felicità e rifuggiamo dalla sofferenza. Se, anzichè considerare le differenze secondarie, come il fatto di essere tibetano o di avere un certo colore della pelle o di appartenere a un'altra religione e a un'altra cultura, parto dall'ottica delle caratteristiche comuni, sento di incontrare una persona uguale ame. Ritengo che rapportarsi agli altri in questo modo rend assai più facile lo scambio e la comunicazione" Così dicendo si alzò, sorrise, mi strinse la mano e si ritirò nelle sue stanze.

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Messaggio da orsomarso2 »

"In ogni caso credo che il modo do percepire l'intera vita incida sul nostro attegiamento verso il dolore. Se per esempio la nostra visione generale è che la sofferenza sia negativa e vada evitata ad ogni costo, che sia insomma un indice di fallimento, aggiungeemo una netta componente psicologica d'ansia e intolleranza alla nostra reazione quando ci imbatteremo in circostanze difficili: avremo la sensazione di essere sopraffatti. Se invece la nostra visione generale è che il dolore vada accettato in quanto parte naturale dell'esistenza, saremo senza dubbio più tolleranti verso le avversità. Senza un certo grado di tolleranza alla sofferenza, saremo sempre infelici: sarà come vivere una notte d'incubi, una notte eterna che non finisce mai"

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Messaggio da orsomarso2 »

Se pensiamo che il dolore sia innaturale, che sia ingiusto provarlo, è facile finire per inputarne la responsabilità agli altri. Se sono infelice, evidentemente sono la "vittima" di qualcuno o qualcosa: è un' idea, questa, fin troppo di ffusa in Occidente. I colpevoli possono essere il governo, il sistema educativo, dei genitori autoritari, una "famiglia disfunzionale", il sesso opposto o il partner che ci trascura. E' anche possibile che diamo la colpa a noi stessi: c'è qualcosa che non va in me, ho una qualche mlattia, magari i miei geni non sono a posto. Ma la mania di attribuire colpe e la tendenza ad avere sempre attegiamento vittimistico rischia di perpetuare la sofferenza, perchè produce rabbia, frustrazione e risentimento continui.

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P.S.: Scusate se faccio delle citazioni così lunghe, ma ci sono spezzoni che è molto difficile accorciare. :?
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Le nazioni sono invasate dall’insana ambizione di perpetuare il ricordo di se stesse con l’ammasso di pietre scolpite che lasciano. Non sarebbe meglio se le stesse preoccupazioni le rivolgessero al raffinare e migliorare i costumi? Un po’ di buon senso sarebbe più degno d’essere ricordato che non un monumento alto quanto la luna. Preferisco vedere le pietre al loro posto.

Walden ovvero Vita nei boschi Henry D. Thoreau
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"L'infelicità, capii allora, colpisce ciascuno di noi perchè ci riteniamo al centro del mondo, perchè siamo sfortunatamente convinti di essere i soli a soffrire in maniera intollerabile. L'infelicità è sempre il sentirsi imprigionati nella propria pelle, nel proprio cervello."

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Messaggio da GrilloParlante »

Così mi viene da pensare che sia importante avere qualcosa che funziona, nel lavoro o nella vita privata, altrimenti non è vita, ma sopravvivenza. Probabilmente, se vivessi in Bosnia, non avere la ragazza non mi sembrerebbe la cosa più grave del mondo, ma qui, a Crouch End, sì. Hai bisogno di zavorrarti più che puoi per non andare alla deriva; hai bisogno di gente attorno a te, hai bisogno di vedere camminare le cose, altrimenti la vita è come girare un film e finire i soldi, così non ci sono più scenari, né riprese in esterni, né comparse, ma solo un tizio che fissa la cinepresa senza niente da fare e nessuno a cui parlare, e chi ci crederebbe mai ad un personaggio così? Qui mi serve più roba, più frastuono, più particolari, perché ora come ora corro il rischio di precipitare nel vuoto.


Le cose, una volta accadute, riesco sempre a vederle per quello che sono – il passato lo padroneggio niente male. È il presente che non capisco.


Nick Hornby - Alta fedeltà
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