Il diffondersi del benessere, la nascita di un nuovo modo di volare alla portata di molte tasche grazie alle compagnie aeree low cost e di viaggiare grazie alle offerte last minute, la globalizzazione che rende il mondo più piccolo. Questo e altro ancora ha permesso al turismo internazionale di crescere a dismisura negli ultimi anni con il risultato che viaggiare è un'esperienza che in molti possono permettersi ma non senza conseguenze. Leo Hickman, giornalista dell'autorevole quotidiano britannico The Guardian ha scritto un libro, frutto di una sua lunga e accurata inchiesta sulle sempre più preoccupanti implicazioni per l'impatto ambientale arrecate proprio dal viaggiare per turismo.
Hickman ha girato il mondo per un anno visitando le località e le regioni che attraggono sempre più turisti da ogni dove: da Ibiza a Dubai, da Cancun alla Thailandia, passando per le Alpi e l'India. Le conclusioni della sua inchiesta sono a dir poco preoccupanti per la salvaguardia del nostro pianeta. Il traffico aereo in crescita a dismisura responsabile di una parte del cambiamento climatico, i gravi danni ambientali causati dallo sviluppo edilizio spesso incontrollato di nuovi alberghi e villaggi turistici, il diffondersi del turismo sessuale, l'acqua rubata alle comunità locali per creare neve artificiale per le piste da sci alpine o per i campi da golf in Andalusia, le conseguenze politiche che il turismo crea in Tibet o nell'ex Birmania, le preoccupazioni sollevate dai potenziali milioni di turisti indiani e cinesi che un domani scopriranno anche loro il mondo. Da questa visione allarmante del turismo non si "salvano" neppure i backpackers (pag. 157). Hickman si chiede se questo tipo di viaggiatori siano i protagonisti moderni del Grand Tour ottocentesco oppure spinti a viaggiare dal pretesto per una lunga festa sotto il sole dove la gente del luogo fornisce la birra e un letto a buon mercato ... mantenendosi comunque a distanza dalle culture in cui finiscono per ritorvarsi.
Hickman ci invita a riflettere attentamente a domandarci se le vacanze siano o meno in contrasto con il rispetto per gli altri e per il nostro pianeta e ad evitare frequenti viaggi distanti ma di pochi giorni. Se per un anno la maggior parte di noi prendesse il treno per raggiungere un luogo di vacanza non lontano da dove viviamo sarebbe già il primo passo importante per riportare il turismo ad un senso più etico e per contribuire alla salvaguardia della terra!
Vivamente consigliato!!
Stefano
www.backpacker.it
Ultima chiamata (di Leo Hickman)
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Ultima chiamata (di Leo Hickman)
All'orizzonte di quell'oceano
ci sarebbe stata sempre un'altra isola,
per ripararsi durante un tifone,
o per riposare e amare.
Quell'orizzonte aperto sarebbe stato
sempre la, un invito ad andare
HUGO PRATT
ci sarebbe stata sempre un'altra isola,
per ripararsi durante un tifone,
o per riposare e amare.
Quell'orizzonte aperto sarebbe stato
sempre la, un invito ad andare
HUGO PRATT