Ci sono stata due giorni fa e devo dire che se da un lato è stata molto interessante, dall'altro sono rimasta un pochino delusa. Perché? La mostra che ho visto io a Las Vegas non era molto vasta, quindi i 32$ di ingresso mi sono sembrati un po' tanti, per quanto ben spesi. Altra pecca, lo stato di alcuni "modelli": alcuni, in particolare quelli che mostravano il sistema circolatorio negli arti, si stavano letteralmente sfilacciando nel liquido in cui erano immersi, il che mi fa supporre che prima o poi andranno incontro ad un deterioramento irreversibile. Un modello che mostrava tendini e muscoli, addirittura, aveva un pezzettino caduto a terra... insomma, un pochino più di cura sarebbe stata gradita.
Pur essendo decisamente suggestionabile, confermo che la mostra non è per nulla scabrosa né oscena, anzi, l'ho trovata talmente divulgativa da risultare quasi (quasi, eh) noiosa in alcuni momenti. Forse perché non si conosce nulla della vita delle persone che hanno donato il proprio corpo a tal fine, quindi quando ci si trova di fronte ad un corpo smembrato davvero non si sta a pensare alla persona che esso rappresentava prima della morte, ma ci si limita ad osservarlo con attenzione e curiosità, come avverrebbe in un laboratorio di anatomia. Ammetto che non sono rimasta del tutto indifferente di fronte a cose come la pelle staccata dal corpo, il busto femminile, nonché la sezione dedicata ai feti e agli embrioni (un apposito cartello preannunciava l'arrivo di questa parte e per chi non se la sentiva di entrare era possibile proseguire da un'altra parte). A parte il feto di 8 mesi e i due gemellini siamesi, di fronte ai quali ho avuto un attimo di smarrimento, ho trovato molto interssante anche questa parte, soprattutto per quanto riguarda le fasi dello sviluppo nel grembo (non pensavo che nel giro di alcune settimane il "chiccolino" iniziale crescesse così tanto, questa cosa mi ha fatto riflettere molto). Ciononostante, non sono d'accordo
con quanto accaduto a Milano: come dicevo, i cartelli indicavano chiaramente cosa si trovava nella sala "incriminata", quindi penso che quella del Comune sia stata un'ingerenza (opinione personale). E' anche vero che l'argomento è complesso e rischia di generare argomentazioni etiche importanti (è giusto o meno che un genitore decida di mettere il corpicino del figlio a disposizione della divulgazione, e con quale coraggio? Sarà stato realmente chiesto il consenso ai genitori?). Insomma, questioni complesse su cui riflettere, ma la richiesta del Comune di Milano mi è sembrata un po' troppo decisa.
Insomma, mostra piaciuta ma con qualche riserva. Posso dire che ho trovato di pessimo gusto il merchandise del gift shop? Va bene che ero a Las Vegas, ma i cioccolatini a forma di teschio mi sono sembrati proprio una cavolata, specie dopo aver letto la scritta "Questi corpi sono stati trattati con il massimo rispetto, come del resto meritavano".