Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.
Aggiornamento: anche a Singapore c'è stata un'iniziativa del genere ma è stata lanciata solo tra i cittadini birmani che lavorano a Singapore.
Io però ero a spasso con la mia, ehm , canottiera rossa..
Spero solo che queste iniziative, così come l'appello o i sit-in in diverse parti del mondo, portino al risultato sperato.
FY
devo dire, non senza disappunto, che le magliette rosse viste in giro sono talmente poche da indurmi a pensare che chi solitamente si veste di rosso per conto suo oggi abbia pensato bene di cambiare stile...
credo anch'io: oggi nella mia università la sola maglietta rossa era la mia!
Mi fa molto piacere che Amnesty International abbia scoperto che i diritti umani in Birmania sono in pericolo...
Girando in rete mi sono imbattuta in questo articolo:
Il nastrino rosso dei calciatori per la Birmania: come funziona l'info-solidarietà internazionale?
I giocatori di calcio di Serie A sono scesi in campo con dei curiosi nastrini al braccio, che bizzarramente facevano tanto guardie rosse maoiste, in solidarietà con i monaci birmani.
La solidarietà con i monaci e il popolo birmano oppresso da una dittatura atroce, è cosa positiva e pienamente condivisibile. Ma, siccome il cervello ci ragiona ancora, ci facciamo qualche domanda. Antipatica.
1) Dov'erano i calciatori italiani negli ultimi vent'anni, mentre Aung San Suu Kyi languiva in galera? E dov'erano (soprattutto) gli editorialisti della stampa mainstream? E dove saranno domani, visto che già sui giornali di oggi, lo spazio per i fatti indocinesi è in caduta verticale?
2) Quel nastrino rosso, è un bell'esercizio catartico, autoassolutorio, forse perfino didascalico, e fa fare bella figura a costo zero. Perché non una raccolta di fondi per le famiglie delle vittime? E sarebbero disposti i calciatori (e gli editorialisti) a mettere il nastrino (e magari metter mano al portafogli) per qualche massacro qui dietro l'angolo, come per esempio i morti sul lavoro? Mannò, scusa, quello sarebbe far politica!
3) Chi stabilisce per quali dittatori mobilitarsi e per quali lasciar correre? Per esempio, perché nel 2003 gli editorialisti nostrani fecero passare sotto completo silenzio (e nessun calciatore si travestì da guardia rossa) le manifestazioni popolari in Bolivia in difesa dell'acqua come bene comune, per reprimere le quali il presidente neoliberale Gonzalo Sánchez de Lozada, fece massacrare in strada più di 70 persone?
4) E' evidente che l'informazione a comando e con ritenuta d'acconto, di marca Freedom House e Reporter Senza Frontiere (quelli che appoggiano la tortura), risponde a un disegno politico-economico preciso. Come mai, in questi anni hanno scritto migliaia di articoli per denunciare il presunto dittatore (sic!) Hugo Chávez e ZERO articoli per denunciare il vero dittatore birmano Than Shwe?
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Watch Out, There's a Toblerona About.
A revolution is the solution.
non so, a me questo articolo sembra un po' il solito discorso 'tanto si poteva fare di più' che mi ha un po' stufato, dato che secondo me anche poco è meglio di niente; oltretutto, visto che sembra che l'informazione non sia arrivata a nessuno, se l'iniziativa dei calciatori ha dato più visibilità mi sembra già utile
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
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NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.