Isabella Santacroce - Destroy

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massiprof
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Isabella Santacroce - Destroy

Messaggio da massiprof »

Ne parlavano tutti da tempo come un'icona della giovane letteratura italiana e, francamente, non mi è nel complesso dispiaciuta, sebbene il rapporto sia divenuto positivo gradualmente. Infatti, superata la perplessità delle prime pagine, Destroy ha cominciato a poco a poco a piacermi, forse per quello stile anticonvenzionale nella scrittura e nella sintassi, ovvero proprio ciò che in principio mi suscitava anche più di qualche diffidenza.

Isabella Santacroce ci racconta al storia di Misty, una venticinquenne che fugge dall'Italia a Londra per lavorare come pseudoprostituta a domicilio, in una galassia di tipi umani frustrati e schizofrenici. Intorno a lei un microcosmo di amicizie decisamente sui generis, da Labelle a Bryan, passando per Lilì e Thomas, mentre droghe e musica scandiscono le ore della giornata. La Londra di Destroy è una città di sfigati, che cercano misere consolazioni in pochi minuti di giochetti erotici con partner occasionali.

Scritto con uno stile che tende a far risaltare il più possibile il confuso stato mentale della protagonista, Destroy non presenta un inizio e una fine ed è vivamente sconsigliato ai lettori di libri tradizionali, dove tutto ha un perché e ogni personaggio si muove secondo un ruolo prestabilito: qui invece sembrano tutti delle variabili impazzite, perfettamente a loro agio in un mondo paranoico all'estremo.

Da tutto questo variegato e composito mondo, emerge però una considerazione improvvisamente pacata e fin quasi malinconica: "Le nonne hanno nipoti a cui regalare giocattoli di plastica. Sono vere le loro carezze tiepide, i loro sguardi timidi. A volte i nipoti sembrano tutti maledetti replicanti. Cloni aggiornati di vite già esistenti".[/i]
Joglar
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Messaggio da Joglar »

(Fra parentesi... ciao... sono una nuova iscritta... molto piacere :D )

Ho letto di recente questo romanzo, e devo dire che non mi è piaciuto molto, nonostante alla fine mi sia resa conto che come storia abbia retto, anche se scarna a livello strutturale...
Personalmente, trovo esagerate e banali le metafore che usa, c'è sempre quel sapore di pubertà arrogante che viene quasi liricizzata, e diventa nauseabonda... non conosco molti giovani autori contemporanei, ma mi chiedo se questo filone dell'adolescente _dannato_ non sia divenuto un noioso luogo comune (roba tipo "Scusate se ho quindici anni", per intenderci)...
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etnagigante
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Isabella Santacroce - Destroy

Messaggio da etnagigante »

La quarta di copertina recita così:

Un romanzo nichilista, di fantasia iperconsumistica, frutto della cultura antagonista contemporanea, e una lingua allucinata in cui echeggia di continuo la musica e si vedono in filigrana le immagini dei fumetti.
Misty, venticinque anni, lascia l'Adriatico per Londra, dove si guadagna da vivere con servizi a domicilio quali voyerismo per signore esibizioniste e assistenza a masochisti solitari: è una prostituta un po' casta, una figlia del suo tempo.
Si veste di domopak, tulle e latex, beve collutorio e superalcolici, sperimenta tutte le droghe possibili, legge manga giapponesi e ascolta musica dub, Massive Attack, Smashing Pumpinks, Hole, Nick Cave. E' una cattiva ragazza di oggi, anarchica, disillusa, tenera e furibonda. Il suo mondo è quello dei fumetti, film, romanzi, dischi e cartoni animati più estremi: Tank Girl, Courtney Love, Vampirella, Spray Liz, Juliette Lewis, Gotaman, Legs Weaver, P.J. Harvey, Cybersix, Barb Wire...

Pare che Alessandro Baricco abbia detto di questo libro: "Meglio se le vostre cellule cerebrali non hanno più di quarantanni, se non rischiate di scivolarci sopra come una mano su una grattugia".

A questo punto non so cos'altro si possa aggiungere, come commento. La prima cosa che mi viene è che chi ha scritto la quarta di copertina probabilmente non conosce il substrato artistico che permea questo romanzo, dal momento che mischia personaggi e generi musicali, ma oggi avevo solo voglia di spaccare il capello in quattro.
Ho letto questo romanzo qualche anno fa (il prezzo era ancora in lire) e mi è sembrato di assistere alla deriva psicofisica della protagonista, Misty, che sopravvive in un mondo dalla sessualità malata, che vorrebbe avere un po' di amore ma non fa che incattivirsi ogni giorno di più.
La Santacroce, accusata al tempo di voler essere un po' troppo personaggio, riesce comunque in questo romanzo a descrivere una fetta di popolazione, magari futuribile al tempo se si considera la provincia italiana, ma Misty vive a Londra.
Di certo è un romanzo di mestiere o lo scritto di una che conosce ciò che cita. A volerlo inserire in una qualche categoria lo si potrebbe associare alla parte punk del cyberpunk, in quanto a degrado di costumi sociali, estrema diffusione di droghe e di cultura pop; i cultori scopriranno che la maggior parte delle droghe porta i nomi di manga o anime. Di certo è un romanzo senza frontiere, dal momento che l'arte giapponese si mischia con la musica anglosassone e il finto perbenismo romagnolo.
La colonna sonora di questo libro, anche se suona strano a scriverlo, era e resta fantastica. Vi ritroverete a riesumare i vostri vecchi CD o a scoprire nuovi orizzonti musicali, mettendo in sottofondo, tra le altre cose, "Sly" dei Massive Attack.
A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.
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Therese
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Messaggio da Therese »

[thread fuso con recensione già esistente]
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

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