Recuperati i corpicini di Francesco e Lorenzo (2 e 6 anni)
A dodici giorni dall'alluvione che ha colpito Messina, i vigili del fuoco hanno individuato tra le macerie e il fango del villaggio di Giampilieri superiore, i corpi dei due fratellini scomparsi dal 1 ottobre. Li ha ritrovati il cane lupo Fiona, stremato dalla fatica, a sette metri di profondita' ed a circa 300 metri a valle dall'abitazione dove abitavano.
Mi permetto di segnalare questo articolo di un giornale locale:
"Lavarsi la coscienza"per il non impegno con l'alibi pretestuoso dell'abusivismo
Non ne possono piu'.I familiari dei morti che non hanno più lacrime e dolore da piangere, ma che ancora non possono smettere e mai potranno rassegnarsi. I sopravvissuti, col cuore, gli occhi e la mente indelebilmente segnati.
Gli abitanti scampati, con l'animo sospeso di chi è in debito con la Provvidenza. Coloro che sanno, perchè hanno visto, perchè conoscono i luoghi, perchè un amico un conoscente è "tornato". Non ne possiamo davvero più di questo sentire vecchio, stantio e razzista.
Diciamolo una volta per tutte e con grande chiarezza, perchè coloro che non vogliono, finalmente invece, siano costretti a sentire e prendere atto: a Giampilieri superiore, Briga superiore, Itala superiore, Altolia, Molino, Pezzolo NON C'E' ABUSIVISMO EDILIZIO. Perlomeno non in misura tale da determinare il disastro umano e ambientale causato dal nubifragio assassino.
Quelli investiti dalla furia del nubifragio sono piccoli borghi antichi, con un nucleo storico addirittura risalente a più di cinquecento anni fà: non è un caso se ancora ci si imbatteva in un arco, in un'ogiva o in un portale del 1200(cosa si potrà recuperare, adesso?).
Chi in queste frazioni ci vive, non può non difenderequesta preziosa memoria storica. Forse a Scaletta Zanclea qualche palazzo è stato costruito dove non si doveva, "comprando" questa o quella zona del Piano regolatore in cambio di consensi; oppure è stato "sanato"successivamente, con la connivenza dei governi che lo hanno permesso.
Coloro che, anche da comode poltrone di studi televisivi, hanno infangato la memoria di morti e vivi nella nostra terra, bofonchiando da ignoranti e appiccicando le solite stupide etichette razziste sui nostri territori, devono sapere che si stanno sbagliando.
Servirà pure a "lavarsi" senza colpo ferire la coscienza, gioverà forse a chi ha sempre una mano lunga e l'altra verso il Meridione costantemente corta, ma non è vero che causa del disastro è statol'abusivismo.
Chi è stato sui luoghi, ha visto e non può tacere. Le cause del nubifragio assassino sono ben altre e antiche. E cominciano, innanzitutto, dalla selvaggia e consentita cementificazione dei torrenti, ridotti a rivoli imprigionati in un letto troppo piccolo. Al Sud come al Nord e al Centro (Genova, la Lombardia, lo stesso Friuli insegnano). Poi ci sono gli incendi, conseguenza "naturale" dell'abbandono delle campagne: tutte le colline intorno ai villaggi colpiti di Giampilieri, Pezzolo ed Itala, (ma anche altrove) sono spettrali ammassi di sassi, rocce e terra nera. In molti casi senza un ciuffo d'erba. Spesso anche utilizzate come cave.Se non come discariche.Col beneplacido assolutamente legale delle amministrazioni non solo locali.
Ecco lo scempio quasi irreversibile. L'eccezionale"acqua bomba", concentrata proprio in quel fazzoletto sopra lo Jonio, ha fatto il resto. Si abbia il coraggio di prenderne atto. E' vero che abbiamo tanti, troppi peccati. Ma attribuirci, anche e soprattutto in eventi così disastrosi, pure quelliche non abbiamo commesso, lede nel profondo la nostra dignità. Ed è tutto quello che ormai ci resta.
VIDEO SULL'ALLUVIONE, DA STRISCIA LA NOTIZIA
http://www.youtube.com/watch?v=ZGJ_ah-_D7Y
Alluvione di Messina
Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya
Alluvione di Messina
[...]Perchè lui leggeva come altri pregano, come i giocatori giocano e gli ubriachi tengono lo sguardo fisso nel vuoto, storditi; il suo rapimento quando leggeva era così commovente che, da allora, il modo in cui gli altri leggono mi è sempre parso profano.[...]
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Re: Alluvione di Messina
Ci ho pensato parecchio prima di cliccare su rispondi, perché non sono d’accordo con quello che scrivi, e vorrei innanzitutto sottolineare che desidero mantenere il tono il più sereno possibile e che su tutto prevalga il mio personale rispetto per i morti.
Vedo un vizio comune in Italia (da Aosta a Messina, per rimandare subito a casa le accuse di razzismo), che ogni qualvolta succeda qualcosa la colpa sia sempre di un generico “altro”, mai nostra.
Non posso dire se in quel paese ci sia abusivismo o meno, l’articolo dice di no, ma spesso i giornali locali e non riflettono l’interesse di chi li finanzia. Lo stesso articolo parte da un
C’è un governo che permette, ma c’è anche qualcuno che delinque allora.
Vengono citati gli incendi (cause naturali per l’abbandono? Mi dispiace ma non ci credo, la stragrande maggioranza degli incendi è dolosa), la cementificazione dei fiumi (qualcuno l’avrà pure decisa, qualcuno l’avrà pure fatta, qualcuno avrà pure visto), il vizio di usare come discariche le zone abbandonate (e qualcuno la getterà pure l’immondizia).
E, cito testuale,
Penso che ammettere una volta per tutte le proprie colpe, per poter risolvere una situazione che non è eccezionale come la costruzione di una diga o di una centrale nucleare, ma è cronica, sia il primo passo per evitare un’altra Sarno, un’altra Messina.
Ho anch’io voglia di capire, perché abito nel profondo nord, lontano da certe realtà (anche se devo dire che ci si sta adeguando in fretta), e se sbaglio sarei lieto di capirne il perché.
Vedo un vizio comune in Italia (da Aosta a Messina, per rimandare subito a casa le accuse di razzismo), che ogni qualvolta succeda qualcosa la colpa sia sempre di un generico “altro”, mai nostra.
Non posso dire se in quel paese ci sia abusivismo o meno, l’articolo dice di no, ma spesso i giornali locali e non riflettono l’interesse di chi li finanzia. Lo stesso articolo parte da un
a un“non c’è abusivismo”
fino a“non in maniera tale da giustificare”
Niente, forse, c'è. Se non fosse tragico sarebbe ridicolo.“Forse a Scaletta Zanclea qualche palazzo è stato costruito dove non si doveva, "comprando" questa o quella zona del Piano regolatore in cambio di consensi; oppure è stato "sanato"successivamente, con la connivenza dei governi che lo hanno permesso.”
C’è un governo che permette, ma c’è anche qualcuno che delinque allora.
Vengono citati gli incendi (cause naturali per l’abbandono? Mi dispiace ma non ci credo, la stragrande maggioranza degli incendi è dolosa), la cementificazione dei fiumi (qualcuno l’avrà pure decisa, qualcuno l’avrà pure fatta, qualcuno avrà pure visto), il vizio di usare come discariche le zone abbandonate (e qualcuno la getterà pure l’immondizia).
E, cito testuale,
Scommettiamo che alle prossime elezioni quel sindaco, quel presidente di provincia, quel presidente regionale, verranno rieletti? L’amministrazione non è una cosa generica, fumosa, è formata da persone che dovrebbero fare il bene comune, e che dovrebbero essere cacciate in caso contrario.Col beneplacido assolutamente legale delle amministrazioni non solo locali.
Penso che ammettere una volta per tutte le proprie colpe, per poter risolvere una situazione che non è eccezionale come la costruzione di una diga o di una centrale nucleare, ma è cronica, sia il primo passo per evitare un’altra Sarno, un’altra Messina.
Ho anch’io voglia di capire, perché abito nel profondo nord, lontano da certe realtà (anche se devo dire che ci si sta adeguando in fretta), e se sbaglio sarei lieto di capirne il perché.
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
- 2teepot
- Olandese Volante
- Messaggi: 2304
- Iscritto il: gio feb 13, 2003 10:06 pm
- Località: Flying TEEpot
- Contatta:
Re: Alluvione di Messina
"chiagne e fotte"-"per fortuna che silvio c'è".
Lo stellone. (*1)
Lo Zibaldone di pensieri. (*2)
Il Gattopardo.(*3)
*1)anonimo craxiano
*2)Giacomo Leopardi
*3)Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Lo stellone. (*1)
Lo Zibaldone di pensieri. (*2)
Il Gattopardo.(*3)
*1)anonimo craxiano
*2)Giacomo Leopardi
*3)Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
_____________________________________________
_____________________________________________
Re: Alluvione di Messina
Alluvione di Messina, come aiutare
Il Comune di Messina ha istituito un conto corrente per aiutare gli alluvionati:
■Codice IBAN IT 91Y0102016598000300034781
■C.C.P. N. 1406398
intestato al Comune di Messina – Servizio Tesoreria, specificando la causale: pro-alluvionati.
E’ possibile inviare un sms al numero 48580 per donare 1 euro alle popolazioni colpite dall’alluvione.
La Fondazione Bonino Pulejo e la Gazzetta del Sud lanciano una sottoscrizione tra i lettori per le famiglie delle vittime dell’alluvione di Messina.
■Codice Iban IT 25 F 03223 16500 000600021892 (presso Unicredit Private Banking SPA filiale 7585 Messina), intestato a Fondazione Bonino Pulejo e alla Gazzetta del Sud.
Il Banco di Sicilia ha aperto un conto corrente per fare donazioni. E’ già possibile contribuire alla raccolta di fondi con versamenti sul seguente conto corrente:
■c/c n. 350350350 intestato “Vittime alluvione in Sicilia”. (Codice Iban: IT54R0102004600000350350350).
La Caritas di Catania ha attivato un conto corrente Banco Posta:
■IBAN IT95N0760116900000011105954, causale “alluvione a Messina”, o con bollettino C/C 11105954; intestato a: Arcidiocesi di Catania – Caritas Diocesana, causale “Alluvione a Messina”.
Grazie
Il Comune di Messina ha istituito un conto corrente per aiutare gli alluvionati:
■Codice IBAN IT 91Y0102016598000300034781
■C.C.P. N. 1406398
intestato al Comune di Messina – Servizio Tesoreria, specificando la causale: pro-alluvionati.
E’ possibile inviare un sms al numero 48580 per donare 1 euro alle popolazioni colpite dall’alluvione.
La Fondazione Bonino Pulejo e la Gazzetta del Sud lanciano una sottoscrizione tra i lettori per le famiglie delle vittime dell’alluvione di Messina.
■Codice Iban IT 25 F 03223 16500 000600021892 (presso Unicredit Private Banking SPA filiale 7585 Messina), intestato a Fondazione Bonino Pulejo e alla Gazzetta del Sud.
Il Banco di Sicilia ha aperto un conto corrente per fare donazioni. E’ già possibile contribuire alla raccolta di fondi con versamenti sul seguente conto corrente:
■c/c n. 350350350 intestato “Vittime alluvione in Sicilia”. (Codice Iban: IT54R0102004600000350350350).
La Caritas di Catania ha attivato un conto corrente Banco Posta:
■IBAN IT95N0760116900000011105954, causale “alluvione a Messina”, o con bollettino C/C 11105954; intestato a: Arcidiocesi di Catania – Caritas Diocesana, causale “Alluvione a Messina”.
Grazie
[...]Perchè lui leggeva come altri pregano, come i giocatori giocano e gli ubriachi tengono lo sguardo fisso nel vuoto, storditi; il suo rapimento quando leggeva era così commovente che, da allora, il modo in cui gli altri leggono mi è sempre parso profano.[...]
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Re: Alluvione di Messina
Umanamente mi permetto di riportare una lettera scritta da un cittadino messinese sulla Gazzetta del Sud:
"La sera di venerdì 9 ottobre, a pochi giorni dall'alluvione, mi era già toccato mandar giù un boccone amaro ascoltando Carlo Conti che a conclusione della sua trasmissione "I migliori anni", invitava gli spettatori a donare 2 euro con un sms in favore delle vittime di Samoa, nello stesso istante in cui all'interno del Duomo di Messina iniziava la veglia di tutta quella gente messinese e non, che si era spontaneamente stretta attorno alla 21 bare avvolte in un "finto" tricolore: già in quel momento, Samoa era più italiana di Messina.
Il giorno dopo, sabato 10 ottobre, mons. Calogero La Piana, arcivescovo di Messina, nel corso della sua meravigliosa omelia in occasione dei funerali solenni, ribadiva in maniera forte e decisa dinnanzi alle alte cariche dello Stato e alle telecamere delle Tv nazionali e locali il suo concetto: "Tante parole sono state dette, molte fuori luogo, e ci si è affrettati nel giudicare e condannare troppo frettolosamente e con sufficenza questa povera gente".
Pensavo che a conclusione di quelle esequie fosse finalmente calata la parola fine sullo scempio mediatico consumato in danno dei vivi e dei morti.
Invece, il giorno dopo, domenica 11 ottobre, nel corso dell' Arena su RAI 1 il conduttore Giletti, gli opinionisti Lamberto Sposini e Klaus David, hanno collocato la ciliegina su una torta creata e confezionata ad arte dagli organi d'informazione su un evento attribuito esclusivamente all' infausta mano criminale del popolo meridionale.
Questi tre soggetti prettamente "televisivi" hanno palesemente manifestato il loro presuntuoso desiderio di sostituirsi alla Magistratura alla ricerca di una verità che è ancora lunga e complessa da accertare, sottoponendo gli interlocutori ad una sorta di "interrogatorio" abilmente orchestrato al fine di esporre alla gogna mediatica gli "inquisiti", in un clima di arroganza e provocazione che ahimè è diventato preponderante nei talk show contemporanei.
Mentre si piangevano lacrime vere, tale Sposini non ha niente di meglio che affermare che queste persone non hanno meritato la solidarietà del popolo italiano perchè in sintesi "chi è causa dei suoi mali pianga se stesso".
Io ho camminato in quel fango, fino alle ginocchia, appoggiandomi alle ringhiere, ho respirato quell'aria di morte e di distruzione, ho ricomposto i cadaveri di quelle povere vittime, ho visto il volto sfigurato di Ilaria, 5 anni, di Francesco e Lorenzo 6 e 2 anni e ancora adesso, da genitore di un bimbo di quasi 3 anni, non riesco a superare questo sconvolgente trauma del cuore e dell'animo, rabbrividendo e soprattutto imbestialendomi a sentire parlare persone così povere di sensibilità d'animo, aride e discriminatrici che si ergono a giudizi moralizzatori(?) soltanto per logica di mercato e in virtù della concorrenza televisiva.
Giampilieri, era un borgo medievale del 1826, ricco di bellezza architettoniche storiche dove E' CROLLATA UNA MONTAGNA che con il suo carico di rocce, acqua e fango è scivolata giù a valle travolgendo tutto e tutti, sfondando abitazioni e lesionando pilastri dell'autostrada.
Una valanga che ha mietuto le sue vittime "colpevoli" soltanto di transitare in quell' istante a bordo delle proprie autovetture per far ritorno a casa, e che invece sono rimasti travolti e trascinati via da quintali di acqua, terra e fango e rocce calati giù da una montagna sgretolatasi sotto l'azione incessante ed erosiva dell'acqua piovana caduta giù come non mai: quali colpe attribuibili al tanto decantato "abusivismo edilizio" possono essere accollate a queste povere vittime innocenti, di quali colpe si sono macchiati i poveri bimbi Ilaria, Francesco e Lorenzo, per essere così ignorati e discriminati dalle "trasmissioni" che ne hanno fatto "scempio mediatico" utilizzando il potere di un mezzo di diffusione d massa così importante come la TV di Stato in un giorno, la domenica, ed in un orario dove è alto l'ascolto tra le popolazioni e le famiglie italiane.
Che tristezza.
















"La sera di venerdì 9 ottobre, a pochi giorni dall'alluvione, mi era già toccato mandar giù un boccone amaro ascoltando Carlo Conti che a conclusione della sua trasmissione "I migliori anni", invitava gli spettatori a donare 2 euro con un sms in favore delle vittime di Samoa, nello stesso istante in cui all'interno del Duomo di Messina iniziava la veglia di tutta quella gente messinese e non, che si era spontaneamente stretta attorno alla 21 bare avvolte in un "finto" tricolore: già in quel momento, Samoa era più italiana di Messina.
Il giorno dopo, sabato 10 ottobre, mons. Calogero La Piana, arcivescovo di Messina, nel corso della sua meravigliosa omelia in occasione dei funerali solenni, ribadiva in maniera forte e decisa dinnanzi alle alte cariche dello Stato e alle telecamere delle Tv nazionali e locali il suo concetto: "Tante parole sono state dette, molte fuori luogo, e ci si è affrettati nel giudicare e condannare troppo frettolosamente e con sufficenza questa povera gente".
Pensavo che a conclusione di quelle esequie fosse finalmente calata la parola fine sullo scempio mediatico consumato in danno dei vivi e dei morti.
Invece, il giorno dopo, domenica 11 ottobre, nel corso dell' Arena su RAI 1 il conduttore Giletti, gli opinionisti Lamberto Sposini e Klaus David, hanno collocato la ciliegina su una torta creata e confezionata ad arte dagli organi d'informazione su un evento attribuito esclusivamente all' infausta mano criminale del popolo meridionale.
Questi tre soggetti prettamente "televisivi" hanno palesemente manifestato il loro presuntuoso desiderio di sostituirsi alla Magistratura alla ricerca di una verità che è ancora lunga e complessa da accertare, sottoponendo gli interlocutori ad una sorta di "interrogatorio" abilmente orchestrato al fine di esporre alla gogna mediatica gli "inquisiti", in un clima di arroganza e provocazione che ahimè è diventato preponderante nei talk show contemporanei.
Mentre si piangevano lacrime vere, tale Sposini non ha niente di meglio che affermare che queste persone non hanno meritato la solidarietà del popolo italiano perchè in sintesi "chi è causa dei suoi mali pianga se stesso".
Io ho camminato in quel fango, fino alle ginocchia, appoggiandomi alle ringhiere, ho respirato quell'aria di morte e di distruzione, ho ricomposto i cadaveri di quelle povere vittime, ho visto il volto sfigurato di Ilaria, 5 anni, di Francesco e Lorenzo 6 e 2 anni e ancora adesso, da genitore di un bimbo di quasi 3 anni, non riesco a superare questo sconvolgente trauma del cuore e dell'animo, rabbrividendo e soprattutto imbestialendomi a sentire parlare persone così povere di sensibilità d'animo, aride e discriminatrici che si ergono a giudizi moralizzatori(?) soltanto per logica di mercato e in virtù della concorrenza televisiva.
Giampilieri, era un borgo medievale del 1826, ricco di bellezza architettoniche storiche dove E' CROLLATA UNA MONTAGNA che con il suo carico di rocce, acqua e fango è scivolata giù a valle travolgendo tutto e tutti, sfondando abitazioni e lesionando pilastri dell'autostrada.
Una valanga che ha mietuto le sue vittime "colpevoli" soltanto di transitare in quell' istante a bordo delle proprie autovetture per far ritorno a casa, e che invece sono rimasti travolti e trascinati via da quintali di acqua, terra e fango e rocce calati giù da una montagna sgretolatasi sotto l'azione incessante ed erosiva dell'acqua piovana caduta giù come non mai: quali colpe attribuibili al tanto decantato "abusivismo edilizio" possono essere accollate a queste povere vittime innocenti, di quali colpe si sono macchiati i poveri bimbi Ilaria, Francesco e Lorenzo, per essere così ignorati e discriminati dalle "trasmissioni" che ne hanno fatto "scempio mediatico" utilizzando il potere di un mezzo di diffusione d massa così importante come la TV di Stato in un giorno, la domenica, ed in un orario dove è alto l'ascolto tra le popolazioni e le famiglie italiane.
Che tristezza.















[...]Perchè lui leggeva come altri pregano, come i giocatori giocano e gli ubriachi tengono lo sguardo fisso nel vuoto, storditi; il suo rapimento quando leggeva era così commovente che, da allora, il modo in cui gli altri leggono mi è sempre parso profano.[...]
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Re: Alluvione di Messina




[...]Perchè lui leggeva come altri pregano, come i giocatori giocano e gli ubriachi tengono lo sguardo fisso nel vuoto, storditi; il suo rapimento quando leggeva era così commovente che, da allora, il modo in cui gli altri leggono mi è sempre parso profano.[...]
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Stefan Zweig - Mendel dei libri
La mia bookshelf
Re: Alluvione di Messina
posto questo link poi mi autocensuro da questo thread
http://www.repubblica.it/2009/10/sezion ... bardo.html

http://www.repubblica.it/2009/10/sezion ... bardo.html
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)