Tertuliano Maximo Alfonso, un tranquillo professore di Storia scopre in un film il proprio sosia. Non una persona che gli somigli vagamente, ma una copia identica di sé in un attore di secondo livello. Comincia così la ricerca del nome dell'attore, fino all'inevitabile incontro tra i due duplicati, identici anche nella voce.
Il pretesto narrativo di Saramago potrebbe indurci a pensare a trame fantascientifiche o dai risvolti psicologici arditi, ma la storia si svolge in una qualunque, o quasi, metropoli dei giorni nostri, senza ulteriori aggiunte.
Lo stile è ricco, i periodi di Saramago sono di una lunghezza tale da tenerti incollato alle frasi, soprattutto nei dialoghi, scanditi solo dalle maiuscole quando si passa da un personaggio a un altro. Un tale tipo di prosa non è certo di facile lettura per chi è alla ricerca di leggerezza, ma devo ammettere che non è per niente stancante e l'autore sa il fatto suo.
Un libro da consigliare a chi vuol mettersi in discussione.
José Saramago - L'uomo duplicato
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José Saramago - L'uomo duplicato
A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.