corrispondere con un condannato a morte

[annanda]

Il ring di Ero10 mi ha fatto frugare in rete fino a trovare questo sito, in cui si propone a tutti di diventare amici di penna di un condannato a morte.
Le persone che scrivono lettere verso le carceri in tutto il mondo vanno dai dodicenni ai novantenni, di ogni nazionalità, credo e condizione.
Sono davvero tentata di farmi avanti, ma anche terrorizzata dalla mia incostanza, che in un caso come questo potrebbe essere crudele.
Ma, mi dico, ho il diritto di farmi scudo della mia pigrizia?
Per tacere degli altri scrupoli: la lingua, prima di tutto, poi la paura di incappare in qualcosa di troppo grosso per poterlo sopportare...
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: so che qualcuno già lo fa, o lo faceva; altri magari ci hanno pensato.
Condividereste pensieri ed esperienze?

[lupurk]

mi trovo nella tua stessa situazione: da una parte vorrei davvero farlo, ma dall'altra ho un po' paura di quello che potrebbe essere, un po' perchè non sono certo la persona più costante del mondo, un po' perchè mi chiedo di cosa potrei mai parlargli, specialmente in un'altra lingua...però la tentazione è davvero forte.

qualcuno ha o ha avutoesperienze del genere?

[Banshee]

una risposta telegrafica:
- ho trovato anch'io un amico di penna tramite la Comunità di Sant'Egidio
- è vero, è importante essere costanti, non farsi prendere dalla pigrizia e continuare a scrivere anche quando le risposte non arrivano;
- è un'esperienza intensa, le difficoltà di scrivere in inglese si superano presto; io scrivevo dei miei hobby, delle vacanze, di quello che mi capitava sul lavoro, dei libri; non ho fatto domande, è stato lui a scrivermi della sua vita in carcere, della sua famiglia, della sua vita prima del carcere; a volte erano sfoghi, ma soprattutto erano pagine piene di speranza e gioia di vivere.

credo che sia giusto parlarne e descrivere questa mia esperienza, anche se farlo oggi mi addolora molto: lui è stato ucciso ieri, in texas.
http://www.cnn.com/2007/LAW/06/26/execution.joke.ap/

non credo sia possibile "prepararsi" a questi momenti, però bisogna cercare di capire se siamo disposti a sopportarli.

[Rastaman]

Io trovo interessante questa cosa.......

[girosauro]

non so come dirlo in modo politically correct, ma non credo ce ne sia uno: mi tormenterebbe scrivere ad una persona che ha ucciso. Non so se riuscirei a superare il pensiero che chi è dall'altra parte del foglio ha avuto il coraggio di togliere la vita a qualcuno. E parte seconda, non so se avrei la forza di scrivere a chi so verrà ucciso.
Se vuoi raccontarci/mi, Banshee, io sono in ascolto e mi interessa moltissimo sapere cosa ti ha lasciato l'incontro con quest'uomo e cosa ne pensi di questa mia paura. Lo so che è stupida ed è un pregiudizio grande come una casa, ma proprio per combatterlo vorrei saperne di più!

[Elazbo]

Beh, di sicuro instaurare una corrispondenza con persone che hanno alle spalle una vita a dir poco difficile è una roba da non prendere alla leggera.
Io mi ci son trovata, nel senso che un paio di persone cui sono stata legata in passato sono finite in carcere, per motivi diversi ma abbastanza "tosti". Emotivamente parlando, stare "vicini" a qualcuno in certi frangenti è più che impegnativo: non lo dico per scoraggiare, ma a volte può essere massacrante. E lascia il segno, per sempre. Può succedere che resti un "bel" segno, ma anche no; e va messo in conto prima, perchè dopo è troppo tardi. Perchè una volta che entri in intimità con una persona, anche se a distanza, poi non puoi semplicemente sparire e far finta di dimenticare.
E certe storie personali... possono anche catapultare in mondi paralleli al proprio non troppo facili o piacevoli da esplorare.
Sicuramente si impara moltissimo; sugli altri, sulla vita che non si conosce, sulla natura umana...ma soprattutto si impara moltissimo su noi stessi. E non è detto che sia una passeggiata di salute.
Ad ogni modo è una bellissima iniziativa e merita di esser presa in considerazione.

[annanda]

mi tormenterebbe scrivere ad una persona che ha ucciso.

giro, nel mondo non si mette in carcere (e si condanna) solo chi ha ucciso...
Ci sono anche condannati per - letteralmente - furti di polli, in galera a vita, a cui si può scrivere.
Inoltre, considera che molti dei condannati per omicidio erano giovani, sotto l'effetto di droghe o si proclamano innocenti...e comunque in prigione molti sono cresciuti, pentiti se colpevoli, cambiati comunque...Non si tratta di scrivere ad un tizio con una pistola in mano e la penna nell'altra, ma a delle persone sole e tristi, in una condizione che ispira più pena che paura o rabbia.

E parte seconda, non so se avrei la forza di scrivere a chi so verrà ucciso.

Qui non posso dirti nulla. Più o meno è come fare compagnia ad un anziano, non sai mai se e quando potrebbe esserti portato via...

[girosauro]

hai perfettamente ragione, e so che non bisogna MAI giudicare una persona con leggerezza, ma a volte è difficile togliersi certe idee dalla testa è per questo che voglio ascoltare cosa ne pensate voi, perchè le opinioni, come le paure, passano e cambiano.

[Banshee]

Mi ritrovo in molte delle cose che scrive elazbo:
per me è un'amicizia coinvolgente e anche intima, è importante saper ascoltare e accettare, e mi ha aiutato a scoprire le infinite, bellissime cose che la vita ci regala: Patrick mi ha insegnato ad apprezzare ed amare ogni momento delle mie giornate, e a pormi delle domande su quanto sono davvero libere le nostre scelte e sul valore della vita.
Ho avuto anch'io i dubbi di girosauro, anche se all'inizio sapevo solo che il mio amico di penna sarebbe stato un condannato a morte, non un assassino.
Credo mi abbia aiutato la mia militanza in Amnesty International e la mia opposizione di principio alla pena di morte; penso che abbiano influito anche la mia età non più giovanissima ed il fatto di avere una vita affettiva stabile (in caso contrario, c'è il rischio che il coinvolgimento emotivo sia davvero troppo grande, come anche la possibilità di creare false illusioni nel corrispondente).
Ma sicuramente sono stata molto fortunata ad avere incontrato una persona aperta e solare come Patrick.

[annanda]

girando un po' il sito, ho trovato questa lettera
credo di capire, e un po' invidiare, Banshee quando scrive

mi ha aiutato a scoprire le infinite, bellissime cose che la vita ci regala: Patrick mi ha insegnato ad apprezzare ed amare ogni momento delle mie giornate, e a pormi delle domande su quanto sono davvero libere le nostre scelte e sul valore della vita.

Penso che per quanto si possa ricevere è molto di più quel che si dà, con un gesto semplice come scrivere una lettera , tanto che non ci si può rendere conto di quanto sia importante per loro.
Adesso devo comprare idealmente una frusta e appenderla al muro, per quando mi piglierà la pigrizia e farmi avanti, insomma.

[girosauro]

mi sento una cacchina...

[vanya]

ma no Girosauro, perchè? credo sia normale avere dubbi e perplessità nell'affrontare ( anche solo tramite penna) situazioni così estreme. già che ti poni il problema e ne parli senza ipocrisia mi sembra una gran bella cosa. poi uno riflette, elabora e decide qual'è la priorità, ma credo che il non giudicare vada fatto in entrambi i sensi e così è stato mi pare, nel senso che credo nessuno abbia pensato che sei una cacchetta perchè hai questi dubbi

in ogni caso ho moltissima ammirazione per Banshee, se è stato un pugno nello stomaco leggere questo:

anche se farlo oggi mi addolora molto: lui è stato ucciso ieri, in texas.

non so neanche immaginare cosa possa essere stato per te.

[girosauro]

grazie...

[Banshee]

Vanya, sono arrivata alla convinzione che di queste cose si debba parlare.

Lo ha fatto Patrick, poco prima di morire, con la sua provocazione del dead man laughing
http://notizie.alice.it/notizie/search/ ... mod=foglia
una provocazione ma anche un gesto che fa capire qualcosa del suo carattere.

Lo devo fare io, anche in questi giorni; mi ha colpito leggere il messaggio di Annanda, proprio il giorno dopo l'esecuzione. Se fossi più esoterica, direi che l'ho visto quasi come un "segno", un "messaggio" che mi spingeva a fare qualcosa, a non chiudermi, a proseguire questo percorso.
E nella bella lettera del detenuto in Russia ho trovato la stessa delicatezza e attenzione che c'è nelle lettere di Patrick, quella voglia di fare, quella inesauribile sete di vita. E di cose tristi non scriveva quasi mai, ho saputo di più su Polunsky da internet e dal ring di Ero10, che dalle sue lettere...
Di sicuro ho imparato e ricevuto molto, molto più di quel che ho dato.

[vanya]

Vanya, sono arrivata alla convinzione che di queste cose si debba parlare.

assolutamente d'accordo con te.

[annanda]

mi sento una cacchina

giro, ho aperto il 3d proprio per parlare di dubbi, come vedi in molti ne abbiamo

mi ha colpito leggere il messaggio di Annanda

A me ha colpito il tuo...mi sono sentita incolpevolmente carogna ad aver aperto un 3d con questo tempismo Ma hai ragione, bisogna parlarne, perchè non può fare che bene, anche se è difficile.

fare qualcosa, a non chiudermi, a proseguire questo percorso

Bellissime parole! E penso che sarebbe un bellissimo omaggio da fare a Patrick

[lizzyblack]

Che bello leggervi. Tutte. Io non sapevo ci fosse la possibilità di comunicare con delle persone che sono nel braccio della morte, e mi ha fatto piacere sapere il contrario, quindi grazie ad Annanda per la segnalazione.
Giro, io credo che ammettere le proprie paure sia un passo formidabile. Sempre meglio che far finta di 'essere', e poi non essere affatto
Tengo il sito in considerazione, anche se non per ora, perchè per una serie di motivi rischierei di essere scostante al massimo. Ma un domani, spero vicino, potrei intraprendere questa bella strada.
In caso di dubbi tornerò a rileggermi le vostre parole (soprattutto grazie ad Elazbo e Banshee )

[girosauro]

grazie a questa discussione, proprio oggi ho ricevuto l'indirizzo del mio futuro amico di penna.
Vi terrò informati.

[ai.amano]

e io, sempre grazie a questa discussione, ho scritto la mia prima lettera a keary, e ho ricevuto la prima risposta.