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Mi sono espresso male. Definisco meglio la frase.
Il passato di comico dell'autore di certo non lo aiuta a rendere più simpatico il protagonista, mettendogli in bocca battute che risultano penose a volere essere buoni.
Senza dubbio trovo esagerati i toni di chi lo definisce “il più grande scrittore italiano” (frase riportata nella quarta di copertina ed attribuita ad Antonio D’Orrico di Sette-Corriere della Sera) e come sempre penso che i giudizi migliori siano quelli contestualizzati: lo trovo un bel libro non in senso assoluto ma nel panorama del genere giallo attualmente in circolazione.
Avvincente, con un ritmo discontinuo (e non lo dico in senso negativo, perché tutto sommato l’attesa mi è sembrata ripagata) tra il serrato e il descrittivo (non sono stata affatto infastidita dalle pagine che molti hanno trovato inutili) e con una serie di personaggi in bilico tra lo stereotipato e l’originalità.
A tratti vi ho scorto perfino una sottile ironia, come a voler alleggerire un po’ il tono delle vicende.
Anche il linguaggio sembra modellarsi in base al ritmo di quanto viene narrato e al background dei diversi personaggi, così come lo sfondo, quella Montecarlo non solo “patinata” ma anche meno nota e più semplice.
In definitiva, un libro da leggere senza pregiudizi né grandi aspettative, una equilibrata opera di esordio che si fa apprezzare nel suo genere.
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
NOn ho ancora avuto la possibilità di leggerlo ma, scusate la domanda stupida, meglio la versione originale o economica?
Io propendo sempre per quella original ma in alcuni casi, i "tomi" in prima edizioni e poi messi in quella economica penso che perdano consistenza letteraria.
Voi che dite?
secondo me, l'unica consistenza che si può perdere, quando un "tomo" viene pubblicato in edizione economica, riguarda la grandezza tipografica dei caratteri (a volte davvero minuscoli), ma non la grandezza (o pochezza, dipende dai casi !) del contenuto del libro !
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
Nonsono mai sicura se è possibile scrivere la recensone di un libro prima ancora di averlo finito... ma beh eccomi qqua!
Faletti é stato un caso letterario in Italia, quando questo libro é uscito tutti volevamo leggerlo... si faceva anche bella figura a mostrare di averlo comprato, lasciandoli li' sul comodino o in salottto alla merché della curiosità di ogni amico conoscente; non parliamo nemmeno della mistica figura che l'aspirante lettore faceva se, nella calca chiassosa della metropolitana cittadina o tra gli spintoni di un affollato autobus, si sfoderava questo libro davanti alla quieta amirazione di tutti...
Ed é vero...
Non basta più avere un bel "giumbotto" per fare la nostra porca figura... ora c'é il libro originale di Vito Catozzo...
e signori miei... non ha niente a che vedere con le mille risate che ci facevamo davanti al drive-in in attesa di vederlo comparire tra i tavoli.
Io Uccido é un libro crudo già nel titolo.
non so come mi sia venuto l'insano desiderio di leggerlo dato che non riesco a sopportare la violenza di una mezz'oretta tranquilla davanti alla televisione osservando i morti ammazzati di un CSI;
E' un libro duro, aspro, incentrato su maniacali ossessioni, dolori atroci, perdite umane, sevizie, sangue e... dato che non sono arrivata ancora alla fine (sono a pagina 215 di 700 e già mi viene da vomitare), non saprei ancora quant'altro, ma immagino che data la mole di pagine che devo ancora leggere dovro' sopportare un altro bel po' di sangue.
Ma é scritto davvero con maestria, tutti i presonaggi sono tratteggiati con precisione maniacale fin nei piu' intimi pensieri e desideri.
Faletti é uno scrittore eccellente con una prosa fluida ed intrigante.
E' per questo che non ho ancora esercitato il diritto di "mandare allo scaffale" questo libro senza finirlo, come Nick Hornby auspica che facciamo con tutti i libri che non ci riescono a piacere.
Ma purtroppo é un opera incentrata sulle manie e le perversioni, e tutto questo crea un circolo vizioso e porta il lettore a voler sapere cosa accadra'.. cosa sara' capace di fare, non tanto il protagonista, ma lo scrittore.
Fin dove questa sua immaginazione distorta e sanguinaria ci portera'.
Non lo so, e non sono sicura di volerlo sapere...
Un libro affascinante, é riusctio a spingere anche i miei limiti di sopportazione un poco piu in la, e a risvegliarela mia perversione, quella che tutti abbiamo, di guardoni!
Perché ora voglio letteralmente stare a Guardare quanto sangue scorre ancora...
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"Anyone who has never made a mistake has never tried anything new."
~Albert Einstein~
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S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)